Giorgio Washington
Giorgio Washington Giorgio Washington Anche intorno a Giorgio Washing tonla leggenda ha steso il suo alo. ne luminoso che rende forse meno j distinto e preciso il profilo storico dell'eroe, ma vale però a porre in più nitido e splendente risalto le corrispondenze misteriose e quelle palesi per cui tutto un popolo ama !ve(jere riflesse in Lui le sue virtù s» prof°nde,Nessuna meriglia i dunque che il giovine popolo ameticano concedesse tutta la sua com imozione e tutta la sua fede ingenua a quella «Profezia indiana» che ' , , narrava del vecchio indio che più jvolte aveva sparato il suo schioppo contro il Comandante della Virginia L | e ordinato ai suoi di fare lo stesso, ma sempre invano, perchè il colonnello Washington, protetto dal Grande Spirito, rimaneva stranamente f——..-- rf«Ul'nff«naiva nomina V nPn immune aau orrensiva nemica, nep.pure nessuna meraviglia che gli sto- I vi r. 1 allenivi im^nfr'a«n nnll'nnnA fi ' r. 1 nei europei vedessero nell'eroe d'oltremare una specie d'archetipo di quella democrazia che si andava alimentando tra noi di spiriti romantici ed illuministici, ben diversi e lontani dall'asciuttezza puritana e dal realismo pragmatista ohe caratterizzavano gli uomini rappresentativi della nascente Repubblica stellata. Oggi tuttavia, a due secoli dalla nascita di Giorgio Washington, se ci è possibile discernere con maggiore chiarezza i lineamenti dell'uomo e intravederne meglio la funzione storica, dobbiamo riconoscere che in esso era già in sintesi ed in potenza il grande Paese il cui sviluppo avrebbe avuto un'influenza formidabile nello sviluppo del mondo. Washington infatti — a dispetto di qualsiasi leggenda — non si presenta sulla ribalta della storia come l'eroe armato di tutto punto che porta sulla fronte il segno evidente e premonitore del suo grande destino, ma come un uomo semplice, che sa affrontare il rischio ma sa anche tenere con esemplare dili- ] ;genza il libro dei conti familiari, che affronta la dura e incerta sorte ! idelle armi ma senza disegni eccessivi ie senza successi clamorosi, che acjcetta i doveri della vita pubblica ma a e e n e o e a d a , e a e a e non porta in essa nè la magìa di una straordinaria eloquenza nè lo scintillìo di abbaglianti ideologie. Egli però ha una profonda cognizione degli uomini e delle cose e, soprattutto, la pazienza di saper aspettare. Le sue convinzioni sono fatte di energia volitiy£_e di fiducia assoluta in se stesso. Quando ha os'servato, ponderato, stabilito il suo disegno, nulla lo trattiene: non vi è più luogo a dubbi o ad incertezze. « Se alcun potere terreno potesse — diceva —, o se il gran potere supremo volesse spiegare il vessillo dell'infallibilità delle opinioni politiche, nessuno vi ricorrerebbe più sollecitamente di me, fino a tanto che servirò il pubblico. Ma avendo io trovato che la miglior guida sono le rette intenzioni e l'attento esame delle cose, finché sono io che voglio, seguirò queste massime ». Tempra di buon acciaio, dunque: capace di resistere, nella guerra e nel governo, in nome della libertà e dell'autorità, al Re e al popolo. Gli Stati Uniti non avevano esercito, e Washington lo seppe creare e organizzare; il Congresso, vana raffigurazione di una unità inesistente, non poteva, npn osava, non faceva nulla, ed egli seppe consigliarlo, guidarlo, imporglisi vigorosamente. Venne anche per lui il momento amaro della disillusione e della stanchezza; vennero anche i giorni delle pericolose lusinghe. Fu vitto- e e I rioso delle une e dpllc Eiltr© -lquandola Confederazione, raggiuna j -l a e à b . ita e resa libera attraverso lo sforzo paziente ed accorto, stava per sfasciarsi per la rivalità degli Stati e per la dilagante anarchia, egli riprendeva il suo posto di responsabilità e, nella Convenzione nazionale riunitasi a Filadelfia dal 14 maggio 1787 al 17 dicembre, gettava sulla bilancia tutto il suo peso per la formazione di quella Costituzione che ancor oggi regola gli Stati Uniti, ponendo per prima condizione che le discussioni fossero segrete, sottraendolo così alla tirannia della ciurma, della quale non erano pochi i pavidi che se ne sgomentassero. Aveva lottato nove anni per as- I =irUrare l'indinpnrien™ rinllo T>., ! ol?ulare .1 indipendenza della Pa Ma; lottò altri dieci per costituirne il Governo dedicandosi tutto a stabilire e mantenere gli istituti repubblicani ed a frenare con pacata ma irremovibile fermezza le passioni del popolo; e pochi uomini di Stato videro in passato così da presso e così ! Presto il proprio trionfo o posse dettero m cosi ampia misura e fino all'ultimo la riconoscenza del 1 | Paese. loro o triota lascili ;il suo Paese, immor -,tale retaggio, il suo splendido esem e! Sicchè ancor 0 j _ a ricordar. 1 1 • e . o|ne la lunllnosa &g™* ~ « Pfs°no • adoperare le parole scritte sul mar-jmo nel 1869 allorché a Filadelfia gli fu inaugurato un monumento : « Pri- mo durante la guerra, primo du;rante la- pace, primo nel cuore dei e SUoi concittadini. Guerriero, egli 'fece e terminò, ricusando ogni sti- ^'p^io, la perra dell'Indipendenza. - Statista e legislatore, contribuì con la sua prudente saviezza all'opera [pio e preziosi consigli. Come uomo,
Persone citate: Giorgio Washing, Giorgio Washington
Luoghi citati: Filadelfia, Stati Uniti, Virginia, Washington
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