A spron battuto da Milano a Sanremo

A spron battuto da Milano a Sanremo A spron battuto da Milano a Sanremo o n e ò e n a -\ r e . n a e o o a no a o a ra a a, r di ri a ve le naeno] o, e San Remo, 21 mattino. Alle 6,26, starter di eccezione S. li. Mauaresi, slamo in marcia. Che dico? In volata, elio Rovida parte come dovesse fare due giri di pista in un match con Facciani, unico che gli si attacca, a ruota. Dura un paio di chilometri la sfuriata del « garibaldino », poi tutti si rifanno sotto affannosamente, e quando stanno per riprendere un po' di fiato, Camusso ripete il gesto del compagno e più seriamente, perchè, con Bergamasco che gli fa da guardia, fila avanti di un trecento inetri e vi resta finché Facciani ricostituisce la compagine. Ma per poco. Orecchia, Rovida e Canavesi cominciano a mitragliare con una serie di scatti, che svelano suhito l'intenzione della squadra grigio-bleu. Caininii partecipa a queste azioni, che portano al costituirei di un terzetto in cui sono, oltre al romagnolo, Orecchia e Molinar. A quasi 40 Km. all'ora Ma il risultato più tangibile, dato che i tre sono presto riassorbiti dal gruppo, è che a Pavia (Km. 29,500) si giunge in 44 minuti, cioè alla spettacolosa media di quasi quaranta chilometri. Il prologo della rappresentazione, vedete, è più che promettente. Il tono si abbassa di poco, pur tenuto vivace da Orecchia e Giannini, per risvegliarsi all'im¬ provviso a una scrollata di Rovida Zucchini e Scorticati, seguita da un'altra di Canavesi, Gamba, Giannini e Cignoli. Quest'ultima è più seria, che la pattuglia di punta non si fa riprendere i duecento metri guadagnati di scatto che alla circonvallazione di Voghera (Km. 61), dove la media è scesa a Km. 37. Qui Guerra subisce la sua prima foratura; poco preoccupante perchè, con un breve galoppo a tempo accelerato, egli ritorna in gruppo. A Tortona la media cala a 36 e mezzo e a Novi è poco più di 35. Gli è che in questi ultimi 45 chilometri è os servata una relativa tregua d'armi: la tstrada non è più una pista e ci stiamo avvicinando al valico del Turchino che dà consigli di riserbo e di economia. E' superfluo dire che per la città del « campionissimo » transitano in testa i grigi con il co mando autoritario del campione del mondo. La squadra però perde tem poraneamente Negrini, che fora. La stessa disavventura capita a Di Paco a Basaluzzo: ma, nonostante Ri naldi e Caimmi conducano con impegno, i tre sono di nuovo con gli altri in pochi chilometri. Girardengo, invece, fora in vista di Ovada, verso la quale si procede con una marcia sbrigliata ma re golare, che porta al controllo un gruppo compatto di una ottantina di corridori, che prendono al volo i sacchetti di rifornimento e si butta no precipitosamente all'arrembaggio della salita, scaglionati nella profondità di oltre un chilometro. Guerra e Binda in ritardo Mancano Guerra e Binda, che, fermatisi insieme a cambiare rapporto, sono fuori delle prime linee di combattimento; fatto questo che avrà la sua decisiva influenza sullo sviluppo della corsa. Dopo un attacco di Morelli, una maglia rossa assu me la posizione di comando e di attacco energico per poi prendere prò gressivamente vantaggio nella pri ma parte della salita. E' Pelissier che, forse, ■vuol far vedere che Turchino non lo spaventa affatto e si prende il