Starace tra gli universitari sulle Dolomiti

Starace tra gli universitari sulle Dolomiti GIOVINEZZA FASCISTA Starace tra gli universitari sulle Dolomiti S. Martino di Castroz,-a, 8 notte. A San Martino non ero stato, nè mi ero spinto mai a tanta altezza su per valli c per monti; e quando stamani da Fiera di Primiero iniziai la salita non a piedi ma su una ansimante automobile, la maraviglia di tanto spettacolo fu assai grande, nè valsero a distrarmene i brontolìi rumorosi ed i moccoli pepati del mio autista elio doveva averci un fatto personale con la sua macchina, la quale, imbronciata a sua volta, non voleva saperne di salire. Val Cismon era incantevole, tra sorrisi d'azzurro violento e fiocchi labili di nuvole vaganti, e a sprazzi inondata di sole. Appariva di tanto in tanto, dove la strada era più aperta, il magico scenario delle Dolomiti lievemente pezzate di fianco, rosee sotto il sole, e qua e là alcuni inviolati serracchi si jgaccendevano di riflessi di madreperla io illividivano di pallori fantastici, Larici ed abeti si drizzavano agili elsnelli e nessun filo di vento ne sca-Ii e l l e gcqntthonpdnbruffava le fronde; solo stillavano rade gocce, se appena la brezza faceva trepidare i rami. Poi, ecco San Martino, adagiato ai piedi dei monti, in una verdebianca conca; San Martino, paradiso d'ogni stagione, miracolosa messinscena di artista fantasioso. Spingi lo sguardo verso le Pale, e riassumi in brevissima sintesi tutto lo stile, romanico e gotico, delle Dolomiti; guardi intorno e vedi lo spettacolo nuovo, per te profano, nuovo di uomini e di cose; e ti prende li per lì una blanda mestizia, tanto sbigottito rimani, una specie di abbandono, e te ne svegliano soltanto grida festose e canti irruenti, canti di giovinezza. Fremiti di giovinezza Quanti fremiti di giovinezza quassù in questi giorni! Sono convenuti da ogni parte d'Italia i goliardi sciatori per disputare i primi « Ludi lictoriales ». Ci sono venuti persino quelli delle arse terre siciliana e pugliese, nè so dove mai abbiano visto la neve, eppure sono tanto arditi e provetti che vicino ai loro compagni piemontesi, lombardi e veneti ci fanno davvero assai buona figura. Sono alcune centinaia questi studenti qui radunati; mai per tale genere di gare c'è stato eguale concorso. Stamattina trentasette squadre hanno partecipato alla gara per lo Sci d'Oro del Re, su un percorso di oltre 18 chilometri. La gara, come diremo altrove, è stata vinta dai milanesi, i quali l'hanno fatta ai torinesi soltanto per un minuto; ma questi ultimi si sono consolati perchè ad essi sono toccate molte altre vittorie, specialmente individuali, e poi hanno perso anche per via di un bel gesto verso i compagni di Milano. Infatti, uno dei torinesi cavallerescamente ha dato ad un compagno avversario milanese un bastone in ottime condizioni in cambio di uno che s'era mezzo rotto. Non dico, dunque, che i torinesi abbiano voluto perdere, ma che forse hanno perso per eccesso di cavalleria. Ma torniamo per il momento, a confusione di me e di tutti coloro i quali come me non sono mai stati quassù, torniamo allo spettacolo di questa giovinezza ardimentosa e irruente, insediatasi qui da alcuni giorni. Beata, ariosa giovinezza, che desta in noi rimpianto e invidia. Anche invidia. Perchè noi, infatti, non siamo stati a vent'anni come loro, perchè dalle Università non ci hanno mandato, almeno due giorni l'anno, a ritemprare lo spirito ed il corpo su per le montagne? E rimpianto, e anche tristezza. Vedere sui volti degli ;).itri i proprii vent'anni che ormai non sono che un ricordo, ascoltare le risate aperte e formidabili, e noi, invece, mortificati stare in cantuccio, come vecchi bimbi in castigo, questa è tristezza