Il Duce passa in rivista trentamila Camicie Nere

Il Duce passa in rivista trentamila Camicie Nere Grandiosa manifestazione a Roma per l'annuale della Milizia Il Duce passa in rivista trentamila Camicie Nere La consegna delle decorazioni al valore Il Rapporto dei Comandanti — Il saluto dell'Esercito e del Partito alla guardia armata della Rivoluzione — La inaugurazione della Caserma dei Mutilati tomi ralirPoma, 1 notte. La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale ha celebrato a Roma il IX anniversario della sua co- stituzione con una serie di cerano-.lonie di alto valore ma di cui una teassume un carattere particolarmente Dsignificativo- la consegna delle ri- dcompense militari e civili che i suoi ; rogregari si sono conquistate durante l'anno decorso con atti di valore compiuti nell'adempimento dei mine doveri, spesso aspri e ingrati, cne la divisa porta con sè. Il Duce ha conferito all'austera cerimonia, che si è svolta con asciutta semplicità, tutto l'elevato prestigio della sua presenza, e l'abbraccio che Egli ha fatto seguire alla consegna delle decorazioni non e stato . si :„ M:«AHA Alia Vio nnrn. pl'gìalabnutàcerto il premio minore che ha coro- avnato le benemerenze dei valorosi D'altro canto, la presenza di una grande folla tutta intorno a Piazza di Siena, dove la cerimonia si svolgeva, mentre ha dato alla celebrazione una efficacia dimostrativa ed educativa, ha confermato i sentimenti che il popolo, senza_ più distinzioni, nutre verso la Milizia, alimentata dall'energia dei suoi figli migliori accomunati sotto il segno del Littorio da una generosa volontà di servire la Nazione nei suoi interessi più delicati e gelosi. Il Rapporto al Viminale ~~ Prima di recarsi a Piazza di Siena, il Duce ha però voluto compiere un atto ormai tradizionale di questa giornata celebrativa: ha tenuto il Rapporto ai Comandanti di Raggruppamento, ai Comandanti delle Camicie Nere delle Isole e agli Ufficiali del Comando Generale. Il foltissimo gruppo, in alta uniforme e decorazioni, era tutto raccolto nel salone del Comando Generale, a Palazzo Viminale, quando il Duce è giunto accompagnato dal Capo di Stato Maggiore, Generale Teruzzi. Mussolini vestiva l'uniforme di Comandante della Milizia, e al suo ingresso i presenti sono scattati sull'attenti, levando poi il braccio nel saluto romano. S. E. il Cape del Governo ha preso la parola fissando le direttive per l'Anno X; dopo di che, salutato da una fragorosa dimostrazione cori là quale gli Ufficiali gli hanno espresso l'entusiasmo suscitato dalla sua presenza e dalla sua parola animatrice, ha lasciato il. salone e si è recato a visitare il Sacrario della Milizia. Nei corridoi d'accesso rendevano gli onori i Moschettieri nella loro severa divisa; ai lati del Sacrario si erano schierati gli Ufficiali reduci dal Rapporto; con il Duce si trovavano, oltre a S. E. Teruzzi ed al Sottocapo di Stato Maggiore della Milizia Generale Traditi, il Segretario del Partito S. E. Starace, giunto in mattinata da Torino, e l'on. Gaetano Polverelli, Capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo. Il Duce è entrato nella sala ove sono adunate tante semplici ma grandi e commoventi memorie di eroismi che testimoniano il valore e l'abnegazione della salda compagine, e si è soffermato particolarmente dinanzi al leggio su cui è deposto l'albo d'oro, sfogliando le pagine che recano le fotografie dei 317 Caduti in agguati politici o in combattimento. Il Duce ha poi sostato innanzi alle urne ove sono le maschere del Quadrumviro Michele Bianchi e del Generale Gandolfo, e attentamente ha osservato l'albo che contiene i disegni delle uniformi della Milizia nel.loro, successivo sviluppo, dalla fondazione ad oggi. Lasciato il Sacrario, S. E. Mussolini ha fatto una breve visita agli uffici del Comando Generale ; quindi, ossequiato e nuovamente acclamato, è salito in automobile diretto a Piazza di Siena. A Piazza di Siena Qui, entro una verdeggiante cornice di pini e di cipressi, 30.000 armati erano già pronti per la rivista c ' nell'ovale colmo della piazza la varietà delle divise componeva un quadro