Teatri e concerti

Teatri e concerti Teatri e concerti j ' 1 certa stanchezza, una cotal monotonia Al Carignano: La via delle Indie, di H. M. Harwood. Raimondo Wintrope è un giovane brillante, simpatico; ha studiato a Oxford, conosce i bei modi e l'arte diJpiacere; ma ha fatto qualcosa di poco pulito, ha venduto quello che non aveva pagato, e, pcr l'appunto, lo vediamo di ritorno a casa dopo sei mesi di prigione. La madre, naturalmente, lo accoglie come una madre; il padre no, e il fratello peggio. Questi due bravi e mediocri commercianti non gli possono perdonare il trambusto, la vergogna, gli affanni patiti, e gli fanno in breve capire che quella non è aria per lui. Sono disposti a mettere a sua disposizione una somma, perchè se ne vada, lasci l'Inghilterra, non si faccia mai più vedere. Il fratello soprattutto, mezzo scemo e mezzo furbo, insiste e dà in ismanie; perchè è fidanzato con la signora Crystal Carringan, ch'egli crede assai ricca, e il pensiero che la brutta avventura del fratello, una volta conosciuta, possa mandargli a monte il matrimonio, lo eccita incredibilmente. Questo meschinissimo Claudio non riesce, cosi, a nascondere il suo egoismo, la durezza di cuore e l'immensa stupidità. Ma Raimondo accetta la avversa sorte, e i cattivi trattamenti, e il severo castigo, lietamente. Se ne andrà, senza dubbio, ma non per lontani paesi; se ne andrà in cerca di fortuna a Londra, che è vicina, e affronterà la miseria e il lavoro con animo fatto ormai esperto. Al secondo atto siamo in casa di Crystal Carringan, la quale non è quella signora dell'alta società, che Claudio immagina; ma una cocotte; e giunta, per di più, al fallimento. Vogliamo dire ch'essa è carica di debiti, e non sa come pagarli; tanto che, proprio la sera destinata al pranzo di fidanzamento con Claudio, gli uscieri le arrivano in casa. Guarda caso, l'aiuto, usciere, l'uscie-' Tt sequestratario, il possessore in nome del re, quello che, secondo la legge inglese, deve stabilirsi in casa del debitore fino a che questi abbia pagato il suo debite, o le cose sue siano state messe all'asta, è quell'eccellente Raimondo, che inizia in tal modo la sua nuova vita di lavoro. Non è difficile immaginare la serie delle complicazioni. Da questo momento anzi tutto avviene dal più al meno com'era prevedibile. Crystal incomincia a preoccuparsi degli ospiti che devono giungere tra poco. Che dirà la famiglia Wintrope di quell'estraneo, installatosi in casa con pieni poteri? Come nascondere la verità? Ella incomincia a prendere alle buone Raimondo; e poiché questi è un ragazzo gioviale e cortese l'accordo non stenta a farsi; ed ecco una buona idea: Raimondo potrebbe indossare la livrea di Stefano, che ha lasciato il servizio il mattino stesso, e fingere di essere il domestico. Raimondo accetta. E la serata dì famiglia con i Wintrope a pranzo, e Raimondo che fa da cameriere, provoca naturalmente ameni equivoci e abbondante ilarità. Lo stupore dei Wintrope è grande; Claudio vorrebbe sbarazzarsi del fratello, e subito; ma le sue insistenze sono, come si sa, inutili; P.aimondo, rappresentante della legge, non può essere rimandato facilmente. E Claudio, che ignora la verità, si irrita, se la prende con Crystal. Tanto è goffo Claudio, tanto è disinvolto, sicuro di sè, divertente e piacevole Raimondo. V'è bisogno di dire che, rimasti soli, Crystal e Raimondo finiscono l'uno nelle braccia dell'altro? La mattina dopo — siamo all'ultimo atto — tutto viene sistemato per il meglio. Raimondo si sbarazza di un vecchio signore, amico di Crystal, svela a Claudio che Crystal è povera, e così si sbarazza anche di Claudio, ottiene dal padre e dal fratello un migliaio di sterline, e un biglietto di prima classe per le Indie, o giù di lì, e prendendosi sulle ginocchia Crystal le propone di sposarla e di andarsene insieme, lontano, verso l'amore e la felicità. Questa commedia, che ha avuto iersera lieto