La ritirata dei cinesi a 12 miglia da Sciangai

La ritirata dei cinesi a 12 miglia da Sciangai La ritirata dei cinesi a 12 miglia da Sciangai Come è stato effettuato il movimento » La decisione dello Stato Maggiore cinese e la perfetta esecuzione ■ Sorpresa in città ■ I marinai italiani si sono accorti per primi della manovra (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE)' ... à n e a Sciangai, 2 notte. Il nuovo comandante delle truppe giapponesi ha ottenuto al fine della sua prima giornata di comando un successo strategico del quale è evidente l'importanza, non solo per le dirette conseguenze di ordine militare ma anche perchè da esso può risultare una sospensione della battaglia, sufficientemente lunga, sì da consentire all'abilità dei diplomatici di mettere in opera il delicato meccanismo della pace. Il fatto essenziale della giornata è che i cinesi si sono ritirati su una linea posta esattamente al limite di quelle dodici miglia e mezzo da Sciangai che i giapponesi hanno dapprima dichiarato essere garanzia indispensabile per la sicurezza delta pacificazione, e, fino a ieri, che tale ritirata dovesse essere posta in atto dai cinesi prima che si potesse parlare di sospensione di ostilità e quindi di trattative e finalmente di pace. Soddisfatte entrambe queste con dizioni è da ritenere che siamo aUa vigilia o all'antivigilia di un armistizio ? Situazione paradossale C'è un dubbio che non consente di dare risposta affermativa a tale intcrrovativo. Sta a vedere, cioè, se il Comando giapponese giudicherà la ritirata cinese come avvenuta volontariamente oppure sotto la pressio 'ne della nuova offensiva rinforzata; j condizione della spontaneità del . . , . . .r, ■-_.„ ripiegamento e stata, posta chiara,mente ancora ieri dal generale barojsauo CU quale lui promesso che, in .;a7e evento, le truppe giapponesi non avrébbero premuto sul nemico) indiSpensabile per la cessazio- e "T" „ . .t. ,«e delle- ostilità. Orbene, se la riti- rata cinese sarà considerata spon tanea dal Comando nipponico non si !pMO ancora dire, nè con sicurezza Lj voteva affermare fino al pomeà^ * oggi che le ostilità sono veramente cessate. Può sembrare un assurdo, ma non è, o meglio la situazione creatasi oggi non è che una di quelle situazioni paradossali nelle quali uomini, cose e avvenimenti dei- '(l'Estremo Oriente amano imbrogliar st così spesso e cosi com-plicatamenjfe. Sta di fatto che i cannoni giap Ipotesi hanno tuonato tutto stama j che K aeropiani nipponici han- 1 ' £ .Jn„--i „ fe~-n.y;P «° ^bardato villaggi c ferrovie, ma, a quanto pare, cannoneggumnen\tì e bombardamenti sono stati ese igniti su posizioni sgomberate ormai nemico e battute solo per evi . fe f t le t pe giap. '" ponesi che avanzavano; inoltre, giudicando in base alle dichiarazioni fattemi ieri a tarda sera dal Capo di Stato Maggiore della 19* Armata cantonese, il Comando di questa, ritirate le truppe sulla nuova linea, si manterrebbe solo sulla difensiva, e sin qui tutto bene. Ma lo stesso generale Gaston Van'g Ciang ha soggiunto subito dopo che se i giapponesi attaccassero questa linea e disturbassero il ripiegamento cantonese, i cinesi avrébbero resistito di nuovo. Ho posto una domanda precisa: — Voi vi ritirate perchè volete ritirarvi o perchè la situazione militare, dopo gli ultimi movimenti giapponesi, non vi consente di rimanere sulle attuali posizioni? La risposta è stata un monumento di abilità confusionaria: — Noi migleremo Za ritirata probabilmente a mezzanotte; la ragione principale del ripiegamento è lo sbarco delle forze deWll* DiviMone avversaria a Liuho, sbarco che minaccia di accerchiare i Ciapeì. difensori di[ n e Sotto la pressione indiretta deigiapponesi, quindi? — Evidentemente, sì. — Vogliate però'rispondermi scegliendo l'una o l'altra delle due possibilità che vi sottopongo: la vostra ritirata è intesa a obbedire a una necessità strategica o a soddisfare la condizione che il Giappone pone per la pace? — Un po' questo, un po' quello. Sorpresa generale Andate a cercare la verità; a rendere ancora più... chiara la situazione. E' poi venuto, a mezzogiorno di oggi, il comunicato del Comando nipponico che annunciava la presa di Tazang, mentre tale località è stata occupata ieri prima di sera dal 35.o reggimento imperiale. M' necessàrio fewer presente questa "confusione di idee e di intenzioni, sovrapposizione di date, di bombardamenti effettuati dove il nemico non c'è più, perchè essa potrà servire di appiglio e di punto di resistenza per evitare quegli impegni di pacificazione o di armistizio che le due parti hanno assunto a Ginevra o a bordo dell'incrociatore Kent, La ritirata della 19.a Armata ci nese è giunta a Sciangai come una sorpresa per tutti, ed è stata una fortunata combinazione che ieri sera10 abbia potuto avere quel colloquio col Capo di Stato Maggiore cantonese che mi ha dato la possibilità di aggiungere alla fine del dispaccio di ieri le informazioni che si riferivano al momento critico che si sarebbe verificato al momento dell'imminente cambiamento di fronte. Ma, a considerare il movimento operato nella notte dal Comando giapponese come una sorpresa, solo perchè è giunto imprevisto alla quasi totalità, si corre il