La Libia è definitivamente pacificata

La Libia è definitivamente pacificata La Libia è definitivamente pacificata L'ordine del giorno del Maresciallo Badoglio: « Sia questa data non solo motivo di legittima soddisfazione per noi tatti, ma anche punto di partenza per un più vigoroso impulso al progresso civile delle due Colonie » Vibranti manifestazioni di popolo al Re e al Duce il valore di una conquistaRoma, 26 notte. L'ordine del giorno del Marescial Io Badoglio va citato all'attenzione del dell nia to ce ormai mento d'importanza storica per la nuova Italia; la Nazione ne è consa- pevole per duella sensibilità che ha pevole per quella sensibilità che ha sempre dimostrato per le incerte vi- cende libiche da quando lo sbarco dell'ottobre 1911 costituì il segno più ardente del risveglio delle energie nazionali che dovevano provarsi poco dopo alla grande guerra, fino alle operazioni condotte con tanta perizia negli ultimi anni; non è storia coloniale che possa essere localizzata, è storia viva, aderente a tutto il travaglio della risorta civiltà italica. Non poteva essere diversamente quando si pensi che la scena de°li eventi era nel mezzo del Mediterraneo, su una sponda che sembra allontanarsi dalle nostre coste per penetrare verso il cuore dell'Africa, ma che pur sempre guarda la Sicilia e lo Jonio. Venti anni! Lungo periodo nella esistenza umana; breve nella vita dei popoli. In venti anni dobbiamo racchiudere il primo e l'ultimo capitolo delle lotte armate combattute sulla quarta sponda; possiamo a fronte serena sostenere qualsiasi confronto con altre occupazioni coloniali; ma non si diminuiscono affatto i sacrifici del primo decennio, anzi si esaltano maggiormente la abnegazione e gli eroismi dei morti edei reduci, se affermiamo che una direttiva ferma, organica, rivolta al controllo assoluto e comnleto di tutta la Libia, si ebbe soltanto con l'avvento del Fascismo; e poiché, per circostanze ed errori fatali, materialmente le colonne dovettero partire da ristrette e insidiate zone litoranee ner la connitista dei più lontani obbiettivi, dobbiamo orgogliosamente riconoscere che in soli nove - ,iT..„i;„ - ,„ , „ _ annil Italia fascista ha condotto a termine una delle più complesse e pranrliose sne^isioni coloniali stabilendo nettamente un primato. Pensate alle distanze enormi fra Tripoli e Murzuk, fra Bengasi e Cufra, pensate alla natura aridissima di sconfinate estensioni, pensate alla diversità delle popolazioni, all'odio che era stato loro istillato contro di noi, pensate alla inafferrabilità del nemico; aggiungetevi il peso morto di debolezze inscusabili, di un prestigio offeso, e l'impresa apparirà veramente miracolosa. Ci voleva la continuità inesorabile della volontà del Duce che ritenne impegno d'onore della Rivoluzione fascista donare all'Italia l'integrale ed effettivo possesso della Tripolitania e della Cirenaica ; su questa premessa fondamentale,, Ministri, Governatori, Generali, Soldati hanno costruito con la genialità e con la tenacia proprie della nostra razza, Da quando il Fascismo è al potere, non si sono avute più tergiversazioni; non si sono più fatte delle sottili e dannose distinzioni fra la fascia costiera, l'altopiano, e il ò\& serto; la loro diversità geograficaooiwj jci iuiv ijivHwi» sBUBi-aui»portava all'unita ^asso uta dei finidelle operazioni; la costa non si po teva difendere senza il dominio del l'altopiano e l'altopiano non sarebbe mai stato sicuro senza il controllo completo del deserto e dei nomadi che lo percorrevano