successo, ha un primo atto graziosamente intrecciato: qua e là un po' fiacco, non approfondito, ma arguto. La situazione c'è, e qualcosa di umano, se pure già si senta una specie di incertezza. Come si svolgerà quella situazione ? Nell'ordine della verità, del sentimento, sia esso patetico o comico, oppure quale commedia brillante, quale farsa? Senza dubbio alcunché di farsesco, già accennato nel primo atto, predomina poi nel seguito; non senza però qualche venatura qua e là, qualche tono più delicato. Delicatezza sporadica che non basta a salvare la qualità della commedia, la sua sostanza. Se da un lato il tono sempre più decisamente esteriore e meccanico elimina la possibilità di una trattazione intima e succosa, dall'altro una a un'incapacità di rinnovare il tema, come fu già notato altrove, con una trovata originale, attenua, smorza il brio stesso di questi due atti. I quali si sostengono tuttavia, e specialmente per il garbo, la grazia, per un che dì biricchino e di cordiale che tien luogo di autentiche invenzioni e di reale vivacità comica, e .alletta lo spettatore. La Compagnia Galli-Besozzi-Viarisio ha recitato con felice affiatamento, con l^intr. » mi«uffl rvna nani è <dnt-i ma- sp rito e misura. Dina Galli estata.ma.- liziosa c schietta, arguta e beve nella parte di Crystal, il Viansio, notevole per una comicissima truccatura, ha dato al personaggio di Claudio un rilievo caricaturale, che ci ò parso in qualche tratto un po' spinto, ma tuttavia assai efficace. Lo spettacolo era in onore del modo, nel panni del bizzarro Raimondo, di far valere le sue simpatiche doti di comicità, di gaiezza, di aperto c franco stile. Qua e là egli ha fuggevolmen te trovato accenti di leggera e garbata delicatezza, degni di lode. Il pubblico ha applaudito calorosamente ad agni fine d'atto; e gli attori si sono presen tati alla ribalta più e più volte. f. b. « Linda » e « Mefìstofelc » al Regio La Direzione del Teatro Regio comunica: «Stasera, alle ore 21, sarà data, con la direzione del maestro Rosario Castagnino, una replica della «Linda di Chamonix » con la signorina Lyana Grani, Carlo Galeffl, Giovanni Manurita, Edoardo Faticanti, Giulio Tornei, Mita Vasari e Carmen Tornari. La rappresentazione è assegnata in dono agli abbonati del turno dispari, e perciò non considerata nella serie normale. Sono pure valevoli per questa sera, gli abbonamenti all'ingresso. «Quindicesima del turno dispari sarà invece la seconda rappresentazione del « Meflstof eie », fissata per domani sera, domenica, alle ore 20,45 con la direzione del maestro Franco Paolantonio. La vendita dei posti per entrambi gli spettacoli, continua dalle 10 in poi alla Segreteria del Teatro. «Lunedì sarà data una rappresentazione a prezzi popolari del «Rigoletto » con gli artisti consueti. La vendita di tutti i posti, poltrone e palchi compresi, coinincìerà Questa mattina alle 10,15». Besozzi, e il giovane attore ha avuto AL VITTORIO domenica, lunedì e martedì, ultimi tre giorni di carnevale, si avranno due rappresentazioni, alle 15 e alle 21. « Nora bela » di Nino Berrini. ALL'ALFIERI la Compagnia di Angelo Musco lunedì sera mette in scena la seconda novità della stagione: « Cori cuntentu », tre atti brillanti di Macaluso. AL ROSSINI continuano affollate ed applaudite le rappresentazioni del « Seugn d'un bogianen » il divertente vaudeville di Pùncin e Fiorillo. Si annuncia intanto che la recita di bene ficenza che doveva aver luogo il giorno 11 coir., a favore del « Nido delle lucciole » è stata rimandata ad epo ca da fissarsi. Il debutto di Josephine Backer al Lirico di Milano Milano, 5 notte. Un pubblico spettacoloso, per numero ed eleganzai ha assistito questa sera, al Lirico, al debutto di Josephine Bacher, la « Venere negra », che da parecchi anni manda in visibilio le folle cosmopolite. Sebbene la Bacher abbia sposato un italiano, Giuseppe Abatino, oriundo siciliano, questa è la prima