Strozzinaggio al 1500 per cento

Strozzinaggio al 1500 per cento Strozzinaggio al 1500 per cento Gli affari del proprietario di un'agenzia di via Barbaroux ■ Una commerciante nelle spire del vampiro - Come si rinnovavano le cambiali'L'ultima impresa troncata dalla Polizia - L'arresto Il proprietario dell'Agenzia di affari c L'Ascesa », sita in via Barbaroux 10, certo Anselmo Lupano di Luigi, dì 39 anni, nato a Comaro, abitante in via Bava 35, non solo trattava compra e vendita di stabili per conto di terzi, ma n proprio aveva organizzato un sistema di affari assai redditizio, ma in perfetto contrasto cogli articoli del Codice Penale: quello cioè di prestar denari ad usura. In ciò il Lupano aveva un'abilità tutta sua particolare. Egli studiava attentamente i clienti e sceglieva fra di essi quelli che, per momentanei disagi finanziari, potevano facilmente restare impigliati nelle reti ch'egli sapeva abilmente tendere. Col suo fare insinuante e atteggiando dapprima il più assoluto disinteresse, il Lupano sapeva ispirar fiducia; ma quando la vittima, presa nel vorticoso e implacabile gioco di cambiali a breve scadenza non riusciva più a far fronte in tempo utile ai proprii impegni, egli iniziava senza pietà la sua implacabile opera. Gli interessi per le somme anticipate raggiungevano così iperboliche percentuali: fino al 100 per cento per periodi di pochi giorni. Un colloquio in nn caffè Al Commissariato di P. S. di Moncenisio era pervenuta voce della losca attività del proprietario dell'« Ascesa », ma per procedere a termine di legge occorrevano fatti e prove ben circostanziate. Mancava cioè la flagranza. Come è noto, esistono disposizioni e provvedimenti rigorosissimi contro coloro che, specialmente in questi tempi economicamente difficili, prestano denaro ad usura, motivo per cui il semplice sospetto sorto ai funzionari di Polizia di Moncenisio promosse una scrupolosa sorveglianza sul Lupano. Per le opportune indagini venne incaricato il Commissario dott. Casella, il quale, nel breve spazio di due giorni, riuscì a raccogliere tutto il materiale atto a mettere n chiaro la criminosa attività del Lupano e quindi procedere al suo arresto e denunciarlo al Procuratore del Re. Il funzionario, qualche giorno fa, poco prima di mezzogiorno, accompagnato da due agenti, in un suo giro di perlustrazione, entrò in un caffè di via Garibaldi ed in una sala appartata, seduto ad un tavolo, scorse il Lupano che gli voltava le spalle, in stretto colloquio con una signora. La signora appariva assai preoccupata e parlava con voce concitata. Lentamente, cercando di non farsi scorgere dal Lupano, il dottor Casella si avvicinò al tavolo e così potè vedere che la signora, ad un certo momento, firmava una cambiale. Sul tavolo, vicino all'uomo, era un portafoglio assai gonfio, dal quale spuntavano le estremità di un fascio di cambiali. Ciò fu sufficiente a promuovere, con visibile dispetto del Lupano, l'intervento del funzionario, il quale constatò che la cambiale firmata dalla signora con la data del 20 marzo per lire 2000 aveva la scadenza a cinque giorni. I due vennero senz'altro invitati al Commissariato per essere sottoposti ad interrogatorio. La donna non esitò ad ac cusare il Lupano di strozzinaggio, men tre questi tentava di difendersi dicendo che fra lui e la donna — ch'era risultata essere la negoziante Gilda Rattone di via S. Agostino 1 — esisteva una tacita intesa di società commerciale Una preda appetitosa . Per chiarire la faccenda che minacciava di ingarbugliarsi in modo assai preoccupante, il funzionario fece allontanare dal suo ufficio il Lupano e procedette all'interrogatorio