Traun popolo e un figlioo

Traun popolo e un figlioo Traun popolo e un figlioo Dirò cosa dura, disumana, certo repugnante a più d'un udito sensibile. Perdonate. Vi sono dei momenti in cui le verità crudeli, le verità inevitabili, bisogna saperle dire ed ascoltare. Ce n'è una che sta forse chiusa in ogni cuore virile, ma timidamente, paurosamente, da quando il mistero di Hopewell s'è aggravato della partecipazione della malavita alla ricerca del bimbo scomparso. Liberiamola. Pubblichiamola. La verità, eccola: Baby Lindbergh non dev'essere restituito a suo padre dai delinquenti incaricati di rintracciarlo. Tutto, ma non questo. Lo ritrovi, se può, la Polizia. O il caso, la fortuna, il prodigio. Ma i racketeers, no. Quel sacro figlio, quel dolce bambino non può essere ricondotto da gente siffatta : appunto perchè sacro e caro al cuore di tutti. Dirò cosa cruda, disumana, ma necessaria alla chiarità dell'anima mia. E della vostra, o amici, che tutti al pari di me venerate il trasvolatore dell'Atlantico, e piangete con lui. Piuttosto che il piccolo Carlo Augusto sia restituito alla sua culla dalle mani d'un bandito, voglia e sappia il suo grande genitore non rivederlo mai più. Noi auguriamo, osiamo augurare quest'altro coraggio al suo animo sublime. Egli deve affrontare questo pensiero, vasto e spaventoso come un altro oceano. Il figlio della gloria non dev'essere salvato dai criminali. Esso appartiene all'America e al mondo. Come suo padre. Ora il pilota Carlo Lindbergh è più in alto di tutti, e il destino gli domanda di soffrire più di tutti. È' la stessa sua grandezza che lo impegna. Talmente l'hanno innalzato le due ali, quelle due ali con cui, solo nella notte infinita, superò il mare stringendo un volante nel pugno e una bandiera sul cuore, che oggi egli non può discendere alla dimora dei racketeers neppure per trattarvi la salvezza del sangue suo. Tornì, torni alla casa nel bosco il dolce bambino : ma non ricondotto da Lodovico Blitz, o-da Salvatore Spitale. Mentre tutte le campane dei presbiteri americani suonano per lui, e in ogni chiesa si prega per la sua restituzione, noi escludiamo, osiamo escludere i demoni dall'eventualità del miracolo. Dio non può ascoltare tali preghiere, se Salvatore Spitale dev'essere della partita. Bisogna decidersi tra Dio e il brigante, tra il cielo e la caverna. Indietro i briganti, allora : poi che un uomo come Lindbergh non può intendersi che con le forze di lassù. C'è un patto, tra il colonnello Lindbergh e il popolo americano : un vincolo, solenne e gentile, di devozione senza fine. Se ben considerate, il gesto della Repubblica che accorda la impunità ai gangsters ricercatori dal piccino, pur che a suo padre cresca una probabilità di riaverlo, è pari, nel suo pericolo enorme, alla trasvolata d'un oceano. Quale atto di gratitudine verso il suo eroe ! Ma quale rischio ! E quale sventura ! In verità, se il volatore ha compiuto per la sua patria la più alta delle imprese, questa patria, per compensarlo, compie oggi il più..costoso degli olocausti. L'uno ha sfidato lo spazio. L'altra ha patteggiato con la malavita. L'uno ha vinto il suo nemico. L'altra s'è arresa al proprio. Volendo restituire al suo campione amore per amore, questa, questa sorte è toccata alla Nazione americana. E' triste, allora, lo spettacolo di Carlo Lindbergh che perde la sua creatura. Ma assai volte più triste è lo spettacolo d'un popolo, eletto ed orgoglioso, che perde la sua legge. E la perde, dicevamo, per un impulso d'amore. Ciò ch'è l'atto estremo; pateticissimo della tragedia, che un giorno dovrà certamente tentare il genio d'un poeta. Ora, guardate: il volatore piange suo figlio; e la Repubblica cancella le impronte digitali