La saldezza della nostra situazione finanziaria

La saldezza della nostra situazione finanziaria La saldezza della nostra situazione finanziaria nella relazione £sl Governatore delia Banca d'Italia Roma, 31 notte. fiOggi, alle ore 14, sotto la presiden-1 pa del Governatore gr. uff. dott. Vin-i spenzo Azzolini, si è tenuta l'assemblea i faenerale ordinaria degli azionisti della.qBanca d'Italia. Il Governatore^na dato I ettura della sua relazione. *S ilaEgli ha iniziato rilevando che la c, . i Cmanifestatasi nei primi mesi ^^Ì??Ì VerS0 un.migIloram!^° £1a dituazione economica tonarla mon-ddiale aveva aumentata la speranza nel nprossimo risolversi della crisi. Perle- dfi^ dammo» che molta ;hparte ha nell'attuale grave disagio, an- Ldava risollevandosi dal deprimente pes-;fsimismo verso un, sia pur lieve, senso ;sddrdi fiducia. Debiti e riparazioni Nell'Europa centralo però nuovi gravissimi fattori si manifestavano accenuando la crisi che si estendeva con maggiore violenza nel campo finanziario, aggravando l'immobilizzazione di ngenti crediti internazionali; in special modo, prima in Austria e subito dopo in Germania ove i timori diffusi all'interno e nell'ambito dei suoi creditori esteri non tardarono a determinare l'esodo dei capitali tedeschi ed un precipitoso richiamo di quelli stranieri. La moratoria per il pagamento delle riparazioni e dei debiti di guerra, proposta dal Presidente degli Stati Uniti d'America, arginò per il momento il diagare della depressione. L'Italia, che mai misurò i suoi sacrifici di sangue e di ricchezza al servizio della causa comune agli alleati nella grande guerra, coerente a quanto dal Governo fascista era stato sempre chiaramente affermato in precedenti occasioni, aderiva immediatamente alla proposta del Presidente Hoover, pur con l'implicita rinunzia al vantaggio derivante^ dalla differenza tra le somme ad essa assegnate per riparazioni ed i suoi debiti di guerra. Purtroppo, per alcune resistenze opposte al primo ammirevole gesto dell'America, rimasero deluse le speranze in una immediata comprensione delle necessità incombenti da risolversi con unità di intenti e con sollecita azione. I considerevoli capitali inoperosi sui principali mercati internazionali, sensibilissimi ai riflessi di fattori politici ed economici, si spostarono con rapidità in cerca di sicurezza ancor più che di buona rimunerazione, e il mercato inglese, notevolmente esposto verso i mercati dell'Europa centrale e dell'America meridionale, compresso da difficoltà interne, subì l'esodo allarmante di capitali invano tentando di ridurne la portata. I mercati francese e americano non esitarono ad offrire a quello inglese, tutta l'assistenza ritenuta necessaria; ciò nonostante, il 21 settembre, il Governo britannico esonerava temporaneamente la Banca d'Inghilterra dall'obbligo di convertire i suoi biglietti in oro, suscitando in tutto il mondo il più vivo stupore ed un profondo e diffuso turbamento. La gloriosa tradizione della sterlina, che si identificava col primato del mercato monetario inglese, per tanti anni saldamente tenuto, tramontava, mentre, pur tra diffuse incertezze nel campo finanziario internazionale, era ancora ferma in tutti la fiducia nella intrinseca solvibilità dell'economia inglese. Seguì, come conseguenza immediata, l'abbandono della base aurea spe cialmente da parte di Paesi più stret tamente collegati da rapporti econo mici con l'Inghilterra, mentre andò generalizzandosi, presso la maggior parte delle Banche di emissione, la ricerca di oro, per meglio garantire il corso delle monete, pericolosamente esposte alle spesso imprevedibili oscillazioni di valute, prima preferite, nella formazione delle riserve. La solidità della lira Da ogni parte si guardò allora con più viva attenzione alla lira italiana, premuta