volta che ella si presenta sui palcoscenici d'Italia, che pure visitò in lungo e in largo, col proprio marito. Al dire del signor Abatino, appunto per la predilezione che la Bacher nutre per questo nostro paese di sole e di poesia, ella ha sempre preferito attendere, per mostrarsi artista più completa di espressione, più delicata e raffinata, che non fossero soltanto quelle della «danseuse des bananes », della cantante di « blues » o di « cabarets ». E, infatti, il successo meraviglioso che la Bacher ha ottenuto questa sera, lo si deve in particolar modo ài « numeri » di recitazione e di canto, nel quali era necessaria una interpretazione personale di anima e di sentimento, piuttosto che nelle esibizioni più o meno eccentriche di danze esotiche. Ma in quanto a esotismo, la Bacher non ne ha sfoggiato gran che, europeizzata oggidì, come può esserlo un'allieva o un'emula di Ida Rubinstein, o, non crediamo di esagerare della rimpianta Anna Paulowa. Anche quando la Bacher, sui ritmi infuriati del suo « Bacher-Jazz », si abbandona alle singolari e grottesche movenze e agli scomposti atteggiamenti, nei quali la vedemmo ritratta le mille volte, e che le diedero la maggior popolarità fra le folle, ella esprime, oggi, col sorriso bellissimo, gli occhi languidi e il volto, che nasconde un non so che di ritroso e di pudico, che senza dubbio non doveva dimostrare nei suoi primi debutti. Spesso è nuda o in vesti così succinte da offrire in pieno la bellezza plastica del corpo snello, perfetto, di un agilità da acrobata. Non la si direbbe una negra, bensì una creola, se non tradissero la sua razza schietta la bocca dalle labbra turgide e di carminio, i denti lunghi di un bel biancore, e gli occhi lucidissimi, allungati a mandorla. Il pubblico non le concesse subito il proprio entusiasmo; la Bacher se lo conquistò a poco a poco, e gli applausi, veramente scroscianti, cominciarono dopo la « Tonchinolse », una canzone miniata con finissima grazia. Poi, tutto il teatro l'acclamò, con una unanimità compatta, alle varie canzoni, alcune delle quali dovette ripetere: specie in quelle di angoscia e di tristezza, la Bacher, che pure possiede mezzi vocali rarissimi, fu artista inimitabile. Fu obbligata, inoltre a repli ulcl care * J'ai deux amours > una sorta di «sketch » drammatico di canto e di suggestivo e doloroso, e che ha «^tuìto uno dei suoi ultimi e più notevoU successi. / falsari, di Passeur, alP« Atelier » Parigi, 5 notte. AI1'« Atelier », Steve Passeur, l'autore delYAoheteri.se e di altri lavori fortunati, ha fatto rappresentare con esito alquanto discusso, se non proprio contrastato, una nuova commedia in tre atti: Lea tricheurs (i falsari). Si tratta di un giovane ebreo che ama una bella e ricca cristiana, ma che, sapendo impossibile vedersene ricambiato, dopo averle dichiarato il proprio amore, se ne allontana volontariamente, confessandole di avere troppo orgoglio per correre — sapendosi brutto ed ebreo — un'alea dalla quale la sua dignità d'uomo uscirebbe quasi certamente straziata. L'atteggiamento singolare dell'uomo punge la curiosità e l'amor proprio della donna, la quale, appunto perchè egli non la vuole, decide di darglisl, mettendo tutto il proprio puntiglio nell'uscir vittoriosa dalla gara.'Ma l'ebreo è più ostinato di lei, e si adatta a vivere due mesi a quattr'occhi, sotto lo stesso tetto, senza toccarla nemmeno con la punta di un dito, anzi facendola segno ad ogni sorta di maltrattamenti e di umiliazioni. Il risultato di questa schermaglia è che l'ebreo non cederà e che un un bel giorno, anzi, sarà lui a buttare la donna nelle braccia di un altro amante, affinchè essa conservi di lui il ricordo di un uomo che 6 stato piti forte di lei là dove, se fosse diventato il suo amante, ventiquattro ore dopo egli non sarebbe più ai suoi occhi se non un « piccolo, lurido ebreo ». Il lavoro è terribilmente artificioso, voluto e paradossale. Ma