Dichiarazioni del Commisario dei Sindacati Fascisti

Dichiarazioni del Commisario dei Sindacati FascistiPER I LANIERI DI BIELLA Dichiarazioni del Commisario dei Sindacati Fascisti Le trattative per l'accordo integraivo al Contratto Nazionale Laniero per l Biellese, che nella scorsa settimana rano procedute con particolare intenità, sono state ancora interrotte il 10 orrente. Tra l'Unione Industriale di Biella e Unione Provinciale della C.N.S.F. de3Industria di Vercelli è stato sottoscrito un verbale con le dichiarazioni delle parti. La parte industrialo, premesso di aere aderito alla discussione dello steso accordo alla condizione di giungere per esso a una effettiva riduzione salaiale, aveva inoltrato alla parte operaia na duplice proposta: 1°) Prendere per base il Contratto iellese 9 settembre 19-4, salvo ad aggiornarlo in alcune voci, tenuta preente la richiesta di una riduzione gloale del 20 per cento, oppure: 2") dare ntegralmente pratica applicazione al Contratto vicentino, colla maggiorazioe del 5 per cento sulle paghe basi ed scludendo l'impegno di cui all'ultimo omma dell'articolo 5 di esso Contratto. Le domande operaie I rappresentanti di parte operaia, mentre hanno esplicitamente dichiarato i non dovere alcuna considerazione ala proposta riduttiva del 20 per cento ulle paghe del contratto 1924 essendo ssi solo impegnati alla stipulazione ell'accordo integrativo al Contratto laiero, si sono invece pronunciati a faore della seconda proposta, dichiaranosi disposti a riportare sul Contratto iellese l'onere salariale globale risulante dalla applicazione del Contratto icentino, colla maggiorazione del 5 per ento ripetutamente offerta dai rappreentanti di parte industriale e dagli tessi sancita nel verbale del 15 maggio 931. Per dare poi pratica attuazione tale proposta, gli stessi rappresenanti operai hanno inteso doversi fisare come paghe basi per tutti i repari — ad eccezione della tessitura — le aghe basi previste dal Contratto vientino, aumentate, della maggiorazione percentuale di cui allo stesso Conratto per le lavorazioni a cottimo o a remio, e di quel 5 per cento sul globale roposto dagli industriali, determinano così identiche paghe basi sia per il avoro a cottimo che per quello ad ecoomia; con questa intesa: che per le avorazioni a cottimo le tariffe avrebero dovuto essere determinate in moo da consentire normalmente un guadagno superiore alla paga base. Per raggiungere l'equilibrio stabilito ra i due oneri salariali globali del Vientino e del Biellese nei reparti di tesitura e lavorazioni affini, gli stessi rappresentanti operai ^avrebbero inteso di rapportare l'onere salariale globale del Vicentino maggiorato del 5 per ceno all'onere salariale globale del Biellese, eliminando le eventuali eccedenze. Dal risultato dell'equiparazione avrebbero dovuto esprimersi le nuove tariffe di cottimo di tessitura, già previste con e relative norme del Contratto biellese del 1924 e da riportarsi pertanto nel'accordo integrativo da stipulare. La lesi degli industriali La parte industriale avrebbe dichiarato di non poter accettare 1 criteri fissati dai rappresentanti dei Sindacati per l'attuazione della equiparazione proposta, ed avrebbe pertanto preparato il verbale che è stato sottoscritto dopo le ultime dichiarazioni di parte operaia, tendenti a dimostrare essere la sua interpretazione della proposta industriale, l'unica atta a conseguire seriamente l'adeguamento salariale, che l'esclusione dell'ultimo comma dell'art. 5 del Contratto vicentino fatta dai rappresentanti industriali, avrebbe invece reso assolutamente inattuabile, con l'assurdo anzi d: un minor onere di un 10 per cento a vantaggio dei biellesi. E a questo punto le parti si sono lasciate. A meglio illuminare i termini del dissenso, abbiamo creduto opportuno di interrogare il dott. Italo Stagno, Com-,missario dell'Unione Provinciale dei Sindacati Fascisti dell'Industria, il qua- le ci ha fatto le seguenti to Ì2S2SZS « !niero del ~o staJUis^ nbgèbrttocntccspsaadppvEnptagdstrasnpppnsl'asisBi ptatzdddmsczacglbnspddnelp=tgenimente: « Le Ditte, inappucaaoneidei presente accordo salariale, si impegna-,fl° 9d01 ?S ^uf proS^m^ toanzsP» propria mae '«Quale importanza pratica ha per gli operai lanieri del Vicentino questojimpegno? Chiaris.ssima. « Per obbligo contrattuale essi san-di poter contare comunque e tutti10 % non pruvisto dall'impegno è costituito dai ragazzi) su un guadagnogiornaliero cosiituito dalla paga base più la prevista maggiorazione di eot- timo o premio che è del 15% per tut-ti, salvo che per i tessitori e le tessi-trici, per gii assortitori e assortitaci di lana suclda e per le rammenda-trici (40%). ' «Il trattamento salariale per i la-nieri del Viventino è dunque costituì-to da una parte fissa che ha un vaio-re nominale e indicativo e da una par-te mobile che ha come limite minimoa comunque garantito, il limite della prevista maggiorazione di cottimo o premio. •:< La disposizione dell'ultimo comma dell'art. 5 va quindi intesa non come impegno industriale di garantire ai dipendenti operai un sistema di lavorazione (cottimo) ma di garantire aerli stessi un determinato corrispondente coefficiente guadagno (premio) obbligatoriamente integrativo del salarioche è stato contenuto in quella espressione nominale appunto e solo in considerazione di quella integrazione ga¬e!rantita. gi «Concludendo: TI salario dei lanier- j Vicentini, e dunque prodotto dall'ino dispensabile coesistenza e concorrenza n gggfc ^tl^le Infatte [industriali lanieri del Vicentino inten- dessero di passare e liquidare a gior a e , i . o i -,.