Virtuosismo di piloti ed eccellenza di macchine al xaglio della "Mille Miglia,,

Virtuosismo di piloti ed eccellenza di macchine al xaglio della "Mille Miglia,, Cento coppie di audaci alla massima prova automobilistica mondiale Virtuosismo di piloti ed eccellenza di macchine al xaglio della "Mille Miglia,, spirito, ci sarebbe da ringraziare il buon Dio che ha voluto, in questa giornata di vigilia, affacciare dal cielo un po' di genuina primavera, coi suoi tepori, le sue ventose serenità, il suo pri Se uomini come quelli che hanno 5 triempito i ranghi degli iscritti alla I pVI Mille Miglia che vedrà, nella gior- nata di domani e nella notte sucess- nsiva, il suo svolgimento, potessero pa- pragonarsi ai miseri mortali che si saccontenteranno di accompagnarli injla"'cttpmo verde: qUe]la primavera che tf'un ratto cancella musonismi. accoratezze, pessimismi timori, che stuzzica gli en lusiasmi, rinfocola le fiducie, apre i sorrisi e le speranze come corolle di fiori, rende loquaci, comunicativi, combattivi. Poiché i divi deTautomobile hanno, per ipotesi, i nervi ben corazzati e sono avvezzi a ragionar di testa più che di cuore, c'è da credere che tutto ciò sia fuori causa; rimane il fatto però che in questi ultimi due o tre giorni una più espansiva e serena fiducia, una nconsueta letizia, una cordiale comunicatività pare essersi impadronita dei corridori eccentratisi a Brescia per le operazioni preliminari alla loro fatica. Laddove, di solito, le ultime ore che separano da un cimento di tanta importanza rendono il corridore più nervoso, più chiuso, generalmente meno ottimista, in ogni caso impenetrabile non solo ai giornalisti in caccia d'impressioni e di previsioni ma agli stessi amici, ecco che d'un tratto ì principali protagonisti della Mille Miglia si lasciano intervistare, fanno le più rosee previsioni per sè e pei concorrenti, magnificano il sicuro successone della gara, trovano che tutto è stato disposto a puntino, esprimono la loro certezza in un complesso di risultati sotto ogni aspetto tali da offuscare i cinque "trionfi precedenti. Essi giungono addirittura a dichiarare che la propria macchina va magnificamente e che le strade non sono mai state cosi buone, rinunciando, forse per la prima volta, a quel naturale, tradizionale, giustificabilissimo riserbo che par quasi costituire un alibi preventivo contro le possibili sorprese negative della strtimcpPuddtcdtlgnaBbgbgpctgdgmcbdd(lrimrsgpropria gora, delle quali sorprese, co-11me si sa", in tutti gli sport meccanici I ola colpa è sempre e soltanto della mac-'cchina o della strada.. • Insomma, uno schieramento di fiduciosa serenità che, anche per chi non vive a diretto Immediato contatto con la culla della grande manifestazione, traspare limpidamente dai giornali, dalle interviste, dai comunicati degli organizzatori. Essa ha contribuito non poco a creare attorno all'imminente <: Mille Miglia > un'atmosfera tutta speciale, prendendo un po' tutti, anche i lontani e gli indifferenti: un'atmosfera che ribattezza di una nuova giovinezza la gara dell'ardimento italiano, sempre più aderente al nostro spirito e al no- stro gusto, sempre più virile perchè ogni anno più difficile e più combattiita, sempre più persuasiva ' perchè manifesta — coil'ormai raggiunto carattere di grande avvenimento nazionale — che non piegando o forzando le nostre tendenze, ma secondandole, il Fascismo è riuscito a fare anche del già aristocratico sport dell'automobile tmlspltsosdYttmuna potente arma di coesione, di eie- vazione spirituale anche tra le masse. ; Nei ranghi delle macchine utilitarie A ranghi chiusi, è oggi possibile, attraverso una breve analisi, formarci un