razziando. Concezione quanto mai totalitaria da cui non si è deflettuto un solo istante; ed essa ha animato un'organizzazione tecnica modello, degna di far testo nella storia delle conquiste coloniali. Non è a tutti ancor noto che le eroiche colonne le quali hanno portato il Tricolore fino agli estremi limiti si componevano di poche migliaia di combattenti, e che, pur disponendo di un servizio logistico perfetto, tenendo conto dei luoghi c del clima, le loro qualità essenziali furono l'agilità di movimento e l'elevatissimo spirito guerriero. E un uomo, un Capo, è balzato in piena luce da questa lotta decennaleun Generale circondato già dall'alone della legenda: Rodolfo oraziani. E' una figura acquisita per sempre alla nostra Storia; dai giorni in cui le nostre truppe uscirono da Tripoli assediata all'ultima scintilla della domata ribellione cirenaical'avanzata ha sempre il suo nomele sue virtù proconsolari, il suo senso di giustizia, la sua cultura umanistica ci danno affidamento che nuovi bisogni e i nuovi metodi lo troveranno pari ai compiti. La Cirenaica ha costituito la trincea più ostinata nella nostra opera di meificazione; da un anno Cufra con le sue oasi mitiche era stata occuriata, ma la rivolta senussita suGebel non cedeva; non c'era dubbio che fra l'Ttalia ed i predoni di Omar el Muktar questi dovessero morder la polvere : ma è sorprendente che irisultato sia stato ottenuto in maniera definitiva dentro così breve temno. Le misure radicali che sono state adottate per isolare e affamare i ribelli C300 chilometri di reticolato sul confine egiziano e migrazione sulla costa di tutte le tribù dei cosidetti sottomessi} non hanno riscontro per grandiosità e rapidità di esecuzione Oggi, per la prima volta, forsedopo i Periodi ellenico e romano, l'aitornano cirenaico ha la sua pace verae salda. Lo sforzo fu arduo ma, apsuperano la stessa risonanza delle scoperte archeologiche e diventano sicuro auspicio d'un avvenire ricco di nuove affermazioni per la stirpe italica. Come per Roma, anche per l'Ita- te- r.eall5??t.eJe condizioni di sicurez- za- le, attiVItà potranno indirizzarsi J completamente a scopi produttivi. ^3™^"™" * al;o^ e™"ut."vli I „,?mmclac u"a n«?va mobilitazione UaPPr°i°ndisce i vantaggi ottenu-1ti con la Drima: con quella militare. L'immagine che il Duce ha più volte ripetuta di una numerosa popolazione italiana stabile nella verde penisola marmarica e nella vasta pianura tripolitana che viene ridonata alle collettività più promettenti, deve tradursi nella realtà. Di quanto ne sarebbe accresciuta la nostra potenza nel Mediterraneo! E crediamo che una politica di sfruttamento delle risorse latenti nella Libia, del conseguente popolamento con cittadini italiani, possa essere spinta innanzi con ardore e con relativa celerità. La crisi di cui tanto si parla, spesso a sproposito, invece di essere fattore di ritardo nel processo auspicato, deve essere ritenuta un elemento propulsore; con ritmo precipitato le varie economie nazionali si stanno chiudendo, l'una verso l'altra, negli scambi e di uomini e di prodotti: questo è certamente un male, ma si tratta di uno stato di fatto che non si ^uò ignorare, mentre gli emigrati ripassano le frontiere della Patria e mentre i margini dei commerci internazionali si vanno riducendo costantemente. In attesa che cambino tali situazioni immutabili, con iniziative isolate di questo o quello Stato, bisogna pensare soprattutto alle proprie possibilità all'interno. Per il Fascismo le migrazioni interne hanno già un valore superiore alle correnti migratorie all'estero, i cui problematici utili raramente superano le perdite di gente. Ebbene: il campo di azione per l'Italia si ar- i . , . r . , 1 .