da speculazioni al ribasso de! suo corso e dai dubbio di timorosi Giunse, cosi, recisa la conferma che l'Italia non avrebbe lasciato la sua valuta in balia del nuovo erave turbine monetario. La via faticosamente per corsa, a costo di sacrifici, non poteva abbandonarsi, e. se mai, i sacrifici stessi compiuti di già rinsaldavano la volontà di mantenere, con ogni possi bile sforzo, un impegno assunto di fronte alla Nazione ed al mondo intero! II danno causato dalla caduta della sterlina "U grave per tutti i Paesi ed ebbe ripercussioni non solo sul complesso degli scambi internazionali, ma anche sulle riserve e sugli impieghi delle Banche di emissione, in misura prevalente costituita in lire sterline E ciò specialmente da quando l'Inghilterra, ripristinando nel 1925 la convertibilità in oro alla pari dei biglietti della sua Banca di emissione (unico fra gli Stati europei ex-belligeranti), si era fatta sostenitrice della necessità per tutti i Paesi di colle- gare la propria moneta a una baseaurea, estendendo, per quanto possi- bile, l'uso del Gold exchange standard. Questo, se da. una parte giova a rea-lizzare una economia di oro nell'inte-resse dei mercati aventi funzioni dicentro di compensazione internaziona-le, dall'altra presume, in corrispettivo,la inviolabile convertibilità in oro del-la moneta di quegli stessi centri che per organizzazione e per tradizione hanno assunto, in confronto degli al- trl mercati, la garanzia che il loro bi- ghetto manterrà in ogni caso le ca-ratteristiche di strumento regolatoredegli scambi internazionali. In tutti i Paesi è stata riconosciuta la causalità d'ordine internazionale e. a fondo po- esspstpcgacncpdtmpdnzilniSsgmtnbtilcirni litico al provvedimento monetario pre- so il 21 settembre dal Governo inglese, Per quanto riguarda l'Italia venia-mo ad assicurarvi che sono stati avvia Li opportuni studii, tuttora in corso, per giungere ad una soddisfacente dc- finizione dell'argomento che, è lecito presumere, sarà conforme al grande spirito di equità col quale il Governo fascista intende risolvere l'importante questione. I Nel novembre scorso, ad istanza deiila Germania, fu convocato dalla Ban- ca dei regolamenti internazionali il i Comitato consultivo speciale previsto ^ Piano Yo ' ^ ditoni della Germania in vista « della domanda di moratoria dclle nI. n rapport0( preaentato ln dicembre dal detto Comitato, profondo per i ri ;hevi conclusioni che da esso L, tragg* servjrà di ba3e ,a Con. ;ferenza di Losanna in cui dovranno es ;sere riesaminati j probiemi assillanti delle riparazioni e dei debiti di guerra dai rappresentanti dei Governi interessati. e e n , ; i l e e a a a o e i n a, e! i e ae r a ci a i di na d ma hi a e lnine ile- :orari e giornalieri, in modo da limitare sejle sospensioni di lavoro e di mantenere i- j gli opifiCÌ nella maggiore efficienza posd. a-1 ' , , , . . e-! Nel campo onncarlo. che ha dato prodi'™ di sostenere con pienezza di forze a-j1'- Sravi ripercussioni dei nuovi aspetti o,.'1'-1*^ crisi- 81 e opportunamente corl-irctt!l la struttura dei grandi organismi he finanziari per liberarli da gravosi ìmne mobilizzi e farli rispondere con la nel- cessarla elasticità a; bisogni della e,.oi- nomia del Paese. Da parte nostra, nulla a-|è -stato trascurato per accompagnare re'«ci loro cammino faticoso i meritevoli i di sostegno in quanto utili alla econotà mia nazionale è riteniamo di non esserci o- '■ allontanati, sia in questo die in altri 1 rimedi alla crisi Nella ricerca di rimedi di carattere eccezionale alla gravissima crisi — senza precedenti per vastità ed intensità — ci si allontana spesso da un punto fondamentale, da una delle cause prime del male, che ha investito tutto il mondo; ma dall'Italia una voce profondamente umana, sapientemente chiara ha indicato il