La repressione del movimento nazionalista

La repressione del movimento nazionalista La repressione del movimento nazionalista procede inflessione in tutta l'India I fondi per l'agitazione confiscati presso le Banche -- Altri cento arresti a Bombay -- La paralisi degli scambi commerciali Una Conferenza tra gli elementi moderati indiani indetta dal Viceré a Delhi (PER CABLOGRAMMA DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) — Bombay, 6 notte. Il meccanismo repressivo posto in moto dal Viceré ha assunto un ritmo così celere da dare la sensazione che esso possa realmente stritolare ogni ' tentai ivo di reazione. Sensazione questa cui collabora la difficoltà di \avere notizie precise su quel che era nei centri lontani. Mentre in- a a i i o l i a a a . à n e a , , . i . o fatti da fonte governativa si ha la tendenza a colorire le informazioni d'un roseo ufficiale che talora sembra persino eccessivo, da fonte nazionalista si ha la tendenza inversa, senza però che^ in concreto, si riesca ad avere notizie particolareggiate e perciò attendibili, A ciò si aggiungano le disposizioni fatte pervenire dall'Autorità ai giornali di Bombay. Con forma tanto cortese quanto decisa gli editori di giornali sono stati avvertiti che qualsiasi pubblicazione sotto qualsiasi forma — e cioè si tratti di articoli, di notizie e persino di pubblicità — che potesse avere per effetto di istigare alla dÀsobbedienza civile o alla resistenza passiva, è assolutamente proibita a meno che non si voglia incorrere in un sequestro per tempo illimitato ad arbitrio dell'Autorità. E' evidente che un simile ukase dia il risultato di ridurre e spesso di annullare le stesse fonti di informazione. Gli arresti di Bombay D'altro canto continua l'opera diretta a rassicurare gli europei ed a galvanizzare la passività di quegli indigeni che siano ancora esitanti ad assumere un atteggiamento. A questo scopo è diretto un manifesto di Sir Frederick Sykes, Governatore di Bombay, il quale assicura che la Autorità farà uso dei poteri eccezionali che le sono stati conferiti in limiti ben precisi e cioè al solo scopo di neutralizzare l'attività e la propaganda del Congresso e di impedire ogni interferenza con le funzioni del Governo. Perciò i cittadini che attendono pacificamente alle loro ordinarie occupazioni non hanno nulla da temere, che anzi saranno garantiti e protetti da ogni possibile molestia. Certo l'azione e la repressione più rigorosa saranno usate contro coloro che dessero aiuto, palesemente o segretamente, a quegli organismi che sono stati dichìéfrati illegali. La fermezza dell'attività repressiva ha fatto sì che da oggi a Bombay e a Calcutta non sventola più una sola bandiera del separatismo I funzionari inglesi hanno conquistato posizioni strategiche di enorme importanza quasi senza spargimento di sangue. A Bombay hanno fallo piazza pulita. Nella sola giornata di oggi cento membri influenti del Congresso sono stati tratti in arresto e trasportali in luogo sicuro. Stamane all'alba partivano da tutti i settori di Polizia della città dei camions che si recavano alle sedi del Congresso e delle organizzazioni da esso dipendenti e alle residenze di tutti i dirigenti il movimento di disobbedienza e in poche ore oltre cento arresti di caporioni venivano compiuti. 11 taglio dei viveri Per sgominare il movimento della disubbidienza occorreva inoltre isterilirne le fonti tagliando i viveri ai combattenti. Anche questa operazione è stata effettuata in giornata e nella sola Bombay la Polizia ha mes- so la mano sui fondi congressisti c confiscato 3750 sterline. Le casseforti del Congresso, aperte dalla Polizia, hanno offerto lo spettacolo di una accelerata e disordinata rimozione del loro contenuto. . La Polizia però non si è dichiarata battuta: ha inviato presso le Banche cittadine funzionari che si sono impossessati dei fondi inscritti sia direttamente nei conti correnti dei membri del Congresso sia in quelli di personalità notoriamente simpatizzanti col Congresso o addirittura alleate ad esso. Il cólpo inferto alla riserva monetaria del gandhismo, quantunque le 3700 aterline confiscate oggi appaiano un bel mauro bottino, è assai grave poiché il Congresso conduce la sua lotta contro U regime britannico mediante un ininterrotto afflusso di fondi verso le sue casse. Le confische odierne saranno scarso bottino materiale ma potrebbero avere per effetto di disseccare le sorgenti private che alimentano i rivoli e i fiumi convergenti verso le casseforti del gandhismo. Il segreto