All'àncora sulla bocca d'un vulcano

All'àncora sulla bocca d'un vulcano VIAGQIO NEL SUD AMERICA All'àncora sulla bocca d'un vulcano (DAL NOSTRO INVIATO) Da PUERTO LIMONES (Equador), febbraio. Ad Esmeraldas ci guidò il maltempo, e Kit po' la subdola, tentazione di un'avventura da giocarsi sulla costa equatoriana del nord; ma se anche cieo e. mare ci fossero stati amici, e ad altro non avessimo mirato che a Ouayaqnll, la sosta in questa città di bambù bisognava farla ugualmente. Esmeraldas è il centro doganiero dei piccoi porti equatoriani compresi fra il conine della Colombia e le foci del Guayas: e Parodi doveva, venirci per farsi vistare il libro di bordo. Pratica indispensabile, ma molto semplice. Un'occhiata ai ripostigli per vedere se c'è nulla di dazio, e un esame della gente di bordo: nient'altro. Stato Maggiore (Parodi, il capitano, l nostromo) e ciurma (sette creoli, un ndio, un bianco) si sono allineati sula « cubìerta », ed han risposto alla reritaccmgmchiama fatta da un tenente di polizia 1marittima, impeccabilmente vestito di bianco e tutto guarnito di galloni rossi e d'oro. Quando ha pronunciato il mìo nome, e ha sentito la tuia voce e la mia lingua, per i suoi orecchi inconsuete, ha alzato la testa e mi ha fissato a lungo. — E' nuovo? — lui chiesto a Parodi. — Nuovissimo. M'c parso che avesse una mezza voglia di piantare, una grana. Ma ne ha fatto a meno. S'è limitato a squadrarmi dall'alto in basso un paio di volte; ed ha cortesemente deghetito le parole che gli venivano su. Sono certo che, tal, se fosso padrone d'un piroscafo, come Ktripulantet non mi piglierebbe. La verifica è finita. Il visto è messo. Si può scendere anche subito. À Esmeraldas non sì attracca. La riva è tutta spai\ia di bassifondi, d'isolotti che emergono c si sommergono con la vicenda delle marèe; a anche di scogli. Bisogna buttare l'ancora al largo, e andare a terra, in scialuppa, La città è situata in mi goni-ito della costa, dove sfocia il rio omonimo, e le onde vi arrivano sempre quiete: an r/,c quando, come stasera, a mezzo migtio più in là, fa burrasca. Capanne di pretto carattere indiano sono slese a semicerchio sulla più intima curva deUa rada, accanto all'acque-, e nell'acqua. Squadroni di neris- l^j „n;blVj so'n di h':.ioìie jltua spiaq to ceMnaia 0 centinaia di pellicani dondolano sul mare, fraternamente !„1Mrr,t„., „ „„„ mescolati a una folla di pupazzi neri [che fanno il bayn-o nella :>ifi. completa ìfra tutte Ut possibili pratiche dell'idroIterapia: acqua dolce e accpia salata, doccia e immersione, al tempo stesso Infatti, continua a piovere che è un piacere. Come si asciugheranno''. Non si asciugheranno. Ho l'Impressione che in questo grosso villaggio anfibio non debba esservi nulla d'asciutto, ir.ui. Verso sera — e giunta ora ci siamo — invi densa cor- fadsdDrapidissima dalla la fin quasi 1 Marne steìktri ' appaiono' 'sospesi nel ffi**» co"!