"Turin ch'a bogia"

"Turin ch'a bogia" "Turin ch'a bogia" Quattro allegri giovanotti, tifosi per molte cose più o meno sportive (uno deve aver fatto un gravissimo tifo da ragazzo) ed ai quali fino ad oggi ha provveduto sempre il buon papà e più tardi qualche generosa amica, hanno discusso (in una intervista su un giornale cittadino) della situazione economica attuale di Torino e delle possibilità di vita e... di morte. Questi quattro bei tipi, ricchi della loro profonda competenza in calci e sci, in cravatte e pigiama audaci (molto audaci) hanno discusso e sentenziato: la Torino grande centro industriale è finita e non risorgerà mai più. « Ma Torino non può perire ! » hanno aggiunto per grande bontà loro. E allora che cosa si può fare di questa disgraziata Torino, che ha ancora qualche favilla di vita, qualche benemerenza del passato? Il problema non era facile. Ma bisogna riconoscere che è stato risolto bene. Ecco la trovata geniale! Torino può essere il grande centro turistico del vasto arco montano che la circonda: sport invernali e stazioni alpine estive. Ma forse questo non basterebbe. Ed allora potrebbe essere la capitale della moda. Benissimo: in questi tempi duri il poter lanciare una nuova toilette da sera potrà risolvere il problema economico della città e dare pace alle vezzose midinettes torinesi, oltre che un sorriso di grazia alle belle e brutte signore di tutta Italia e, perchè no?, dell'Europa. Basta che una signora di Berlino prenda il treno (i quattro giovanotti hanno spiegato anche che ci sono i treni), venga a Torino, vi resti una settimana per provare le sue toilettes e se ne riparta, che il problema è risolto. Ma forse anche questo non è sufficiente. Ecco pronta allora un'altra trovata: il cinematografo. Un'industria cotoniera-meccanica-automobilistica non può vivere: quella cinematografica sì. Io non riesco ancora a capire perchè la Cines e la Pittaluga non abbiano già deciso di trasportare le loro tende e i loro tendoni qui. E* un affare da niente. Ancora non siete persuasi? Ebbene: allora pensate alle caramelle, ai pasticcini ed agli aperitivi. Viva Torino capitale delle caramelle. Prego i lettori di non ridere: queste sono idee... serie, dette da persone... serie. Io mi permetto anzi di suggerire ai quattro prelodati tifosi qualche altra idea: Torino ha delle strade amplissime ed ha terreni dove ancora non si ' è costruito e dove non si costruirà mai più, secondo i pronostici dei quattro giovanotti. Ebbene: propongo che si piantino degli asparagi e dei carciofi, sicché Torino città possa diventare un grande centro agricolo. In tal modo mi sembra che il problema di Torino possa considerarsi risolto. Dato che di montagne dove si possa sciare e prendere il fresco d'estate, l'Italia ne ha pochissime: proprio solo quelle che vanno da Cuneo a Biella, che Torino è a portata di mano di tutti (basta prendere il treno e venirci, come dicevano i quattro saggi) l'industria turistica deve essere la fondamentale per Torino. Turisti italiani e stranieri: prenotatevi presso gli alberghi torinesi perchè domani sarebbe troppo tardi. Un po' di moda, un paio di films (speriamo che consentano una presa in giro a lungo metraggio), un pacco di caramelle e siamo a posto. Industrie, commercio? Niente, niente. Roba passata. Sì, è vero, fino a pochi mesi fa Torino è stata il più gran centro industriale d'Italia. Dalle sue officine, dalle teste dei suoi tecnici, dalle mani dei suoi operai sono uscite le macchine modello, i prodotti migliori. Da qui si è irradiata tutta una rete di traffici per le strade di tutto il mondo ed a migliaia gli agenti italiani hanno venduto, dalla Russia all'America, dall'India all'Australia i prodotti delle fabbriche di automobili, dei cotoni e delle sete, dei cuoi e delle lane, dei tappeti e delle macchine da scrivere, degli attrezzi e dei cuscinetti a sfere. Da qui sono usciti i motori che per le strade di Europa e nei cieli di tutto il mondo hanno divorato lo spazio lasciando nelle loro scie gli uomini e i prodotti delle più attrezzate e potenti industrie del mondo. In questa regione che fa capo a Torino, vi è ancora una folla di tecnici e di operai che hanno il senso del motore e della macchina : maestranze perfette attraverso una lunga selezione di anni. E v'' una schiera di capitani d'industria che non hanno niente a che fare coi quattro speculatori falliti al primo vento di deflazione, e che si battono ancora oggi vittoriosi non sul mercato nazionale, ma su quello estero : da Agnelli a Rivetti, da Mazzonis a Lancia, da Abegg a Burgo, ed agli altri molti abili, tenaci, appassionati. Qui non si lotta per la piccola gara: qui si producono ogni giorno centinaia di macchine e migliaia di quintali di merce. Torino ha le sue difficoltà e la sua crisi. Ma forse che gli altri centri industriali navigano nel latte e miele? E' vita dura per tutti, oggi. E Torino più di ogni altro centro, poiché era all'avanguardia, risente il clima difficile. Tutti sanno quali sono le industrie che oggi vanno bene e quelle che soffrono in Italia. Non ci obblighino a farne l'esame perchè sarebbero dolori gravi per molti. Il fatto che Torino sia scentrata non dice nulla agli effetti industriali : che sia prossima alla frontiera, ancor meno. Tutti sanno che per andare in volo da Torino a Milano bastano 40 minuti. Appena ritornerà il sereno, questa gente torinese, fatta di lavoratori serii e tenaci, duri ma generosi, di gente proba e soda nel campo della tecnica e in quello del lavoro riprenderà il suo pojsto e si batterà ancora con l'ardore di ieri, sviluppando le sue officine e i suoi negozi. Ed allora tutte le attività minori, turistiche e commerciali avranno vita e saranno, come devono essere, utilmente integrative. Ma fondamentali per oggi e per domani, no. Ogni regione ed ogni città ha la sua fisonomia incancellabile e il suo destino, foggiato dagli eventi ma anche dalla volontà degli uomini. Per fortuna, al disopra delle nostre ansie, vigila la volontà del Capo, che sa i compiti e le funzioni di ognuno. Torino lo saluta con l'urlo di tutte ie sue sirene. AUGUSTO TURATI.

Persone citate: Abegg, Agnelli, Mazzonis, Pittaluga