La Conversazione commerciale conclusa fra l'Italia e la Spagna

La Conversazione commerciale conclusa fra l'Italia e la Spagna La Conversazione commerciale conclusa fra l'Italia e la Spagna conclusa fra lItalia e la Spagna ^Roma, 8 notte | bLa Convenzione commerciale italo-jvepagnola, di cui si è concordemente de cisa la stipulazione, che avrà luogo al più presto, rappresenta uno degli atti più importanti compiuti dal Governo fascista sul terreno economico internazionale e, con gli analoghi accordi conclusi con la Francia, la Germania e varii Stati minori, fa parte d'una stessa organica azione intesa a tutelare energicamente gli interessi della nostra produzione, secondo principi! non chiusi alla valutazione dei solidali ed interdipendenti interessi dell'economia internazionale. Gli accordi del 1923 Nel passato, i rapporti commerciali italo-spagnoli, erano regolati dalla Convenzione del 15 novembre 1923, che stabiliva tra le due Nazioni il trattamento della nazione più favorita, limitato a speciali agevolazioni reciproche in materia di dazi doganali. Alla Convenzione si accompagnò uno scambio di Note in data 15 novembre 1923, per disciplinare l'importazione italiana d'un contingente di vini spagnoli, e per un quinquennio non si ebbe alcun atto commerciale tra i due Paesi, fino al 30 dicembre 1928. In tale data fu stipulato un protocollo addizionale alla Convenzione del 15 novembre 1923, la quale fu modificata nel senso che alla clausola della nazione più favorita li' saltata, si sostituì una clausola illimitata e furono soppresse le tariffe spe ciali, assicurandosi in ogni caso ai prò dotti dei due Paesi il dazio minimo. Nell'imminenza dell'entrata in Vigo re della nuova tariffa doganale spagno la, 1 nostri accordi del '23, siccome era stato previsto, vennero a scadenza e furono iniziati nuovi negoziati che su birono interruzioni per mutamento di regime sopravvenuto in Ispagna. Nel novembre dell'anno scorso, però, le trattative furono riprese e condotte alacremente da due Delegazioni a larga composizione. Per l'Italia la Delegazione era presieduta dal Ministro plenipotenziario Ciancarelli e com posta dal gr. uff. Eugenio Anzilotti, Di rettore generale della produzione ( scambi del Ministero delle Corporazioni; dal comm. prof. Mario Mariani, Direttore generale dell'Agricoltura; dal dott. Silvio Mathis, Direttore generale delle Dogane al Ministero delle Finanze; dal comm. Ivo Bagli, Ispettore generale dell'Ufficio trattati del Ministero delle Corporazioni; dal comm. Colombo del Ministero delle Finanze e dal prof. Gaetano Librando del Ministero delle Corporazioni che fungeva altresì da segretario generale della ■'Conferenza. Alla delegazione italiana anno altresì efficacemente collaborato, n qualità di esperti, funzionari del Mi- istero delle Colonie e del Ministero degli Interni. La delegazione spagnola era presieduta dall'Ambasciatore di Spagna presso il Quirinale, sig. Alomar, ed era costituita dal sig. Sierra vice-Capo dell'Ufficio economico del Ministero degli Esteri di Spagna, dal sig. Meremba*no, Console di Spagna a Roma, dal Ministro Consigliere dell'Ambasciata di Spagna, Munos, e dal rappresentante deUa Spagna presso l'Istituto internazionale di agricoltura, sig.. Libao. Il nuovo accordo Grazie all'atmosfera di cordialità in cui i lavori del delegati si sono costantemente svolti, la conclusione del nuovo accordo ò stata raggiunta in tempo relativamente breve, specie se si considerano - le difficoltà esistenti e la complessità dei problemi discussi. Naturalmente, i termini integrali dell'accordo non potranno essere noti che "jlopo la firma, ma è consentito finora Ijfli annunciare che la Convenzione ha Ila durata di un anno ed è denunziaIbile tre mesi prima della sua scadenza; in caso dì mancata denunzia essa si intende tacitamente rinnovata per tempo indeterminato. L'accordo stabilisce il trattamento della nazione più favorita in forma incondizionata, ma limitato: in altri termini, nessuna condizione viene fissata per là concessione della clausola della nazione più favorita, ma