Il più ricco ed avaro tra i Nababbi

Il più ricco ed avaro tra i Nababbi VIAGGIO IN INDIA Il più ricco ed avaro tra i Nababbi (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) Da Hyderabad (Deccan), febbraio. La visita a questo Stato dell'India, collocato nel suo cuore, sull'altopiano del Deccan, tanto vasto che ventiquattro ore di « mail train », cioè di treno presso a poco diretto, bastano appena per attraversarlo da ovest ad est e più ne occorrono da | nord a sud, con ferrovie (Nizam failways) ed esercito propri, minipsfri effettivi, moneta particolare ed Minfluenza del suo sovrano proiettata panche fuori dell'India, mi ha riservato parecchie sorprese. Mk La più importante deriva dal suo fjBe, dal Nizam, l'uomo più ricco del inondo, il maggiore fra i Nababbi, titolo particolare ai grandi della sua terra e ch'egli ha facoltà di dispensare ai suoi favoriti. Il Wteam infatti è ricco all'inverosimile, la sua sostanza, formata da un ammassamento fantastico e secolare di oro, d'argento, di gioielli, oscilla, a quanto affermano le fonti d'informazioni più sicure, fra i novanta ed i cento miliardi di lire oro e forse più. Per contro l'avarizia del Nizam è talmen te nota che ne sono edotti persino i piccoli mercanti del bazar di Hyderabad che vedono con i loro occhi l'erede dei luogotenenti dei Mogol ed U successore dei sovrani di Golccmda (le rovine di questa città leggendaria sorgono a breve distanza da Hyderabad), andarsi a comperare i vestiti usati dai rivenduglioli ebrei (forse saranno destinati al personale inferiore della Corte). li Nizam in nùtria Le altre sorprese sono d'ordine più generale e riflettono la pretesa indi pendenza dello Stato che non è nep pure apparente e per quanto riguarda la presente situazione dell'India tàdimostra come fallaci furono le pre%visioni britanniche che facevano con[sistere ti pericolo maggiore del loro dominio nei Principi indigeni, mentre costoro son rimasti i soli sostenitori dell'Impero. Hyderabad ha, infatti, accanto a sè, separata da pochi, chilometri di distanza, una città chiamata Secunderabad che fa da quartiere europeo della prima, la qttale è immune di infiltrazioni occidentali ad eccezione della Residenza inglese piantata come una vera fortezza nel bel mezzo della capitale nìzamica. E Secunderabad ospita la guarnigione britannica più imponente dell'India — quasi lina divisione -— che è qui per fare la guardia al Nizam ed. alle sue truppe. Il secondo figlio dei Nizam, S. A. Muazzan Yav, clic ho conosciuto nel viaggio di mare dall'Italia in India (è il giovanissimo marito della deliziosa Principessa Niloufer, nipote dell'ultimo Califfo, mentre il fratello di S. A. Muazsan, cioè il Principe ereditario di Hyderabad, Azzam Yav, ha impalmato la figlia di Abdul Megid, Principessa Dumi Chehrar: perla ■imperiale), mi assicura che l'esercito paterno, m confronto delle forze inIglesi, fa semplicemente ridere, ciò che non impedisce che all'apparenza sta molto decorativo, formato com'è da mercenari dell'Yemen, del Pun giab e sino abissini, vestito di belle divise e fornito d'un copricapo a mi 1ria che ricorda quello di certi corpi militari germanici dell'anteguerra. Anche il Nizam nelle cerimonie ^importanti porta la mitria ed anche |i principi suoi figli. Quando qualche hetlimana fa arrivarono ad Hyderafoad le Principesse osmanliche, che mio nominato, con i loro sposi (l'avSvenimento era di portata massima Jjmoichè Dumi e Niloufer sono le prì*we principesse « caucasiche » venuae a far parte d'una Corte indiana, Ma quale, benché sia la prima del sub ^continente è d'epidermide molto oscura) il Nizam in mitria andò alla 'stazione a riceverli. Ma non strinse neppur la mano alle splendide nuore che discesero dal treno rigorosamente velate, sicché il popolo non le vide in viso. Le videro però gli europei al ricevimento dato a Corte qualche jira dopo e i commenti sull'impeccabile bellezza delle fanciulle furono da parte di tutti entusiastici. Esse, la cosa è universalmente nota in India e quindi la dico, rappresentano il prezzo del mantenimento di sana pianta che il Nizam fa del Califfo e da molti anni. Prima del matrimonio della figlia e della nipote il Nizam passava ad Abdul Megid duemila sterline al mese, ora l'assegno è stato notevolmente aumentato. Europeismo al contagocce Il ricevimento per l'arrivo delle Principesse ha confermato pure il carattere oltremodo strano del Nizam nonché la scarsa simpatia che egli dimostra per gli europei. La festa infatti non durò che venti mimiti. Un'orchestrina suonò una di seguito all'altra, senza