Minaccia di rottura a Sciangai

Minaccia di rottura a Sciangai Minaccia di rottura a Sciangai I preparativi militari intensificati ( PER MARCONIGRAMMA DAL NOSTRO INVIATO ) e e -j - Sciangai, li mattino. vLe trattative per l'armistizio \ hcino-giapponese sono giunte, come''lsi temeva da qualche giorno, a km!cpunto critico e non si esclude che lpossano essere troncale definitiva-'rmente nonostante gli sforzi delle'bPotenze neutrali. Fino a ieri si sonolssuccedute alternative di pessimismo[pi l a n i e ottimismo: alcuni comunicali ufficiali diramati nella mattinata lasciavano pensare anzi che i nipponici avessero raggiunto i loro obiettivi vincendo la resistenza cinese. Nel pomeriggio invece la rottura delle conversazioni è apparsa inevitabile ed è ancora più grave il fatto che alla tensione dei rapporti diplomatici sia seguita una minacciosa attività militare di entrambe le parti. Minacciose avvisaglie illesi e nipponici hanno lavorato intensamente nella giornata di ieri nvupgstvva rafforzare le loro linee. Sposta- ! nienti di truppe e di artiglierie siìsono notati su tutto il fronte: l'osservazione aerea giapponese è stata pure intensificata e ciò ha provocato qualche fucilata da parte di pattuglie cinesi. In risposta a questa attività aerea nipponica, i cinesi van e e o a i l i i l a e e o , ù i o o g . a a i o , e e e l a i ì l o . e r. i o a e e i i a , i o n a i o n , o i e e n ho disponendo dal canto loro alcune I squadrìglie con piloti che provenA gono da Nanchino e che hanno fattolparte della guardia personale di \ Ciang Kai Scek. Le ragioni dell'inattesa resistenza cinese atte trattative che sembravano favorevolmente avviate, è da attribuirsi all'eccitazione dell'opinione pubblica tenuta viva dalla violenta campagna della stampa indigena ed americana e tendente, come vi ho segnalato altre volte, a respingere tutte le richieste del Giappone. Lo sgombro nipponico aggiornato Frattanto le truppe imperiali sono pervenute alla seconda fase del movimento di ritirata dal territorio occupato: lo sgombero completo avrebbe dovuto avvenire entro quattro settimane quando cioè gli ultimi soldati del Mikado avrebbero dovuto rientrare entro i confini del Settlement internazionale. Ma poiché l'area della Concessione è relativamente limitata e {in seguito ai gravi danni portati durante i dodici giorni della battaglia di S'ciangai alle costruzioni del quartiere nipponico) considerata insufficiente ad albergare il grosso contingente nipponico, il Comando giapponese, assistito dagli Addetti militari delle Potenze neutrali, ha deciso che le proprie truppe continueranno ad occupare Ciapei, Wusung, Yangtzepu e la zona a oriente di Kianguanee. La causa determinante della sospensione delle trattative è dovuta, a quanto mi si assicura da buona fonte, alle divergenze circa il termine di tempo entro il quale avrebbe dovuto verificarsi lo sgombero di queste località poste al limite della Concessione internazionale. Durante la seduta di ieri, i delegati cinesi hanno invano tentato di ottenere dai rappresentanti dell'esercito imperiale una indicazione, sia pure approssimativa, circa l'epoca in cui ggfdrmavrebbe dovuto verificarsi il com-ispleto ritiro delle truppe nipponiche, ('cI giapponesi non intendono evidentemente prestabilire alcuna data affermando che questa dipenderà per gran parte da condizioni estranee alla volontà del comando nipponico tscPer contro i cinesi accusano gli ar-|d'gdrtzversori di impiegare una tattica tendente a trovare un pretesto per qualche secondo fine non ancora ben chiarito: questo secondo fine potrebbe essere o la formazione dì una nuova Concessione esclusivamente giapponese Qdn roKtrinnpre i cinesi «(Z'co costringere i cinesi «»|taderire alla famosa Conferenza del-'^la Tavola Rotonda nel corso della quale sarebbero discusse tutte le questioni pendenti fra i due Paesi e, fra tutte le questioni, sta principalmente a cuore dei giapponesi quella del boicottaggio. Questa arma è ancora attuata in pieno in tutta la Cina con conseguenze gravi per il commercio nipponico che vede contìnuamente passare importazioni che erano quasi di suo monopolio, nelle mani di altri Paesi. Il sospetto che i giapponesi vogliano formare una nuova Concessione è giustificato dal fatto che nei giorni scorsi si c notato che nelle quattro località sopracitate dei cittadini niv-pc-nici hanno acquistato grande ■numero di fabbricati e ampi tratti di terreno. In quanto al vasto sobborgo di Ciapei, i giapponesi stanno compiendo una sottile opera di accapar- i ramento per indurre i maggiorente di tale località a insistere nella loro i\ richiesta di fare del quartiere un [csni, -lComune completamente autonomo e , \ligio alle autorità nipponiche. i! Forse qualcuno, in Occidente c -1 ~A,nerica si chiederà comeèvos-\l "\v , cnlea:'r'1 c.omf. c P°s" Ubile ohe i Cmesi sua, gnau, - neiU\giorttt scorsi — ad accettare tanta parie dello richieste nipponiche. La verità è che le ultime