superbo. Marinai, Granatieri, Avanguardisti in cordelline bianche. Giovani Fascisti con i fazzoletti dai colori di Roma e poi la 112.a e la 120.a Legione, una Coorte dell'8.a Legione della Milizia antiaerea, la Legione romana dei Mutilati, una intera Coorte di formazione di tutte le Milizie speciali, e poi gli Universitari, j Premilitari e un Reparto di Grandi Invalidi montato sulle autovetture, solcavano in quattro linee parallele la vasta spianata nel senso della sua maggior lunghezza. Sulla spettacolosa scacchiera si ergevano labari e bandiere e, avanti a tutte, nel centro della prima linea; scortalo da un gruppo di Ufficiai) in alta uniforme, spiccava il labarc del Partito, presente per la prima volta a nuesta adunata per disposizione del Segretario del Partito c^"* stamane ne aveva effettuato egli stesso la consegna all'alfiere, con schietta e semplice cerimonia svolta nel salone del Palazzo del Littorio. Di fronte al labaro, fra due alti pennoni da cui pendevano un drappo tricolore con lo stemma sabaudo e un altro con i colori di Roma e lo stemma capitolino, era stato eretto un palco chiuso da eleganti pilastrini e da un cordone azzurro a guisa di balaustra. Ai quattro lati, immo sssnrGrlulaaceDilFSleMgdstaSrrMtodrdvvzdlSttrctseedacdctcpstèdsnmprrDGfcl.dnsdficlemapMtGdrGgtnrgzsglgntpplaedcsdmcm . , , I bili, sostavano 1 Moschettieri del;zDuce. Tutto intorno alla piazza, su dper le digradanti ninete. si era rac-| Scolta, nelle varie tribune, una folla rvariatissima tra cui si distingue- Ivano i gruppi delle varie Associazio-,Lni combattentistiche, quelli delle au-| s torità, degli ufficiali delle varie Ar-[mi, degli studenti universitari con (i berretti goliardici, la Camicia Ne-|ra, la grande Bandiera azzurra e il I lirrn PriHiaioamn noviAvn offtirvnQPPT) - _. iloro entusiasmo canoro, effervescen- te, riboccante d'ardore patriottico. Dal cielo grigio dopo tanti giorni di limpidità primaverile, giungeva il■. rombo di squadriglie in volo. | La rivista Alle 10,25, tre squilli, le note ap- pena accennate della Marcia Reale, l'attenti alle truppe, l'applauso fra-; goroso degli astanti hanno segna- |ìatn l'in.!,» Ti„„« TTrris hn cu. lato l'arrivo del Duce. Egli ha su bito iniziato la rivista alla prima li nea dello schieramento, seguito da un brillantissimo gruppo di autorità e di ufficiali, ma poiché le bande avevano intonato la Fanfara dei Ber saglieri, la marcia del Duce ha assunto un ritmo così veloce che molti sono rimasti indietro ed altri, per non cedere, hanno dovuto addirittura mettersi a passo di corsa. A mano a mano che il Capo del Governo passava dinanzi ai singoli reparti, un A noi! prepotente lo salutava e dai margini circostanti della pineta faceva eco uno scroscio di applausi tempestoso. Intorno al Duce abbiamo notato i Quadrumviri De Bono e De Vecchi, S. E. Ciano, il Segretario del Partito Nazionale Fascista S. E. Starace, il Capo di Stato Maggiore della Milizia generale Teruzzi ed il Sottocapo di Stato Maggiore generale Traditi e un largo stuolo di generali della Milizia e dell'Esercito. Dalla tribuna delle autorità assistevano, tra gli altri, le rappresentanze del Senato e della Camera, i Sottosegretari di Stato Giunta, Marescalchi, Ricci, Pennavaria, Manaresi in rappresentanza di S. E. il Ministro della Guerra, il Governatore di Roma, il Prefetto, il Preside della Provincia, il Segretario federale, le rappresentanze del Comando del Corpo d'Armata e della Divisione. Dopo la rivista, il Capo del Governo è salito sul podio e si è iniziata la cerimonia della consegna delle medaglie. Uno dopo l'altro, al- . - ___ _„ l^^Sii^9^™»*!?