in complesso la figura dell'ebreo è studiata con molta sottigliezza e con grande conoscenza di certe reazioni psicologiche specificamente ebraiche. Il Passeur ha avuto oltre tutto la fortuna di trovare un attore che fa del personaggio una vera creazione, Non si può dire tuttavia che questa volta l'autore dell'Acfteteuse abbia colto nel segno. . c. P. Uffa Toh, di Za Bum, al Casino di San Remo. Sanremo, 5 notte. Stasera, al Teatro del Casino municipale, la Compagnia Za-Bum N. 8 ha rappresentato, per la prima volta in Italia, la commedia brillante «Uffa Tom», intercalata da scene musicali e cantate. La musica è del maestro Vittorio Mascheroni; l'azione è tratta da la commedia «Hulla di Bulla» di Ar nold e Bach. Lo spettacolo è piaciuto al pubblico, che gremiva il teatro e che ha prodigato vivi applausi L'undicesimo dei concerti sinfonici diretti dal maestro Giuseppe Baroni al Casino Municipale è stato dedicato |poggi interamente all'esecuzione di com-' posizioni italiane. Sono state particolarmente applauditi dal foltissimo pubblico le « Baruffe chiozzotte » di Sìnigaglia, e due brani tolti da opere di Catalani e di Riccardo Zandonai. Un interesse assai vivo ha suscitato la «suite» «Lago di Braies», del giovane musicista Cesare Sonzogno. che rivela, in auesta sua prima composizione, una simpatica freschezza di ispirazione ed ottime attitudini istrumentali; infine il poema sinfonico del maestro Renzo Bianchi «Jauffré Rudel ha raccolto vasti consensi, per l'ampia linea costruttiva, la ricchezza polifonicaed il forte suggestivo calore drammatico. MOAFMVVIlBCCFlPSLNa pancarciSCpmmNr8BrM646VcLRUT4UtB1gssEraPTcERM12SbP14VMC(PBNConcerto sinfonico ai Liceo Il terzo concerto orchestrale della Società del Liceo Musicale, diretto dal maestro G. C. Gedda, cominciò iersera con «Antar», il poema sinfonico che insieme con l'altro intitolato. a « Sheherazade » meglio rappresenta l'espressione e la tendenza ' programmatica nella produzione di Bimski Korsakof. Tessuto di terni rappresentativi, di fluidi motivi originali, misti con reminiscenze di asiatiche cantilene, svolto colla maestria e con la grazia armonistica, contrappuntistica, strumentalistiea che furono proprie di quel compositore, e non scevro di lentezze e stanchezze derivanti dalla ripetizione dei motivi non espansi, « Antar » rievoca sottilmente il mondo favoloso ricordato dal « programma ». Vicenda di giuochi sonori e ritmici, un anelito di poesia. Alla graziosa «Ora di vespero» del MasetU segui uno dei due Concerti grossi dì Alessandro Stradella, raccolti nella collezione Mauro-Foà della Nazionale di Torino. Elaborato, con l'aggiunta del cembalo, dal maestro Alberto Gentili, che lo credo composto verso il 1665 o '70, quando lo Stradella, prima di recarsi a "Venezia, subiva ancora le influenze delle scuole modenese e bolognese, il «Concerto» risponde esattamente alla denominazione di «grosso», constando di tre solisti e del ripieno; si compone di quattro tempi, un allegro, preceduto da un'introduzione; da un vivace, veloce allegro, quasi di scherzo; da un adagio; da un allegro vivace con spirito. Tale opera, che sarà prossimamente stampata, a cura del maestro Gentili, insieme con due concerti del Vivaldi per violino e orchestra (trascritta per pianoforte), apparve interessante e piacevole nella sua equi librata elementarità, annunciatrice di maggiori sviluppi. Completavano il programma la delicata «Pavana per una infanta defunta.» del Ravel e la sin fonia della « Morena ». A ciascuna parte del concerto applausi al valoro so maestro Gedda; Esposizione di aernnittura a Parigi Pariai. 5 notte. In questi giorni l'aeropittura ha de stato nella stampa parigine le più vivaci polemiche. Dopo le Esposizioni di aerooitturìi a Roma, Milano. Firenze, e Bologna, auspice il conte Sarmiento. avrà luogo a Parigi alla Galleria Renaissance un'Esposizione di aeropittura futurista, alla fine del corrente mese.