La Conferenza a quattro convota a Londra

La Conferenza a quattro convota a Londra La Conferenza a quattro convota a Londra per mereoledì della prossima settimana r a a o l i i e i o . Parigi, 31 notte, /trConfermandosl, salvo complicazioni, —il proposito del Governo britannico cU. s„ t ,„ ,»„„„,„ „ n„,i. mriunire a Londra la Conferenza a ^-'dco, mercoledì o giovedì deila prossima csettimana, Tardieu, grazie ai buoni uf-jafici di Lord Tyrrell, venuto oggi a por-|iatargli la lieta novella, ha ottenuto che pMacDonald torni a Londra domenica I Onel pomeriggio, in modo da rendere possibile una prima presa di contatto fra i due uomini a Downing Street verso le 18 dello stesso giorno, e nella serata un banchetto all'Ambasciata di Francia, durante il quale- il Capo del Governo francese si lusinga di riuscire a rompere il ghiaccio, valendosi a tale ufficio dell'espertissimo Cordon Bleu, e delle ben fomite cantine dell'Ambasciatore De Fleuriau. Con questo anticipo di sei ore nell'arrivo a Londra dei rappresentanti francesi, Parigi spera di ottenere egualmente quell'effetto di distacco fra l'incontro franco-britannico e la riunione plenaria che sarebbe stato in gran parte sciupato se* conformemente al compromesso ideato da MacDonald, i due Ministri si fossero veduti solo lunedi, vale a dire quando già gli altri interlocutori erano attesi a Londra da un momento all'altro* In quanto alla Conferenza dei quattro, non si esclude qui che il Ministro Flandin possa, se il programma non subisce nuovi cambiamenti per casi di forza maggiore o per nuove insanabili divergenze, aspettare nella capitale britannica i rappresentanti italiani e tedeschi, risparmiandosi una inutile, anzi due inutili traversate della Manica. La schermaglia di Tardieu Tardieu, invece, sino a questo momento, è fermamente deciso ad essere di ritorno a Parigi martedì mattina, onde diminuire con la propria assenza l'importanza del Convegno, e non correre nemmeno il pericolo di incontrarsi con gli altri due interlocutori a Southampton o a Boulogne. Il fatto che tutta la cronaca diplomatica di questi giorni si riduca a queste eroicomiche schermaglie di protocollo sarebbe forse tale da far ridere, in circostanze meno gravi, le Cancellerie rdrsptqpsrisdzrczoptcmmdFqiipcztpsmomzvpnmvddegli Stati danubiani, ma se conside-1 riamo la lotta serrata di cui è l'è- spressione esteriore, non potremo fa-'re a meno di concludere che non canulla di più serio. Frammezzo alle ar-j ticolesse degli organi ministeriali esal-] tanti la necessità dell'intima solidario-1 tà franco-britannica, le preoccupazioni jcui accennavamo ieri circa l'esito del viaggio francese a Londra continuane! a farsi strada. | Lo stesso ufficioso Petit PorisjenJjoncludendo un editoriale di tre colon-[a . o a i e ne sulla cordiale intesa, esorta il pubolico a non illudersi, dicendo: « Si impone una riserva che, secondo la nostra opinione, è della massima importanza. L'intesa cordiale, sotto la Eorma in cui venne creata dalla guerra, ò morta; e sino al giorno in cui un nuovo pericolo comune ai due Paesi la risusciterà, è più saggio rassegnarsi. Il desiderio di collahorazione manifestata dal Governo inglese non è un desiderio di intesa in vista di una politica precisa, chiara, definita; è semplicemente il desiderio che si ha dì ricercare con noi e, occorrendo, con la partecipazione di altre Potenze, le migliori soluzioni possibili alle difficoltà che si presentano, e man mano che esse si presentano. Tale è la cornice della cooperazione che sembra possibile organizzare. Forse sarebbe saggio rimanerne soddisfatti ». Meno male! Non tutti i giornali francesi hanno tuttavia questa prudenza, e per rialzare il morale dei lettori altri fra loro asseriscono — sulla ! scorta di un dispaccio romano dell'agenzia Havas — che la notizia del colloquio Tardicu-MacDonald ha susci a e i tato molto nervosismo» nella stam-pa italiana, ed una vera desolazionein Germania. Censure