I consorzi sull'Alpe

I consorzi sull'Alpe IL PROBLEMA MONTANO I consorzi sull'Alpe se c certo cV. averne un «anno. rt chiù- VAL CHI SO NE, febbraio, iGli esperimenti montani che il mi-ilite confinario da alcuni anni va tcn-1tando su terreni messi gentilmente a disposizione dagli alpigiani della cerchia montana ove egli, per ragioni di servizio, vive tutto l'anno, potrebbero anche non avere efficacia alcuna sul miglioramento delle condizioni economiche dei montanari — pur considerando che oggi, moltissimi di questi già hanno compreso il problema e richiedono consigli, suggerimenti, concimi e sementi per migliorare la loro produzione terriera "e per dare giusto sviluppo all'esperimento — se le iniziative per la maggior produzione e soprattutto per lo smercio dei prodotti non venissero coordinate, disciplinate e nel contempo potenziate. Il montanaro, per inveterata abitudine, non confida a nessuno i proprii nteressi, neanche ai familiari, anche so in sè troppo ermeticamente. Per questo suo spirito di indipendenza, per|questo suo spirito di indipenden: timore di favorire questo o quel suo compaesano, diffìcilmente si associa in aziende, pur avendo di fronte a sè la speranza ed anche la certezza matematica di avere maggiori utili, gruppo di borgate, preparando E' forse la stessa vita monotona e solitaria che per lunghi anni conduce, che gli plasma simile mentalità antiassociativa. Coordinamenti necessari Per contro le iniziative in montagna vanno collegate, coordinate e guidate da una mente direttiva, alla quale tutti debbono obbedire. Il sistema piramidale è quanto mai necessario sulle nostre montagne, per poter dare consistenza alle provvidenze rinnovatrici e soprattutto per garantire solidi e palesi frutti alle iniziative lanciate. Occorre tener calcolo delle grandi distanze che separano le frazioni alpestri dai centri di commercio e di consumo per persuadersi dell'opportunità della costituzione dei Consorzi per l'acquisto delle sementi e per lo smercic dei prodotti. Infatti è risaputo come le sementdi patate e della segala — cereali di maggior, se non essenziale, produzione alpestre — debbano essere- sostituite e cambiate di tempo in tempo, per ottenerne sempre una migliore produzione. Orbene, è materialmente impossibile che un valligiano, ad esem pio di questa vallata, debba e possa sobbarcarsi una non indifferente spesa per recarsi nell'alta Valle Ripa ad acquistare semente di segala, o nelle lontane valli del Cuneese, ad Entraque, Valdieri o nelle Valli di Vinadio, per le patate di semente, di cui forse ne acquista solo mezzo quintale o circa. La spesa del viaggio, del trasporto e le giornate occorrenti al viaggio, sarebbero un aggravio grandissimo al suo bilancio e certamente, tentando il primo esperimento, questo non si ripeterebbe. Lo stesso dicasi per lo smercio dei prodotti che tante fatiche hanno costato. Non tutti intendono far capo per vendite, ai soliti bagarini di fondo valle; la maggior parte dei valligiani, desiderosi di vendere i loro prodotti al prezzo corrente della giornata, scendono nella città capoluogo della regione, incontrando però spese non indifferenti, che non possono essere colmate e compensate dall'introito della vendita. Simili fatti, che non sono affatto sporadici, pongono, a conti fatti, il montanaro in uno stato d'animo quanto mai sconfortante, gli dimostrano la inutilità dei suoi sforzi, del suo lavoro che non trova compenso. Vendite e acquisti ■ La costituzione dei Consorzi montani è dunque una necessità sentita, non perchè questi piccoli « trusts » diano modo alla merce di aumentare di valore, ma semplicemente perchè consentono un risparmio di spese non indifferente, creando nello stesso tempo una grande comodità al montanaro. Il proprietario di pochi sacchi di patate, di segala o di grano o di prodotti formaggieri, non avrà che a portare od anche semplicemente dichiarare al Consorzio di' cui fa parte, le quantità disponibili per la vendita, senza preoccuparsi oltre. * Perchè appunto i Consorzi montani, la cui costituzione è stata tentata nelle nostre valli, tendono a regolare a buoni prezzi, il defluire della merce della montagna, garantendo nel contempo l'affluire all'alpe delle sementi