concetto di quella che sarà la bat- jtaglia che si svolgerà domani sulle li- bere strade d Italia, anche da un punto di vista più tecnico e concreto. Pronostici.' Non ne sarebbe il caso.IA discorrere coi principali concorrenti, traspare da ognuno, come si è detto, una così palese intenzione di conipor-!tarsi bene, il che vale a dire di vin-lcere quanto meno la propria classe,!che anche i! più scettico critico si sen-j te disorientato. e in ogni caso la spe-iranza è cosi viva, tagliente e ragio-ìnata, die a non darle retta bisogne-^rebbe essere proprio senza cuore. Ri-,petendo coi principali corridori già adunati a Brescia questa raccolta di materiali soggettivi per la compilazione di un pronostico, ci sarebbe da giungere ad una sola conclusione: che : saranno tutti vincitori. Il che sarà for jse. anzi certamente vero sotto un de terminato punto di vista, perchè la Mille Miglia la si vince per metà partendo e per metà arrivando, comunque; tuttavia c'è da temere che la tifosa curiosità dei lettori non si riterrebbe soddisfatta. Meglio dunque scorrere obbiettivamente gli elenchi delle macchine e dei guidatori, e cercar d'inquadrarne l'importanza, la combattività e le probabilità in base ai suggerimenti" della cassata esperienza o alle più attendi-bili notizie trapelate sulle novità. Nella categoria delle macchine uti-litarie, la preponderanza numerica de!-le Fiat iscritte corrisponde su per giùalla preponderanza delle Alfa Romeo nelle classi « sport » di 1500 e oltre. <Questa analogia numerica ha tuttavia!un diverso significato nell'uno e nel l'altro caso: nelle, classi sportive, il l fatto che la maggior parte dei candì- ^ attore di valutazione comune, lilveHando (o quasi) la parte di merito1 attribuita aua macchina, ed esaltandoUj conseguenza il valore dell'uomo: e per qUanto riguarda i giudizi e gli in ! segnamenti relativi ai coefficienti mec;caIucj (Chè assurdo sarebbe trascura !re ji meraviglioso valore industriale delle Mille Miglia) le medie raggiunte ; offriranno di per se stesse — all'infuo,ri di qualunque confronto agonistico i diretto — tutta la desiderabile elojquenza per lo studioso dei progressi 5 tecnici, e tutta la ricercala virtù proI pagandlstica agli effetti commerciali. Invece nella categoria delle macchi ne utilitarie, dove il pubblico interesse per gli uomini è certamente meno te so in ragione della loro minore popojlarità, e dove per contro i vincoli te- 'cnici ai quali il regolamento sottomette le macchine renderebbe tecnicamente interessantissimo, per la sua virtù probatoria direttamente riflettentesi sulle macchine normali di serie che tutti noi usiamo giornalmente, un diretto numeroso confronto, sarebbe stato — in teoria — desiderabile veder impegnato un maggior numero di Mar- che: 24 Fiat, in massima parte dei ti-1 pi 514 C.A. e 514 M.M., e 5 JSia«c7ii,!Pi un paio delle quali del nuovo tipo S. 5 di 1500. completano invece i ranghi della categoria. In pratica tuttavia non si può dar) torto ad alcun assente, perchè il mer-lcato è quello che è: nè era da preve-!dersi una diversa composizione qualitativa della categoria, dopo che già l'anno scorso, malgrado le ben più larghe maglie del regolamento di allora, nessun'altra Marca aveva contribuito ad alimentarla, all'infuori di Fiat e Bianchi. Ci acconceremo dunque di buon grado a seguire in questa 4ategoria, più che il lato sportivo della battaglia, più che il lato degli antagonismi commerciali disputantisi un primato, quello essenzialmente tecnico che sarà fornito dalle medie raggiunte, dalla compattezza degli arrivi, dagli eventuali ritiri: elementi di studio di estremo interesse — per le ragioni già dette — forse più ancora