L'iniziativa di Londra per la Conferenza provoca inquietudini e incertezze a Parigi

L'iniziativa di Londra per la Conferenza provoca inquietudini e incertezze a Parigi L'iniziativa di Londra per la Conferenza provoca inquietudini e incertezze a Parigi Tardieu affretterebbe il colloquio con MacDonald Londra, 28 mattino. ltelal.ivuinentc alla decisione del Governo britannico di invitare i Governi francese, tedesco o italiano a inviare dei ruppersentanti alla conferenza a quattro, VObterver scrive: « Il Foreign Office ha inviato a Berlino, a Parigi e a Roma una nota suggerendo che i rappresentanti delle quattro Potenze interessate si riuniscano a Londra nella seconda settimana di aprile per esaminare il progetto di intesa economica danubiana. Ma ò inesatto che MacDonald abbia suggerito un convegno con Tardieu, come puro 6 inesatto che il Governo inglese abbia formulato una risposta qualsiasi al memorandum del Presidente del Consiglio francese. Se, come sembrano indicarlo certe informazioni da fonte francese, Tardieu conta venire a Londra un giorno o due prima della progettata conferenza per discutere in particolar modo le questioni che saranno sollevate a Losanna, il Governo inglese sarà, naturalmente pronto a udire il suo punto di vista. Dato clip la politica britànnica sulla questione delle riparazioni è stata parecchie volte esposta in modo chiarissimo l'interesse di un tale incontro risiederà evidentemente in una esposizione della tesi francese da, p-.rte del signor Tardieu. Ad ogni modo, le Voci che circolano in Germania a proposito di un preteso ac cordo franco-inglese sulle riparazioni sono interamente prive di fondamento. « D'altra parlo, quantunque il Governo inglese non abbia ancora fatto conoscore il suo punto di vista sul progetto francese relativo ad una intesa economico danubiana, si sa lin d'ora nelle capitali interessate che il Gabinetto britannico non accetterà mai una forma qualsiasi di organizzazione regionale diretta contro gli interessi tedeschi e un confrollo finanziario drgli Stali danubiani da parte ili una grande Polenza qualsiasi. Si sa inoltre che il Govèrno cecoslovacco è perfettamente deciso a non accettare uria unione doganale che comporti un controllo straniero. Dei progressi sono già slati realizzati fra Berlino, Praga e Londra per mettere in armonia i punti di vista elei tic Paesi a tale riguardo e si spara che la Francia sì" mostrerà, disposta a modificare il piano Tardieu onde spianare la via ad un accordo fra le quattro grandi -Potenze c i cinque Stati danubiani ». La tattica dilatoria francese Parigi, 28 mattino. L'invito ad una Conferenza sul problema danubiano che il Governo britannico ha trasmesso alle quattro grandi Potenze mostra con abbastanza evidenza che MacDonald non teneva in modo particolare ad incontrarsi unicamente con Tardieu. Il Temps, dal cui commento trapela una certa disillusione per la decisione della Cancelleria britannica, premesso che nessuna comunicazione di carattere ufficiale le è stata finora fatta al riguardo dal Foreign Office, insiste sul fatto che i futuri convegni debbono, a suo parere, costituire due eventi assolutamente distinti: cioè un incontro TardieuMacDonald che potrà aver luogo, come è già stato detto, il 2 aprile e al quale seguirebbe poi una Conferenza a quattro che difficilmente potrà riunirsi prima del 5 aprile, data della ripresa dei lavori del Parlamento britannico, poiché, essendo la presenza di Tardieu a Parigi necessaria, il Capo del Governo francese non potrebbe prolungare la sua permanenza a Londra la settimana seguente per attendervi la riunione di detta Conferenza. « Che il Governo britannico si proponga di