— —. |ricchisce, grazie al valore dei suoi soldati, di territori che non tradiranno le speranze in essi riposte. ALFREDO SI0N0RETTI. H gen. Graziati parla a BengasiBengasl, 26 notte. II primo anniversario dell'occupazio-ne di Cufra è stato festeggiato ieri so-lennemente Nel Tjomerie-irio il frenerà-ìennemente. xsei pomeriggio, u genera le Graziarli, vice-Governatore della Ci-renaica, si è recato al Teatro Risorgi-mento dove erano convenute le maggiori Autorità della Colonia e una grande folla I comandanti del reparti e i Giovani Fascisti hanno letto gli ordini del giorno relativi ai gagliardetti per ciascuno dei quali sono state ricordate le imprese e le ricompense del vari reparti. La lettura degli ordini del giorno è stata seguita e calorosamente applaudita dal pubblico. Particolarmente significativa l'ovazione alla bandiera del Regio Corpo Truppe Coloniali, ai sei gagliardetti deipositati alla palazzina governatoriale e la cui storia si ricollega alla con-. ^ della Tripolitania e della Cire „» labaro della secoi a o i e E n a , ; i o a a l o r r l e o natea; al labaro della seconda Legione libica, a quello dell'aviazione e a quelli dei battaglioni eritrei. Dopo il discorso del Podestà e la presentazione dei gagliardetti, è stato let-to l'ordine del giorno del MarescialloBadoglio, Governatore della Libia, che6 . ' ., j_«„!f;„„ rf»™»«mmtnannuncia il definitivo stroncamentodella ribellione cirenaica. Lordine delgiorno è stato accolto con applausi eanninma^loni vibranti acclamazioni Ha preso quindi la parola il condot-tiero delle operazioni militari italianeni Libia, generale Egli ha ricordato 1 fra ed ha illustrato ti presi per impedi; a favore dei ribelli e il favoreggiamen-to da parte delle popolazioni intimidite *_ . „. . .. ... Dopo aver ripetuto che la ribellioneè finita per sempre, il gen. Graziani hadetto di non inorgoglirsi dei risultatraggiunti, ma di trarne incitamento e sprone a mète più lontane e più arduericordando che la vittoria è alata e non può subire nè soste, nè tregua Spetta al Governo Fascista il merito di aver intrapreso e compiuto l'opera diritta, sicura, altamente civile ed umanitaria. E' quindi vano rammentare il triste passato politico che segualla nostra prima presa di possesso. S. E. Graziani ha ricordato i condottieri militari della conquista, tutti Governatori sino al Maresciallo Badoglio, il cui governatorato ha affermato il dominio sino alla lontana Cufra. A tutti e ad ognuno va la partedel merito dell'impresa compiuta, maè particolarmente per volere del Ducedel nostro diritto e del nostro possesso « Ora — ha concluso il gen. Graziani tra le acclamazioni dell'uditorio — dopo 20 anni l'opera è compiuta. LaCirenaica, colonia cenerentola e tOTmentata, si incammina a ritrovare lasua antica tradizione di floridezza rigogliosai II nuovo porto, le ferroviel'ampia rete stradale che già si snodainraereeTL^ ! ; r>-h^ nronQ^Ti,1 aPDassionata dei coloni che preparan- ^^na8Clta, chiamerà qui altre falana , J. j, . «.