che nel maggior campo delle vetture sport, anche perchè più alla portata di un pubblico più vasto. Trascurando l'incognita delle Bianchi di 1500, che non hanno ancora precedenti sportivi, e partendo dall'ipotesi (che alla Casa milanese auguriamo fallace) che il vincitore di categoria vada ricercato tra i guidatori di 514, crediamo che la lotta pel primato finirà col restringersi tra Gilera, l'indiavolato specialista della 514 e delle gare di regolarità, vincitore nella Mille Miglia 11923, nonché velocista per la pelle in I ogni sua manifestazione automobilisti'ca; la coppia Periccioli-Apollonio; Ar n n e i a a e - è o o , l e turo Mercanti — il fedelissimo della manifestazione — e Biagioni. Tra i piloti delle Bianchi, i risultati dello scorso anno ci inducono a preferire la coppia Olimpico-Calderato, gli assaggi della quale sul percorso hanno destato ottima impressione. li fenomeno delle guide interne Risultati che al grosso pubblico riesciranno certamente impreveduti, non ostante la sbalorditiva prova dell'anno scorso, saranno offerti dalla categoria delle guide interne. Facile e probabile appannaggio delYAlfu-Romeo, la vittoria in questa categoria ripeterà, come per la classe precedente, i suoi motivi d'interesse non tanto dalla combattività dei non numerosissimi partecipanti, quanto dalle medie che si raggiungeranno. Crediamo di non errare affermando la nostra convinzione che la media del vincitore sul percorso totale oltrepasserà i 96 Km. - all'Orai offrendo così uno scarto relati. ; vamente esiguo dal vincitore assoluto : , i scarto addirittura minimo, poi, se il cielo si pentisse della clemenza promessa in questi giorni e innaffiasse lunghi tratti "di strade, come sperano, na- - jturalmente, i nove concorrenti della ca- tegoria, in omaggio al principio che o quando si esce di caso coll'ombrello fa sempre piacere il poterlo utiUzzare... o.Iparj rcstando le altre condizioni di mari, c;a con ie vetture «sport», e in partio, colar modo la tenuta di strada che l'ab-!bassatissimo baricentro delle attuali -l^ae interne non compromette per nule,!iai j\ vantaggio di queste ultime di ri-j pacare il guidatore non tanto dalla -ipi0Sgia frontale — bene o male evita-ìmle o tollerabile — ma dal freddo, è -^dubbiamente prezioso e sensibilmeni-,te influente sulla media oraria. à di oL'elevatissima media che le nostre previsioni assegnano a questa catego- ria ha le sue ragioni: quelle appunto che il pubblico non valuta, avvezzo com'è a considerare la guida-interna come un qualcosa, se non di pachidermico, certo di pesante, di lento, di irrazionale dal punto di vista della penetrazione nell'aria. Di qui lo sbalordimento dell'anno scorso di fronte ai risultati, che si rinnoverà ingigantito quest'anno. Converrà dunque considerare che non solo le guide interne sportive d'oggigiorno non superano che di pochissimi chilogrammi (si parla di una quarantina!) il peso dello stesso <.-: chassis » carrozzato secondo il regolamento internazionale della categoria « sport », ma che anche nella profilatura aerodina mica delle carrozzerie chiuse si som compiuti negli ultimi anni dei progressi reali. La maggior sezione maestra (limitata, per altro, a pochi decimetri quadrati) è in parte compensata dalla più accentuata e razionale carenatura e dalla possibilità di mantenere più o- mogeneo, liscio e « scorrevole » il contorno della carrozzeria. In complesso, la resistenza njassiva al moto (attriti di rotolamento iW funzione del peso e resistenza dell'aria) differisce dalle vetture aperte di un'entità molto modesta. Se poi si considera che i 91,956 Km. all'ora di Gazzabini dello scorso anno furono ottenuti con Alfa Romeo gran