affrettare la riunione di questa Conferenza — scrive il Temps — è possibile, essendo tale iniziativa conforme alla procedura che esso ha suggerito e alla quale la Francia ha aderito per quello che nguarda il progetto di organizzazione economica dell'Europa centrale: e cioè prima, deliberazioni comuni delle quattro grandi Potenze — Gran Bretagna, Italia, Germania e Francia — destinate a patrocinare il blocco danubiano e ad assicurargli il necessario aiuto finanziario; poi, deli: berazioni con piena indipendenza dei cinque Stati del'Europa centrale che si tratta di raggruppare sul terreno economico con un sistema, di diritti preferenziali; e infine, deaerazioni comuni delle quattro grandi Potenze e dei cinque Stati danubiani ». Il Temps mostra di non approvare la scelta di Londra come sede di questa conferenza preliminare delle quattro Potenze, poiché po trebberò risultarne degli meonye nienti per la sua lontananza da Ginevra, ove i Capi di Governo ed Ministri degli Esteri stranieri dovrannno ritrovarsi l'il aprile per la ripresa dei lavori della Conferenza del disarmo. « Se dunque si considerasse chvi è interesse a stabilire la riuniondei « quattro » prifma dell'I! april— prosegue il Ter&ps — la scelta duna città continentale vLoina allSvizzera si imporrebbe, ma tutto induce a credere che la Conferenzdelle Principali Potenze avrà luoga Ginevra dopo l'il aprile, poicha Ginevra tutt/i si traveranno riuniti e la Conferenza dei cinque Statdanubiani potrà essere organizzatnon appena "(('accordo sarà statrealizzato fra/le quattro grandi Polenze Con mPgf.'ìore franchezza il Journal des Depats riconosce che l'invito del Gabinetto di Londra aGoverni francese, italiano e tedescpuò la3Ci<A- supporre la volontà devitare vena conversazione particolare fran/io-britannica. « Questa iniziativa, scrive il giornale moderato, pone sul tappetuna questione politica importantSepddddtldn à o n i l e a a e e n : i e o i i e oe e o e i i oa za he ne le di la nza go hé uati ta to ornai co di orto te. Se i Paesi danubiani non debbono essere chiamati a mettersi in rapporto se non in seguito a negoziati delle grandi Potenze, le probabilità di riuscita del progetto di Tardieu diminuiranno di molto. Si trattava di impedire l'intrusione della politica in negoziati economici; la po-> litica prenderà invece in tali condizioni il sopravvento e la sua azione farà forse abortire il piano poiché la Germania non si preoccupa che di mantenere la via spianata per la sua Mittel Europa, e farà senza dubbio quello che potrà per imbrogliare le carte. Si comprende dunque perfettamente come la Gazzetta di Voss scorga nella convocazione della Conferenza un successo per la diplomazia tedesca. Il passo britannico non sembra dunque dover rischiarare la situazione ». Non è dunque senza apprensione che la stampa parigina vede l'approssimarsi del periodo di grande attività diplomatica che sta per iniziarsi per quanto la maggior parte dei giornali esprimano la loro piena fiducia in Tardieu approvandone il linguaggio da questi tenuto nel suo recente discorso al Senato. Le possibilità d'un riavvicinamento tra Italia e Francia negli apprezzamenti svizzeri Losanna, 28 mattino. La «Tribune de Lausanne», esa minando le possibilità di un riavvicinamento italo-francese, scrive che, dopo l'articolo di Poincaré, inette conto di rilevare i vantaggi di unti cooperazionc più intima tra la Francia e l'Italia. Il giornale aggiunge : « Nel dopoguerra la relazioni fra le due grandi Potenze latine si sono singolarmente raffreddate per ragioni psico logiche. L'Italia nel suo amor pio prio esaltalo dal Fascismo non di inenlica di aver reso un servizio capitale a.lla