I cinesi riconquistano le posizioni perdute

I cinesi riconquistano le posizioni perdute I cinesi riconquistano le posizioni perdute dopo una giornata di accaniti combattimenti La tenace resistenza delle truppe cinesi contro le ripetute « ondate » dei giapponesi e il micidiale bombardamento — La controffensiva -- Cannonate nella zona delle Concessioni - Un proiettile presso la nostra « Caboto » Un passo dei rappresentanti delle Potenze — I giapponesi chiedono rinforzi (Dal nostro inviato speciale) Sciartqai, 22, notte. Dopo tre giorni di 'battaglia la linea di fuoco è sempre quella che era tre ore dopo l'inizio dell'offensiva giapponese. Questa constatazione ', sulla esattezza della quale non vi è possibilità di dubbio, basta a far spostare la bilancia dei successi militari a favore dei cinesi, che nella giornata di oggi hanno validamente resistito cedendo il terreno passo a passo e iniziando poi un contrattacco che ha valso io ridare loro U possesso di quasi tutte le posizioni perdute nella mattina, conchiudendo con successo la tersa giornata della battaglia, I giapponesi chiedono rinforzi Già nella prima giornata i giapponesi, pur riuscendo a conquistare Kiangwan e a spezzare temporaneamente i collegamenti nemici fra il fronte di Wusung e quello di Ciapei, hanno dovuto subire due scacchi: l'avanzata dei carri di assalto, impedita e respinta dai cinesi, e, poche ore dopo, l'accerclviamento di una intera brigata, costituiscono non solo due successi tattici e due brillanti episodi per i soldati cinesi, ma provano ad oltranza l'esistenza dì una organizzazione strategica i cui fili sono in mano a un uomo di grande capa-cità militare. Anche a voler non credere 'completamente al peana di vittoria, intonato dalla stampa cinese (nella Concessione internazionale si stampa e si vende un giornale cinese, sul quale oggi, ad esempio, si leggono notizie mólto sensazionali ma poco esatte circa le perdite inflitte m giapponesi, il numero dei carri d assalto fatti saltare in aria e aeroplani abbattuti) e seguendo ^bollettini e le diehwraziom del Quartier Generale nip-ponico et si convince presto che il Comando giapponese è costretto ad ammettere che le operazioni non sì sono sviluppate secondo i suoi piani Nella sera di sabato i giornali giapponesi comunicavano che gli obbiettivi della giornata eramo stati raggiunti. Fino a questo punto ci si poteva anche credere, tanto più che gli obbiettivi non erano stati naturalmente resi noti in anticipo, via, ieri sera, il generale Uyeda faceva semplicemente comunicare che gli obbiettivi cheti Comando giapponese si e proposto sarebbero stati raggiunti entro pochi giorni. L'ammissione dell'insuccesso di ieri e di oggi è palese, ma. anche se questo non bastasse, c'è\« fatto che il Comando giappotxeseiha chiesto d'urgenza a Tokio l invio ;di rinforzi, o, più precisamente — ]a voler dar credito a notizie provenienti da fonte bene informata — di dare ordine ai trasporti militari, che si trovano al largo dello YonhTze e la cui presenza sarebbe tenuta segreta, di sbarcare subito a Sciangai le truppe « il materiale che recano a bordo. Secondo voci che circolano questa sera, lo sbarco di queste truppe dovrebbe avvenire nella notte stessa o domattina all'alba; ciò fa pensare sempre più che le truppe giapponesi sono state da parecchi giorni ferme a Sasébo, pronte per rinforzare la divisione e mezza attualmente agli ordini del generale Uyeda. Accanita ripresa della battaglia Oggi poi i cinesi non solo sono riusciti a paralizzare l'avanzata nipponica, ma, verso sera, anche a riconquistare il terreno perduto; il villaggio di Kiangwan, la cui parte orientale già ieri sera era ricaduta nelle loro mani, è stato anche oggi teatro di una furibonda lotta nel corso della quale i giapponesi non sono riusciti a fare alcun progresso, anzi, sia pure di poco, sono stati costretti a cedere di fronte alla pressione nemica. In due settori del fronte si è avuta l'impressione che i cinesi abbiano abbandonala la tattica puramente difensiva; fra le strade di Kianèwan e sul campo sportivo, che sorgo ad est di questa località, i