„«„„ „ „„; „- gi * razza e di cuore itallC0' a cul se ito luogo un ricevimento al Municipio, gJQrngJa jjj entUSÌaSmO a TlÌpOlÌ Tripoli, 26 notte. vt Ionie, che hanno {ermamente voluta Jmegso ^poggiata Ut *o-|« Indico a Il Maresciallo Badoglio, Governato-1,re della r.ihH in un 5ranriv rarmorto l5? I « Indico alla riconoscenza di tutti gli Utalìani residenti nella Tripolitania e 1 nella Cirenaica il nome del generale Rodollo Grassumi, che, seguendo co» intelligenza, con energia, con costanza, le direttive da me impartite, è riuscito pienamente nella missione affidatagli. Per la prima volta, dopo venti anni dallo sbarco su queste terre, le due Colonie sono completamente occupate e pacificate. Sia questa data, non solo motivo di legittima soddisfazione per noi tutti, ma anche punto di partenza per un più vigoroso impulso al progresso civile delle due Colonie ». Una vibrante dimostrazione L'ordine del giorno emanato dal Governatore della Libia annunciente la definitiva scomparsa della ribellione dal suolo della Cirenaica, ha destato in tutta la popolazione tripolina vivissimo entusiasmo. La città si è coperta ieri di bandiere tricolori. La cittadinanza coloniale, che con la sua particolare sensibilità in questo campo, dà valore veramente storico all'afferma- .zione che per la pnma volta, dopo vent'anni dallo sbarco italiano, Tnpo-litania e Cirenaica sono interamente,occupate e pacificate, si è raccolta ie.|ri sera in tuttiJ suoi ceti sociali, per,esprimere a S. E. Badoglio il suo giù bilo. Il 24 gennaio è una data il cui valore è profondamente significativo per la popolazione di Tripoli. Infatti il 24gennaio 1920 essa acclamava per la prima volta il Maresciallo Badoglio al suo sbarco per l'assunzione del gover-no delle due Colonie libiche; il 24 gen- naio 1930 gli tributava una nuova vi-brante manifestazione in occasionedell'innalzamento del tricolore soprail castello di Murzuc; il 24 gennaio 1931 rinnovava la sua entusiastica dimostrazione per la conquista dell'oasi di Cufra, ed ora, a distanza di un anno preciso, gli ha decretato 'ancora, unanime la sua soddisfazione per l'an- ujiiiijitne itt bua suuuisiaiiune per 1 aii- nunzio che ogni traccia di disordini e i di resistenza nel nostro dominio è per sempre liquidata. li terzo anniversa -1 punto all'altro dell'immensa estensio- ; ne delle due Colonie. . - • Per £lungere a questo risultato, che sisrnifica u compimento della missione- affidata dal Duce al valoroso condot--1 tiero nella grande guerra si era previ-rio dell'assunzione al governo deUenostre Colonie mediterranee del Mare-sciallo Badoglio segna così la chiusu-ra di un lungo periodo di lotte per la^r^f^SSSf-^J. ?^r0„dS^° JSSitSf e^fflo nuova" Sfeconda di attività e di pace da uni o a a l a i - e i - sto un termine di cinque anni, ma l'e> nergica e sagace opera di S. E. Badoglio, che ha trovato nelle virtù guerriere del generale Rodolfo Graziani e nel valore delle truppe, mirabili strumenti per la realizzazione dei suoi piani e delle sue direttive, ha consentito di ridurre tale termine a soli tre anni. La parola fine che si scrive oggi in modo incancellabile al lungo e movimentato periodo di convulsioni che tanto nocquero ai due nostri possedimenti nord-africani è tale risultato che può esse-re salutato da tutta la Nazione consenso di legittimo compiacimento. DarifTCri mipllW «+AC<ia frartmiflH+ll Hi mtioggi, quella stessa tranquillità di cuida due anni gode la Tripolitania, che ècondizione prima di ogni sviluppo nel campo civile, viene instaurata anche in Cirenaica con la scomparsa della ribellione nel Gebel che intralciava finora la pacifica attività delle nostre genti in quella terra ferace. Nel momento incui anche nella vicina colonia sorellasi inizia una nuova era di progressoo civile, fonte di benessere per la popòe lazione, Tripoli ha voluto rivolgere in n impeto.di fede entusiastica il suo peno gie£Q al Duce che voUe che la noatr£ g.l,fettiva occupazione venisse estesa fie Ino agli estremi limiti del territorio su cui è riconosciuta la nostra sovranità; al Ministro De Bono che fece compie--|re al noatro bicolore un decisivo pase so avanti verso l'interno dalle posizio-1 seguito ed intensificato con passione e.;tenace. Questo è soprattutto da mette- re in evidenza; che le operazioni con-e tro , ribeUi in Tripoli,.