Un corteggio fra Lindbergh e i rapinatori

Un corteggio fra Lindbergh e i rapinatori Un corteggio fra Lindbergh e i rapinatori La rivelazione di un giornale: l'aviatore e i misteriosi ricattatori comunicano con lettere e annunci pubblicitari - « Pregovi affrettarvi in nome della madre » - AI Capone impaziente di collaborare alle ricerche o a e n l o a i e l a o - o a a e e e l o e n 0 n o : i , o e o o a e ri a New York, 11 notte. Esiste oggi la prova inconfutabile della apertura di trattative dirette fra i rappresentanti di Lindbergh e i rapitori del suo figlioletto. Atta villa dì Ilopewell si contìnua a tacere e a tener chiuse le porte agli intrusi, ma il pubblico americano ha avuto oggi la sorpresa di apprendere che le ricerclie del bambino scomparso sono bene avviate, e che la restituzione potrà avvenire entro i prossimi giorni. Un po' di luce / giornali newyorchesi hanno pubblicato stamane, fra le centinaia di annunzi che riempiono quotidianamente le loro colonne di pubblicità, queste linee: « Lettera ricevuta al nuovo indirizzo. Seguiranno istruzioni. Pure ricevuta lettera spedita 4 marzo, e da allora in qua ho atteso. Pregovi affrettarvi in nome della madre. Scrivetemi indirizzo comunicato dalla vostra lettera. - Il padre ». Al di sotto di questo annuncio è pubblicato un indirizzo seguito da una lettera maiuscola. Orbene i cronisti dei giornali si sono messi in moto e poco dopo hanno scoperto che aU'indirizzò indicato abita un amico intimo di Morris Rosner che — come è noto — ha assunto da varii giorni in qua la direzione delle ricerche del piccolo Carlo Augusto. Egli era stato chiamato atta villa di Lindbergh, e da allora in qua ha stabilito colà il suo quartiere generale; è lui che ha allontanato dalla villa gli agenti della Polizia e i cronisti dei giornali, e sembra che sia stato anche luì ad assumere al suo servizio Salvatore Spitale e Bitz. Rosner non è un gangster ma la linea di separazione tra U primo e % secondi è così tenue che solo un americano puro sangue può scorgerla. Rosner fu, a suo tempo, fra i pezzi grossi della malavita newyorchese ma poi si trasformò in detective privato, di abilità riconosciuta ed ammirata, dall'intera America, ed è oggi chiamato Z'<: Arsenio Lupin della Repubblica », favorito dalla sua conoscenza delle segrete cose derivatagli da misteriosi contatti da lui mantenuti con ciò die l'America ha di più losco e corrotto. Dieci giorni tormentosi Lindbergh non aveva, del resto, -jdinanzi a sè molte possibilità di scelniUg. jj,a arruolato il celebre detective, Ì« assoldato i collaboratori equivoci i\di quest'ultimo e se la capitolazione o! 1nanzi ajja malavita qli ha causato ei. " ,A a,[tormenti di coscienza, egli può con- o a a, cio, n a ner di ri la oda one ni- solarsi oggi in base alla massima che il fine giustifica i mezzi. Certamente egli si varrà dell'esperienza acquistala negli ultimi giorni per meglio difendersi nel futuro. Egli inoltre avrà conosciuto — come rilevano molti giornali a'mericani — un aspetto della vita del suo Paese che aveva finora del tutto ignorato. Aveva avuto contatti con la civiltà ameri cana, ma nessuno ancora con la parodìa di essa. Oggi è in grado di meglio giudicare gli uomini e, sì spera, di più giustamente apprezza a-1re i meriti e ì difetti di questa cosa ta|s„Brer(jawenfe paradossale che è la nel . civiltà americana. Anche se gli eventi degli ultimi ne e aon eri olon di un reridre ol. I ere vo i e nto ali ate teola reRiati gli innili faseirà ori ico » . nu riale, ptoccdmgdpvrtavdrzafiqbmmcobganaddimogmpodemi chriraofSideCosassevntrnfeleceppbmlalossdAvcsiprsdeucdieci giorni lo hanno reso più cinico e istruito, Lindbergh non può essere rimasto del tutto indifferente dinanzi ad alcune notizie comunicategli oggi dai suoi amici. Da due o tre oiorni in qua non era riuscito ad ottenere notizie di Spitale e del suo inseparabile