Rappresentativa piemontese-Francia sud est 2-0

Rappresentativa piemontese-Francia sud est 2-0 Il TORO RAMPANTE SULLA COSTA AZZURRA Rappresentativa piemontese-Francia sud est 2-0 Antibes, 15, mattino. Due irresistibili goals di Silano segnati nel primo tempo di gioco a pochi minuti di distanza l'uno dall'altro hanno assicurato alla rappresentativa piemontese ia meritata vittoria sulla squadra del Sud-Est della Francia. E se nella ripresa non si sono avuti -altri punti che rendessero più netto il nostro successo lo si deve al fatto elio sul campo flagellato da un vento gelido e violentissimo non riusciva possibile ai nostri attaccanti, che dovevano lottarvi contro, manovrare la palla. Comunque, il distacco è stato più che sufficiente per segnare ia differenza di classe esistente fra i due «teams-». La squadra francese è stata costantemente controllata dalla nostra, più abile nella umica di gioco e Più pronta a sfruttare le occasioni. Cosi, nonostante che i « rossi. del Sud-Est abbiano insistito a lungo all'offensiva, la compagine piemontese non ha dovuto subire un solo goal. Si era detto un gran bene qui della squadra della Ligue, ma sul terreno di gioco, pur battendosi con indomabile foga, l'undici francese e apparso chiaramente inferiore al nostro. L'offensiva venne sempre tentata con azioni velocissime, improvvisi allunghi alle ali e con un gioco violento che riuscì a sorprendere 1 nostri solo nei primi minuti. Poi, quando si morzò l'ardore iniziale degli ospiti, gii . azzurri • passarono ordiJatamente al contrattacco, minacciarono seriamente Roux e lo batterono Per ben due volte. Fu nel primo tempo che la nostra prima linea sfoggiò il suo gioco migliore e fu allora che si notò la difficoltà per la difesa francese di troneggiare un attacco dove Baloncleri riusciva a dare al gioco un tono di ordine e di precisione; dove Silano superava di slancio ogni ostacolo tutte le volte die riusciva a entrare in possesso del pallone e dove Munerati, Ferrari, Libonatti, a loro volta, sorprendevano di astuzia i difensori avversari. II giuoco dei piemontesi La rappresentativa piemontese ha dispulato una partila che, tenuto conto delie condizioni atmosferiche assolutamente anormali, può essere definita buona. Si temeva che la squadra stentasse a ritrovarsi e, invece, dopo appena un quarto d'ora di gioco, l'intero « undici » marciava già alla perfezione, mettendo in evidenza un'ottima intesa fra gli uomini dei diversi reparti. Per contro, gli attacchi francesi, pur essendo numerosi, furono sempre cosi disordinati che Bosia non fu costretto nel complesso a lavorare interi saiuente. Ma. quando dovette interve nire, il guardiano del Turine.seppe dt sltnpegharsi in modo degno di elogio ; l . degno di elogio sloggiando, oltre che un perfetto sen so della posizione, anche un coraggio non comune. Avanti a lui la coppia Zanelli-Mai Un II tenne a freno con bravura gli attaccanti della Lega. Il gioco di forza di Zanello fu completato egregiamente da quello tutto accortezze del coni pagno di linea. La mediana, un po' incerta noi primo tempo davanti ad avversari dal gioco fatto tutto di improvvisazioni si riprese nella seconda parte dell'incontro e allora gigantegggiò in campo 1 a continuità di Avalle, la potenza di Monti, l'astuzia di Martin ili costituirono un ostacolo insormontabile per 11 « rossi ». L'eccessiva decisione dei me diani e dei terzini francesi .che fu u volte autentica rudezza, impressionò un po ì nostri «avanti», ma, a parte questo, essi si batterono bene e spe cialmente Baloncieri piacque nel sur lavoro costante. La linea non riusd che raramente a funzionare in pieno, ma bastarono poche azioni condotte con la collaborazione di tutti i cinque «avanti » per rivelare la differenza d classo esistente tra i giocatori nostri e quelli francesi. Foga senza tecnica La folla ebbe di tanto in tanto chiare disapprovazioni per i suoi giocatori, che furono traditi dalla loro stessa foga, sì da cadere nella confusione e da perdersi nell'orgasmo. La tanto decantata linea mediana, considerata de gna di essere portata in blocco nella nazionale tricolore, ha avulo frequenti sbandamenti e il centro, l'ungherese Dauscar, dopo un. inizio brillante, è calato in pieno. 11 portiere Roux non potè evitare i due goals, il primo perchè si trovò ostacolato da un suo terzino e il secondo perchè assolutamente imparabile. Tutti e due 1 terzini giocarono di forza e, causa il vento, alternarono buoni rimandi ad entrate a vuoto che permisero ai nostri attaccanti di serrarsi sotto minacciosi. L'attacco mancò assolutamente d'intesa e Perdette cosi tutto le occasioni che gli si presentarono. Del cinque uomini il più redditizio, per regolarità e avvedutezza, parve l'estrema destra Martin, che i selezionatori pensavano dovesse, invece, rappresentare uno dei punti deboli della squadra. Alcazar, il beniamino della folla, tecnicamente l'uomo migliore volle fare e strafare e fini col concludere nulla. Nè il centro Bardot. massiccio e impreciso, nè Gerard, nè Rodes dimostrarono alcunché di notevole. L'arbitro Ruoti diresse impeccabilmente l'incontro, frenando con severità assoluta gli accenni al gioco pesante da parte del francesi, i L'incontro, ha rappresentato per An¬ ¬ tibes e per le città vicine un avvenimento di eccezione. I nostri giocatori sono giunti allo Stadio alle 15, dopo essere stati all'hotel in ascolto alla radio della trasmissione dei primo tempo del match di Napoli. Gli azzurri sono entrati per primi sul terreno dì gioco e si sono portati di corsa ai piedi della statua ai caduti, ove hanno deposto una grande corona di garofani rossi. L'atto gentile è stato salutato con insistenti applausi, che si sono rinnovati quando i calciatori hanno salutato romanamente e che sono cresciuti ancora di intensità all'ingresso in campo dei « rossi », capitanati dai na. zionale Villaplane.