loro contrattacchi hanno avuto nel pomeriggio il tono di un vero e proprio ritorno offensivo, ed è sembato veramente che le parti dell'attaccante e del difensore fossero invertite. Stamane, prima ancora dell'alba, ta violenza della battaglia, che durante la notte era calata di intensità, ha ripreso in pieno. L'iniziativa è stata dei giapponesi che hanno fatto aprire da tutte le loro batterie un fuoco infernale contro Kianèwan e le posizioni che intorno al villaggio erano occupate ancora dai cine «i, i quali nella notte avtivano note volmente fortificato le loro posizioni e rapidamente postato nuovi nidi di mitragliatrici e operato lo spostamento delle loro trupve di riserva e la sostituzione di quelle che avevano combattuto il giorno prima o lavorato durante la notte. Anche il Comando giapponese aveva naturalmente provveduto a riorganizzare la propria offensiva, anzi ad organizzare un nuovo piano offensivo, concentrando la maggior parte degli «omini e dei pezzi di ar- tiglieria nel settore di Kiangwan e cercando di premere sulla linea difensiva cinese che sì stendeva fra questo villaggio e Taciang situato a cinque miglia a nord di Ciapei. . La tattica attuata oggi dal Comando giapponese è stata caratterizzata dal largo impiego di artiglieria, alla quale è stato lasciato il campitq. di distruggere le opere difensive preparate daU'avveisario. A questa decisione il Comando nipponico è giunto in seguito allo scarso risultato ottenuto dai carri d'assalto, l'azione dei quali, tanto sabato quanto ieri, è stata praticamente annullata dalle mine e dalla natura stessa del terreno accidentato esegmentato da canali e corsi d'acquanon larghi nè profondi, ma le cui rive sono ripidissime. Due ore è du- rato il bombardamento, sempre m-tenessimo. Poi la battaglia fra lebatterie ha ripreso come nei giorniscorsi, violentissima. I cinesi hanno.enuto disperatamente duro. Il nu-mero dei compagni caduti durante ihbombardamento, o che cadevano sot- to l'infuriare degli assalti nemici,non ha SCOsso per un momento solo;a resistenza di questi uomini chepur combattono con mezzi differenti e inferiori. D'altra parte i giappone- si, spinti da una volontà disperatadi sopraffare il nemico per non per- mettergli dì vulnerare la tradizionedi invincibilità dei soldati del Mika-do, hanno portato attacchi su attac- chi contro le posizioni cinesi. Questaestrema decisione dei Comandi e degli uomini in campo ha forzatamente sminuzzato in tanti piccoli episodi la battaglia. Un piano avvolgente Alle otto il bombardamento delleposizioni a destra e a nord di Kìang-wan, che è durato per due ore con]ritmo tambureggiante e al quale i cinesi hanno risposto colpo per cól-è diminuito di intensità. E' l'ora po « zero » per le fanterie giapponesi che sono uscite all'attacco; una brigata mista ha attaccato la linea ferroviaria movendo dal campo di gioco di Kiangwan, e, ondata dopo ondata, è riuscita a penetrare nelle li- tiee cinesi a nord del villaggio e ainiziare il movimento di aggiràmen- to di Taciang. Se la manovra fosseriuscita a svolgersi e a completarsìKiangwan sarebbe risultata assediata c il sobborgo di Ciapei chiuso da tre lati. Questo, in sostanza, è slato il piano di attacco svolto stamane dal Co- mando giapponese lungo il fronte die, per la distanza di tredici miglia circa, unisce Ciapei e Wusung; la linea di fuoco, movendo dal sobbor- go confinante con la Concessione in-ternazionale e fiancheggiando la fer-rovia diretta al forte di Wusung, dopo aver toccato il villaggio diKiangwan, ha formato, sotto la pres- ■ sione giapponese, un arco rientrante di qualche poco da quella che era la linea originale; all'ala destra estrema del fronte nipponico le truppe imperiali sono ancora ferme di ..fronte alle prime case del villaggio di Wusung "dai forti del quale le ar- tiglierie cinesi, per quanto continuamente battute da nove navi da guerra che incrociano sul fiume, hanno continuato durante tutta la giornata a sparare. Il Comando giapponese aveva evidentemente preparato il suo piano tattico tendente ad avvolgere Ciapei e Taciang, ma il quartiere generale cinese ha intuito