e di quanto altro occorre per il miglioramento e l'intensificazione 'della produzione. • Il Consorzio, regolarmente costituito e riconosciuto, potrà trattare le vendite e gli acquisti direttamente con i grandi commercianti o con i grandi produttori, senza dover ricorrere ad intermediari, non sempre onesti. I Consorzi poi, oltre ad esplicare funzione economica, potranno influire grandemente sull'affiatamento e sullo affratellamento della gente del monte, di una stessa valle o di un la C^eP~ i mente e lo spirito dei proprii affiigliati, a tutte le prove ed a tutte le 1 necessità. -STgrgjj rlL«™are se si E le necessità sono molte. Vastissime e fiorenti zone di lavanda sono ora a completa disposizione dei turisti che ad ogni estate salgono all'alpe e ritornano in città con carichi ragguardevoli di questo profumatissimo e utile fioro alpino, già, ad un tempo, fonte di non lieve guadagno, per il montanaro. Questi, per mancanza di concordia e di una solida organizzazione, più non vedendo giungere i lambicchi sull'alpe, ha trascurato completamente tale piccola industria redditizia e per contro non richiedente eccessivo lavoro, lasciando in abbandono completo vaste regioni ora invase dai turisti. Ed alla razionale coltivazione e conseguente raccolta della lavanda, è necessario vorranno aumentare "*\e ™*azzi |„ll,"^ t'_ a o e i . i à i , e e a d e , e , l l i o , a n e o l a n o o e non richiede molto lavoro, la raccolta di tale fiore. E' indubbio il fatto che anche per far rivivere tale piccola industria, occorre formare i Consorzi, soltanto ai quali dovrà essere affidato l'incarico della coltivazione e dello smercio. La lavorazione dei latte Per la stessa lavorazione del latte, il cui sfruttamento è oggi in moltissime località .appena superficiale, è necessario costituire uno o più Consorzi in un dato, gruppo di frazioni, per il periodo estivo, onde dare la possibilità della lavorazione giornaliera alfine di evitare l'inconveniente che da anni va lamentandosi, del prodotti inaciditi per la poca produzione e disponibilità individuale. 1 Il montanaro, proprietario di poche mucche, di alcune pecore, deve attendere qualche giorno per la lavorazione del latte, per la scrematura di esso. Il caldo del periodo estivo, ptir tenendo conto delie altitudini, danneggia il prodotto e lo svalorizza di fronte ai consumatori od ai negozianti ai quali è ceduto. Il Consorzio avrà invece la possibilità — se costituito in forma di cooperativa — dì lavorare i prodotti della giornata di tutti i consorziati, con mezzi meccanici e moderni per la quale spesa occorrente all'acquisto, una sola famiglia non potrebbe prov vedere, e nel contempo potrà stabilire al piano, dei solidi e duraturi contratti di smercio e di vendita o di piaz zamento della merce. Gli « alpes queste vaste praterie alpine, divise e frazionate in numero se proprietà, sono oggi in gran parte abbandonati, sia per la mancanza 'di abitanti, che avendo ridotto il bestiame si limitano alla raccolta del fieno negli appezzamenti più vicini alla frazione, sia perchè, in mancanza di accordi, sono essi in gran parte completamente privi di irrigazione. La istituzione del Consorzio per lo sfruttamento di questi « alpes », è una necessità particolarmente sentita per la economia montana, ed a fine di ottenere un • maggiore e razionale sfruttamento della terra. In questi appezzamenti prativi i Consorzi fra borghigiani debbono soprattutto ed in primo luogo provvedere alla costruzione della casera, costruita naturalmente con mezzi moderni, riattivare i canali di irrigazione e procedere anche alla concimazione artificiale. In seguito, anche se i consorziati non avranno bestiame sufficiente per lo sfruttamento di tutta la produzione, sarà sempre facile ed utile, trovare al piano i margari che anelano di disporre, per il periodo estivo, abbondanza di- vitto per il il loro bestiame. II montanaro, che nella spesa di sistemazione dell'alpe, sarà aiutato dal Governo Fascista potrà cosi veder rifiorire i suoi prati alpini e soprattutto vederli popolati dal bestiame che sempre porta ricchezza, utile c benessere. ALESSANDRO BERUTTI.

Persone citate: Alessandro Berutti

Luoghi citati: Entraque, Valdieri, Vinadio