Singolari risultanze delle indagini confermerebbero l'ipotesi di un mortale tranello

Singolari risultanze delle indagini confermerebbero l'ipotesi di un mortale tranello IL DELITTO DELL'EX-DOMESTICO Singolari risultanze delle indagini confermerebbero l'ipotesi di un mortale tranello San Remo, 15 notte, .L'aw. Vittorio Raimondo non è stato finora incaricato della difesa del l'uccisore della signora Dricea Parodi Mager. Pregato dai congiunti della moglie del Giovagnoni, si e semplicemente rivolto al Procuratore del Re, avv. Scaramuzza, ed ha ottenuto che durante il carcere preventivo il Giovagnoni possa ricevere latte e uova, data la sua malferma salute. Egli ha consigliato il pompiere Antonio Carbone, suocero dell'assassino, di informare del delitto la famiglia di costui e di interessarla delle necessarie provvidenze per la sua difesa. Oggi infatti è giunto da Bologna un fratello maggiore del Giovagnoni che ha voluto subito attingere, presso la stazione dei carabinieri, 1 particolari dei delitto. Può darsi che l'aw. Raimondo assuma la difesa del Giovagnoni se, ad Inchiesta chiusa, la responsabilità di costui potrà risultare attenuata; nel caso opposto, per incarico del Carbone dovrebbe chiedere al Tribunale - la separazione legale della figlia "di que' stl dal Giovagnoni, a salvaguardia del di lei onore e di quello del bambino nascituro. Le dichiarazioni dell'assassino Il Giudice Istruttore Cominelli ha interrogato ancora ieri per due ore il Giovagnoni e il dott. Attilio Mager, marito dell'uccisa. Oggi è seguito Finterrogatorio dei primi testi fra cui il maresciallo dei carabinieri Piazza, accorso par primo sul luogo del delitto. Al Giudice Istruttore, che gli ha contestato come mai aveva acquistata ;ia rivoltella fin dal 5 gennaio, vale la dire tre giorni prima del delitto, il : Giovagnoni ha spiegato che la signojra Mager, avendo già prima di tale data minacciato di strangolarlo se la I avesse abbandonata, aveva pensato di ; premunirsi di un'arma per una eventuale legittima difesa. Ma non appare i verosimile che il Giovagnoni avesse 1 presa talmente sul serio la minaccia ! dell'ex-padrona da decidersi ad armarsi di rivoltella. Costui ha ancora riferito al Giudice Istruttore che dalla signora Mager, oltre a denaro, aveva ricevuta una catena d'oro, un orologio e altri oggetti. Il marito dell'uccisa ha dichiarato che nulla di anormale aveva constatato mai nella condotta della moglie, specie nei confronti dell'ex-do mestico. Costei era, negli ultimi tempi, alquanto colpita da isterismo ed egli, a causa della sua professione, era costretto a • lasciarla sola a casa durante la maggior parte della giornata. Il maresciallo Piazza ha narrato che, accorso subito dopo la costituzione del Giovagnoni nella cantina della famiglia Benini, trovò il corpo dell'uccisa ! ancora tiepido. Le sue vesti erano intatte e non presentavano segni di colluttazione. Il Giovagnoni doveva pertanto aver sparato all'improwiso suljla sua vittima, continuando a colpire dall'alto al basso quando già la donna giaceva al suolo, come è emerso dalla perizia medica. Nella borsetta della signora, oltre al passaporto per l'estero, erano state rinvenute 600 lire e altre 1400 nelle carte di costei nella abitazione. Il dottor Mager aveva infatti consegnato il primo gennaio alla moglie 2500 lire per le spese giornaliere. E' poco verosimile pertanto che costei, proprio in quei giorni, avesse ottenuto dal Giovagnoni il prestito di 2000 lire. I convegni in cantina Nella cantina, sopra una vecchia cassa, il maresciallo aveva rinvenuta anche una vecchia coperta militare, di cui i due si servivano, secondo le dichiarazioni del -Giovagnoni, durante i loro convegni. Ma il maresciallo non ha potuto finora avere la conferma che questi convegni avvenissero. Nessuno dei proprietari o fittavoli delle quattordici cantine che si trovano nello stesso