il pericolo ed ha provveduto ad inviare rinforzi nelle linee validamente difese dagli uomini che hanno sopportato mirabil- escstnmedmente l'intenso bombardamento. Dal scielo, aeroplani nipponici, mentre le'npattuglie assaltavano le prime linee, '^mscaricavano continuamente bombe ssulle linee dei rincalzi. La lotta è]icontinuata accanita; il terreno è stato disputato metro per metrò. Qualche elemento di trincea è stato preso e riconquistato e ripreso dagli attaccanti e dai difensori. La pioggia, che cadeva fitta e gelida, aumentava la fatica dei combattenti e sembrava accrescere la volontà di vittoria. Dopo un'ora e mezza le artiglierie di medio calibro hanno ripreso a sparare allungando il tiro, e il Comando nipponico ha fatto annunciare che le proprie truppe erano riuscite a procedere oltre la ferrovia, dopo avere trovato una resistenza vivissima appoggiata soprattutto dai nidi di mitragliatrici che ì cinesi a■vevano improvvisato durante la notte e che l'artiglieria non aveva potuto battere perchè per i rapidi spo statuenti, non era riuscita a individuarli. La manovra fallita La contrastatissima avanzata giapponese è riuscita a penetrare per un miglio e mezzo di profondità nel centro delle linee cinesi stabilite fra Kiangwang e Wusung: il progresso dei giapponesi è stato fermato alle porte del villaggio di MauHang. fra le. case, del quale i.cinesi erano fortemente trincerati. Contro queste posizioni il Comando nipponico ha prodotto lo sforzo massimo: dalla presa della località avrebbero potuto dipendere le sortì della giornata, e forse di tutta la battaglia, poiché fra Mau-Hang e Tazan il ter \reno nor>, è apprestato a solida di' fesa. Compagnie su. compagnie sono state lanciate all'assalto dei villaggi: dopo le 11 di stamane le prime Uuqììe aiapponesi riuscite a meftere piede fra le prime case * deU>ahUato> mentre gli aeroplani continuavano a bombardare inces santemente sulla linea frontale del h viUio cbe era ÌM mano ^ cinesi, ] La lotta è durata cinque ore, sempre ^olentissima, sempre indecisa, finchè verso ie 4 del pomerìggio i cinesi hanno cominciato a contrat- toccare. Ogni volta che una delle ] ondate delie fanterie giapponesi on dava a cozzare contro le posizioni avversarie, i cinesi uscivano dalle trincee e, dopo aver respinto il ne mico, aiutati dai propri rincalzi par'tìvano alla loro volta all'assalto. Questa serie di azioni ha dato modo ai cinesi di riconquistare al calare del giorno quasi tutto il terreno perduto e a riportarsi-, cioè, alle posizioni stabilite lungo la linea ferroviaria di Wusung. A sera il Comanido cinese poteva essere soddisfatto della sua abilità e del valore dei suoì soldati. All'estrema sinistra del fronte, il fronte di Ciapei cioè, il duello di arUigliéria è continuato durante tutta la mattinata e nel pomeriggio. Il bombardamento ha assunto intensità maggiore verso mezzogiorno, quando cioè per il Comando giapponese era più che mai urgente distogliere l'attenzione del nemico dal settore centrale della battaglia. Il \Qommlao cinese tuttavia non ha al lentato la resistenza al centro per ]rinforzare la sua ala destra: a sera \anchc a Ciapei l'iniziativa è passata at cinesi. La « concessione » nipponica bombardata Questi hanno anche cominciato un violento bombardamento contro gli edifici giapponesi della Concessione: come sempre, particolarmente di mi ra è stato preso il Consolato nippo1 nico e quegli edifici che le truppe imperiali hanno trasformato in caserme e in deposito di materiali. Pri7wa di oggi i cinesi non avevano .mai preso l'iniziativa di bombardar re il quartiere nipponico nella zona\ mzernazionaie, limiamosi piuttosto .a rispondere colpo per colpo aUe cannonate che i giapponesi indiriz- \.zavano sulla stazione ferroviaria dip.Ciapei e sulle altre opere fortificate 1^sobborgo. 