d'alcuni scellerati dai registri di polizia. E questi malnati, questi immondi sono liberi, prima che il bimbo sia libero ancora. Ah, sì : il sacrificio dell'America per Lindbergh, vale il sacrificio di Lindbergh per l'America. Ma è cento volte più drammatico, in quanto esclude la possibilità d'ogni lieto fine. Il volatore avrà pur visto, dopo la corsa folle sui flutti e nelle tenebre, apparire la' terra promessa, accendersi i fuochi dell'approdo. Parigi era là ad attenderlo, con tutti gli evviva della terra, oltre il pelago superato. Che attende il Governo americano, ora ch'esso ha superato una legge? Non c'è approdo e non c'è applauso, non c'è gloria e non c'è festa. La tenebra continua. Il mistero continua. Il bimbo non si trova; e intanto neppure più si trovano, sui libri di polizia, le impronte digitali dei pregiudicati. Oh, pregate, madri d'America; sonate, campane dei presbiteri! : ma sia per l'onore della Repubblica ; sia per la salute d'un grande popolo, oltre che per quella d'un piccolo bambino. L'impunità ai birbanti che non ritrovarono il piccolo, è il climax, ripeto, di tanto drarnma. L'America patteggia coi rapitori : e una tale dedizione pare farla anche più inerme e derelitta dell'infante nascosto. Questa resa a discrezione, è per lei come una guerra perduta. Perchè i criminali americani, come ormai tutti sanno, non sono soltanto degli attentatori, delle eccezioni accidentali e solitarie nel ritmo del fatto sociale. Hanno uno stato. Hanno un nome. Si chiamano, tutti insieme, Cangiane. Sono una razza attendata in mezzo a una razza. Sono, in una parola, dei nemici. Come tali, hanno armi, raduni, precetti, vincoli, gerarchie. Propongono e dispongono, sfidano e comandano, promettono e mantengono. Fermano condanne a morte, e le eseguono all'istante esatto. Diamond aveva un ministero. Capone parla dal carcere, dove non si trova che per caso, e delle mitragliatrici gli obbediscono a mille leghe di distanza. Ora, se la Gangland è in armi contro l'America il -salvacondotto ai rei vuol ire la prevalenza dell'una é la morificazione dell'altra : vuol dire che la agifia bianca del registro, da cui parirono le impronte dei nefandi, è la bandiera bianca della Repubblica sventolata sotto l'inferriata di Al Capone. Ma quel che ancora è più penoso, è che una tale vittoria della Gangland sia avvenuta a quel punto, precisamente, in cui stava essa" per arrendersi. Pensateci, dunque. Ch'è stato, ch'è potuto essere il ratto del figlio di Lindbergh, se non un atto di disperazione? La Gangland non poteva essere che insanita, nel momento in cui lo decideva : e si sa che Iddio prima dissenna chi vuol perdere. Come si sa che le sorti, da qualche tempo, volgevano male per lei. Diamond ucciso e Capone, comunque, imprigionato, la privavano di capi troppo preziosi. E l'America già meditava la riscossa. L'aveva giurata alcuni mesi fa il popolo di Nuova York, j innanzi alle salme di due fanciulli1 mitragliati sulla pubblica via ; e parimenti l'avea giurata il popolo di Chicago, dove squadre d'animosi s'erano da poco formate, per fronteggiare la malavita, agli ordini d'un colonnello di trent'anni. L'America più illibata, più giovine, più forte, era pronta alla liberazione. La Gangland, nei suoi covi, tremava. Di lì essa partì per la sua ultima offensiva, stolta e vile come stolto e vile è sempre" il delinquente allo stremo; Decise di rubare un neonato; e di rubarlo a un eroe. Insania, disperazione. Come abbiam visto, con quell'offensiva essa rischiava il linciaggio. Essa perdeva la popolarità. E la popolarità è tutto, per il malfattore : quella popolarità che, purtroppo, al criminale sempre un poco cede e concede, pur ch'esso salvi al proprio essere maledetto una qualche probità sentimentale. Quanta grazia non fu mai accordata dai semplici ai fuori legge, in virtù d'alcuna protezione, vera o finta, da essi prestata ai poveri, ai deboli, agli inermi, ai fanciulli ! Una tale tutela era anzi l'astuzia rituale del brigantaggio ; il suo modo più solito di vivere e di vincere. Per rinunciarvi, e per offenderla, così come hanno fatto i rapitori del piccolo Lindbergh, bisognava ch'essi avessero perduto quella saviezza, che in ogni guerra è conferita dalla fiducia. 