della Rattone. Ed ecco ciò che la donna denunciò Essa disse che il settembre dello scòr so anno, trovandosi in gravi difficoltà finanziarie, si rivolse all'avvocato Mastrosimone perchè le facesse conosce re una persona disposta a concederle un mutuo ipotecario di lire 8000 su di una sua proprietà in riviera. L'avvocato si interessò dell'affare e infatti lo stesso giorno, presentò alla donna il Lupano, col quale il contratto venne combinato e concluso nei seguenti termini: il Lupano offriva alla commerciante la somma di lire 8000 lorde di spese, dietro iscrizione di mutuo ipotecario per 3 anni di lire 11.000, più il pagamento anticipato degli interessi e spese contrattuali .conteggiati in 3500 lire. I contraenti, davanti al notaio Cane, stesero l'atto ipotecario per la complessiva cifra di lire 2.4.500, corrispondenti appunto alla somma delle 11 mila di ipoteca e 3500 di interessi. Alla conclusione del contratto1 il Lupano versò alla Rattone 7000 lire anziché 8000 dichiarando che le altre 1OO0 erano servite a pagare gli onorari del notaio conteggiati in base a lire 600 e le altre 400 restavano a lui per... il disturbo. All'avvocato, poi, tanto dal la donna che dal Lupano ebbe 50 lire per la sua prestazione. Dopo di ciò, il proprietario dell'« Ascesa », soddisfat- ì sasLopomsf=MKstnettnssilsccqlorcatpcctfimtscnn3pmtstcctcnOccfmsRdto dell'affare concluso, disse alla donna che, in qualsiasi circostanza e difficoltà finanziaria essa avrebbe trovato in lui un... amico disinteressato. Ricordandosi di questa promessa, l'ottobre scorso la Rattone ritornò dal Lupano, pregandolo di prestarle tremila lire. Da quel, momento il proprietario dell'* Ascesa » pptmlgsltdpagccgm jysuo- pi'ano queUo cioè di riu-a --■ --— aina Fscire ad impossessarsi della proprietà in riviera della donna, già gravata di ipoteca Concesse il prestito, obbligan £0 la donna a firmare delle cambiali, a un mese di scadenza l'una dall'altra, j conteggiando 1850 lire di interessi. La ! prima cambiale, alla scadenza, venne regolarmente ritirata, ma le altre, per i forza maggiore, furono rinnovate e, na- Muralmente, gli interessi aumentati di volta in volta. La donna non ha sa puto precisare, nel suo racconto, quan te cambiali, in soli pochi mes., rinnovo 'e ritirò dal Lupano, poiché questi, di volta in volta, aveva cura di bruciare . . _ ... .. , - „ jtoì vecchi effetti e ciò perchè nulla re-!vstasse a testimoniare la sua disonesta qattività. A sua volta poi la donna, pre- tsa ormai nelle maghe delle reti del ! aLupano, tali e tante erano le sue pre-jSoccupazioni che non aveva avuto nep-1 dpure il tempo di prendere nota delle ;tooperazioni effettuate e conseguente- nmente delle cifre cospicue pagate in csoli interessi. Un fatto essa ricorda. Nel,dfebbraio scorso, per ottenere un presti- st=° td,\ÌLualche mi2ha?° dl lire, rilasciò < taMffiSMSSPK'mOTW Taffif scadibili in pochi giorni e il Lupano, a titolo di interessi, trattenne alla donna 2400 lire. La cambiale di 2500 lire e una di 3000 vennero dalla Rattone ritirate alla scadenza e le altre rinnovate con cambiali scadenti parte a 8 giorni e parte a 15. Ma anche questi effetti sui quali gravava nuovo interesse, alla scadenza non poterono essere ritirati e il Lupano ne approfittò per farsi rilasciare come rinnovo dalla donna una cambiale per pochi giorni per l'importo complessivo di lire 10 mila. In tutto questo complesso giro di cambiali, nello spazio di un mese, il Lupano aveva realizzato un utile circa del 100 per cento, pari ad, un interesse composto annuo del 1500 per cento! Ciò non è tutto: la Rattone, sull'ultima cambiale pagò 5000 lire e rinnovò il rimanente