^^^"S*L# ^^^jfel^^vfS^ÌS'i'trepidanti e si sono piantati sull'attenti, mentre Mussolini fermava loro sul petto le decorazioni abbracciandoli, e la folla lanciava di lontano alala ed evviva. La sfilata è stata abbastanza lunga perchè molti erano i decorati quest'anno e per gli eroismi più vari, da quelli compiuti dalle Camicie Nere libiche in mezzo alle insidie e ai disagi della guerra coloniale, a quelli operati nelle ordinarie contingenze della vita civile contro la violenza cieca della natura e la umana criminalità. La superba sfilata Quando l'ultima medaglia è stata consegnata. "Mussolini è disceso dal palco e, inseguito da nuovi applausi, ha raggiunto a piedi rapidamente il cavalcavia del Pincio, dove si è fermato per assistere alla sfilata delle forze armate dell'Esercito presenti all'adunata e della Milizia che ne costituiva il nucleo. Sotto il cielo rasserenato e illuminato da un tepido sole, la sfilata, protrattasi per oltre tre quarti d'ora, ha costituito uno spettacolo veramente vario ed interessante, e il Duce si è molto compiaciuto con il Generale Teruzzi della bella manifestazione che dimostra il progresso costante dell'ordinamento della Milizia, che non è soltanto il presidio . . _ J 11 * L • . 1 del Regime, ma una delle ìstituzio- ni fondamentali della N azione cheserve efficacemente nei campi più diversi. Anche da parte della folla che fiancheggiava il cavalcavia del Pincio, continue e calorose sono state le manifestazioni di plauso e di ammirazione per la bella sfilata, ed alala prorompenti hanno salutato in particolar modo il passaggio della Milizia Confinaria, della Legione Mutilati e del Reparto autoportato dei Grandi Invalidi. Nell'anniversario della fondazione della Milizia, il Ministro della Guerra, Generale Gazzera, ha inviato al Generale Teruzzi, Capo di Stato Maggiore della Milizia stessa, il seguente telegramma: Alla Milizia Volontaria, nell'annuale di sua fondazione, l'Esercito rivolge con fervido cuore il suo augurale saluto. - Ministro Gazzera ». Il presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti. Amilcare Rossi, ha inviato a S. E. Teruzzi il seguente telegramma: / combattenti d'Italia salutano la Milizia, vigile, pronta, fedele guardia armata della Rivoluzione, nel nono anniversario della sua istituzione, col cameratismo schietto e profondo proprio di coloro che seppero il sacrificio ed il sacrificio e la morte sostennero con cuore saldo e incorrotto per l'indomabile amore della Patria, meglio che auspicanti, certi che se essa oggi preserva e assicura l'ordine nazionale instaurato dal Regime, saprebbe rinverdire domani la gloria e l'eroismo dell'Esercito di Vittorio Veneto ». La caserma della Legione mutilati Alle ore 17,30 si sono solenne mente inaugurati, con la partecipa-I >~-- » ~ . l [ ;zione delle Gerarchie del Partito e della Milizia, i locali in Via della | Scrofa, in cui ha sede la Legione romana mutilati della M. V. S. N In questa occasione, il console dell ,Legione, Mazzetti, ha fatto, alla pre- | senza di tutti gli ufficiali dei reparti [dipendenti, un rapporto sull'attività | m (svolta dalla Legione dalla sua costi- n|tuzione ad oggi. All'inaugurazione'd I presenziavano l'on. Del Croix, pre- g Sin ATI to «4 ali * A rmm1mJ*i.a TVTn »ì nnolo g i;u»„. j mi r™ sidente dell'Associazione Nazionale Mutilati, con il segretario generale on. Baccarini, l'on. Carusi, rettore ■.della Sezione di Roma dell'Associa | z}?ne Mutilati, il comm. Mari e Pre^ sti della Commissione esecutiva. Vi erano anche S. E. Schiavonetti, le LL. EE. Alfieri e Pierazzi, Sottose- gretari alle Corporazioni e alle Co; mumcazioni, l'on. Romano e 1 on. |Melchiori, il conte D'Ancora, Governatore dell Urbe. r i e o e a - ., vice- Governatore dell'Urbe. Accolti dal saluto alla voce della guardia schierata, e ricevuti dal console Mazzetti e dal centurione Minunni, sono giunti S. E. Starace, Segretario del Partito, col Direttorio al completo, e S. E. Teruzzi, Capo di Stato Maggiore della Milizia, accompagnato dal Sottocapo generale Traditi, dal generale Ragioni, comandante il terzo raggruppamento Camicie Nere e da altri ufficiali generali. Le LL. EE. Starace e Teruzzi, seguiti da altre Autorità, hanno visitato tutti i locali della Legione ammirando particolarmente l'ampia organizzazione sanitaria ed assistenziale e il funzionamento dei vari uffici. Si sono recati quindi nel vasto salone in cui erano schierati, al comando del generale di Divisione Saccomanni, Camicia Nera della Legione, tutti gli ufficiali nei quadri e quelli addetti all'istruzione pre-militare. Presentando loro i quadri della Legione, il console