Ritorno a Napoleone

Ritorno a Napoleone Ritorno a Napoleone In questi ultimi tempi è andato ac-|sencentuàndosi, negli ambienti intellet-j Etuali europei, un fenomeno interc3-; Arsante scaturito dalla conflagrazione; mirimondiale. IqueLa letteratura di guerra, che som- gnabrava dovesse attingere materia per fulmolti decenni ancora dalla immensa sovmìnicra degli anni 1914-1918, si è fidimprovvisamente inaridita ed ha ri-Ideipiegato su se stessa, per poi rifluire [stocon rinnovata lena verso un'epoca; "ormai totalmente superata e verso j to un uomo che l'umanità già aveva os- 'conservato, scrutato, analizzato nelle pa-'delgine di oltre quarantamila volumi, j l'espubblicati in tutte le lingue conosciu-u sle. Scrittori e lettori tornano oggi adjstaoccuparsi di Napoleone. (ParIl che potrebbe dimostrare quanto'delavesse ragione Stendhal allorquando!uri ficare che, dopo troppe truculente Io descrizioni di trincee fangose, di j re bombardamenti terrificanti, di cadaveri dilaniati e insepolti, di agonie iunaconvulse, di reticolati rugginosi e sanguinosi, irti di spine e di moribondi, descrizioni dovute quasi tuttolavualla penna ed alla fantasia degli im-ìpoboscati ; dopo tanti pesantissimi libri di rispettabili Generali, scritti per dimostrare come in un certo giorno non venne occupata soltanto la trincea X, ma anche la trincea Y, oppure che l'ordine di attacco tal dei tali non fu trasmesso per fonogramma, ma per telegramma, oppure che il limite di settore tra due grandi unità non era sulla sponda destra di un determinato torrente, ma sulla sponda sinistra; il pubblico ne ha avuto abbastanza della letteratura della riuEchischvevcurferBoursi riodach« Mouta maguerra mondiale ed ha provato l'i-1 mislintivo bisogno di tornare a respi-jnorare a polmoni aperti il vento di Ma-1 rengo, di Austerlitz, di Wagram, di Friedland. Non si può prendersela con il pubblico quando esso dimostra di possedere buon gusto. Questo ritorno a Napoleone è in tà tipqumesaforrcaltà, molto in piccolo, il risultato;scedi mi processo psichico simile a quel- ìmelo che condusse al Rinascimento; laifornoia ed il disgusto provocati dalla!riemiseria intellettuale ed artistica de! medio-evo sospinsero l'umanità alla ricerca ed allo studio dei modelli perfetti dell'antichità classica; il pubblico intellettuale del nostro tempo, stancatosi delle minuscole beghe dei minuscoli generali della guerra mondiale, dei tetri e monotoni campi di battaglia ricalcati tutti sullo stesso stampo, delle stragi assurde e brutali della guerra di logorio, ha ricercato un esemplare estetico di generale e di guerra e si è rivolto a Napoleone. I libri forse più attraenti, più acuti, più profondi sul grande Corso, sono quelli apparsi dopo la guerra mondiale e mai come dopo la guerra mondiale fu appassionata la ricerca dei cimeli napoleonici e fortunata la ristampa di memoriali, di monografie e di documenti storici sulla vita del generale Bonaparte e dell'Imperatore.. Tra le opere del dopoguerra bastereblje citare quelle capitali di Leon Bloy, di Masson, di Ludwig, di Bainville; alle quali si e aggiunto, abbastanza recentemente, un grande studio biografico, completo e vivacissimo, dovuto al Mcrezkovski.i, lo scrittore russo già noto in Italia per le sue « vite » romanzate di Giuliano l'Apostata e di Leonardo da Vinci. II lavoro del Merezkovskij è pregevolissimo e la Casa editrice Beniporad ha compiuto opera degna offrendone, con veste tipografica ed artistica eccellenti, una traduzione in lingua italiana della Signora