-Che fra la folla gli italiani fossero in numero ragguardevole lo si è capito subito, perchè i nostri giocatori vennero salutati e chiamati a gran voce da ogni punto degli spalti. Nella tribuna d'onore hanno preso posto S. E. il senatore Rossini, il barone Scola Camerini, vice-Console, l'avv. Nicolone, nostro console di Antibes, il sindaco delia città e tutto uno stuolo di Autorità politiche e sportive.Una buona lezione Scambio di gagliardetti tra Baloncieri e VUlaplane, capitani delle duo squadre, e poi i giocatori prendono in campo la seguente disposiziono: PIEMONTE: Bosia, Zanello, Martin li, Avalle, Monti, Martin 111, Munerati, Baloncieri, Libonatti, Ferrari, Silano.FRANCIA SUD-EST: Roux. ChardarMitrovitch, Horaus, Kauscar, VUlaplane, Martin, Alcazar, Bardot, Gerard, Rodes. Gli « azzurri > vincono il campo e i francesi ibattono il calcio di inizio. U vento non si è ancora levato e si gioca regolarmente. Bosia interviene subito per parare facili paUonì e quindi si batte una punizione contro i rossi per fallo di Alcazar ai danni dj Martin IIIL'offensiva è condotta dagli ospiti con grande fermezza, ma la nostra difesa vigila. Alcazar effettua un tiro da una quindicina di metri, ma la paUa finisce a lato. Insistendo all'attacco, i francesi mancano una occasione propizia perchè Rodos, che si era portato avanti a Bosia in seguito al mancato intervento di Zanelli calcia alto di molti metri. La squadra nostra stenta a ritrovarsi ed è costretta in «corner» alV8' e all'ir. Finalmente al 12' gli «azzurri» riescono a portare la loro prima pericolosa confrooffensiva, superando la difesa francese con una serie di passaggi che strappa applausi alla folla. E'U segnalo deliri riscossa e tocca ora al «rossi» difendersi. Una discesa di Silano frutta un calcio d'angolo e subito dopo lo slesso Silano, ben lanciato da Ferrari, giunge in corsa sulla palla a manda a lato di poco un tiro fortissimo. Lei nostra offensiva è nutrita; azione di Munerati c tiro fuori bersaglio di Avallo. Fino alla mezz'ora siattacca senza risultato e, anzi, al 27*una serrata discesa sul lato destro della prima linea francese lascia alle spallo tanto Martin II quanto ZaneUL Concludo Gerard, sbagliando completamente porta a pochi passi da Bosia.Il « doppietto » di Silano Si torna in area francese grazie «t una bellissima discesa individuale dt Baloncieri. il Uro Unisco, però, a lato. Ecco, al 32.o minuto, U primo goal. Passaggio di Baloncieri e Ferrari e di quest'ultimo a Silano. Mitrovitch tenta di intervenire per arrestare il forte tiro delia nostra ala, ma raggiunge l'effetto opposto a quello sperato, perchè il portiere, coperto, si tuffa con lieve ritardo e, pur toccando U pallone, nun può impedire che finisca in rete. 11 secondo punto è ottenuto al 39'. L'azione è iniziata ancora da Baloncieri, clic dà il pallone a Munerati; sul centro, Mitrovitch respinge debolmente, sì che Avalle, intercettato 11 rimando, lancia a Silano: « stop » e tiro violento della nostra ala. Roux non ha neppur modo di accennare la parata. Ripresa: il vento soffia fortissimo contro gli « azzurri », ma il vantaggio di punti è sufficiente perchè essi possano giocare con calma e senza eccessive preoccupazioni. La squadra francese torna in campo con Pecchino al posto di Gerard, mentre il nostro « undici » non ha subito mortificazioni. La prevalenza nell'attacco è dei francesi, che ottengono nei primi. venti minuti quattro calci d'angolo. * AUa mezz'ora « corner » contro gli « azzurri » e quindi azione che ha portato al goal annullato di Libonatti. Discesa intcssuta da Ferrari, Silano e Baloncieri; Libonatti conclude con uno splendido Uro, che manda la palla nell'angolo alto a sinistra. Ma Ruoti ha colto di misura il « fuori gioco » del nostro centro-attacco e non sanziona il punto. Al 34' due calci d'angolo consecutivi chiamano al lavoro Roux; al 43' ultimo « corner . contro gli « azzurri ». La disordinata pressione rossa non riesce ad avere ragione della nostra difesa e la partita termina con la vittoria del piemontesi per due a zero. In serata ha avuto luogo al Casino di Juan les Pins un banchetto In onore dei calciatori delle due squadre, presenti le Autorità di Antibes. Hannoparlato, applauditissimi. Il Sindaco della città, il Presidente della Lega Sud-Est; ha risposto, con felice improvvisazione, l'avv. Minoli. La squa« dra parte oggi per rientrare a Torino* dove giungerà alle ore 20,1. >. LUIGI CAVALLERÒ,/

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