Il prodigio delle Sacre Spine

Il prodigio delle Sacre Spine Quando il Venerdì Santo cade SI 25 di marzo Il prodigio delle Sacre Spine Il pgS. Giovanni Bianco, 24 notte, La coincidenza del 25 marzo con il Venerdì Santo, nella quale le re- liquic venerate nelle chiese di An-aria, Bari, Megli, Vasto, Montone eS. Giovanni Bianco, contemporanea- mentc sogliono mostrarsi prodigiose, viene considerata veramente propizia e particolarmente opportuna alle auto-rita religiose per accertare il giorno vero della morte del Salvatore. Il prodigio, che risulta storicamente accertato da atti notarili e che si re- plica, a scadenza fissa, da varii secoli, in maniera e forma quasi identica !_ . . J, *, l^^l, ni,- nelle varie regioni fra loro lontanissimo della penisola, fra popolazioni per indole, per tendenze, per sentimenti religiosi diversi, in condizioni svariatissime di temperatura, di custodia, di conservazione, dovrebbe avvenire quest'anno e già le autorità ecclesiastiche avranno provveduto a prendere, come a S. Giovanni Bianco, le opportune misure precauzionali per poter considerare e riconoscere il prodigio effettivamente come tale. Trattasi delle Sacre Spine della Corona di Gesù Cristo che sono venerate nelle chiese sopraccennate. Dalle autorità ecclesiastiche quelle sulle quali è stato constatato il prodigio del 25 marzo vengono considerate quali « più Insigni » in quanto per esse, sono state accuratamente eseguite ricerche storiche onde accertare che siano effettivamente della Corona che fu posta sul capo di Gesù Cristo. Le altre, se pure non viene escluso possano essere autentiche, non sono state riconosciute ufficialmente dalle competenti autorità dichiarando di esse, in termini esatti: '< non godono di una autenticità sufficientemente provata », Il miracolo ad Andria Dalla relazione di mons. Mari, protonotario apostolico per il prodigio avvenuto ad Andria nel 1921 risulta che dopo una serie di preghiere ordinate per tutta la quaresima da Mons. Tosi, Vescovo di Andria, che fu poi elevato nell'anno stesso alla Porpora ed alla sede arcivescovile di Milano, « giunto « il sospirato 25 marzo la Sacra Spina « venne sposta nell'altare della tomba «del glorioso protettore S. Riccardo, «mentre il Duòmo era gremito di fe« deli. Tre ore passarono di ansie, tre« pidazioni, sospiri quand'ecco alle 16 « circa nella cappella si propagò l'an« nuncio dell'avvenuto miracolo, ac« colto da tutti con lagrime di tene« rezza e di consolazione. «Momentb solenne. Il Vescovo com« mosso sino alle lagrime e prostrate a « terra adora la S. Spina e imparte con * essa la Benedizione al popolo, poi la « ritira nel palazzo vescovile per la <; constatazione legale dei periti, me« dici e chimici e relativa dichiara« zione redatta dal notaio Riccardo « Chiappa. Presenziarono al grande « avvenimento Mons. Virilli, rappre« sentante della sacra congregazione « dei riti, due irlandesi, un medico bel« ga, due coniugi francesi ecc. ». E così nel 1921 si era ripetuto il prodigio, miracolo, grande avvenimento per la tredicesima volta, ad Andria poiché dalle attestazioni, pubblicazioni, relazioni redatte con atti pubblici, notarili, firmati da molti testimoni scelti fra le persone più ragguardevoli del luogo il Vescovo compreso, risulta che la Sacra Spina venerata nel duomo di Andria germogliò nel 1633, nel 1644, nel 1701, nel 1712, nel 1722, nel 1785, nel 1796, nel 1837, nel 1842, nel 1864, nel 1900 e nel 1921.Di tali anni uno solo non ha la coincidenza del 25 marzo con il Venerdì Santo: il 1837. Il prodigio avvenne allora il l.o novembre e la eccezione trova la sua spiegazione nei festeggiamenti straordinari che l'insigne