Mazzetti ha riferito alle LL. EE. Starace e Teruzzi sull'opera compiuta, affermando che essa unisce in una sola volontà di socrificio e di fede il contributo di sangue portato sui campi di battaglia della grande guerra e la passione squadrista inspirata alla dedizic%<e più completa per il Duce e per il Regime. Dal novembre 1929 ad oggi sono stati costituiti: tre coorti, di cui la prima riunisce i mutilati di tutta la provincia di Roma, la seconda inquadra funzionari, impiegati e operai statali mutilati e la mutilati professio- i terza riunisce i mutuo.li i>iui™iu"^^ impiegati ed onerai privati; 'VU gruppo di artiglieria contraerea è i i i o a e a l i a e , l l o o gruppo di-artiglieria su tre batterie, che già dopo una intensa preparazione ha brillantemente compiuto i tiri a Nettuno meritando gli encomi dei superiori del la Milizia e dell'Esercito e che settimanalmente si istruisce con passione e sacrificio; una centuria autonoma composta tutta di ufficiali dell'Esercito che non avendo trovato posto nei quadri sono arruolati con le Camicie Nere e che però ora sono nella loro grande maggioranza de stinati all'istruzione premilitare, cui la Legione dà oltre 80 ufficiali istrut tori, augurandosi nell'entrante anno di dare un contributo ancora più ampio. Ecco i reparti che la Legione mutilati pone al servizio del Re, del Duce e del Regime. Fraternità tra Mutilati e Milizia Il console Mazzetti ha illustrato quindi i'opera compiuta per l'organizzazione degli uffici della Legione e della sede dei comandi dipendenti che permettono a tutti i reparti un continuo ed immediato contatto fra superiori e Camicie Nere. Tale organizzazione è stata possibile mercè il fraterno e generoso aiuto del l'on. Del Croix, dell'on. Baccarini e dell'on. Carusi, che hanno dimo strato quanta immediata solidarietà vi sia tra l'Associazione mutilati ed i reparti della Milizia reclutati X- 1 I-1 Urlili lUViIUl.au - tra j soci della Associazione. QueeiSta soidiarietà deriva dalla tradi- ù e e d n a i e l e o . o e , e e o e , o zione di sacrificio che pone, oggi come sempre, i reparti mutilati della Milizia in prima linea nel com pimento del proprio dovere, nella aspirazione di poter combattere e tutto dare ancora e sempre al servizio del Re e del Duce. S. E. Teruzzi si è dichiarato fiero della visita del Segretario del Partito ed ha ribadito, con l'esperienza che gli perviene dal vivere in continuo contatto con le Camicie Nere, quanto il console Mezzetti ha dichiarato nel suo rapporto. Il Capo di Stato Maggiore della Milizia ha poi rilevato la grande esuberanza di spirito di questa Lesione e i'immenso slancio che l'anima, dichiarando che la Milizia è orgogliosa di avere tra i suoi figli questi, che oggi sentono eli alti e nobili doveri di Camicie Nere come ieri sentivano ouelli adempiuti in battaglia. Ha concluso esaltando lo snirito magnifico che anima la Legione romana mutilati e che la rende pronta ad attingere sempre nuove energie di vittoria nel nome del Re c del Duce. Con le brevi ed alte parole di S. E. Tenizzi. ascoltate i" m»lH«ro raccoglimento da tutti gli ufficiali della Legione, si è chiusa la significativa cerimonia. La celebrazione in tutta Italia Roma, 1 notte. In ogni città d'Italia il nono annuale della costituzione della Milizia è stato celebrato con manifestazioni improntate a quello spirito militare ed a quel magnifico fervore di fede fascista che è il patrimonio spi mLdctdcNlrituale più sacro delle Camicie Nere.! Le cerimonie commemorative han-'-Ino culminato nella rassegna dei vari , —»' _ ~— - , l-l-»»— v**.