lusso di lasciare a trecento metri i più immediati inseguì tori, che sono: Barrai, Mara, Frascarelli, Rinaldi e Menegazzi. In un secondo gruppo, che segue a cinquecento metri, sono, fra gli altri, Guer ra, Binda, i due fratelli Buchi Grandi, Piemontesi, Gestii, Bovet Giacobbe, Blatamann, Luisoni, Camusso, Jori, Orecchia, Morelli e Cavallini; più indietro ancora cercano di diminuire la distanza : Marchisio, Di Paco, Fossati, Cipriani, e più ritardati ancora sono Girardengo Belloni e Battesini. Contro la mon tagna e contro il vento, la lotta si inasprisce e il compito degli inseguitori si fa sempre più difficile perchè una volta raggiunto Rossiglione, Pelissier e Barrai continuano a fare una andatura demolitrice, che ha la sua vittima in Menegazzi e non permette a chi segue di riavvicinarsi. A Masone, il piccolo grande arrampicatore piemontese intensifica la sua azione per svilupparla in pieno negli ultimi due chilometri, i più ,duri. Allora è lo sfasciamento geno.norale del quintetto. Allo strappo r- violento e deciso di Barrai, solo Pe 1 issqucesinspatrepegiorascadi to scnociaspVosato piato dapragQla diunpoveBoto viin norataparamtrè nocoanvenbraBcotrplauddchladcePnnerscNufdagSngnzesedgdocBtrpsprltvdmssDrlgv ssici- accenna a non mollare, per uanto abbia un rapporto per lui ecessivo, ma poi neppure il francese nsiste, mentre Maia, ripresosi, lo passa, imitato da Frascarelli. Alrettanto non riesce a fare Rinaldi per pochi metri. Cosicché il passaggio al Turchino avviene così: Barrai 10,38; Mara a 150 metri; Fracarelli a 200; Pelissier a 300; Rinaldi a 320. Il grosso passa a un minuo e mezzo. Nel primo tratto di discesa i primi cinque si raggruppano finche Mara, giocando di audacia, obbliga il nucleo a sfilarsi e a spezzarsi. Affare di poco conto; a Voltri, Mara, Pelissier, Rinaldi passano in catena; Frascarelli a ceno metri e Barrai a trecento. Sappiamo che dietro, Girardengo è stao appiedato a metà della discesa, da una gomma. Di nuovo i cinque primi si fanno compagnia e vanno agli ordini di Frascarelli. Qui entriamo in un'altra fase dela corsa; quasi decisiva. Il gruppo di Guerra, Binda segue il primo un minuto e dieci secondi; poco dopo Voltri trova uri passaggio a livello chiuso; se ne avvede in tempo Bovet, che è in testa; vedere lo stretto passaggio riservato ai pedoni, il vicoletto che si apre fra le vetture n testa, e concepire un audace piano sono per il furbo ed irrequieto ragazzo una cosa sola. Egli si getta nello spazio appena sufficiente al passaggio della bicicletta, si assicura che gli altri vanno con più cai ma e prudenza, poi, passato dall'aitra parte, scatta a se ne va. Il colpo è riuscito; gli altri due si accorgono del tiro birbone, vedono il bianco-celeste a 200 metri e... lo lasciano andare. Era quello che voleva Bo vet, il quale, lieto di avere messo nel sacco tutti i suoi, si dà a spron battuto alla caccia dei primi e li raggiunge sui piani di Invrea. Ma Bovet non è contento; sta in loro compagnia sino a Celle, e su di un tratto di falso piano torna a scap pare. Mara, che è alla sua ruota, lo lascia fare; Pelissier sta passando un brutto momento e non è in grado di reagire. Gli altri forse non credono alla serietà del tentativo e nicchiano. In breve Bovet scompare alla vista e inizia, da 110 chilometri dall' arrivo, una spettacolosa