luogotenente Bitz. Lì ha fatti ricercare, ha mandato in loro soccorso degli amici fidati, ma senza successo. Ebbene, ora si è saputo che Spitale e Bitz avevano dovuto rinunciare per qualche giorno alle ricerche del piccolo Carlo Augusto perchè avevano un piccolo conticino da regolare con la Giustizia. Dovevano proprio ieri comparire, in compagnia di altri dodici malviventi, dinanzi alla Corte federale di Brooklin per rispondere di alcuni reati. I due collaboratori di Lindbergh erano stati, tempo fa, arrestati in buona compagnia, in seguito a uno scontro con gli agenti di Polizia, mentre tenta cano di far penetrare un carico dibevande alcooliche nello Stato di»t~»V/«.If ti «vnlipuna niccola bai-New York. i>i svolse una piccola oat taglia a base di colpi di fucile e di rivoltella; nessuno rimase seriamen■\te ferito e ai contrabbandieri arre^^Le concesso un periodo di spi- liberta provvisoria, scaduto appunto isti ieri l'altro. La loro presenza in Tri 'bunale è stata però corta, perchè il processo sembra essere slato rinviato a data più conveniente per gli ac cusati. Un « gangster » perseguitato A Spitale, però, sarà molto diffìcile riprendere le ricerche del figlio di Lindbergh; il suo viso e le sue maniere piacciono poco o punto ai gangsters; è una semplice questione di antipatia personale. Non si rimprovera nulla di serio a Spitale, salvo gualche poco difetto nelle maniere e nelle parole. Il fatto è che Spitale è stato oggi solennemente avvertito che, se non smette in fretta di occuparsi di faccende che non lo riguardano e di darsi una importanza alla quale non ha diritto, i suoi, figlioli subiranno l'identica sorte di quella toccata al bambino di Lindbergh. Questa minaccia è stata comunicata in tre lettere che lo hanno messo in uno stato di orgasmo indicibile. Spitale è padre esemplare, ed ora teme per la sorte dei suoi tre bambini. Ha arruolato in fretta una guardia di cosidetti « guidatori di automobili » che, fisicamente almeno, somigliano come gocce d'acqua ad alcuni gangsters fra i più temuti di New York. Questi « orari », armati fino ai denti, accompagnavano oggi a scuola i bambini di Spitale e montavano la sentinella davanti alla porta sino al momento dell'uscita della scolaresca. Un corteo di automobili riconduceva verso sera a casa i bambini. Al Capone offre ostaggi per uscire dal carcere Si annunzia stasera ad ora tarda che Al Capone si è rivolto alle Autorità federali per ottenere la scarcerazione, e che nella sua domanda egli offre di versare, come garanzia del Sito ritorno in carcere, al termine delle ricerche, centomila sterline. Se ciò non vi basta — dice Al Capone — sono pronto ad offrire in ostaggio mio fratello durante la mia assenza, e se anche questo non vi sembra sufficente potrò anche offrirvi il mio figliuolo. Non ho l'intenzione di darmi alla fuga; non intendo tradire mio fratello e, per provarvi nel miglior modo possibile la buona fede, vi offro mio figlio Tony, il qua le prenderebbe il mio posto in carcere, purché sua madre acconsenta». Il Presidente Hoover si è già impegnato dì aiutare in tutti i modi possibili le Autorità nella ricerca del bambino. Si ritiene che questa promessa del Presidente non impedisca la scarcerazione di Al Capone, qualora realmente le Autorità siano persuase che il capobanda dei gangsters sta in grado di risolvere il mistero della scomparsa del piccolo Carlo Augusto. Negli ambienti della malavita di New York e di Chicago si continua ad insistere che la sola per sona in America capace di restituire il bambino ai suoi genitori sia Al Capone. Si rivela poi oggi che le Auto rità di Polizia non hanno affatto prò sciolto da ogni accusa la bambinaia di Carlo Augusto, la signorina Gow, ed il suo fidanzato Johnson. Questo ultimo, anzi, è tenuto ancora in carcere. A. R. sdfdrsmgctmuEpndcdimnngrisRmmmusmsaasfzvldS

Luoghi citati: America, Chicago, New York