Le trattative per la composizione del nuovo Gabinetto

Le trattative per la composizione del nuovo Gabinetto La crisi austriaca Le trattative per la composizione del nuovo Gabinetto Vienna, 28 notte. La crisi governativa austriaca — Beterminata unicamente dalla neces Bità di far uscire Schober dal Ministero degli Esteri dove egli ha trovato ambiente e compiti ben diversi di quelli a cui era uso alla presidenza della polizia — non è stata ancora composta. Buresch continua a trattare col partito agrario per la formazione di un Gabinetto di minoranza, ma i negoziati — a causa di nuove pretese avanzate dagli agrari — si svolgono con lentezza. Pare, ad ógni modo, che o nella serata, o domani al più tardi, si giungerà all'accordo per cui secondo le intenzioni di Buresch il portafoglio degli Esteri verrebbe interinalmente assunto da lui stesso. II Ministro della Giustìzia Schuerff verrebbe poi sostituito dal cristianosociale Schuschnigg, avendo ì pangermanisti dichiarato che con l'allontanamento di Schober dagli Esteri, il loro gruppo non può nò lasciare altri rappresentanti nel Gabinetto, nè impegnarsi ad appoggiare in avvenire Buresch ed i suoi collabotratori. Per Buresch questa presa di posizione del fautori dell'Anschluss non costituisce una sorpresa: nei sette mesi del suo Cancellierato egli ha detto più volte ai pangermanisti che il ritiro di Schober gli avrebbe giovato assai, ma ogni volta i pangermanisti gli hanno risposto come ieri. E se ieri Buresch ha trovato infine l'energia necessaria per liquidare una situazione effettivamente insostenibile, bisogna proprio dedurne che con questo gesto si è assicurato gli aiuti finanziari che l'Austria invoca « in extremis > da inesorabili stranieri? Se si leggono attentamente gli articoli dei giornali meglio informati, si vede che la fiducia in questi soccorsi non è per nulla cresciuta: la « Neue Freie Presse » scrive: « Noi vorremmo lealmente e coscienziosamente chiedere: adesso che il dotti Schober è stato sacrificato, avrà l'Austria dei crediti? Ora che la testa di Jochanaan è caduta, si darà all'Austria più di prima? ». Per suo conto la « Neue Freie Presse » risponde in senso negativo. A parte le considerazioni politiche, certo è che l'economia austriaca intisichisce: è un caso che proprio oggi si parli anche delle dimissioni del Presidente della Banca Nazionale Reisch al quale, a torto od a ragione, si rimprovera inefficacia di provvedimenti in materia di cambi? E' per caso che proprio oggi si annunzia avere la Banca Nazionale austriaca deciso di vendere di volta in volta oro per accrescere le scorte di divise? Barre d'oro per dieci milioni di scellini già sono state vendute sulla piazza di Londra: in un momento in cui la maggioranza degli Statuti di emissione segue direttive diametralmente opposte, il pubblico apprenderà queste notizie almeno almeno con perplessità. Tanto più che pure oggi (altro caso?) viene fuori un nuovo bollettino della Banca Nazionale da cui risulta che in tre anni la scorta di divise è scesa da 640 a 92 milioni, mentre il portafogli allo sconto è salito da 106 a 982 milioni.' La copertura aurea delle banconote già tocca il limite minimo previsto dagli statuti della Banca Nazionale. Il problema rimane impostato nei termini che indicammo ieri: l'avere obbligato il dott. Schober ad allontanarsi dal Governo ancora non significa per l'Austria la salvezza. Come in tutti i paesi In cui si tira avanti a furia di compromessi, col risultato che tutte o auasi le decisioni finiscono con l'essere prese troppo tardi, il ritiro di Schober oggi non ha più il valore che avrebbe avuto sei o sette mesi fa. D'altra parte si inganna chi crede l'Austria già matura per processi di Confederazionedanubiana, con Praga centro di gravità. I. Z.

Persone citate: Barre, Bità, I. Z.

Luoghi citati: Austria, Londra, Praga, Schober, Vienna