fuga, che dovrà dargli la vittoria. La spettacolosa fuga di Bovet Al controllo di Savona (Km. 185) egli precede già di 55 secondi Mara, Pelissier, Barrai, Frascarelli e Rinaldi, i quali sono seguiti a un minuto e mezzo dal gruppo di Binda e Guerra. Dopo il rifornimento, Barrai cade e perde contatto, vedendosi così obbligato all' inseguimento, ch3 durerà una diecina di chilometri. Nel frattempo Di Paco e Delconte, un ignoto istriano in vena oggi di farsi conoscere con i fatti, lasciano di forza il gruppo che si frantuma al rifornimento e si gettano all'inguimento di quello che li precede. A Spotorno si rileva che Bovet continua, per quanto insensibilmente, a guadagnare terreno. Ha ora un minuto e cinque secondi di preceden za su Frascarelli, Pelissier, Rinaldi e Mara, che hanno a 300 metri alle spalle Barrai e a 500 metri Di Paco e Delconte. Occorrono tre minuti e dieci secondi prima che passi il gruppo di Binda e Guerra, che, quindi, perde terreno e che comprende oltre ai due, Bellandi, Orecchia, Buchi Alfredo, Luisoni, Haimann, Blatmann e Pesenti, Prima di Noli, Di Paco e Delconte, raccogliendo Barrai, sono su Mara e compagni. I sètte prendono un po' di flato, poi, dopo Finale, lasciato Rinaldi che ha sparato troppe cartuccie e a ogni modo preferirà dare una mano a Guerra, nell'inseguimento, riaccelerano l'andatura. Ma lo sforzo è vano, che Bovet, dal canto suo, accelera ancora di più, e continua ad accumulare minuti a suo vantaggio. Ad Alas sio (Km. 235) la situazione è que sta: Bovet, alla media di Km. 34,200; Di Paco, Delconte, Pelissier, Bar rat, Mara e Frascarelli a 3'20". Ormai si ha l'impressione che la lotta debba essere limitata tra i fuggitivi e la- muta che è alle calcagna, Il vento favorevole riduce l'handicap della marcia solitaria di Bo vet, che procede curo, decisissimo riprendere. Fr seguitori lavorano generosamente Frascarelli e Delconte, mentre Barrai e Pelissier sembrano desiderare di risparmiarsi e Di Paco intervie- ne maGuqulo prco nodi chdi veasdadasuI epioi^ilntemBire LuLuprprcodofafacanine?„ taqumtaveatradodeBPea mgnteaitrritoIvril Bseaqaladce lulesaIpaacscficdcccdBplsaia4mmmgPt.iM- W i. rdc sempre fresco e si- ginio a non farsi piu,sa i suoi immediati in-lfsLF5 a , . , i o a A a i e o e l e , an apelaoa e s e 0; r a ga, io te rre e- ne non troppo spesso a dirigere la marcia. Dietro, invece, il gruppo di Guerra e Binda, più numeroso per quanto i due non si gettino certo allo sbaraglio, lila energicamente e riprende secondo per secondo. Ma ecco che le vicende lo spezzano c creano la situazione ultima della gara, di cui è protagonista Binda. A tre chilometri da Capo Mele, Guerra e di nuovo appiedato. Binda se ne avvede, ma non approfitta suhito; aspetta la salita; e lì, con poche pedalate, si libera dei compagni e va da. so o sulla scia degli altri. Azione superba, impressionante è quella deJI ex-campione, che prima di Diano piomba come un bolide sui sette e i^n 4ubit,° dl "#'arli con una voiln^l Mara rtesce a riprendere a tempo e a parare il colpo. Allora Binda a Diano si ferma per cambiare il rapporto e ha tempo di unirsi LuilUnf W Bucl,i' a Quandi Luisoni, Blatmann, Pesenti che sopraggiungono. Su Capo Mele nel primo gruppo non c'è lotta, nè il comando di Delconte impegna a fondo nessuno: Mara, fermatosi a gira- fa*fn%o.rV0ta' rlP/ende in discesa, fatta fortissimo da Di Paco. Man cano ancora quarantadue chilome niJallarmo e c'è in mezzo Capo neJit i- SrY-pp? di Binda riprende ?