dei depositi in Banca è da oggi inesistente e la minaccia di confisca dei proprii risparmi pende sul capo di coloro che forniranno aiuti finanziari al Congresso. Non è a dire tuttavia che l'attività nazionalista non si manifesti sensibilmente specie sul terreno degli scambi commerciali. I mercati cittadini sono aperti, ma nessuno vi si avventura, sicché ogni operazione è praticamente sospesa. I famosi picchetti indiani per sorvegliare il commercio sono in funzione presso ogni spaccio di bevande alcooliche e presso i negozi dove ci sieno in deposito merci europee. Tali picchetti sono composti da donne che si distinguono per il loro abito di grezza tela color arancione e che sorvegliano l'accesso ai negozi. L'agitazione femminile Le donne pare vogliano assumere un ruòlo importante in questa nuo va fase dell'agitazione nazionalista ed infatti oggi nel pomeriggio esse capeggiavano i cortei che hanno attraversata la città e che qua e là sono stati sciolti dalla polizia. A capo di uno di essi si trovava la signora Chaltopadhya, parente della dirigente dell'organizzazione femminile del Congresso. Essa è stata arrestata, senza che l'episodio abbia dato luogo ad, incìdenti. Nella lista degli arrestati a Boni bay figurano oggi Vitalbai Patel expresidente della Assemblea legislativa il cui fratello Vallabai occupa una cella poco discosta da quella nella quale Gandhi medita e prega il presidente e il vice-presidente dell'esecutivo del Congresso locale e un redattore del Bombay Cronicle, Le notizie sul tragico scontro avvenuto ieri a Benares fra truppe e dimostranti sono tuttora imprecise. I morti sarebbero soltanto due ma vi sarebbe un centinaio di feriti tra i quali una cinquantina assai gravemente, e tra costoro alcuni agenti di polizia. A Poona la polizia ha tratto in arresto tutti i leaders locali del Congresso e la folla ha accompagnalo in corteo in carcere gli arreslati schiamazzando e gridando * Viva Gandhi! ». A Cawnporc il coprifuoco c le altre misure adottate dalle Autorità hanno ristabilito la calma ma nel corso duella giornata si sono avuti tentativi di dimostrazione subito repressi dalla Polizìa che ha fatto uso di randelli e ha ferito un certo numero di manifestanti. Da Madras giunge notizia che le Autorità hanno interdetto manifestazioni contro l'arresto di Gandhi e amiunzìato severe misure repressive contro ì partecipanti alla campagna di disubbidienza. La sezione locale del Congresso si è sciolta volontariamente dopo aver compilato una lista di leaders del movimento in vista degli arresti inevitabili e conferito loro poteri dittatoriali. A Surat la polizia ha dato la caccia ai congressisti per le strade. Vn camion circondato da agenti ha percorso le vie della città raccogliendo, strada facendo, i capi del nazionalismo locale. Ad Ahmedabad quella municipalità ha approvato un ordine del giorno col quale decide di non acquistare merci britanniche. Il Congresso provvisorio minaccia inoltre di boicottare i cotonieri locali se non annulleranno le ordinazioni di macchine inglesi per un valore di 400 mila sterline, mentre sono pure minacciati di boicottaggio gli acquisti annui di cotoncrie inglesi che ammontano a 650 mila lire sterline. Gli « intoccabili » che finora erano rimasti estranei al movimento nazionalista, partecipano ora attivamente alla sorveglianza ostruzionistica dei negozi ed hanno formato organizzazioni di riserva a favore del Congresso. Una iniziativa del Viceré Il Viceré intanto ha iniziato oggi la sua lunga serie di scambi di vedute coi rappresentanti della corrente moderata della pubblica opinione e ciò in vista della ripresa delle discussioni sulla futura costituzione indiana. Sir Ti] Sapru, leader dei liberali è partito oggi stesso da Allahabad alla volta di Delhi per assistere alla riunione indetta alla residenza del Viceré per sabato venturo. Vi parteciperanno i leaders politici di diversi Partiti e sì discuteranno i problemi costituzionali dell'India. Ma in un giornale inglese pubblicato in India il Pioneer, Sapru dichiara, nel corso di una intervista concessa a un redattore del giornale, che a fianco dell'esame dei problemi indiani veri e propri si discuterà a Delhi anche l'attuale situazione politica del paese. Sapru aggiunge che tutti gli invitati alla riunione hanno deciso di parlare al Viceré « liberamente c senza paura». Non sembra perciò che neppure questa sia la via più sicura per giungere ad un tranquillante coni promesso. ARNALDO CIPOLLA. Si chiede la deportazione di Gandbi Londra, 6 notte. Gandhi