severe In compenso Herriot, sull'Ere Nou xn compensi! xierriuL, sun ere &ou-velie, constata che sono i francesi ad aver perso la tramontana e ad essersi si aver perso la tramontana e ad essersi n'cacciati in_un^pastic«o_nel quale_ oMa! ^|'<*?Sponendo dieKiuéósaìa'o'T^ Idieu non parlino che della questione da- ; nubiana, e ulteriormente anche gli al- ri quattro — scrive.l'organo radicale) E— rimarrà, in ogni difficoltà e ad ogni carto, l'idea che quel che comincerà male a quattro proverrà dalle segrete isposizioni prese insieme o reciproa^ente dissimulate a due. Si cadrà ai]ora nel sospetto di complicità. Nula di più pericoloso di questo sospetto, poiché esso fa nascere la complicità. Ora, la complicità tattica di cui la sto- ia diplomatica del-dopo-guerra abbonda è 11 male che si deve ormai estirpae dalle relazioni internazionali, per ostituirvi la diplomazia aperta, la diplomazia deliberativa. E' questo un alro rischio che la visita di Tardieu, quale ci viene presentata, offre. Il tempo delle politiche di prestigio è passato. Man mano che si allontanano i rilievi e. le prominenze della guerra, negoziati si livellano in grandi consigli nel quali l'importanza personale degli uomini e la gerarchia delle Nazioni scompaiono. Qualsiasi mancato riconoscimento di tale ordine non può che ritardare l'effettuarsi delle soluzioni. Il nostro misconoscimento di tale ordine di idee non può che ritardare il progresso delle soluzioni di cui si ha tanta fretta. SI è sicuri di non avere commesso ancor., una volta in questo momento un errore di tal genere ? ». Manco a farlo apposta consigli non molto diversi da quelli di Herriot e dell'* Oeuvre » sono stati dati oggi alla Francia pubblicamente, proprio da quel lord Tyrrel che è o sembra essere, in questo momento il solo diplomatico inglese gradito al Quai d'Orsay. Un monito britannico Parlando all'Associazione della stampa americana l'Ambasciatore britannico ha detto, dopo aver esortato le Nazioni a una reciproca comprensione: c. Ho trent'anni di carriera diploma tica, e debbo confessare che le mie opinioni sono mutate dopo la guerra. Il sistema dei gruppi di alleanze era il metodo dell'anteguerra, ma il mondo oggi è troppo piccolo per questo sistema, e non potremo uscire dalla situazione attuaie so non grazie a un lavoro comune, e a una migliore comprensione dei problemi che preoccupano le nostre Nazioni. La guerra ci ha mostrato che il mondo non è che un villaggio, e non è possibile approfittare delle sventure dei vicino; quello che tocca un Paese tocca pure anche gli altri ». Queste parole — per pronunciare le quali il rappresentante del Governo britannico ha scelto proprio il momento in cui Tardieu si apparecchia a intraprendere alla volta di Londra un viaggio politicamente orientato in senso affatto contrario — ci permettono di delibare il carattere delle risposte che MacDonald darà alle .sollecitazioni del colle ga francese per poco che esse doves sero uscire dalla carreggiata delle grandi intese, esenti di esclusivismi e di partiti presi, oggi battuta dal Governo di Londra in cordiale accordo fenarIrcpaeltGrmbtadvmcrdCacon gli altri maggiori Governi d'Europa. C. P. Amaro rilievo di h\\imM fatto proprio dal « Daily Herald » Londra, 31 netto. Non sono state smentite le rivelazioni fatte ieri dall'organo laburista, il Daily Herald, circa la pretesa intesa, preliminare fra Simon e Tardieu in materia di politica danubiani!, ma la diLpdnntpReuter smentisce invece queue eoe ioistesso giornale taceva stamane circa la politica britannica in materia di ri- parazioni tedesuhe, e che cioè il Go- verno avrebbe proposto a Losanna! del Foreign Onice proprio alla vigilia; della visita a Londra del Presidente, del Consiglio francese, serve, comun- que, a dimostrare con quanto poco fa-',vore e anzi con quanta apprensione ,viene accolto questo colloquio fra ii Primi Ministri d'Inghilterra e di Fran- Li. „„„.n ,„,w™ti iaWi<=,v,,, „ndPrimi Ministri