„ d' .p?.llssier Prima della salita. Il cittighese dà subito battaglia quando la strada si inerpica sulla montagna, ma Mara non gli permetta andarie.ne s°lo- Quando Binda vede che il bianco-celeste gli rimane attaccato, rinunzia all'azione, e Barrai prima e Frascarelli poi riprendono contatto. Sono invece staccati definitivainente Di Paco, Pelissier, Bellandi, Delconte, i fratelli Buchi Pesenti e Blatmann, che vengono poi a formare un gruppo rassegnato ormai alla sconfìtta. La stessa rassegnazione però prende Binda, volon. terosamente ma insufficientemente aiutato da Frascarelli e Barrai mentre Mara continua a difendersi e a risparmiarsi, ben pensando alla vit to della Casa più che alla sua. Il trionfale arrivo a San Remo Bovet, per quanto con sforzo sovrumano aggravato dal rapporto elio il vento, girato di fronte dopo Capo Berta, rende eccessivo, si difende senza mollare. A questo punto egli aveva portato il suo vantaggio a quasi quattro minuti; all'arrivo no avrà solo 3*15"; ma la immensa fai. la che nereggia ai lati del vialone di San Remo ha ben ragione di accoglierlo con un applauso frenetico e portarlo in trionfo, anche se delusa dalla débàcle dei suoi predi letti. Per i posti d'onore si battono Frascarelli, Binda, Mara e Barrai, che al chilometro sono in quest'ordine. II romano accelera fino a 250 metri poi lascia che Binda se la sbrighi a tu per tu con Mara. Questi aspetta ad attaccare a destra negli ultimi cento metri, ma si disunisce nello sforzo e Binda, partito a fondo, non cede quel metro che gli permette di finire secondo. Altrettanto fa Di Paco su Pelissier nel secondo gruppo. La folla vorrebbe Guerra e Girar, dengo, ma il campione del mondo, che nell'ultimo tratto ha avuto anche noie ai freni, ha rinunciato a pochi chilometri dall'arrivo; e Girardengo ha proseguito solo fino a Capo Berta. Non v'è cuore di atleta che possa resistere all'accanimento della sorte, puntata oggi contro il bersaglio delle maglie grigie. G. A. selaorindosgdoquprderotauilriposesecotocifenhnnceL'ordina di arrivo ,?• ?/}Y,!T.£,LF.BED0' di Castellami, allo 14 41' io ', impiegando a compiere il percorso di Imi. 284,500 ore 8 15' 45" alla media di km. 34,432; ' 8. Binda Alfredo, di Cittiglio, alle 14 44' 45"; 3. Mara Michele, di Busto Arsizio, a mezza macchina ; 4. Frascarelli «Leom'da, di Roma, a due macchine; 5. Barrai Luigi, di Torino, a 3 macchine; 6. Di Paco Raffaele, di Fauglia alle 14,48; 7. Pelissier Charles, di Parigi, a 1 macchina; 8. Pasenti Antonio, ad 1 macchina; 9. Orecchia, di .iMoncalieri, idem; 10. Buchi Alberto, di - Winterthur. a 1'; 11. Blattmann, di Zu- i. rigo, id. ; 12. Belloni Gaetano, di Pizzi- i- ghettone alle 14 48' 20"; 13. Gestri Euu,s-en'°, f\.1 'ratoi-al le 14 48' 40"; 14. n-lffe^d,.W»-tert*ur^y5. seppe, Capo d'Istria, id. ; 17. Luisoni Luigi, di Stabbio, allo 14 4S' 50"; 18. Fossati Pietro, di Novi Ligure, alle 14 e 55"; 19. Cavallini Antonio, id..; 20. Fat- ntpdsrapCdGbLrdpdIfoncnaeNpsntmB | e , . e . ticcioni Giuseppe, id. ; 21. Glandi Alle-iqugrò, id.; 22. Zucchini Antonio, id.; 23 F-J ili. , . /.Ili L11UII nilWltlu, au. , Simoni Aleardo, alle 14 56'; 24. Menegazzi alle 14 