con un altro effetto per lire 6000, e cioè rilasciando 1000 lire di nuovo interesse. A poco a poco la situazione finanziaria della Rattone, già seriamente compromessa dalle pretese continue del Lupano, assunse aspetti disastrosi. H 19 febbraio la donna fu costretta a ricorrere al Lupano per un nuovo prestito di lire 2000, e lo ottenne rilasciando una cambiale per lire 3000 con scadenza al 20 marzo. Ma purtroppo alla data stabilita la commerciante non fu in grado di far fronte ai suoi impegni e, per evitare le spese e le conseguenze morali e materiali di un protesto, si rivolse al suo creditore pregandolo di attendere qualche giorno. Il Lupano non volle ascoltare ragioni. La Rattone se lo vide capitare in negozio. Senta — disse il Lupano rhtnIo tnon posso attendere un giorno di più. mO lei mi paga la cambiale o io prò- j rcedo agli atti giudiziarii. „ IzLa povera donna si vide perduta. Se : pciò fosse avvenuto, sarebbe statei il j ifallimento per il negozio e, probabìl-1 imente, avrebbe persa anche la sua!Mj£ ori^efa-<,0?t1^Pf^'=in<^icsapendo più a che santo votarsi, la \ ^Ra££L?PfF'ef S-SffS+n*? „SPdelteriornate, P l'incasso | pl, nfrrsstdcpgtctdDBassnentManlsavelDepidPdT— Guardi, qui ci sono 350 lire. Le prenda per lei e mi lasci tranquilla per due giorni. — Non bastano. Io ho bisogno molto di più... Se domani mattina lei non mi avrà fatto pervenire almeno 1000 lire, io le farò fare fallimento... Le cose andavano di male in peggio. La donna ri rivolse a diverse persone di sua conoscenza, fra le quali l'avv. Olivero, ed ottenne da quest'ultimo il prestito di mille lire. Avuto il denaro, si affrettò a telefonare al Lupano e fissò con lui un appuntamento ad un caffè di via Garibaldi. Quivi gli consegnò le 1000 lire ed ottenne con tale compenso il rinnovo della cambiale di 2000 lire per... cinque giorni, e cioè dal 20 marzo al 25 marzo. E proprio nel momento in cui la donna firmava l'effetto, sopraggiunse in detto caffè — come abbia-, mo detto — il funzionario di F. S. che troncò l'affare, e con l'affare tutta la losca attività dello strozzino. !Anche un'accusa di falso Nel corso dell'interrogatorio della donna, altri particolari sono emersi ad illustrare più ampiamente l'attività del Lupano. E' risultato, ad esempio, che, per un prestito di 1500 lire per 24 ore, lo strozzino percepì un interesse di 500 lire. Per pochi giorni, su 800 lire, pretese da altre persone 200 lire. Una perquisizione eseguita dagli agenti del Commissariato Moncenisio nell'alloggio del Lupano, portò al sequestro di un numero rilevante di cambiali, una delle quali, di lire 2700, in bianco, firmata da tale Ferrari ,Elide in Trentini. La Ferrari, per gli accertamenti del caso, veniva rintracciata e messa, nell'ufficio del Commissariato, a confronto del Lupano. Quando la donna seppe dell'esistenza della cambiale, investì, accusandolo di falso, lo strozzino, dicendo di poter dimostrare in qualsiasi momento che l'effetto in questione non era mai stato rilasciato da lei: non solo: ma la Ferrari dichiarò che avrebbe asrito giudizialmente per falso contro il proprietario dell'« Ascesa », sporgendo regolare denuncia. Essa, per precisare i fatti, disse di aver richiesto l'opera del Lupano per l'acquisto di un appartamento. A contratto concluso, la donna era rimasta debitrice verso il mediatore della somma di lire 2000 per la quale aveva rilasciato una cambiale. Sempre a detta della Ferrari, il Lupano avrebbe sostituito l'effetto in questione con un altro di 2700. Egli è stato passato alle carceri e adenunciato per usura al Procuratore F"-"v,- * del Re;

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