cammino da seguire per avviarsi finalmente alla mèta auspicata. Noi formuliamo l'augurio che quella voce possa trovare a Losanna lo stesso completo consentimento che ha destato nei popoli in attesa. La grande guerra ultima spinse la produzione a un incremento disordinato e sproporzionato ai bisogni del consumo della vita normale, mentre si ingigantivano le operazioni di credito, specialmente a medio ed a breve termine, che presupponevano il perdurare delle condizioni adatte al loro permanere e rinnovarsi. Inflazione fiduciaria ed inflazione del credito prepararono in tutto il mondo la crisi violentemente sviluppatasi ai primi squilibrii che si manifestarono sul mercato più vasto ed intenso di transazione, quello degli Stati Uniti d'America. Occorre ormai che produzione e consumo rientrino gradatamente nelle giuste proporzioni dopo i primi spostamenti convulsi e tanto dannosi all'attività economica, e che si ristabiliscano equilibrio e disciplina nella distribuzione e nella durata dei cicli di maturazione dei crediti, nella circolazione internazionale dei capitali. Urge una larga revisione delle tariffe doganali che, trasformate in molti Paesi in vere insormontabili barriere, hanno disorientati e resi ardui gli scambi internazionali. La disoccupazione, effetto della crisi, ma dell'acuirsi di questa pur una delle cause, accentuando il rallentato consumo, s'impone, coi suoi aspetti gravi e dolorosi, all'attenzione di tutti i Paesi. I problemi sottoposti all' esame dei Consessi internazionali dovranno essere analizzati con largo spirito di comprensione e con ogni più sincera e decisa volontà di coordinare rapidamente gli sforzi per sottrarre le masse alla inazione ed all'impoverimento. L'Italia in ogni campo ha dimostrato e dimostra come sia pronta ad affrontare, con ogni sua possibilità, gli ostacoli che ancora ritardano il ritorno della fiducia e della serenità nel lavoro. Alle difficoltà intensamente sviluppatesi nel 1931, il nostro organismo eoonomico ha opposto una prodigiosa resistenza ma non è mai mancata la guida sostenitrice del Governo fascista, intervenuto spesso con provvedimenti di varia indole nei diversi campi dell'attività produttiva. L'intervento del Regime Le vaste concentrazioni operate recentemente nel campo economico armatoriale dimostrano la più diffusa tendenza odierna alla creazione di potenti raggruppamenti di aziende. Lo Stato, per regolare, nell'interesse generale, lo svolgimento della produzione, ha predisposto il disciplinamento legislativo della costituzione di Consorzi obbligatori nei casi di riconosciuta necessità. In tal modo, sulle basi dell'ordinamento corporativo (che sempre più si afferma prezioso regolatore della economia nazionale, imponendosi alla attenzione del mondo intero), possono razionalmente essere coordinati gli organismi di uno stesso ramo di industria, all'intento di migliorare l'attrezzatura tecnica ed il rendimento, e di attenuare, se non eliminare, per ora, gli squilibrii tra la potenzialità di produzione e la capacità di assorbimento del consumo. I rapporti fra datori e prestatori di lavoro hanno continuato a svolgersi con ordine e con disciplina equamente contemperando e risolvendo le difficoltà e i contrasti degli interessi rispettivi. Nuovi contratti a base nazionale hanno estesa e irrobustita la organizzazione sindacale e si è cercato di contenere l'aumento della disoccupazione operaia mediante una più estesa applicazione, fra le maestranze impiegate, dei turni e- orientamenti, dalla via saggiamente e, tracciata dal compianto grande Govcr- espone nostro l'eserquelli dei corso; dello a-[Stato, delle variazioni di prezzo del titoli pubblici e dice deiytiovtmenti dal cambio, rilevando il fermo contegno della nostra lira dopo la sospcn- a o, c-

Persone citate: Azzolini, Hoover