- disegni di fuochi d'artifl- -io «» quadro d'ombre chinesi. In\«9», negroidi, creoli, dormono là dm\ j,-0. Perchè dovrebbero asciugarsi, per o J»«*""e da un bagno a un altro? iYe' retroterra, a qualche miglio di ìàéstauea, c'è il più vero nucleo della i città : gli uffici della Dogana, della Po \litki, della Posta, un osptSaletto, un [albergo, una ehìesa. Ma tutto ili barn- a a e e i , i a n a - a\zàtttre- da carico che sono a catena lun ne, di reti: perchè passi un po' d'aria del fiume; e non passino, possibilmente, ic zannare. *** Si cena (mica male) e si va in cerca di rifornimenti per- l'i Olmedo >. A Puerto Liinoues qualcosa troveremo; e il cammino da fare per giungervi no:i è nwUo. Ma il tempo continua a mantenersi niente affatto amico, e bisogna calcolare anche la p<tssibilità di dover prender terra ili qualche punto intermedio della, costa : che fra Puerto Limoncs ed. lì-.incraldas è affatto disabitata, o alitata chissà da chi. Per fere acquisti non i>ii sembra, questa, l'ora più propizia. Ejmeraltlus dorme, e dorme al buio. I soli lumi che hi punteggiano sono quelli delle moltei e n fi a ij o ¬ . go il rio. aspettando di risalirlo, a buon mercato, con l'aiuio dell'alta marèa. Ferrovie intornia a- Esmeraldas non ce ne sono; ?tó ferrame, nè carrozzabili. Il traffico mercantile di questa capitale si svolge lutto per mare, o sul rio EsméraJdas: un fiume, anche questo, battezzato alla foce, e d'origini pressoché ignote. Si sa solo che i suoi affluenti vengono dalla Sierra di Qitito; ma len terre e la gente che essi dissetano sono ancora in gran parte da- riconoscere.Anche il rio Èsmoralàas potreWesseie inni strmìa buona per fare la visita clic 6 ormai nel programma conchiuso fra Parodi e me. Anche in questo fittine la civiltà muore a-isiti presto; e Un giorno <i una notte di canòa basterebbero. Unse, per vedere appari- re a un tratto, dietro tot albero della ripa, l'indio armato d'arco o di cerbottana. Ma Parodi, il quale sa tutto, sa anche questo: che la via più agevole, e che con più certezza ci porterà nell'America ante Colombo, è, il rio Santiago: che sbocca proprio a Puerto Limones. Sa lutto, e conosce tutti. Se n'è cin¬ elessqvldato nelle tenebre, coi suoi iiowini, verso noti so dove: e mezz'ora dopo eccolo di ritorno, carico d'ogni ben di Dio. ti Dio di questi posti, eh? non sa prodigare altro bene che non sia di foglie e di polpa. *"* Ritorniamo a bordo — e giù, acqua, etequa, acqua — wr.vo la mezzanotte. Ut Olmedo *. solo solo in mezzo alla rada, dietro allo schermo dei fìtti fili di pioggia, con un lumicino rosso a prua, e uno verde, sulla cima dcWalbcro maestro, e stalo preso dall'incantesimo dell'ora e dui luogo; e s'è mesto a fare il vascello fantasma. A non conoscerlo', ci sarebbe, in verità da aver paura ad arrampicarsi sulla scaletta di corda che penznUi dallo sportello detta murala. Il famoso vascello senz'anima viva a bordo, ehe i naviganti, da secoli, telino visto un po' in tutu i mari, finirà pure per andare in secco, in un luogo qiialsiasi, mi giorno o l'altro! E se fossa venuto ud arenarsi qnif E se fosse questo? Ma sulla coperta ecco, invece, il cuoco ottuagenario a riceverci, tutto ilare aper la manna di cui son colme le ger- rile, e gonfi i sacchi, clic i <tripuUmti>\ltssnHO « bordo con abilità di giooo/ie; i. !e— Ora, la finirai di romperci le sc«-!tr qrMpmgsc- tole.!... — gli grida Pai'ocH, che. per due giorni, ogni due ore, è stato costretto ad ascoltare le lamentazioni del vecchio « cadmerò > perchè la cambusa era viwtu. — Come no? come nof — borbotta, commosso, il vecchio. Ma Parodi, guastaspiriti nato, lo piglia per un braccio e, con voce arcana, gli fa: — Lo sai dow fidino diretHT — A Cruayaquil, nof dtsd— No. Si ritorna a nord. V-'è qui «nostro amico (e mi accenna) che vuo- j le andare a far *'ixita ai Cayappi. — Oh: E all"ia* (— Allora: economia! Il tcociniero* m* guarda, e. acuotejIn testa. Poi si mette a contare le pa-la a A e i a r , i e [!Un'ora dopo .siamo nuovamente cammino sul mure, aperto. Il vento dc<;sud ci spinge gagliardamente St;C«jtlto \l S "ùon'tio m: ™ria, d temveJa là ie ii"".!"