^ non raUen-a tano mai il ritmo delle opere tendenti ti j a rialzare il tono della vita civile il e e, e a o a d aui nti arue quale si è andato anzi sempre accelerando. Il bilancio di un triennio Altro fatto degno di rilievo è che SE. Badoglio è riuscito ad effettuare la rioccupazione dl un immenso territorio nelle regioni meridionali della Colonia senza speciale apparato di trup-Ee e di mezzi ma rlducendo anzi sensiilmente gli effettivi prima esistentiTutti ricordano infatti come la conqui-sta del Fezzan, regione estesa quasiquanto l'Italia, si è compiuta in novan ta giorni con millecinquecento uomini, sotto la guida diretta del gen. Graziani e con la partecipazione di un va-loroso Principe Sabaudo. Ma bisognaaggiungere che se ciò fu frutto dellaa^^Zfm^^ renard cd^e £ 'SSSSSSta7ta$^£^&C$&o a— a parola di pace ai pentiti e minacenante la guerra senza pietà agli ostinati, proclama che provocò fra i ribellv-Jp'mtrilaillf^af^f^fri^rtSri6vari_e migliaiaAm_essi che m rifugiaroOT-j^nlacabile inseguimento delfFcoIona',la Graziani e che furono disarmati- dalle Autorità francesi, sono rientrate, quasi tutti e vivono tranquilli sotto ia.nostro donhinio:oè che sanno nonn fnsnp sottomesso. rimariPTiTin fiiAnionLo fosse sottomesso, rimangono fuorusci n- « ^™ „, tro capo si *" f* eme al capo Figheni. mentre l'aipo, Abd En Nebi Belcher, è morto tempo addietro durante una marcia, jcontatto commerciale è già stato ripre so con i Paesi di oltreconfine. Lo opere ■■di bonifica e stradali hanno reso queiilontani paesi più accessibili e questi due anni trascorsi pacificamente hanno igià mutato molto l'aspetto desolato in,cui furono trovati, al principio nel '30, Idai « sahariani » dc-1 Duca delle Puglie, jCome la Tripolitania da due anni può percorrersi con sicurezza massima, le stesse condizioni si avranno da oggi anche in Cirenaica, le cui vicende sono troppo recenti e sor.o state illustrate SSK^t^^SM^',1»Ìdella « Stampa » perchè si debbano qui ricordare. Ma se il bilanfcio del triennio del go verno Badoglio, dal punto di vista mili tare si chiude in modo brillante, quel- fi ospitanti già oltre mille famlglte coloniche italiane, a cui altre ,""mrnttutto è ma^n7flramon7o lociviie soprattutto e magnmeamente elementi basilaridi esso ab-, ■■ cinquecento si aggiungeranno col visto piano di coltivazione di tabacchi nella zona del Garian; che varie miglia idi chilometri di strade, le cui maggiori ,arterie sono modernissimamente sisteImate, intersecano in ogni senso la CojIonia, mentre si aprono ovunque nuove scuole e sorgono nuove chiese. L'Italia pertanto non ha compiuto soltnnto un'occupazione di territorio ma ha saputo conquistare anche l'animo degli abitanti. Tutto questo ha com ÌP««?Ì vo'uto esprime^ la popolarlo- ne di Tripoli ccn la sua imponente ma ntfe3tazione a Badoglio e con fervide acclamazioni al Re, al Duce e a S. E. De'Bono. Come bene ha detto S. E. j Badoglio,' nel suo breve discorso alla I "f> so" ;»■=«"■ —.» folla, non vi sono state caparbietà di | nemici, nè difficoltà o asprezza di tor¬ canoci di . dei notricolore la Libia, civiltà su domina- G. Z. ORNATO.