reliquia ebbe in quei giorni in seguito al suo ricupero dopo le profanazioni ed11 trafugameato avvenuto al tempo della Rivoluzione francese. In queste circostanze il prodigio acquistò il particolare significato di aggradimento per i festeggiamenti celebrati in riparazione. La Sacra Spina di S. Giovanni Bianco invece ebbe a cessare il prodigiose avvenimento « dopo che fu tocca da sacrilega mano pe: essere rapita, non ha più graziato questi abitanti di simile miracolo ». « Questa SS. Spina » — premette don Silvestro Grattarola, che resse la parrocchia di S. Giovanni Bianco dal 1652 al 1708 — « soleva fiorire tutti <: gli anni i Venerdì Santi, come atte« stano i più vecchi di questa Comu« nità, e racconta anche il Muzio nel« ultimo foglio di un suo trattato, « Sacra Istoria di Bergamo, anzi vi « sono ancora persone degne di fede <: che raccontano che l'Ill.mo et « Rev.mo Vescovo Emo — 1611-1615 « raccolse di quei fiori et li pose in un « guanto et portosseli via per sua de« votione ». La storia ricorda che la notte del 12 novembre il famigerato Bernardo Arcaiani, detto Vecchino del Chios compì un furto sacrilego nella chiesa di S. Giovanni e, processato, fu condannato ed appiccato per la gola a sentenza di Gerolamo Cornelio Pretore di Bergamo e Distretto, in data 6 aprile 1599. Misteriosa primavera La Sacra Spina di S. Giovanni Bianco, da oltre cento anni ripeteva il miracolo, da quando cioè allo scorcio del secolo decimoquinto, come si rileva dalla Ducale Veneta del 16 agosto 1495 la preziosa reliquia fu portata alla sua patria nativa da Vistano Zignofii Ogni anno esposta alla venerazione del popolo, il giorno del Venerdì Santo la Sacra Spina produceva alcuni fiorellini bianchi della forma quasi di un piccolo giglio. Altra Sacra Spina di cui sono documentati i prodigiosi germogli è quella che si venera nella basilica di S. Nicola in Bari. Anche di essa documenti pubblici garantiscono la verità dei fatti. Dalla relazione del prodigio avvenuto nel 1853 risulta che « i più vecchi uo« mini di questa città avevano affermato anche per tradizione dei loro «maggiori ogni qualvolta il Venerdì « Santo è caduto nel giorno della San« rissima Annunziata, cioè ai 20 marzo « quella Sacra Spina essere divenuta' per divina misericordia, di color san« guigno, come si ha per intervenuto ^specialmente nel marzo 1796 che tale * devotò oggetto fu tenuto esposto alla « vista ed alla venerazione di tutti nel « palazzo del Gran Priore di quell'epo- ea Mons. Pignatelli ». Gli altri verbali portano le date 31 marzo 1861 roeito 1 ^ t -1-7 „ ok ' »JI-Wnot. Lattanzio, 17 e 25 marzo rog. not. Azzona. Ancora nella chiesa di S. Maria McalX-Recco-Genova si venera una Sacra Spina insigne che « sebbene non si avesse nella parrocchia ormai che un « vago ricordo del miracolo » scrive il sacerdote Marco Bagigalupo il 12 giugno 1921 — «solamente que« sanno, preavvisato da un Rev. Padw «Gesuita, e più tardi da qualche col-slega, potei con qualche mio parroc-s chianeT osservare il tingersi in rosso«vermigliò della S.. Spina a eominc'a-«re dalie tre ore pomeridiane del «nerdì Santo 25 marzo-. La tradizione prodigiosa é vantatapure dalla S. Spina della Chiesa di S. Maria Maggiore nella città di Vasta (Chieti) e da quella di Montone nulla d-ocesi di Città di Castello. Or dunque il prodigio consiste nel rin- verdirsì dèlio stelo venerato, nel germo- oliare un piccolo fiore bianco, nella Constatazione del fatto quasi alla stes- sa ora — cioè all'ora presunta della morte di Gesù Cristo. La custodia della S, Spina, venerata p (nella parrocchiale di S Giovanni Bian-|n co, dopo il furto sacrilego dell'Arcami i- — che vendette'ad orefici milanesi il j-1 prezioso reliquario — fu trascurata, e.La Sacra Reliquia venne tenuta per - qualche anno nascosta in sacrestia sen, za più esporla al popolo, e passarono a ben tre secoli senza poter osservare al-|cun fenomeno straordinario. Tolta dal o vaso, nel quale era stata provvisoria- Imente deposta, venne racchiusa in una e campana di vetro ed il 1" aprile del 1770 - venne racchiusa in un prezioso osten, ; sorto dopo essere stata attentamente a esaminata per accertarne e riconoscer- 1, , i.J_,iì ... ■ !