intervalli, quattro danze occidentali dopo di che il Nizam sollecitò europei ed europee che le avevan ballate a passargli dinanzi per rendere a lui ed ai figli l'omaggio d'etichetta. E siccome la sfilata si svolgeva con una certa lentezza, s'udì il sovrano che gridava: « Presto! Presto! » per modo che gli invitati furori quasi messi alla porta. Nessuno si mera- ntldmttnind—vmpBzemmgpfvigliò dell'accaduto poiché pare che'queste cose ad Hyderabad siano al-''l'ordine del giorno. Per quel che mij riguarda aggiungerò che avendo'manifestato al Residente inglese ilidesiderio di essere introdotto dalÌ e tua i a , i d d a e r i - Nizam nel suo palazzo dai sotter-hranci colmi d'oro, mi son sentitogrispondere che per non ricevere lo sstesso rifiuto che ebbe poco fa tinDelegato apostolico in India, mi sarebbe convenuto soggiornare in questa città almeno un mese e dimostrare con scritti convincenti la mia incondizionata devozione alla persona del sovrano nonché l'ammirazione per le sue opere pubbliche che a dire il vero non sono banali. Non trovandomi nelle condizioni per soddisfare a questi desideri ho rinunciato all'udienza, ma vi assicuro che sul Nizam ne ho sapute tante e dai suoi figli e dalle nuore e dai Nababbi suoi ministri e da inglesi autorevoli e da una folla di altre persone abitanti in questi luoghi che posso affermare che nessun sovrano mi è divenuto tanto famigliare quanto lui. Lo scopo principale dell'esercito del Nizam è di far la guardia ai suoi tesori. Ogni tanto egli è come preso dal terrore che qualcuno riesca a svaligiarlo e allora decide di aumentare i suoi contingenti militari. L'ultimo avrebbe dovuto essere di cinquemila arabi dell'altipiano di Saana, cifra che fece arricciare il naso al Residente britannico, di modo che il progetto non è ancora stato attuato. L'Inghilterra, largisce al Nizam onori eccezionali. I più notevoli, che nessun altro sovrano indiano possiede, sono i ventini, colpi di cannone per ogni sua comparsa di fronte alle forze militari inglesi e l'appellativo di « Exaltetcd Highness » che potrebbe tradursi « Altezza Serenissima » conferitogli da gIsewtVrcnNmsivStrpcpcHicpcmcasbbGiorgio V alla fine della guerra per\nl'ingente contributo pecuniario datoJdal Nizam (venti milioni di sterline\npHvmente, quando il Viceré iiidusseì iS. A. Serenissima il tenente gcne-\tralc Asaf Jah Muzzafur ul Midk btti quali bisogna aggiungerne almeno altrettanti per il mantenimento integrale del corpo militare hyderabadese che partecipò alla campagna nelle Fiandre e nell'Iraq). Ultima- (seguono -venti altri titoli) alleato dell'Impero inglese, a mettere in circolazione un certo 'numero di «lak» — centomila — di rupie per alleviare la crisi finanziaria ed economica indiana, l'Inghilterra compensò il Nizam aggiungendo al suo Stato un piccolo territorio del Berar. Il paese dei poveri Ma il Deccan, cioè il regno del Nizam, è tutt'altro che un paese cgHScmRricco, benché sia abitalo da una dozzina di milioni d'indù seguaci di Siva e Visnù per la grande maggioranza mentre la monarchia è rigidamente musulmana (lo è tanto da costringere il super tesorizzatore Nizam a largir fondi a tutte le grandi manifestazioni islamiche mondiali comprese le moriture o le morte del tut to come il Califfato). Vien quindi fatto di domandarsi in che modo ha potuto verificarsi il fenomeno dì un Re tanto ricco in un paese povero. La spiegazione sia nel sistema tributario vigente nello Stato lo stesso dì un secolo e mezzo fa, quando la Compagnia delle Indie aiutò il Nizam a rendersi indipendente dai Mogol e a vincere i potentati dell'India meridionale. Fu a quei tempi che venne stipulato il trattato di alleanza fra inglesi e Nizam che è ancora il medesimo oggi in vigore Di modo che si vede S. A. Serenissima o da esaltare che sia, funzionare da sovrano assoluto in casa sua, ma si vedono pure gli inglesi controllargli ogni benché minimo atto della funzione di governo nella quale entrino interessi inglesi, almeno materiali Agli inglesi non importa proprio nulla che il Nizam sprema dai suoi sudditi tutto quello che di denaro si può cavare dal ricco o dal povero. Pensate, dunque, che Sua Altezza da esaltare ha dei giardini che circondano il suo palazzo, il quale è di mediocre aspetto e molto meno son tuoso delle dimore di parecchi dei suoi Nababbi. In quei giardini fruttificano alberi che rappresentano una fra le più cospicue rendite del Nizam. Infatti ogni anno tutti i frutti vengono diligentemente raccolti, messi in cestini e distribuiti dal Sovrano ai Nababbi grandi e piccoli dello Stato, i quali