d'Inghilterra e di Fran eia negli ambienti del laburismo uffi-,ciale, e, a" giudicare dai commenti del!Mnurhrvtrr Guardian anche in nuelll \Mancliesicr iruaramn, ancne in quelli del liberalismo di tipo o indipendente o avanzato. | o ay*"""'- |_B^cWaro^he 11 «L0'polo di cronaca non si può tuttaviainoii riferire ciò che il collaboratore diplomatico dell'organo laburista pre-j tendeva stamane di aver scoper ire-rto.j Egli affermava senz'altro che la Con- erenza di Losanna rinviata da genaio a giugno non avrebbe fatto nulla anche nel caso in cui si radunasse per isolvere il problema delle riparazioni. l piano del Cancelliere dello Scacchiee, secondo il giornale, sarebbe quindi he la Conferenza prolungasse semplicemente la moratoria tedesca per altri sei mesi. Lo stesso giornale commentava poi ditorialmente « le rivelazioni » del colaboratore diplomatico con queste sinomatiche parole di S. E. il Capo del Governo italiano: «I Governi di Europa stanno dimostrando quella tremenda capacità di titubare che sembra paralizzarle ogni qualvolta esse si trovano dinanzi a problemi reali », ed aggiungeva : « Queste amare parole dell'on. Mussolini si applicano in modo vergognosamente esatto all'atteggiamento del presente Governo britannico nei riguardi della questione delle riparazioni ». Un comunicato del Foreign Office dice stasera che con quasi certezza la Conferenza delle Quattro Potenze si aprirà a Londra mercoledì venturo. R. P Bistri e di esperti, sia pure per la vi sita dl «n pomeriggio, prova ufficiai Crescente diffidenza a Berlino Berlino, 31 notte. Continuano il malumore e il senso di diffidente attenzione con cui questa stampa ha seguito fin dal primo momento le vicende del viaggio di Tardieu a Londra in prevenzione dell'incontro a quattro proposto dal Governo inglese circa il problema danubiano. La diffidenza era questa mattina complicata dall'allarme suscitato dalla pubblicazione del Daily Herald, secondo il quale il Cancelliere dello Scacchiere si sarebbe convertito alla opinione che la Conferenza di Losanna non dovrebbe fare altro che prolungare di sei mesi la moratoria già concessa alla Germania, e quindi senz'altro aggiornarsi nella speranza che soltanto dopo le elezioni americane sia possibile raggiungere qualche cosa di più concreto. '« Tardieu — notava il Daily Herala, e questo era il punto su cui più si fermava la stampa tedesca — apprenderà con piacere che si sia lasciato cadere ogni idea di revisione del Piano Young, e di una cancellazione dei tributi ». Smentita che non tranquillizza L'allarme suscitato da questa pubblicazione è stato seguito nella serata da un corrispondente senso di sollievo, quando è stata resa nota la smentita della Beuter, la quale si dice ufficialmente autorizzata a smentire che il Governo britannico intenda a Losanna proporre niente altro che una proroga della moratoria. Per quanto tranquillante, in realtà la smentita non è bastata a fugare l'allarme che destano in questa stampa i passi londinesi del signor Tardieu. » Tardieu fi nuovamente in marcia — scrive il Bòrsen Curier. — L'apparecchio messo in moto per l'incontro di Londra, con tutto un seguito di Mi mento clic Tardici si propone ben più che „„ selaplicé colloquio preliminare, non impegnativo, e limitato per quan to riguarda la materia, e prova anche che egli si propone almeno di rendere innocuo il mutalo ordine delle Confe Londra in proposito » n ^ornale eoncU,de esprimendo la motivata speranza che il tentativo di Tardieu fallisca, poiché, dice, « malgrado tutta la sua volontà, il Presi¬ ^ *Pte àel±™èLT„^SJiff Fi tra combattere contro la realta dei „ la"»■.11 teufa'.lv.°. "l sostituire ad una soluzione definitiva della questione rimri/icni un semnlic-c nrnli™ ^JS^^„-SfaS^H^i»f?^" gamento della moratoria, il quale an- tmdndgdssssslpseddimmfi =ora piu gravemente nuocerebbe aliaGermania, non ha la minima possili- ; iriesceVca ' * si più tranquilla, ma anche essa ci I j a p.