Francia: prima di tutto nel 1911, dichiarando immediatamente la. sua neutralità e permettendole di disporre di tutte le sue forze per respingere l'invasione tedesca; ed a.verlo reso un secondo servizio nel 1D15, intervenendo a Jianco degli Alleati. Occorre inoltro riconoscere clic J,a pace non ha assicurato all' rtailia tutti i vantaggi previsti dal Patto di Londra. Se ITta-lin. ha ot tenuto, rome le era stalo promesso il Trentino, il Tirolo Meridionale Gradisca, Gorizia e tutta l'Istria, compreso Fiume, la costituzione di una potente Jugoslavia ha costituite un forte ostacolo ali suo sogno di annettersi anche la Dalmazia. In Asia il trionfo del kemalismo impediva al Gabinetto di Roma di realizzare le sue ambizioni in Anatolia. Infinefl l'Italia sperava di prendersi una rivincita in Africa, dove l'Inghllteria c. la Francia avevano ammesso il principio degli equi compensi a favore dell'ultima Potenza venuta, nel continente nero ». Dopo aver ricordato che in fdndo l'Italia non otteneva che lievi com pensi sulle frontiere della Libia del Giubaland, il giornale scrive u Disillusa dai Trattati di rpàce nel l'Adriatico, nei Balcani e, in Asia Minore, l'Italia avrebbe desiderato tli ricevere un altro territorio in Africa. Essa pretende Borkom, Tibesti Kancm ed Ennendi co/me facent parte dalla Libia.; rivendica quinti il possesso di Barda, dì Aiti Galaca e, di Oum Galub, i territori che. darebbero il controllo assoluto delle strade carovaniere de/1 Fezzan Tubati Cosi ingrandita, la Libia toglierei) be le comunicazioni» terrestri tra l'Africa del Nord e l'Africa Occiden tale, francese. Si comprende come i. Gabinetto francese non abbia potuto giungere a tanto n. Dopo aver ri.Iievato la speciale si tuazione degli italiani in Tunisia, il giornale scrive:, «A questi due clis sensi fondamei/tati se ne aggiungono altri occasionali quali l'attività degli antifascisti e lo statuto degli emi grati italiana in Francia, l'aminis sione della ninno d'opera transalpi na, gli sctvrnbi commerciali, i:l prò blema del disarmo e la parità na vale, i qwali hanno determinato p o mena gravi difficoltà ». Dopo es sersi domandato se queste difficoltà cnstitutecono serii ostacoli ad un colilaborazione fra i due Paesi, 1.. « Tribune de Lausanne » afferma che tanto Parigi quanto Roma mostra no, fortunatamente, di non ritener cos/1 gravi quelle difficoltà, F^'arlicolo cosi conclude: uRiguar d?» albi Libia le conversazioni' noi swun state interrotte e diversi indiz permettono di ritenere, non inipos Jfsibile una transazione che darebbe Ilari stvestneinvomedihmciafstunstPeatbiapoietoCtiglie soddisfazioni all'Italia senza sbarrare la strada imperiale franco se nell'Africa Centrale. Liquidato questo punto capitale, la Francia non si rifiuterebbe di adottare un regime di favore per gli italiani en grati in Tunisia. Non resterebb quindi altro che la soluzione dell parità navale, che sembrava quasi risolta nel 1931. Non bisogna disperare dell'avvenire, tanto più che Pan no scorso alla Conferenza di Londr il Ministro degli Esteri itali an Grandi pronunciò una frase ali quale forse non fu attribuito tutto il reale valore che .essa aveva: « Con la Francia amica tutti gli accord" sono possibili ed anzi augurabili desiderabili ». Ora che il Quai d'Or say è passalo sotto un'altra dirczie ne, occorre augurarsi che la Franci sappiti accogliere con la necessaria comprensione questa testimonianza di buona volontà ». LcfltgbudzrctglsrlsCxgcl?nSAeFuoruscito albanese condannato a morte in contumacia Tirana, 28 mattino. Il Tribunale politico ha condannato a morte in contumacia l'ex-maggiore della riserva Aouif Llesni lutulente fuoruscito, in Jugoslavia,