— .- óviinrp^a i esprimere mai quella.^^^z^- trattuale per la quale le organizzato * SrSV ! *3££S& se^e _di nata le loro maestranze — cui debono per contratto garantire il maggior guadagno minimo del premio — è chiaro che alle stesse essi dovrebbero ugualmente la prevista maggiorazione limite, non potendosi ammettere come pacifica la modifica di un termine del rapporto di prestazione di opera con l'accantonamento di una clausola che ha un preciso valore economico. Ora, l'onere salariale è costituito appunto dal complesso delle clausole economiche, che non possono considerarsi separate e a sè stanti, senza falsare la portata degli accordi. Nel Vicentino e nel Biellese « D'altra parte, che cosa hanno sempre dichiarato e conclamato gli industriali biellesi nella Provincia e fuori, alle Autorità, ai dirigenti sindacali e agli operai? «I salari biellesi sono i più elevati d'Italia; essi presentano differenze percentuali che per il Veneto ad esempio salgono in media al 30 % ed arrivano per alcuni stabilimenti al 50 % ». E la dichiarazione è agli atti della nostra organizzazione. « E che cosa hanno essi sempre proposto — sino a ieri — ai rappresentanti operai? « Le paghe del Veneto con una maggiorazione globale prima del 20 quindi del 10 ed infine del 5 %. « E nelle sedute precedenti di questa stessa ultima fase delle laboriose trattative, non sono stati proprio essi a proporre il confronto fra i due oneri salariali globali": I verbali delle sedute ne fanno fede sicuramente. Senonchè, proprio nel preciso momento In cui da parte operaia si è acceduto alla proposta del raffronto, gli stessi proponenti ne hanno modificato i termini sostanzialmente. Per essi, rapportare l'onere salariale globale del Vicentino all'onere salariale globale del Biellese, significa soltanto trasportare e trascrivere sull'accordo integrativo per il Biellese a fianco di ciascuna categoria i minimi di paga base i soli.minimi di paga base, direi la sola.parte indicativa nominale dei salari vicentini, per aggiungervi poi una volontaria, spontanea, come dire generosa maggiorazione del 5 %. E ciò al preciso scopo di poter dimostrare che essi intendono di pagare di più, che essi desiderano di continuare a trattar meglio le loro maestranze, per mantenere l'orgoglioso titolo alla precedenza sui loro concorrenti, anche di fronte ai lavoratori. « A che cosa porterebbe l'accettazione della loro proposta, crediamo dl aver già dimostrato : lo stesso operaio, con la stessa mansione e qualifica, guadagnerebbe : nel Vicentino: 10 + 1,50 = 11,50 minimo garantito; nel Biellese: 10 + 0,50 = 10,50. « Ecco tutto. « Si può dire, seriamente, che quell'operaio costi lo stesso all'industriale biellese e al suo concorrente vicentino? Se gli industriali di Biella volessero effettivamente pagare il 5 % di più e non invece, come pare, il 10 % di meno dei loro colleglli dl Vicenza, dovrebbero applicare la maggiorazione da essi offerta, sulle paghe minime effettive (base + % premio) da quelli — senza eccezione — garantite ai propri! dipendenti. E allora: 10 + 1,50 = 11 50 + 5 % = 12,07. E via di seguito, per tutte le categorie e paghe, per giungere alla reale e non formale equiparazione degli oneri fra la ma no d'opera delle due regioni. « Tutto questo non si vuole o non si può fare? Pazienza. Ma si abbia allora il coraggio di chiedere per il Biellese un onere salariale inferiore del 10 % a quello Vicentino. SI potrà discutere, si potrà forse concordare, certo non farne niente, ma si uscirà finalmente dall'equivoco. «Cosi no, e non per nostra colpa, sicuramente. « Cosi continueremo a sgranare l'interminabile rosario delle trattative — con le relative soste e riprese — senza ei '^^^metóe le mutevoli in-, SjSSrt dp le iziende coerenti solo ^ accantonare gfi acconti ridut ^ costringere rorgamjszaztone 'sindacale a" segnare il passo di fronte inadempienze r „ Dorta chiusa delle , oj"<, ch| saivano la sttuazlqne neu'inte-! resse degli operai») per impostare lo n-1 BConfortevole bilancio delle vertenze ti.* serle e dei verbali negativi a catena. è . . , . . . w,OI1„of„ Q-»nTdn rio! « A dolerci del mancato accordo re se stiamo dunque ancora noi^e^non Io t- abbiamo ^^4^£J^4£ì£na> t-ì siamo *^li£4j25!fc Scoi-:ai lavoratori interessati le> nf£,e ,f° ci strizzoni di una superiore disciplina a-1 produttiva. E il dott. Stagno ha concluso: a-l <• Affidiamo al buon senso degli mì-1 dustriali biellesi, al senso vivo di reo-1 sponsabilità dei loro dirigenti sindacar-jU, l'onesto compito dl una intesa senmo |za ambagi che dia ai 30 mila lavoratori di quella zona un più ampio respiro *. la o

Persone citate: Biellese, Italo Stagno, Vicentini

Luoghi citati: Biella, Italia, Veneto, Vercelli, Vicenza