vera, che si addolcisce soltanto e diventa sottile malinconia sol perchè questi giovani, che nemmeno conosciamo, ci sono in verità fratelli: un raggio del loro sole, è anche nostro, offerto con cuore franco. Li riconosciamo quassù, fuori della città, oltre che più ardif, direi quasi più fanciulli, cioè più innocenti. L'elogio di Starace E ben diceva Achille Starace oggi esaltandoli: « Vi meritate oltre a tutto un elogio perchè sapete non desiderare le delizie illusorie della città, perchè vi sapete contentare e ne sapete godere, d'un pezzo di cielo così cristallino». Seppure è vero che i nostri vent'anni non sono più che un ricordo e le nòstre impazienze c le nostre illusioni sono state ormai Iravolte dal gorgo della vita, noi non vogliamo per questo rubare la loro ..ioia; e allora ci uniamo ad essi o cantiamo in coro. Essi del resto sono oltre che la nostra speranza, il nostro orgoglio, specialmente questi, arditi c sani, di spirito e di corpo, fieri ed entusiasti: dalla loro fierezza e dal loro entusiasmo scaturisce quotidianamente la loro azione che è limpida e serena e piena di fiducia, fiducia che annulla tutti gli ostacoli e sgombra tutte le nuvole improvvise che su di cesa possano abbattersi. E dunque bando alla malinconia. Questi giovani meritano il nostro affetto ed il nostro plauso. Vivevano solo fino a pochi giorni fa una vita speculativa: ora si sono tuffati in una realtà rude; nè si dica che la loro mente ci perdo. L'ardimento consapevole e lo svago onesto danno, come lo studio, tempre buone agli intelletti, sicché l'equilibrio fisico e morale diventa più perfetto, i rapporti sociali più esatti e più sobrii. Vedeste quante belle ragazze, qui a Sciopoli! Eppure che tono e che tratto fra queste e icamerati! Le piccole gelosie, i picco-1; tormenti non esistono: alla mano,tuKi e tutte, constile. Povere figliuo-le, meriterebbero davvero, poiché so- no donne, qualcosina di più; e un complimento ce lo vogliamo fare noi, gio e degli uomini mi ha fatto dimenticare di dir di molte cose più utili e certo più interessanti. Come sapete. dal 1° febbraio ad oggi, si sono svolte legar sciatorie fra gli università- gente di città. Sono salde e diritte e, certo, tinte tanto quanto basta, e su quella tintarella che bocche spiccano, fiori fuori di stagione, arditamente rosse come gerani, o timidamente rosee come oleandri; ma esse non hanno ic sguardo fatale delle (irete o delle Marlene, che se pure ce l'hanno in città, quassù l'aria pura fa limpidi gii sguardi. Sono veramente adorabili fanciulle che ruzzano sulla neve incespicando e taluna talvolta buffamente cadendo come bimbe ai primi passi. Altre, le più abili, e sono la maggior parte, marciano ardite col corpo eretto e ben disegnato, che il sole ardente e il venticello sottile accarezzano e levigano di brunite lucentezze. Latinità rinverdita Ma la mia maraviglia del paesag- e e o o a a e ri italiani. Queste gare inaugurano i « Ludi Lictoriales ». Due belle parole, queste, cui il riacquistato senso latino della nostra vita conferisce particolare significato e prestigio. Si vuol far rivivere, e rivivrà, tra i giovani, l'anima della stirpe finalmente riverdita nelle sue virtù e nel suo eroismo, senza tuttavia venir meno ajle necessità e alla consapevolezza vigile e piena della storia che viviamo. In tal maniera — ragionano i nostri goliardi — senza anacronismi di marca letteraria e senza pose di voluta arcaicità, alieni gli uni e le altre dalla giovanile mobilità di questo nostro rinnovamento, il sentimento sano e completo della vita si adagia nella perfezione di quelle forme nelle quali pare che la necessità si sia fatta misura c la misura bellezza e la bellezza virtù; in quelle forme che, quasi consolidate