questa viene limitata ad alcune voci. Una tale limitazione non avrà alcuna influenza sul ..volume dogli scambi tra l'Italia e la Spagna in quanto la Convenzione prevede e comprende tutte le voci di reciproco scambio. Le parti contraenti si sono altresì assicurato il mantenimento dì determinati dazi indiretti per i 'prodotti più importanti del traffico tra l'Italia e la Spagna. f Senza scendere ad elencare i prodotche beneflcieranno di questo favorerole trattamento, possiamo tuttavia precisare che essi sono, in linea geneTale, gli stessi prodotti previsti dalla Convenzione del '23, tranne alcuni di cui si è, per varie ragioni, decisa la esclusione. A favore della Spagna viene stabilita una concessione di favore per la importazione delle banane provenienti dalle isole Canarie. La Convenzione stabilisce altresì reciproche garanzie per il mantenimento della misura dei dazi. Allo scopo di disciplinare, contemporaneamente alla stipulazione della Convenzione commerciale, alcune questioni tuttora pendenti tra i due Paesi, le due delegazioni hanno preso occasione dalli l'accordo per definirle. Risulta pertanto | aggiunta alla Convenzione la clausola ^relativa, al trattamento delle specialità ^medicinali. Si stabilisce, in questo ca$so, il trattamento nazionale: in altri 'Ijennini; le specialità medicinali italiane importate nella Spagna saranno, per quanto si riferisce alle formalità di registrazione ed alla corresponsione delle tasse interne, assoggettate allo stesso trattamento che la Spagna prevede per i prodotti medicinali e farmaceutici spagnoli. Un apposito accordo, la cui stipulatone viene appunto prevista dalla Convenzione conclusa, verrà a disciplinare la materia delle doppie imposizioni fiscali. In materia di imposte dirette, ampia trattazione ha richiesto la definizione del trattamento delle parti di automobili da importarsi in Ispagna. Le due delegazioni hanno concordato per tale importazione il godimento di determinate riduzioni daziarie stabilite da un recente decreto Interno spagnolo. Anche basata sul trattamento nazionale risulta la parte della convenzione relativa alla navigazione; le navi italiane nel porti spagnoli, le navi spagnole nei porti italiani, saranno parificate nel trattamento al naviglio nazionale dei rispettivi Stati. Nel complesso, si ha. l'impressionesgmsEllt1zalmettmdrcMAtlpcpp che il nuovo accordo commerciale var- ^sm^s ^^Sg^ | basterà accennare alla cifra riassuntijva di 03so in ,ire oro prebeiiiChe, allo a a a a e scopo di avere termini di paragone omogenei attraverso i varii anni. Abbiamo cosi: Importazioni: da 29 milioni e 8 mila lire nel 1913 siamo passati a 75 milioni e 339 mila nel 1930. Esportazioni: da 18 milioni e 110 mila lire (nel 1913) siamo saliti a 51 milioni e 953 mila nel 1930. Fra le voci più importanti all'esportazione, durante i primi undici mesi del 1931, troviamo: canapa 9 milioni e mezzo; seta tratta 4 milioni e mezzo, seta artificiale 29 milioni, ferri ed acciai in lamiera due milioni circa, macchine sei milioni, solfato di ammonio 15 milioni e mezzo, pneumatici sei milioni, tessuti gommati sette milioni, ecc. Ci risulta che il Duce si è mantenuto costantemente al corrente dell'andamento delle trattative ad ha dato alla delegazione italiana le opportune direttive per il lavoro da svolgere, Efficace è' stato anche l'interessamento dei Ministri dell'Agricoltura e Foreste on. Acerbo, e delle Corporazioni on. Bottai, il quale ultimo, oltre a riferire sullo svolgimento delle trattative all'apposita Commissione per gli scambi commerciali con l'estero, costituita presso il Consiglio nazionale delle Corporazioni, ne ha fatto, come è noto, oggetto di ampia comunicazione al Consiglio del Ministri nel corso dell'ultima sessione. Per la Spagna, si sono costantemente interessati allo svolgimento delle negoziazioni il Presidente della Repubblica ed i Ministri interessati che si sono mantenuti in frequente contatto con la delegazione a Roma.

Persone citate: Alomar, Bottai, Ciancarelli, Duce, Eugenio Anzilotti, Mario Mariani, Munos, Silvio Mathis