* van e reparti fatta dai comandanti di Le-! a gione e in imponenti adunate nelle e - della rivoluzione fascista. Dovuni Ique le manifestazioni hanno richia- mato folle immense di popolo e se no state meravigliosa testimonianza della devozione e dell'affetto che le ga la Nazione italiana al suo Duce g^J Q\ SOldstì (ÌgIIH RI VOluZÌOIlG. a a o n o i o ù e o e i o e i i i u - i a e l e e a o a a i i a d o Il Direttorio del Partito Le onoranze alla memoria di Michele Bianchi •■ Il saiuto alla Milizia Roma, 1 notte. L'Ufficio Stampa del P. N. F. comunica: « Oggi, alle ore 16, nel Palazzo del Littorio, si è riunito il Direttorio del P. N. F., presenti tutti i suoi componenti. Il Segretario del Partito, S. E. Achille Starace, ha ricordato il Quadrumviro Michele Bianchi e ha comunicato al Direttorio Nazionale le disposizioni date per l'anniversario della morte (3 febbraio-Vm E. F. — 3 febbraio-X E. F.) dopo avere presi gli ordini da S. E. il Capo del Governò e Duce del Fascismo: « 1) A Belmonte Calabro, dove riposa il Quadrumviro, sarà celebrata una messa solenne con l'intervento delle Autorità e delle rappresentanze delle forze organizzate del Regime delle tre Provincie calabresi. L'organizzazione della manifestazione è affidata al Segretario della Federazione provinciale fascista di Cosenza, ing. Luigi Mancini. Il viceSegretario del P. N. F., on. Matteo Adinolfi, rappresenterà il Direttorio Nazionale ; « 2) Alle ore 21, in tutta Italia, i fascisti saranno convocati nelle rispettive sedi per assistere alla commemorazione che sarà fatta dai Segretari politici o dai fiduciari. « 3) In Roma, la mattina, alle ore 9,30, nella basilica di Santa Maria degli Angeli, sarà celebrata una messa solenne con l'intervento delle Autorità civili e militari ; « 4) Alle ore 10,45 sarà scoperta una targa recante _ il nome del Quadrumviro cui sarà intitolato il viale compreso fra il piazzale di Porta Pia e la Piazza Girolamo Fabbrizio ; « 5) Durante le cerimonie è prescritta la camicia nera con decorazioni o l'alta uniforme. « E' stato votato il seguente ordine del giorno: « Il Direttorio del P. N. F. saluta la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nel nono annuale della sua fondazione. Esalta lo spirito di abnegazione e di sacrificio delle Camicie Nere, dalle Legioni libiche ai reparti di frontiera, affratellate in un'unità inscindibile con le altre Forze Armate dello Stato. Nella fierezza delle tradizioni squadriste e nel ricordo dei Caduti, sente che la Milizia affina e potenzia la 7>iissio ne preparatrice delle giovani gene razioni dei campi, delle officine, delle Università. Riafferma l'orgoglio e la certezza che i legionari, avanguardia vigilante ed eroica del popolo italiano, saranno pronti in ogni momento a difendere la causa della Rivoluzione e della Patria fascista. Rivolge il suo pensiero al Duce, comandante di tutte le Legioni, salutandolo col grido ardente dei manipoli di assalto c delle vecchie squadre di combattimento. A Noi! ». « I lavori saranno ripresi domani alle ore 10 ». Nel pomeriggio, subito dopo la seduta, il Direttorio nazionale del Partito si è recato al Comando generale della Milizia dove è stato ricevuto dal Capo di Stato Maggiore S. E. Teruzzi, dui Sottocapo generale Traditi e da tutti gli ufficiali generali convenuti a Roma in occasione del nono annuale. S. E. Starace ha comunicato ai comandanti delle Camicie Nere l'ordine del giorno di saluto alla Milizia votato dal Direttorio in una atmosfera di viva cordialità fascista. S. E. Teruzzi, interprete delle Camicie Nere inquadrate nelle legioni dalle Alpi alle Colonie, ha ricambiato con fervida parola il saluto augurale, riaffermando i sentimenti di fraternità che fanno del Partito e della Milizia un blocco infrangibile di volontà armata agli ordini del Duce. Quindi il Direttorio del Partito si è recato a rendere omaggio al Sacrario, apponendo la firma all'albo dei visitatori. Successivamente, il Segretario del Partito e il Capo di Stato Maggiore della Milizia, con le gerarchie del seguito, si sono portati alla caserma della Legione romana mutilati per presenziare l'inaugurazione. vsttdnèmsngfcsnrsdpImiSrcrptsqsnncsLe impressioni romane sul discorso di Starace a Torino ! góte "di commento alle direttive trac 'eiate nel suo discorso dal Segretario del Partito. Roma, 1 notte. La cronaca della giornata, vibrante di fede fascista e di entusiasmo I vissuta ieri da Torino in occasione I della visita del Segretario del Partito, ìè ampiamente riportata da tutu i {giornali della Capitale che dedicano Lnote di commento alle direttive trae- ULI X (-4.1 ■ ! La -Tribuna-» scrive che S. E. Sta race ha pronunciato un