in ogni esperienza di umanità, si sono rivestite d'un prodigio di immortalità che è propria di tutte le cose ben definite e perfette. Ecco perchè, mirando a restituire alla gioventù studiosa la partecipazione gioiosa al dominio del mondo ha sorriso ai goliardi il ritorno ad un clima di vita in cui nulla fosse disperso della sua efficienza e tutto si utilizzasse del suo valore per ricomporre una unità inscindibile del fisico e del morale, in cui la forza fosse coraggio, la resistenza pazienza, la proporzione misura ed il potere valore; una unità in cui in ogni ora ed in ogni luogo l'uomo si sentisse tutto se stesso, sentimento e vigore, volontà e senso, fede e intendimento. E ragionano perfettamente questi nostri ragazzi, e compiutamente intendono, cosi ragionando, il senso della loro vita, della vita di tutti i giovani italiani. Premio all'ardimento Dunque, i Ludi Lictoriales sono stati inaugurati con le gare della neve, arditamente concepite e arditamente eseguite. Per premiare l'ardimento di questi gioavni è venuto fra di loro il Segretario del Partito, che ha voluto presenziare l'odierno giorno di gare. La visita non poteva essere più gradita e l'accoglienza più entusiastica. Starace, al suo arrivo, è stato circondato ed acclamato dagli studenti, a capo dei oliali erano tutti i Segretari politici dei G.U.F., lungamente e affettuosamente acclamato. E certo ad Achille Starace, che veniva da Padova, dopo avere assistito ad una grandiosa adunata di popolo — popolo della città e del contado — questa nuova manifestazione ha dato ancora una volta il senso dell'unità profonda ed intima del popolo italiano in ogni sua classe ed in ogni sua età, unità che testimonia della certezza del destino della Patria. Questa mane, assistendo alle gare, egli si è certamente convinto che dalle sue parole — « con l'affidare a tutti i G.U.F. l'alto onore di testimoniare all'Italia e al mondo che credere, obbedire, combattere non sono fredde parole, ma corrispondono a fede, disciplina, forza, sono sicuro di avere riposto in buone mani la bandiera sportiva del Fascismo > — ; Starace, dicevo, si è certamente convinto che queste sue parole hanno trovato buon terreno nella mente c nel cuore dei goliardi italiani. La giornata del Segretario del Partito fra gli studenti che si erano adunati al Passo di Rolle. nel gran pianoro ammantato di neve, è stata assai intensa. Eirli, che era accompagnato da S. E. il Prefetto di Trento, dott. Pietrabissa, dal dott. Chiavegatti, Capo dell'Ufficio Stampa del Partito, dal console Poli, vicesegretario dei G.U.F., dal consolo Malavasi, dal console Pertoldi. ha passato prima in rivista le souadre partecipanti allo Sci d'oro del Re, e quindi ha assistito allo svolgimento della bellissima c vivacissima gara, spostandosi in vari punti del percorso per sesniirne tutto le fasi. Alle ore 14.30 ha presenziato la riunione dei Segretari politici dei G.U.F. Edi ha rivolto ai goliardi brevi parole di saluto e di compiacimento. In sesruito ha proclamato vincitore dei Lictoriales della neve il G.U.F. di Milano, cui ha consegnato lo Sci d'oro. Quindi S. E. Starace c partito, salutato a gran voce dagli studenti, a caoo dei anali era il Podestà di Sc.ior.oli. Luiei Pnlastri. La manifestazione al Segretario del Partito si è protratta per varii minuti ed è stata conchinsa al grido altissimo di « Viva il Duce! ». Il sole scompariva, mentre nella vallo si disperdeva, riecheggiando. li! vibrante saluto dei goliardi; solo -luna fascia di luce risplendeva sulla ,'cima delle Pale che sembravano -1 d'oro, segnate sulle curve aeilissi- > mo da lunghe fantasiose stole di Iermellino. I ALFIO RUSSO.

Luoghi citati: Fiera Di Primiero, Italia, Milano, Padova, Trento