58"; 25. Cipriani Mario, alle 10 ; 26 .Menegazzi Aleardo, id. ; 27. Scorticati Remo,' id.; 28. Màgagnini, alle 15 2'; 29. Mammina Nicola, alle lo 17' ; 30. Zuffi, id. ; 31. Vitali, id. ; 32. Molina r, id.; 33. Gromo, id. ; 84. Erner, id. ; 3.1. Bortoni, id. ; 36. Mara Eririco, allo 15 18'; 37. Giannini, id. ; 38. Binaldi, id. ; 39. Bianchini, id. ; 40. Salvi Alfredo, allo 13 21' ; -11. Bianchi, id. ; 42. Animami, id. : 43. Brocchetti!, id. ; 44. Confato, id. ; 45. Snlzmann, id. ; 40. Bergauischi, id. ; 47. Rovida, id. ; -1S. Canavesi, id.; 4!>. Gamba, id.; 50. Laazza; 51. Gulln; 52. Gioiti; 53. Liscili eddieliin 31godocaSpnaS.Bcnoazza : .il. un n : o~. vt uhi ; -io. ul?i m,,-, 54. Gracilini; 55. Gftioni; 00. Baratti ; 57. Carrara: 53. Gruppa ; 59. Guzzo; »•60. Battistini. a i r , e e ; eLa !.a eliminatoria del 6. P. Frejus vìnta da Polàno Piero La corsa ciclistica por dilottanti di terza e quarta categoria fatta disputare iodi dall'O. là. La Piemonte c valevole qualo prima piova per la coppa Frejus ò stata condotta, a termino a notevole media. 1 centotrenta partenti, tenuto calcolo del pori-orso che non presentava difficoltà alcuna, hanno iniziato la gara ad oltre trentotto chilometri orari. Fino a Bra il gruppo di testa era incora formato da oltre ottanta, corri dori o soltanto dopo Savigliano si è disgregato fino a ridursi ad una ventina dopo Rivoli, verso l'arrivo. La l'aso più interessante è stata dunque la volata finale, alla qualo hanno preso parte veutun corridori. , Polano, dell'U. S. Ausonia, dopo di avere tempo roggiato fino ai cinquecento metri è scattato ed è riuscito a battere nettamente un forto. nucleo di velocissimi avversari Spso19tajuddpm1copbadopsL(Fc quali Graglia, Taglietti, Penna, Oggero ed li promettente Castiglione. Ecco l'ordino d'arrivo: 1. VOLANO Piero dell'U.S. Ausonia, elio ha compiuto i 140 Km. del percorso in oro 4 14" alla inedia oraria, di Km. 31,061 ; 2 Graglia. Giuseppe « S. C. Vigor « ad una macchina ; 3. Taglietti Guido, G. S. Fiat a ruota; 4. Penna Riccardo, Vigor; 5. Oggero Domenico, G. S. Spa ; 6. Castiglione Remo, S. O. Madonna di Campagna; 7. Olivetti Pierino, S. ('. Michclin, 2" di 4» categoria; 8. BcnoUo Cubare, id. ; 9. Martini Agostino, U.C.À.T.; 10. Picchio Angolo, Pé- -, . 4 .. • .. n - . w . '"T ; n-, n<"ncrl F***»». »• C. Michelui; 12. Bertazzoni Luigi, Spa; 13. V aletti ; 14. Gianolio; 15. Lcssona; 16. Astrua ; 17. Oria; 18. Vincili; 19. Pozzi; 20. Merlo; 21. Cornetto. La targa « La Piemonte » ò stata vinta dallo «S. C Vigor » o la targa « Frejus » dallo a S. O. Michelina. Vietto vittorioso nel Criterium della montagna Nizza, 21 mattino. 11 giovano campione Renato Vietto, di Cannes ha vinto il grande criterium della montagna, elio si è svolto su un percorso di quindici chilometri e 800 metri, con un dislivello da 85 metri :i 1190. La prova aveva riunito ben 95 corridori, Ira i quali alcuni italiani. Do-, po alcuni chilometri, il corridoro italiano bacioni tentava di fuggirò prendendo alenili metri di vantaggio; però, prima di metà percorso, egli veniva raggiuntoo sorpassato da Viotto, elio giungeva primo al traguardo, coprendo il percorso in 49' 37", seguito a vonti metri da Lessuour c noi nell'ordine da Truebu (spagnolo), Capeda (spagnolo), Benoit Faure, Minardi, Ficliot, Cacioni, Monciero o Rinaldi.