sottosuolo della casa attigua a quella dei coniugi Benini ha mai scorto la signora Mager scendere in detta cantina. Il personale della Pasticceria svizzera, che più volte durante la giornata attraversa il cortile prospiciente la scala che immette nel sottosuolo del fabbricato, mai ha osservata la presenza della Mager. Il maresciallo Piazza ha anche indagato (a proposito delle duemila lire che avrebbe avuto In prestito dal Giovagnoni) se l'ex-padrona fece in quei giorni, a insaputa del marito, qualche spesa straordinaria che necessitasse la disponibilità di tale somma, ma nulla gli è risultato al riguardo. Poiché il Giovagnoni ha anche riferito al giudice istruttore che la signora Mager aveva richieste le duemila lire per impiegarle al giuoco, di cui era appassionata, lo stesso maresciallo ha accertato dal passaporto tro vato nella borsetta che costei si era recata tempo addietro a Montecarlo e a Nizza in compagnia di nipoti e dì altre persone e che in quelle case da giuoco non aveva fatto mai puntate superiori alle 60 o alle 100 lire Egli ha accertato ancora che la .mattina del delitto la signora Mager, d i l a l o a e a a e a e e a a i a a d a . , l a e a slcprima di uscire, aveva consegnato alla cameriera un involto contenente un ! cvelo destinato al nascituro bambino pdel Giovagnoni, con incarico di conse gnarlo a costui nel caso lo avesse incontrato in città, oppure di lasciarlo presso il negoziante in commestibili av--.slommaso Viscardi, nel cui esercizio, ! cI*."1 P.r22! Ero.i Sanremesi, ogni cmattina 1 ex-domestico era solito re-|doacarsi per le provviste della famiglia Benini. Un particolare misterioso L'involto contenente il velo venne infatti rintracciato e repertato dal ma. resciallo presso il Viscardl. Questo velo aumenta il mistero sul delitto in quanto viene a Infirmare la versione del convegno data dall'uccisore. Se la signora Mager avesse dovuto recarsi al convegno a lei fissato dal Giovagnoni per quella mattina non avrebbe certamente incaricato la cameriera di portare a costui l'involto contenente 11 velo, dal momento che glielo avrebbe potuta "recare consegnare-' lèi' stessè!, Di fronte a questa nuova, grave risultanza della istruttoria, prende maggiore consistenza l'ipotesi che il Giovagnoni abbia teso un tranello all'ex padrona. La mattina del delitto egli l'avrebbe vista giungere, dalla fi nestra di casa Benini, e sceso rapidamente in fondo alla scala l'avrebbe attirata con un pretesto qualsiasi nella cantina e poi uccisa, non essendosi costei sottomessa alle sue pretese. Il maresciallo Piazza era stato anche all'abitazione del Giovagnoni dove dalla moglie, ignara tuttora del de litto, aveva appreso che il marito ave va, nel libretto postale di risparmio, 4500 lire di cui 2500 aveva prelevate e consegnate allo suocero a titolo di suo contributo nelle spese di una costruenda casetta di abitazione. Le altre 2000 erano rimaste sul libretto e sarebbero quelle prestate dal Giovagnoni alla ex-padrona. Nelle carte dell'assassino il maresciallo Piazza aveva rinvenute anche due fotografie riproducenti l'una la figlia maggiore del Mager, e l'altra la figlia maggiore del Benini. Richiesto dal giudice istruttore come mai le possedesse, ha risposto di ignorarlo. Cosi gli fu trovata addosso una ciocca di capelli avvolta in un nastro che il Giovagnoni disse — e fu riconosciuta — come appartenente all'uccisa. Nessun scritto che possa dare una luce qualsiasi sui rapporti intercorsi tra padrona ed ex domestico è stato rinvenuto in casa Mager nè in quella del Giovagnoni o in quella del Benini. La cameriera di casa Mager afferma che in 18 mesi nulla di strano aveva constatato fra la sua padrona e il Giovagnoni che assai spesso compieva commissioni per conto dei signori Benini. Il delitto rimane perciò tuttora avvolto nel mistero. cleiInisstll

Luoghi citati: Bologna, Montecarlo, Nizza, San Remo