„;4.„ i i a , r e i 5 ù o e a e e e à : e e , o a o a a , 6 a n a a o e e l a ò , , . ì e l d o e o e a n e a l i , i e t 5 n l o a a a l a e o a a o o e a l i ne l'autenticità in ripetute visite nel 1605, nel 1615. nel 1648 ed in altri anni che però non coincidevano con le date 25 marzo — Venerdì Santo — per cui le accurate visite non diedero motiva a rilevare fenomeni straordinari. Una sera del 1861 avvenne un incidente che determinò alcune modificazioni nella configurazione della S. Spina: la caduta dell'armadio custodia nel quale essa era conservata, con la frantumazione del cristallo e rottura della stessa S. Spina. Ecco quanto risulta dal processo verbale: « Il corpo della S. Spina della appai rente lunghezza di sei centimetri cir« ca, tutto che ancora vedasi ben so« stenuto nel vuoto dalle due braccia « argentee dorate di due angeli, pure <!. figura rotto e mutilato verso la pun«ta, ed infatti si trova nell'interno « dello stesso armadio il corrisponden« te caduto pezzetto che è della appa« rente lunghezza di circa un centi« metro ». Il ricomparire delle gemme La riparazione, la ricomposizione della S. Spina avvenne ai 5 di maggio 1861 in occasione della visita pastorale di Mons. Speranza ed è descritta dall'atto vescovile nei seguenti termini: « dopo « di avere con gomma aggiunta la parfi ticella staccata con la massima vene- razione l'abbiamo riposta nella teca «- d'argento, sotto il cristallo cilindrico, « legandovela con un filo di seta color « rosso, assicurato con un suggello di « cera Spagna segnandola col piccolo « nostro timbro ». Questo fatto che potrebbe sembrare di poca importanza in ordine ai fenomeni della S. Spina, assume un'importanza non trascurabile in ordine ad alcune conseguenze dell'avvenuta riparazione e relativi apprezzamenti. Se per il corso di quasi trecento anni non si sono constatati nella S. Spina di S. Giovanni Bianco dei fenomeni meravigliosi, quali la tradizione afferma essere avvenuti prima del furto sacrilego, non pertanto in questi ultimi tempi non è mancata la constatazione di altri fenomeni che danno adito a ritenere che i fenomeni possano avere una ripresa. Un documento — atto autentico, rogato dal pubblico notaio Carlo Rho, nel 18S5, 5 aprile, n. 525 di repertorio, omesse le formalità e precedenti constatazioni, — dice: « Avvenne che il «giorno 22 marzo dell'anno corrente, « portandosi in processione la S. Reli<: quia per mani di Mons. Vescovo Gae«tano Camillo Guindani, questi, che « già in precedente visita pastorale l'a«veva per un minuto attentamente os« servata, senza riscontrarvi nulla di « nuovo, primo si accorse di una picco« la sporgenza, che appariva a due cen« timetri circa dalla punta e nella su«perfìcie inferiore della S. Spina, che « giaceva in posizione quasi inclinata. Chiusa la processione di quel gior«no Mons. Guindani fece palese la no«vità al clero ivi presente. In seguito « a questo fatto, che non poteva natu« ralmente dimostrarsi, diede licenza « Monsignore che nel giorno del Vener« dì Santo, tre aprile corrente, venisse « la S. Spina nuovamente scoperta ed « esaminata. Ieri l'altro, infatti — confi tinua il documento Rho — giorno dei « Venerdì Santo, verso le ore tre e mez« zo pomeridiane, venne tolta dalla sua « custodia, abhassata sull'altare e sco« perta innanzi a gran concorso di po« polo e così lasciata alla venerazione « dei devoti fino alle cinque e mezza. A « quest'ora, recatosi nella Cappella deluda S. Fpina il clero, (segue elenco 6. « trentaquattro persone ), osservarono « l'un dopo l'altro, e parecchi in una «volta, che tuttavia appariva la spor« genza riscontrata li ventidue marzo... « Essa, come è detto, apparisce a due « centimetri circa dal vertice della S. « Spina, sulla parte della superficie vol« ta in basso; ha lo stesso colore della « Reliquia ed ha forma di una piccola «gemina che appena incominci a sboe« ciare. Tutti i comparenti videro e con« siderarono il fatto a lungo e minuta« mente, aiutati eziandio da lumi awi« cinati alla Reliquia e ne fanno testi npVdtgfumonianza formale: si dichiarano pron-|<; ti a confermarlo con giuramento so< « lenne ed in questo pubblico istromen«to vogliono ne consti per eterna me« moria ». Negli ultimi tempi alcuni altri fatti, fu asserito avvenissero intorno alla Reliquia, ma di essi, non avendo sufficiente documentazione, non è opportuno far cenno. Nelle varie relazioni e verbali redatti sotto la guida delle autorità ecclesiastiche, viene usata ben poco la parola miracolo, mentre abbonda quella di prodigio, qualcuno accenna all'avvenimento, altri al fenomeno. La nuova attesa Solo la tradizione li denomina dappertutto miracoli, ma la mancanza di accertamenti scientifici e della definizione della loro natura, fa conservare in doveroso riserbo le autorità stesse. I giornali cattolici esortano i religiosi, depositari delle Sacre Reliquie, a volere quest'anno osservare con cautela, prudenza e pietà, se mai si riscontrassero nel prossimo Venerdì Santo dei fenomeni straordinari, per constatarli nel miglior modo atto a comprovarne storicamente il fatto e per darne comunicazione alle competenti autorità ecclesiastiche. Ma se gli stessi fenomeni miracolosi non avessero a verificarsi non dovrà essere questo motivo di aftievolimento nella stima e nella venerazione delle preziose, insigni, sante reliquie ovunque esse siano. Nell'attesa che anche quest'anno avvenga il prodigio, a S. Giovanni Bianco domenica 13 marzo, si è svolta la tradizionale festa della Sacra Spina; una solenne processione ha sfilato per le vie seguita da popolo devoto. II Vescovo coadiutore di Bergamo, Mons. Bernareggi, ha impartito la Cresima ad oltre duecento bambini e barn o ibine convenute a S. Giovanni Bianco Wirlai n-,aci vicini. . a a n e o dai paesi vicini. Dopo la processione, una Commissione coniDosta da S. E. Mons. Bernareggi, dal dott. Pizzini, dal naturalista prof. Moretti, dal chimico prof. Pozzi, dal dottore in medicina Bontempi, dafarmacistn dott. Bontempi, alla presenza dei Monsignori Masoni, Bianchi. Rt e Bugada. ha proceduto alla verifica della "Sacra Spina. I sigilli precedenti -venne,r0 to * -eliquiensta della Cu -!ria ed :>-^'e""ta la verifica e stata eseolsuita lm:l ^S"™*3- * «tato poscia -;stoso v£Vb.al.p; redatto dal notaio on. jLocatelli. Risigillata_l urna, alla presen za di tutti questa e stata portata nel aiTabernacolo dell apposito altare, coi Ktrul-to recentemente dall'architetto a M,!zl0' altare consacrato sabato 12 cora : rent,n- - . . „,,,„„„ „ Jj,uJni\ e stata ?hiusa con, trJ? chiavi : affidate in custodia una al Parroco, un,a al Podt:?tac,dL^-. Gl?vanni Bianco a e la t,!„rza, Fabbriceria. Venerdì 25 - corrente, la stessa Commissione riapria ra 1 urna pcr asslstere alla constatazio ,ne dei consueto miracolo. a1 A. R,