turismo senza compressore — a termini del regolamento d'allora — mentre quest'anno sia Minoia-Balestrieri che Marinoni-Cortese disporranno di due Alfa 1750 con compressore, appositamente allestite dalla Casa, non si potrà non condividere il nostro ottimismo. Abbiamo or ora nominato i favoriti del pronostico in questa categoria: specialmente su Minoia, il primo vincitore della Mille Miglia e accanitissimo assiduo alle dispute successive, cadono la maggior parte delle previsioni. Seguono in ordine di probabilità la coppia Generale Carinl-Sciesa, su Dilambda, che si dice preparatissima e bellicosa, e Tabozzi-Felice su Alfa. Nelle categorie intermedie Un carattere completamente diverso dalle due categorie precedenti assumerà la lotta nella classe 1500 sport, dove non solo la battaglia è più aper ta e più incerto il pronostico almeno pei posti d'onore, ma dove abbiamo pure una varietà e un equilibrio di marche che non ha riscontro in altre classi, e dove numerosa e non rassegnata al ruolo di comparsa è la rappresentanza dell'industria straniera. Contro sette Fiat, in maggioranza del tipo 509 S. M., troviamo infatti la Macerati di Tuffanelli-Bertocchi, nella qual coppia non è difficile identificare la favorita per una clamorosa vittoria di classe; l'inglese M. G„ la protagonista di un Tourist Trophy di Belfast, macchina di eccellenti qualità velocistlche e notoriamente munita di una ripresa e di una tenuta di strada fuori del comune; guidata da Clifford e Selby, il primo specialmente ben noto in patria e già pazientemente allenatosi sul percorso a lui nuovo della nostra gran-fondo, potrebbe anche -se¬ rimtlddtsMafmfdtuRelrulmpcripsCtct o e , e e e n i a a ri a a - , i . . o n e e e : o o a e o ut, r o o di e epa a a atoà di a d ola e¬ riamente turbare i piani della Mase-\ziati. Noi la indichiamo comunque co- ; dme probabile seconda. j cL'Inghilterra è ancora rappresenta- j pta dalla Austin di Pintacuda e Caruso, | la briosa 750 che in svariate occasioni-c(ad esempio nella Susa-Moncenisio.ndell'estate scorsa) si prese il lusso di dominare le maggiori consorelle di categoria 1100. Seconda di classe lo scorso anno dietro la Macerati alla Mille Miglia, non mancherà di conquistare anche posdomani mattina una classifica onorevole. A completare la varietà dei mezzi gpzindtmeccanici, esso ancora l'industriai nfrancese rappresentata daU'Aniilcar;pdi Cassani-Gerbi, ai quali nero la car-1 ota non appare delle più favorevoli perì (un netto primato. zNella classe 1500 Sport, dieci AlfaWRomeo avranno ad avversarie tre Fiat nzcAdtvctactslctPscscvnPped una Maserati. Poiché il calcolo del le probabilità è In funzione del numero dei fattori, è lecito prevedere che una coppia delle prime dieci verrà salutata vincitrice. Data l'identità del mezzo meccanico e la buona classe, pressoché equivalente, delle singole coppie, ogni pronostico non potrebbe riuscire che arrisehiatissimo : se proprio dobbiamo fare del nomi, manifestiamo la nostra fiducia in LuraniCanavesi e in Caniato-Caniato, in virtù dei loro... precedenti specifici. Tuttavia, se il pronostico deve tener conto essenzialmente degli elementi tecnico-meccanici, ecco la minaccia della Maserati farsi preoccupante ner i dieci difensori dell'AZ/a, e le tre Fiat starle quasi esattamente alla pari. Si tratta di 514 modificate, un Daio delle quali pare siano munite di testata speciale a valvole in testa e almeno una di compressore Stato: come velocità non avranno dunque nulla da invidiare nè alla Maserati nè alle Alfa. La lotta dei « giganti » Abbiamo serbata per ultima la classe dei giganti, quella che dovrà fornire il vincitore assoluto della VI Mille Miglia. Cinquanta copoie