11 rapimento fu come l'ultima bomba : quella che l'assediato, freneticci d'ira, si tira sui piedi. L'America non capì. L'amore, l'immenso amore pel suo campione fece velo ai suoi occhi commossi. Non capì ; e cancellò delle impronte digitali, dei mandati d'arresto. La Gangland era salva. In rivolta, in battaglia, pur essa poteva dire d'aver espugnato una Bastiglia. Uno Stato è perduto, sempre, allora che delle carceri si riaprono. La Gangland vinceva nel nome dei malfattóri liberati. Ed ora tutti piangono per Lindbergh. Chi piange per la patria sua? Per salvare un bambino, essa si è arresa a Salvatore Spitale. Ciò è commovente. Ma è straziante. L'America ha dimenticato d'essere in guerra : e che all'onore d'una guerra possono sacrificare, nonché un neonato, milioni di uomini. S'è lasciata disarmare dalla mano d'un bimbo. Ciò è bello. Ma è terribile. S'è lasciata disarmare, giust'appunto, dal figliuolo del suo eroe. Ciò è di un'assurdità ironica, indicibile, che fa rabbrividire. Ed ora consideratela, quest'anima di Lindbergh, tra un popolo ed un figlio. Quando il bimbo nacque, e tutta l'America augurante ed acclamante mandò in dono una culla, come un giorno la Francia a un suo imperatore, chi avrebbe mai pensato che da questa culla, di lì a un anno, due mani ladre avrebbero sottratto la creatura, puntando una pistola alle tempia del genitore? Cinquantamila dollari, o là sua vita ! Poi cinquantamila dollari non bastano più. Ce ne voglio; no centomila, cinquecentqmila. Poi non basta più nulla. Silenzio. 11 figlie vivrà o morirà. Il padre resti con \z angoscia della perdita, e con quellr del mistero. Offesa senza nome. Do lore senza fine. La notte cala sui boschi di Hopewell, mille volte più spaventosa di quella, sull'Atlantico, che muggiva di flutti e balenava di saette. Ora rimettiti le tue ali, o Lindbergh, e innalzati, innalzati. Solo così traverserai quest'altra tenebra, tanto più vasta, tanto più orrenda, dove delle lampade di banditi solo dovrebbero schiarire la via che guida al recupero del tuo sangue. Ma se l'amore del tuo popolo è con te, come allora ; e ancora puoi stringere, come la nòtte in cui valicavi l'Oceano, un lembo della bandiera stellata contro l'ardentissimo cuore, pensa che se Carlo Augusto è tuo figlio, l'America è tua.madre: e che l'America rischia il suo onore, oggi, per la tua pace. Innalzati, o Lindbergh. Tu hai valicato l'Oceano per farlo più grande, questo onore che op?i la tua patria mette ài gioco, patteggiando coi masnadieri pel tuo bambino. Tra il figlio e la madre, non esitare. Fossero soltanto Blitz e Spitale capaci di riportarti il caro essere perduto, allontana Blitz e Spitale, che nulla hanno a che fare con te e col popolo tuo. Essi sono i demoni. Essi sono i nemici. E tu sei in alto, in alto. Sei nella profondità del cielo atlantico. Sei fra le stelle della tua bandiera. Sei nella storia. Sei nella gloria. Il trionfo dei banditi vorrebbe dire l'abbassamento, l'avvilimento di quella patria che tu hai portato a tanta altezza; e ti lascierebbe, o Lindbergh, anche più orfano di questo tuo bambino per cui tutti si piange, di qua e di là dal mare che un giorno'superasti d'un volo. / MARCO RAMPERTI pr0bbbcscbdmgScnaplrr