discorso dopmente responsabili non si p^ò^chie-idere un programma. La moda dei pro-| grammi politici è una moda arcaica ed alquanto anacronistica rispetto alla nuova realtà italiana. Quando la politica era concepita come un'attività di partiti contrapposti, era lecito parlare di programmi e pre«2? e dei Programmi; allora i partiti si giudicavano più dalle intenzioni che dai fatti, tanto più che i fatti erano, per intrinseca mollezza di tutta la vita pubblica e per congenita abulia dello Stato, assai tardi a fruttificare, e le intenzioni d'altra parte apparivano tanto più nobili e grandiose quanto più vivace era stata la fantasia del partito nel quale si maturavano e si coordinavano. « Ma oggi che, a Dio piacendo, non viviamo più in regime di ciarlatanesca concorrenza «li partiti, e la politica è concepita come una grande attività storica, continuativa di un grande organismo sociale — la Nazione — che persegue dei fini secolari, è assurdo parlare ancora di programmi e pretendere dagli uomini del Fascismo dei programmi. Questi uomini non possono avere che un solo programma: continuare la Rivoluzione fascista, secondo le direttive del Duce, continuare la Rivoluzione fascista valorizzando sempre più l'Italia nell'ordine internazionale e continuare la Rivoluzione fascista nell'ordine sociale, elevando sempre più il tenore di vita spirituale e materiale de) popolo; oggi, più che le intenzioni e le paròle, valgono i fatti e le azio¬ ni, e più che la fantasia valgono la forza di volontà e l'energia di carattere degli uomini e degli organismi chiamati a realizzare la capacità costruttiva del Fascismo. A codesto organismo, se mai, è preferibile chiedere i consuntivi anziché i preventivi delle loro opere ». Per il « Lavoro Fascista », S. E. Starace ha definito con energica chiarezza i precisi aspetti della situazione presente. « Il Partito — secondo il giornale — deve rappresentare dentro l'ordinamento corporativo, il fattore ideale del punto di fusione delle forze divergenti e quindi non un motivo di interferenza e concorrenza, ma di integrazione necessaria. Non si può concepire l'ordinamento corporativo senza il lievito dell'Idea fascista, poiché, quando nella emanazione egoisticamente economica si fanno giocare doveri più vasti e lontani, è necessario che vi siano presenti e potenti gli elementi della fede e di una illuminata idealità, quale appunto e soltanto può dare il Partito. Il Fascismo, non bisogna dimenticarlo, è ima rivoluzione che non ha ancora chiuso il suo ci. ciò; oggi battiamo il passo, ma con le armi al piede. Educhiamo intanto e prepariamo con immensa e fervida cura i giovani che domani saranno i portatori del nostro patrimonio ideale e i realizzatori di più audaci esperienze. Per ora il dovere è di resistere tenacemente, duramente, con la assolutezza di fede che non ammetto dubbi o incertezze; ma, per resistere, occorrerà affrontare altre prove e rimanere compatti attorno al Duce, il quale lavora per chiudere la tragica contabilità della guerra che, come ha detto Starace, pesa sull'economia del mondo come una minaccia di fallimento e di morte, e per cui è necessario « spezzare i diaframmi che ancora oggi rendono per lo meno difJHcile andare decisamente verso il popolo che ansiosamente attende ». Il popolo però attende con fiduciosa pazienza perchè aa che Mussolini lavora per lui e per l'avvenire ». Il « Giornale d'Italia, occupandosi dell'Annuale della Milizia, si riferisce alla felice espressione con la quale ieri a Torino S. E. Starace ha messo in rilievo il carattere della Milizia stessa. «Egli ha ricordato — scrive il giornale — che tra le fild delle Camicie Nere è sempre vivo il ricordo delle vecchie squadre di combattimento che il Re Soldato accolse perchè nelle loro file gloriose rivide quanto, per la grandezza della Patria, avevano sofferto, combattuto e vinto. Questa successione logica ed ideale tra soldati della grande guerra e militi delle prime squadre di combattimento, ripete l'ideale cammino della Rivoluzione fascista e della generazione che trova in Mussolini la sua più alta espressione e rappresentazione ».