1^L'ammiraglia giapponese e altre navi straniere che si trovavano an- Pcorate nel fiume vicino e quindi erano sulla linea di tiro non sono state colpite. Alcuni proiettili sono caduti in acqua vicino ad esse. Nessun proiettile ha colpito il Consolato, quelli caduti nelle vicinanze hanno provocato alcuni incendi specialmente presso la stazione del nord e alla sede del comando di polizia. Un proiettile caduto nel quartiere di Hang-Kevo ha ferito gravemente sei bambini cinesi. Dite proiettili so'no caduti vicinissimo alla nave am'^miraglia nipponica e altri due sono scoppiati ai lati della cannoniera ]italiana Caboto, senza però colpir- aponccpnaiMsgbqsla. Il comandante della nave ha però, per precauzione, subito ordinato agli uomini dell'equipaggio di indossare la tenuta di guerra con elmetto e di recarsi ai loro posti di combattimento, fi bombardamento cinese contro gli obbiettivi all'interno della zona internazionale è cessato alle 23,50 in seguito a una energica protesta del console generale italiano conte Galeazzo Ciano di Corteilazzo presso il sindaco di Sciangai. Ma la battaglia ai confini di Cia pei non si è limitata al fuoco di artiglierie: alle 19, dopo un breve bombardamento operalo dai mortai da trincea contro i trinceramenti gìap ponesi scavati ai forti di Hongkew, i cinesi hanno attaccato quella po sizione riuscendo a conquistare in qualche punto alcuni pìccoli posti nemici. Subito dopo le mitragliatrici hanno cominciato a sgranare nastri su nastri: la battaglia si è sviluppata così, e dura tuttora, a poche decine di metri dal confine della Concessione, che in quel punto è guardata dalle truppe americane. La popolazione intemazionale di Sciangai è particolarmente fiduciosa nella protezione delle proprie truppe e confida nell'autorità dei propri rappresentanti consolari e diplomatici. Tuttavia oggi, dopo gli ultimi sviluppi della battaglia, molti a Sciangai si pongono la domanda che nessuno finora si era fatta: « Se i cinesi vengono, e buttano i giapponesi in mare, cosa succedei ». Stamane il Console britannico ha inviato a tutti gli inglesi qui residenti una circolare nella quale sono contenute istruzioni circa il luogo prestabilito per il concentramento in caso che la situazione peggiorasse al punto da consigliare agli europei di sgombrare la città. Misura di carattere semplicemente precauzionale, ma che tuttavìa dimostra chiu- inptzèadRdtut—ripddqcHntorneate comcTa résiMenzao^posta\dalle truppe cinesi faccia jetisareche la situazione creata dall'attuale conflitto posta notevolmente prolungarsi. Nanchino si prepara per nn anno Una notizia giunta da Nanchino conferma che il Governo nazionale cinese sta preparandosi per resistere almeno per un anno alle necessità e alle spese della guerra. Il Governo di Nanchino sta facendo larghi ac- quisti di munizioni e di aeroplani elsi sa che ha ordinato a fabbriche t e- 'desche macchine da impiegare per'scavare trincee. Si spendono anche : , ' . notevoli somme per la preparazione, degli equipaggiamenti e si sa che il Governo si sente incoraggiato a se-1 fluire tali propositi dal consenso di tulta la Nazione; la Cina sta ritro-ìvando la sua unità di animi e di in tenti e lo dimostra il fatto che, oltre alla fedeltà provata sul campo in questi giorni di battaglia da parte delle truppe cantonesi verso il Governo di Nanchino, anche il maresciallo Feng Yu Hsiang, nolo sotto il nome di generale cristiano e finora nemico implacabile di Ciang Kai Cele, ha preso l'iniziativa di raccogliere tutte le truppe a luì fedeli per metterle a disposizione del Governo di Nanchino; se questa informazione è, come abbiamo ogni ragione di ritenere, esatta, il numero .delle truppe sulle quali potrà contare il Governo di Nanchino risulterà tale da mettere in serio imbarazzo il Comando nipponico. A tarda sera il Quartiere generale giapponese ha diramato un comunicato nel quale si dice che giornata di oggi le perdite subite dalle truppe imperiuli ascendono a 300 uomini fra morti e feriti, mentre quelle inflitte ai cinesi sì calco nella |\ lano in 2500 uomini messi fuori I combattimento. |Nel pomeriggio di oggi il conte .«ano, rappresentante 'dell'Italia, <|t Ministri di Gran Bretagna Francia,* \Btatt Uniti lutnno^ presentato tantoij^p^e Autorità 1""° nota dt 1^2. c'{i cìle recano Proprietà degli europei c americani i FRANCO SPINELLI, i

Persone citate: Ciang, Feng Yu Hsiang, Galeazzo Ciano, Hang