rischio, come fanno oggi a Sciangai i giornali di lingua i?iglese, di credere e far credere che tutte le operazioni compiute dai giapponesi stamane siano dovute al fatto che lo stesso Quartier Generale nipponico avrebbe ignorato, almeno fino alle nove di stamane, il movimento di ritirata del nemico. Non si può fare questo torto al Comando nipponico, che dispone di un servizio di informazioni perfetto, nè, partendo da tale presupposto errato, attribuire intenzioni che non hamio riscontro nella realtà delle cose e spiegare operazioni dettate da tutt'altre ragioni militari e non militari. Al contrario, supponendo che11 Comando giapponese sapesse — e certamente sapeva — dell'imminente ritirata nemica, è di particolare importanza il fatto che il generale Scirosava non abbia dato al nemico, nel momento precario del ripiegamento, quel colpo che poteva essere veramente decisivo. Questo va mes so a credito dei giapponesi e va ad aumentare le giustificate speranze'Ritirata in pieno ordine Dettò questo, la cronaca del ri piegamento cinese è presto fatta. In un Consiglio di guerra tenuto iersera al Quartier Generale delia 19Armata e al quale hanno partecipato il Comandante di essa, un rappresentante del Generalissimo Ciang Kai Cek e il generale cristiano Fengveniva deciso di operare la ritiratanella notte; il movimento doveva av-venire in due tempi: prima dovevaessere sgombrato il territorio Inlor-no a Wusung — linea direttiva dimarcia per le truprte in ritirata datale zona era stabilito il corso delorrente omonimo — contcmpora-neamente venivano fatte sgombrarcle truppe, ormai quasi a.ccercliialc,verso il centro del triangolo di-fensivo Kiang Kn-un-Tur.ang-Ciapei;\[queste truppa dovevano percorrere , la strada fiancheggiante la ferrovia ÌNezan-Cher.zu-Quinsnan e fermarsi i i a o o i e i è i a e , e d , n i » g , a fra queste due ultime località. Per ultime si sono mosse le truppe che per un mese e quattro giorni hanno difeso il sobborgo di Ciapei e la sua principale roccaforte, la stazione ferroviaria. Il ripiegamento è avvenuto in modo assolutamente ordinato; le truppe si sono ritirate lasciando una leggera linea di copertura, la quale, a sua volta, ha abbandonato le posizioni prima dell'alba, passando attraverso quello spiraglio che l'accerchiamento giapponese lasciava ancora aperto fra Tazang e Ciapei. I primi ad accorgersi del movimento di ritirata dei «west sono stati i marinai italiani, che hanno sempre presidiato con fermezza e con tatto (non un-telo incìdente durante oltre un mese, ma atti di carità e pietà a centinaia ogni giorno) il saliente della Concessione che circonda Ciapei da occidente. Da dietro i loro sbarramenti, i nostri soldati hanno visto stamane che le donne e i bambini, che ogni mattina accorrono alle nostre linee per prendere tutto quello che il cuore dei nostri ragazzi sapeva trovare per alleviare le sofferenze dei disgraziati, passavano dalla barricata cinese, posta cinquanta metri più oltre, senza subire il solito controllo da parte dei soldati di Tsai Ting Kai. La notizia si è rapidamente diffusa in tutta la città che, poco dopo, ha avuto una nuova sorpresa quando si è sentito che i cannoni giapponesi hanno ripreso a battere e Ciapei, Tazang e Kiang Kuan. Ho voluto rendermi preciso conto della situazione interrogando un ufficiale superiore dell'esercito nipponico,, il quale non ha avuto difficoltà a dichiararmi che il bombardamento era staio ordinato soltanto allo scopo di evitare alle truppe imperiali, destinate a occupare le località sgombrate dal nemico, il pericolo di cadere in qualche imboscata. Ciapei sotto il fuoco Ciapei è stato particolarmente è accuratamente battuto dalle artiglierie; è difficile descrivere quello che resta di questo sobborgo; immaginila! e una serie di mucchi di macerie fra le quali a malapena si distìngue e si procede lungo quella che fino a quaranta giorni fa era una strada; macerie annerite dagli incendi passati, recenti e attuali, buttate air l'aria da nuovi proiettili,^coperte da ogni sorta di rifiuti; uno spettacolo di desolazione, di distruzione, di morte e di fame. Su tutto questo disastro i cinesi, stamane, poco dopo aver ritirato le ultime pattuglie, hanno fatto appiccare il fuoco dagli ultimissimi loro soldati. I cinesi sgombrando Ciapei e le altre posizioni hanno portato via le loro artiglierie e vuotato i depositi di munizioni e di viveri; fatto questo da ricordare a quelli che insistono parlando del ripiegamento cinese come di una sorpresa per i giapponesi; è possibile che dalie lince c dagli aeroplani nipponici non si siano accorti di tale sgombero ' Come su Ciapei hanno sparato stamane i cannoni di Hongkew, cosi i forti a il villaggio di Wusung sono -lstati presi ili mira a bombardati da a'sette torpediniere c un incrociatore; -ialle undici silenzio e occupazione da 'parte delle truppe imperiali delle o \jlCre fortificate che guardano la foce tdeU'Uang Pu e che erano state ab\bandonate dai cinesi dieci ore prima, i Sempre nella mattinata i cannoni \nipponici hanno battuto le località ìcomprese fra Tazang. Ciapei e Kiang Kuan, che sono state più tar di occupate sciita incontrare resi.

Persone citate: Ciang Kai Cek, Gaston Van'g Ciang, Tsai Ting Kai