Raissa Naldi. La avventurosa esistenza dell'uomo di levatura più formidabile che i rosmenechvitgeegnamemeil morandismamiallte topesi nadiGnome prspstglml'Atiedinmmt«mni moderni abbiano «redatto fil-l* S XSsoYanimJ^d?o scrii ìatrata attraveiso l anima^cieno scnt- |retore russo, appare al lettore tutta ! dcirconfusa di quella particolare au- trreola di misticismo vago ed alluci- !nnaiite che fa da sfondo naturale a;gmolti libri slavi ma qui 1 atmosfera mistica e evidentemente suscitata ad',,arte ed assume luminosità e traspa-;nranze quasi divine in virtu della per- suasione dello scrittore russo che il'£nr^;«;n umonn r» Tv?-.nr,i<w>» !S«-tedesco Goethe, il quale dichiarò : l'è«La vita di Napoleone e quella di un semidio; si può dire, che la luceUcile l'illuminava non mai si spense Ieper un attimo; ecco perehèila sua nvita e tanto luminosa. Il mondo mai!naveva visto, e mai, forse, vedrà nulla di simile ». L'ammirazione sconfinata per il soggetto non impedisce tuttavia al Merezkovskij di sentire il bisogno di documentare assiduamente la minuziosa rievocazione di tutta la vita del suo eroe, e non vi è libro su Napoleone nel quale la documentazione sia cosi copiosa e precisa: dalla infanzia nella nativa isola rude; e selvaggia, agli anni del collegio1 di Briennè, all'esordio nella carrie-, ra militare; e. uoi, l'assedio di Tolone, il caos rivoluzionario, la campagna d'Italia, quella d'Egitto, il coloo di Stato del 18 brumaio, il Consolato, fili anni dell'Impero, le orìnie nebbie del tramonto. l'Elba, la prodigiosa resurrezione dei cento giorni, Waterloo, la tomba di S. Eleiua. TI tutto arricchito con una profusione fiammesgiante di particolari, di cnisodi, di citazioni, di aneddoti, molti dei quali sconosciuti, o oliasi, n che realmente incatenano l'attenzione' sino all'ultima pagina. Nonostante il dima mistico cni si è; accennalo, è questo, tra i libri recenti su Napoleone, quello dal oua* le la figura umana de! protagonista esce niù completa, più chiaramente illuminata, nifi esattamente definita nei suoi particolari! . Alla preparazione del suo libro indubbiamente il Merezkosvkii ha dedicato molti anni di studio e di ricerche pazienti: ed ha nosfo a confronto eli scritti ed i sentimenti desìi ammiratori più accesi di Napoleone — i suoi soldati, pronti ad osmi istante a morire ner lui — e quelli dei suoi detrattori — sonrat tutto Bourrinnne. Taine e Carlylc pbalemipdAmsotcltdedugpcphgudo*|per cavarne una conclusione sua ediun personaggio vivo. Ili Napoleone di Merezkosvkii ri-jmane sempre l'essere sorprendente! e smisurato che abbagliò l'Europa - ed il mondo per un quarto di secolo' col miracolo delia sue vittorie e del-l la sua energia, ma del miracolo lo!rscrittore ricerca ti fornisce sempre!Fsenso e di proporzioni umane E' certo, ad esempio, else tutte le Armate napoleoniche, da quelle scamiriate della campagna d'Italia a quelle di adolescenti della caropa- gna di Francia nel 1814, ebbero il fulcro della loro forza nel coraggio sovrumano che animava sempre uffidali e soldati. Ecco la spiegazione deile origini e della natura di questo leggendario coraggio: "Il coraggio è contagioso quanto la paura. Il coraggio s'accende al contatto del coraggio come una candela alla candela. Ma perchè tutto l'esercito s'infiammi per una sola u scintilla morale •>. a guisa di fore-lvsta secca nell'incendio, bisogna pre-,cParare gli uomini, asciugare il legno'vdella forcata. Questo egli fece: con'inuri lento, difficile, lungo lavoro au-' • soldati insegnava insegnar- Io