sono iscritte nella classe Sport di cilindrata libera, oltre i 1500 cmc. Quattro Nazioni e dieci grandi Marche vi sono rappresentate. Tutti gli assi italiani dell'automobilismo e qualcuno degli stranieri hanno risposto all'appello. Bastano questi cenni per riassumere la grandiosità della lotta in questa classe, che da. sola concentra quasi una metà delle vforze raccoltesi attorno agli organiz- ozatori bresciani, e la quasi totalità (sdella pubblica nassione, tratta a iden-'in r i i Gdtificare (con palese ingiustizia verso i minori contendenti, a torto ottenebrati dagli astri più fulgidi) l'intera manifestazione con la lotta delle macchine maggiori. La prevalenza numerica delle A7/a Romeo in questa classe, prevalenza che qualcuno ha quasi deplorata (co me se i nostri campioni non ci aves fsvusero abituati alle più avvincenti bat-'ntaglie anche in famiglia) non escludi: ma anzi renderà più interessante il duello Alfa-Bugatti, che terrà avvinti e sospesi gli animi dell'intera Nazione ai comunicati che dai vari controlli di passaggio ne cronometreranno le fasi. La partita tra Varzi e Nuvolari, il primo al volante della 2300 Bugatti otto cilindri con compressore, derivata con gli opportuni adattamenti dal tipo da corsa monoposto (adattamenti essenzialmente di carrozzeria, in conformità del regolamento internazionale), il secondo al volante dell'AZ/a 2300 otto cilindri con compressore, non si deciderà, noi crediamo, che nell'ultimo tratto Bologna-Brescia, poiché le caratteristiche delle macchine e dei guidatori son tali da compensarsi reciprocamente nei tratti precedenti. Varzi potrà forse assicurarsi qualche vantaggio prima di Roma, ma è probabile che Nuvolari lo raggiunga o lo avvicini di molto nell'accidentata Roma-Ancona, sulla quale il mantovano si sentirà perfettamente a suo agio, mentre Var¬ u z\, giunto avant'ieri soltanto in Italia dopo il trionfo di Tunisi, non ha potuto compiere particolari ricognizioni di prova, Tuttavia il galliatese non si vede chiusa la possibilità, forzando a fondo nell'ultimo tratto, di tagliare il tra- guardo vincitore. Un solo pronostico, ad ogni modo, è possibile: che il duello sarà elettrizzante. e vi par poco? Naturalmente, del minimo ritardo o incidente dei due protagonisti, decine di altri autentici campioni saran pronti a profittare: e chi sa che qualcuno non riesca a farsi luce tra i duo rivali per sola virtù propria? Elenchiamo nelordine di una ragionevole probabilità (ma chi non sa che la fortuna é essenzialmente irragionevole?) Campari-Soz- W su AlJ? Ghersi Pietro-Rampo- nl su A}fa< falena-Taruffi su Alfa, Caz- zaniga-Rosa su Buqatti 2300, Caracciola su Alfa, Borzàcchini-Bignami su Alfa, Brofichelt-Seba^tiani su Mercedes, Carraroli-Ghersi Mario su Alfa. La Bianchi S 8 di Barnstti si accontenterà probabilmente di finire onorevolmente la gara, e le OM 2300 M.M. chiuse dalle macchine più veloci, potranno vendicarsi con la tradizionale affermazione di compatta regolarità. Ricordiamo ancora, per la statistica, che Lancia sarà rappresentata da tutti e tre i suoi tipi, « Artena », « Astura» e «Lambda»; che accanto alle Alfa 2300 non mancheranno le sei cilindri 1750; che la Bugatti avrà, oltre alla 2300, la classica 2 litri Gran Premio: che VItala di Giordani è una 65 » di 2290 eme; che la Mercedes sarà la più grossa macchina in gara coi suoi 7 litri 6 cilindri e compressore; che la Talbot è del noto tipo sei cilindri tre litri e compressore. E la media? Col bel tempo, essa dovrebbe salire dai 101 dello scorso anno ai 105 circa. Il nostro compito d'indovini è finito. Prepariamoci a quello di spettatori plaudenti. ALDO FARINELLI. pgsplgblpuppaacmtlfr«pScctcdusnng