alla stregua di Napoleone dovrebbe essere trattato come un pe- ricolo pubblico e rimosso dall'India ». Questa è l'opinione di Edoardo Villiers, presidente dell'Associazione europea dell'India. In quanto ai se-guaci del Mahatma Villiers propone il mfinn Hai H»rM + ri mvill a la Pnnfl COa Hat ritiro dei diritti civili e la confisca dei fondi in Banca. Con questo semplice sistema il Congresso sarebbe stritolato, le sedizioni sconfitte e la pace e la felicità instaurate in India. Edoardo Villiers, si badi bene, non è un semplicione. E' un organizzatore vero. Ha messo su in India con U rischio della propria vita una potente organizzazione europea, si è fatto il portavoce rispettato dei commercianti, dei funzionari, e degli industriali inglesi nell'India. Esistono, è vero, a Calcutta e a Bombay altre organizzazioni europee che verso le aspirazioni della gioventù indiana nutrono sentimenti alquanto diversi da quelli che animano l'Associazione europea; ma le voci di questi simpatizzanti per il gandhismo non oltrepassano i contini dell'India. A Londra giunge soltanto l'eco delle bollenti dichiarazioni di Villiers raccolte nei giornali e messe nel risalto che meritano. II Presidente dell'Associazione è uomo di grande coraggio, e questa virtù egli ha dimostrato di possederla in più d'uria circostanza. Perfino due mesi or sono, quando una pallottola di rivoltella indiana lo feriva gravemente, egli acciuffò il suo aggressore, lo consegnò alla Polizia, e, dopo la guarigione, riprese la propaganda contro il gandhismo sotto tutte le sue forme. Questa constatazione non impedisce di farne un'altra, e cioè che non vi e poi molto da meravigliarsi della tragica situazione in cui versa l'India, quando una persona eminente come Villiers e migliaia di altri forse con lui, immaginano di poter risolvere u problema indiano trasformando il piccolo Mahatma in un Napoleone, effettuandone l'internamento in una qualsiasi Sant'Elena dell'Oceano indiano. Internamenti come _ questi sono stati effettuati anche in 'un passato non molto remoto, n Governo inglese, ad esempio, pochi turni or sono inviava in un'isoletta appartata Zaglul Pascià, il leader del nazionalismo egiziano. Poco dopo lo stesso Governo era costretto a ritrasportare Zaglul al Cairo forse con la speranza che, in lotta con le meschinerie della vita politica egiziana, egli sarebbe stato ignominiosamente precipitato dal piedistallo sul quale era stato issato dai suoi seguaci. Ma, incoronato dal martirio, Zaglul rientrava al Cairo in veste da trionfatore. Gandhi esercita sul popolo indiano un fascino che é in ragione diretta della sua distanza dalle masse. Questo fascino ha infatti -sempre sorferto ogniqualvolta il Mahatma è sceso apertamente nell'arena politica e si è fatto per necessità di cose e di situazioni agitatore di comizi. L'equilibrio si è ogni volta ristabilito, spesso anzi con un incremento sufficiente di venerazione popolare, non appena Gandhi si è allontanato dai comizi e dalle schiamazzanti riunioni del Congresso per ritirarsi entro la solitudine- di quattro mura per meditare e pregare. Più accorti di Villiers, sembrano essere quei funzionari e quei rappresentanti degli interessi europei in India e in Inghilterra i quali pensano che gran parte delle difficoltà saranno rimosse quando il pubblico a Londra, a Calcutta, a Bombay e a Delhi avrà compreso che all'agitazione congressista si debba innanzitutto oppore la muraglia della serenità e della impassibilità. Repressione sì ad oltranza, se necessario, ma niente orgasmo, niente esagerazione di pericoli e di allarmi gzcVpfrpifPmvznneqdefitlapssipdntsqmhsznlsvdbcccleesprmccusclmcmltsldd, . , Questo metodo c questi.proponimenti mnuovi di combattere le difficolta si in- Utravedono, infatti, negli stessi telegrammi dei corrispondenti inglesi nell'India. Scompaiono oggi dai loro resoconti degli avvenimenti gli .episodi drammatici, gli episodi sanguinosi e qualsiasi accenno ad inquietudini o a vaste operazioni poliziesche o militari. Secondo tali informazioni una calma quasi completa regna ora in India, tur 'bata di tanto in tanto da qualche scon-1 cìeV&^ effettuati nei massimi centri del Paese | avvengono senza reazioni sensibili. In- somma: la situazione in India da lun-i 1 come da ieri a oggi. Resta a vedere fin dove una simile L«aluro'/mna MtmAnHa olla rnr, f r..* i ! valutazione risponda alla realtà e so; ; questa calma non celi la possibilità ai esplosioni più gravi e pericolose m quanto non sia avvenuto in un passato anche recente. !R. P. [