bene bisogna vivere con loro cuore a cuore. Egli lo faceva e ciò fdi una diligente spiegazione piena di iugBtimanddelacosuroqtatadrefoq|PIeavuto l'orgoglio di essere d'origini popotahe ». E già il barone Fain ariusciva facilmente E' vero, Napoleone stesso ha di chiarato: «Ai bivacchi conversar,0Inscherzando con i soldati. Ro sempre},,veva ricordato come la sua prima cura dopo ogni batte glia fossero i feriti: «Sul canino di battaglia-di Borodino il cavallo di Napoleone urtò collo zoccolo mi ferito, il quale si mosse, gemette. L'Imperatore, furioso, si volse al proprio seguito cridando e coprendolo d'inftiurie, perchè non si aveva cura dei feriti >. « Ma è un russo, Maestà », osservò ouaicuno ner calmarlo. « Che importa — rispose lui più adirato di prima — ina non lo sapete, signore 1 mio, che dopo la vittoria non vi so jno più nemici?*, 1 La inalterabile, intensa generosi tà del temperamento di Napoleone, tipicamente italiana ed isolana, acquista il massimo risalto nel volume del Merezkosvkil poiché ad essa, certamente, Napoleone dovette il formidabile dinamismo del suo a- scendente sulle masse, fidenti ciccamente in lui anche nelle ore meno fortunate della sua imperiale carriera. A testimonianza di questa generosità il Mcrezkovski.i cita giustamente il testamento di Napoleone, nel quale « Egli ricorda tutti coloro che gli hanno fatto del bene nella vita; risuscita nella sua memoria Apuelaybrlfyvsvmiilgente morta da tempo; moribondojcegli stesso li ringrazia nella perso na dei figli e dei nipoti e sempre teme di dimenticare qualcuno *. Commovente soprattutti il sentimento ardente di riconoscenza che il Grande ebbe sempre per la memoria del generale Dugommie.r. l'i'" ran che gli aveva dato il primo aiuto disinteressato per trarlo fuori dalla massa grigia degli anonimi ; Dugommier comandava l'Armata francese all'assedio di Tolone, dove Bonaparte era ufficiale di artiglieria addetto al Comando e dove si era distinto per valore e perizia: quando Tolone si arrese, Dugommicr propose Bonaparte per una promozione straordinaria e siccome il Ministero della Guerra e la Convenzione sembravano riluttanti a concederla, Dugommier corse a Parigi, gridò, protestò e sì impose energicamente sinché la promozione fu concessa. Nel suo testamento Napoleone dispone il lascito di una cospicua sostanza, con queste parole: «Al figlio, o nipote del generalo Dugommier, l'ex-eomandante in capo del- mbeegagl'Armata di Tolone, segno di g;'a-titudine per quella stima, affezioneed. amicizia che codesto virtuoso ed intrepido generale ci dimostrava'». La personalità di Napoleone è talmente complessa, varia e multifor- me che difficilmente si riuscirà mal-l* n"°.rt.afla Ciano unico di ima i ìa^ ^?*r!lSÌC?\ »>»*«>. <*e« - |rerkOVski.i possiede tuttavia, senza ! dubbio, il' merito i-aro di saner none trare molH rece3sj mtti .. noti dell'a- - !nima napoleonica e di svelare le oria;gini e la nat„ra intime dell'amore a dell'ammirazione che il Grande acd',,eJ.e nol cuore dei suoi confem,10ra-;npi. T1 ieUore, giunto alle ultime pa- j d , volume è stato me3S0 in l'£ra/i0 ^i vilntare eienamente il si !Sv?i'° 1 \;«uiare pienamente 11 si ve e ido: l'èii ^nslesì'^anTstatì'i nemìcTVm-i ^KaìtoW-SS^ ffieUuffiniale inglese nel sénolcrale si-e Ien2Ì0 dejla"eamera àrdente, sollevòa n .prow, fif?lioieUo sonra le spallai!n.. , « „„„,., l l i perchè potesse contemplare il voltobellissimo del morto e sii sussurròall'orecchio: "Guarda bene Nano-leone, è il più grande uomo delmondo >. GIACOMO CARBONI,