!.., .\Ì5.1?"j"'; motore può andare n . e l e é i en e. a - buona strada a passo ridoti non si può pesta è sott'acqua, e si vede benissimo che. cerca di spezzare, con tutte le siici forze, l'involucro elastico che la con-1. tiene, mnvolucro, però, resiste, e solo o«7»i tanto si stira in curve paurose, in cima alle quali si verifica, qua e là. qualche sdrucitura di spuma. Ma. una altra ondata finiva di rincalzo, c'eseguisce la riparazione. Così l'Olme-'do no» ha tempo d'impigliarsi né/terotture; e passa. Beccheggiando terri- bihneiite; ma passa-. IIl sonno e arrivato ugualmente. A,un fratto non mi sono ritrovato più; \e quando riapro gli occhi ■m'accorga che 0 giorno. La moggia è^^«.«U mare, caduto il vento, si va riposando in onde lunghissime, che hanno tutta l'aria (li prepararci una vicina bonaccia. Ma il nostromo non è di questo pa¬ rare; e ci annuncia- clic, subito dopo mezzogiorno, si ripigleranno le danze.E' nato, e maturato, su questo marcriti. Volete che non conosca il program- ma della stagione? Vangelo. Precisioni da cronometri- sta. Stiamo ancora tirando giù ili «i-,!.,„„■ j ,,.„ „„i„_i-_„ ■' ,j„(imi bocconi dlla colatane, quando una calda folata di levantino corre sulta superficie delle acque, e lo rigonfia in m'odo allarmante. Per fortuna, è rdtempo di lasciare il mare aperto e di mettere la prua ad oriente, verso kh| punto della costa dove la grande /ore- |^sta litoranea ai apre per lasciar passare le acque, del Ilio Santiago. Puerto Lhnones f> sulla, sinistra del vastissimo delta. E' quella fungaia di capanne che di qui si vede e non si vede, e che si direbbe piuttosto formata dai nidi delle frotte di uccelli acquatici, di tutti i colori e di tutte le dimensioni, che gracidano e strillano, pazai d'allegria, nel cielo ritornato piovoso. Anche qui, come a E-smcruldas, il fondo marino è pieno d'insidie. Occorri; procedere molto cauti su di un canale che descrive mia complicatissima serpentina. Parodi, Juan, il nostromo, tcngon consiglio; c decidono, in vista della notte, che arriva frettolosa da tutte le parti, dì rinviare al mattino la manovra d'attracco al pontile di Puerto IAmones. Daremo fondo qui, dove lo acque sono già fuori della influenza oceanica, e non ancora nel capriccioso gioco delle sabbie mobili sottomarine che le correnti mandano contro la costa. Decisione semplice e giudiziosa, ma operazione non semplice altrettanto, e che richiede una giudisiosità infinitamente maggiore. Si tratta di dover cercare, sott'acqua, con pazienza, a forza di sondaggi, il cono di un vulcano sommerso. Difficile ricerca in quanto, come è intuitivo, nel mezzo al cono c'è v|la bocca, e l'ancora ri cadrebbe dentro;-e poco più ili là della bocca, da tutte le parti, c'è il vuoto; un vuoto abissale di cui nessun scandaglio ò riuscito mai a toccare il fondo. Zi' àncora dell' <t Olmedo * ci mette quasi un'ora a trovare dove posarsi. Finalmente, urrah! Sulla bocca del vulcano ci siamo. Possiamo andare a letto tranquilli. RENZO MARTINELLI. 1—(Haute f tOTcvas ppfh T ORE fa-3S@gg?ggM Otti 1 -rC\ E3£ B2E 0 tffCO 1090 Ì00O fa

Luoghi citati: America, Colombia, Cruayaquil, Equador, Santiago, Sud America