sono rigidamente obbligati a restituire il fragrante dono in sacchi di sonanti rupie. L'uso è secolare c nessuno ci trova a dire perchè tutti ì Nizam hanno fatto sempre così. E l'attuale che malgrado abbia sposato i figli maggiori non ha che quarantatre anni ed un harem di centocinquanta signore, comprese alcune europee, ha trovato che i frutti dei giardini soìio scarsi alla bisogna e reclama i sacchi di rupie con l'invio di fiori artificiali di fabbrica tedesca. Dire che tutti i Nababbi sia7io\ legumgdrmcdStdngcdipnsieaCNsls—sssusslrildmd—tfPSnsoddisfatti di quel sistema di scaìn-'.mbievoli ma sproporzionati doni sa-1 nrebbe esagerato. Ne ho conosciuto jsfra gli altri uno assai intelligentejlche occupa una delle cariche più importanti dello Stato il quale parimi- slpdomi del Nizam mi ha detto : « Non i mlecmi domandi la mia opinione sul Nie'zam, poiché se dovessi farlo con sin-'cerità perderei il mio posto ». ij / Nababbi! Come tradurre con ef- o'fìcacia l'impressione ch'essi produ-'^icono conosciuti nel loro ambiente'! ilÌPerchè in Europa un Nababbo pwójmsb tezza della conversazione! Abita una villa meravigliosa, tutta in hembrare un «gentleman» come tutti gli altri con qualche piccola manìa spendereccia eccessiva, di quelle che niandano in visibilio i poveri dia voli che leggono le crònache dagioì-nali delle grandi capitali. Ma inIndia e specialmente ad Hydera-bad che è la quarta città delì'Indo-stanper popolazione ed importanzaPoetica ed economica, essi fanno tutt altro effetto. Per andare per le eorte vi accennerò al Nababbo Ali wavas Gmu (questo Gmu è un ti- tolo eccelso che non tutti i Nababbi Vwefffonoy ministro dei lavori rn^L wh^derabad-E' d'obbligoconversando con quell'illustre per- nZ/nnn PP 1 °ffn* wM? «**" NZt^rZur^rs sdu marmo, decorata con fregi d'alaba- stro di Agra, riceve in un salone immenso mobiliato con dodici di- vani sdrusciti e con le molle rotte Sul pavimento dì marmo sono stesi tappeti di nessun valore ed alle pa- reti stanno appese oleografie rap-presentanti paesaggi bavaresi. Noto che due di queste oleografie sonoperfettamente identiche ed il parti-colare,fra l'andirivieni di servi spet- Hacolosi vestiti di scarlatto e con il capo coperto di turbanti enormi che mi presentano vassoi carichi di pesnnii dolciumi, mi disorienta. Per- che tanto cattivo gusto in una di- mora di sogno? Anche i giardini che ho attraversato per giungere all'entrata del palazzo sono malis- simo tenuti ed anche il Nababbo, benché indossi un vestito impecca- bile di finezza e di taglio, è a piedi nudi e se 8 gratta mentre mi con- JM" ohe il suo collega Hydari, mi- n^stro delle finanze è un uomo su-perficiale. Da notarsi che avendo conosciuto Hydari abbastanza intimamente (ho fatto con lui quindici giorni di viaggio e tutti che sapevano di cose indiane mi assicuravano che era la testa forte dello Stato di Hydera- bad) ed avendolo giudicata di solida cultura occidentale credevo di faregliene bene. Ma sono rimasto deluso Ventimila automobili Tutto questo non impedisce che piacere ad AH Navas di parlar-Hyderabad con Secunderabad siano Sue delle più belle e progreditecittà dell'India (hanno più di venti mila automobili in circolazione!). Risultano come divise da un granlago artificiale formato da una diga eretta più di mezzo secolo fa da ingegneri francesi. Attorno al lago una folla di ville di stile greco-romano. L'arteria principale che congiunge le due città corre prima sulla diga, poi attraversa un vasto terreno dove fra i giardini sono disseminati i palazzi principali delle due città congiunte, quindi supera su di un superbo ponte il fiume Musi. Sulle rive del fiume immediatamente vicino al ponte altri palazzi grandiosi di stile orientale fra cui notevolissimi quello di Giustizia, il nuovo Ospedale e la Biblioteca inaugurata dal Nizam in persona qualche giorno fa. Passato il fiume la distesa serrata di Hyderabad, un immenso trapezio diviso in quattro parti da due grandi strade ortogonali. Nel punto dove coteste due strade s'Incrociano il « Char Minar », cioè i quattro minareti, edificio colossale e puramente ornamentale che dataaai toiiu. a intorno al cardine diChar Minar il turbine permanente della vita vera della capitale del Nizam, città indù, soggetta ai musulmani, immune di fermenti rivoluzionari (lo dicono ì Nababbi, ma non è vero, poiché i berretti gandhisti sono innumerevoli anche qui), ma densa dei più suggestivi soggetti della vita indiana dell'interno. Li vedremo assieme da vicino la prossima volta. ARNALDO CIPOLLA.

Persone citate: Azzam Yav, Char, Mogol, Navas