resistenze, che hanno futto temere una rottura délle conversazioni, sono state provocaie dalla cresciuta agitazione dei l'opinione pubblica. Se dovessero riflettere alla realtà, ì Cinesi sarebbero più arrendevoli e dì fatto lo sono stati fino a ieri. Nè è escluso [per altro, che anche oggi stesso i negoziati siano ripresi per l'intervento delle Potenze neutrali e con un maggiore spirilo conciliativo da parte della Cina. L'importuna offensiva cinese Occorre tener presente, come ho già detto, che i Cinesi non sono in grado di riprendere le ostilità e sloggiare i Nipponici dalle loro attuali posizioni. Se le trattative dovessero interrompersi, i Cinesi dovrebbero rassegnarsi a non fare un passo avanti. Essi non hanno i mezzi per attaccare. Il conflitto di Sciangai ha dir ! mostrato che i Cinesi — dietro una ìMncea od un muro rafforzati dal- l'ostacolo dei canali sovente inguadabili, come quelli che coprono con una fitta rete i dintorni di Sciangai — possono e sanno difendersi con un certo successo. Altra cosa, però, è l'attacco. I Cinesi mancano delle I ovalità militari indù pensabili, A 1 soli Cinesi che abbiano dimol*f™to, in questa lunga battaglia, di \ possedere veramente coraggio e spi rito di sacrificio, sono stati i giovanetti studenti della Legione cosiddetta della morte, 'che hanno combattuto a Ciapei. Essi soltanto meritano il nome di eroi; non certo quei soldati dalle divise color piombo dei vari generali dai nomi eterocliti, inetti militarmente e dalle origini brigantesche. Con tutta probabilità, quindi, le forze nipponiche resteranno a Sciangai per un tempo indeterminato ed il Giappone riuscirà ad avere definitivamente una sua Concessione particolare nonostante che ciò urti contro il Trattato delle nove Potenze che garantiva l'integrità della Cina. Come telefrafavo nei giorni scorsi, i Cinesi possono sperare solo in un cambiamento del Governo di Tokio che permetta nuove condizioni per le trattative, e nelle difficoltà finanziarie del Giappone, aggravate dal boicottaggio delle merci provenienti dall'Impero del Sol Levante. Quanto alla Manciurìa, la guerriglia ha carattere squisitamente coloniale perchè le ultime notizie attendibili confermano che la Unione Soviettica è nella impossibilità di sostenere una campagna guerresca vera e proprio, anche se limitata all'Estremo Oriente. ARNALDO CIPOLLA. La lingua italiana a Malta Le proteste dei commercianti Malta 11 mattino. La Camera di Commercio ha indetto per mercoledì prossimo una riunione generale dei membri della Camera di Commercio per protestare contro la minacciata restrizione dell'insegnamento della lingua italiana nell'isola, restrizione che, se effettuata, avrebbe ripercussioni gravi con grande detri¬ mento per la vita commerciale dell'iisola e per le future generazioni del ceto ('commerciale. La rassegna mensile di cultura «Malta letteraria» pubblica tra l'altro che l'abolizione della lingua italiana nelle scuole elementari servirà unicamente a creare il nuovo abisso tra le classi aiate e quelle povere, abisso che pTo- |durrà inevitabilmente l'odio di classe. I 'genitori poveri avranno piena ragione di guardare con senso di invidia e di rancore quelli ricchi poiché essi non potranno come questi ultimi procurare lezioni private di italiano ai loro figli. Questa distinzione di classi sarebbe odiosa quanto mai e da essa si sprigio- 'cer'1 la scmtil!a dell'odio che presto o |tardi degenererà in lotta feroce tra le '^^o; ,r^u i e to'^ccardo Boccher, proveniente da [Berlino, il quale aveva dichiarato d'es- l'industriole Gitili. Questi, prima essere arrestato, aveva avuto un lan¬ ciassi sociali. La rassegna aggiunge: « Il nazionalismo maltese non vuole la distruzione dell'Impero britannico nè tenta di minare le sue basi. Perchè amiamo la lingua dei nostri padri non per questo vogliamo distruggere le altrui glorie, vogliamo soltanto conservare le nostre tradizioni, vogliamo soltanto continuare a pregare nella lingua di San Francesco, a pensare nella lingua di Dante, a sentire e ad amare nella lingua di Alessandro Manzoni.. Nutriamo ancora fiducia nella serietà dell'Inghilterra e siamo certi che il Governo inglese, restituendoci la costituzione, non vorrà intaccare la tradizione della nostra bella lingua. Questo è il nostro voto, questa è la nostra convinzione e sarà allora bello da questo suolo latino gridare nella lingua di Dante: « Viva la giustizia inglese ». L'unico grido che oggi, serrati attorno ai nostri Capi possiamo levare, è « Viva la lingua italiana -s-. Tedesco arrestato a Memel sotto l'accusa di spionaggio Kaunas, 11 mattino. L'Agenzia Telegrafica lituana comunica: E' rtato arrostato a Memel un cer- sere di ei go colloquio con alcuni membri del vec- -\cmJ6elmf\ ^VaU? dell'arresto il " Bocchor e stato trovato in possesso di UUm documenti compromettentii qua- a li dimostravano che egli si ora recato a Memel a scopo di spionaggio militare.

Persone citate: Alessandro Manzoni, Ciang Kai Scek