L'arresto di un commerciante per falso in cambiali

L'arresto di un commerciante per falso in cambiali L'arresto di un commerciante per falso in cambiali Una vicenda aggrovigliata La firma di una signora - La serie dei danneggiati ■■ Palbggiamento di responsabilità e i a 0 r e o i e e i i i a , l e i a a à i l e e al > In seguito a mandato d'arresto del chegiudice istruttore Andriani, è stato riefermato e passato al carcere un com- ■ rinmerciante della nostra città, certo Ru- l'auperto Nonna, accusato di falsi in cam- biali per una somma rilevante. Egli,| secondo l'accusa, si era fatta una spe¬ cie di industria, comoda ma pericolosa, con la messa in giro di assegni a firma falsificata. La faccenda è durata Fiù mési, ma finalmente, poiché tutti nodi vengono al pettine, il Nonna ha incappato anche lui in quell'incidente imprevisto e casuale che per solito fa scoprire le gherminelle, e allora tutto il suo castello è crollato. L'ultimo « cheque » H comm. Domenico Tamagnone, noto commerciante della nostra città, circa un mese fa riceveva dal Nonna Rcardielo uno cheque emesso a firma di una distinta signora, sulla Banca di Novara. Presentato lo cheque alla Banca si ebbe la sorpresa di vederlo protestare; e la protesta era larvatamente motivata da mancanza di istruzioni. Il comm. Tamagnone, a mezzo di un senna novcamlo giova miglo troallerri gnditfatgliavedovin notaio e del suo legale, avv. Enrico gioPorati, fece fare l'atto di precetto, in tarcui, a norma 'delle disposizioni 'di leg^ tegge, entro cinque giorni, viene Intima- uto il pagamento:' Xa signora a "cui ir'tosfirmprecetto era indirizzato, non fece alcuna opposizione. Allora il comm. Tamagnone stabili di addivenire al pignoramento dei beni immobili della siena, .temsignora firmataria dello cheque. L'uni- amciale giudiziario si recò quindi in ca- prsa della signora per eseguire il pigno-, <j0ramento; senonchè allora la signora ta dichiarò che la firma risultante sullo BUcheque era falsa. Questa dichiarazioneIcirvenne messa a verbale dall ufficiale | faaffaucogiudiziario, il quale trasmise una copia del ve. baie alla Procura del Re, che, venuta in tal modo a conoscenza del fatto, agi d'ufficio. o"Anche^rfs^o dal L'istruttoria subito iniziata portò biaalla conoscenza- di cambiali e di'sucheques girati dal Nonna in rilevante ' nanumero. Interrogando le persone inte-1 inressate e indagando sulla provenienza ; spdegli assegni si veniva a stabilire che|riaegli aveva messo in circolazione effetti' per oltre 100.000 lire. Ad esemplo, cambiali portanti le stesse firme pervenivano al signor Guido Zapparini per 20.000 lire e all'aw. Cottino per lafeinpepe-i se^ondo"firm£^ va all'esplicita affermazione della *i™e a gnora che il suo nome sugli assegni era stato apposto da un malintenzionato. Da notare che la firma della wblUi i-fa. uuuiic vnc ia uiuia utuo e signora appariva apposta per procura e | del raarito. di : ei a, e r iaone e aA inle te ne un he aa ta te aio aTsctinQuesto triplice imbroglio di cambiali non fu subito portato davanti al magistrato. Esso sostò dapprima nello studio dell'avv. Enrico Porati, legale del Tamagnone, ove si tentò di venire ad un accomodamento. Ma questo •non fu potuto ottenere, anche perchè nel frattempo si venne a conoscenza della contestazione di altre parecchie cambiali, che pure apparivano falsificate. Quando poi cadde sulle trattative il fulmine della denuncia all'autorità giudiziaria, tutto andò naturalmente a monte. Un credito di mezzo milione Come il Nonna si era messo per quella poco pulita e pericolosa via delle firme falsificate? Egli, che, pur essendo addottorato in filosofia, da lungo tempo si era dato al commercio con varia fortuna, ultimamente era rappresentante generale per l'Italia di una importante ditta francese di carboni. Sembra che gli affari abbiano proceduto soddisfacentemente per un po' di tempo, ma che in seguito, coll'aggravarsl della crisi, si siano arenati e resi difficili. Al Nonna è venuto a mancare il danaro accorrente al suo giro di affari, e allora sarebbe ricorso al grave espediente che abbiamo visto. Qui però bisogna ricordare un'importante circostanza. H Nonna era creditore di circa mezzo milione nei riguardi dell'ing. Messina e del cav. Tartara, dei quali le cronache giudiziarie dei giornali si sono ampiamente occupate circa un mese addietro, a proposito del fallimento della ditta vi' nicola Mirafiore. Tale inpente somma AteCvadaprcasovocaprtuo,, a-I gli era dovuta per le sue prestazioni ri essendo riuscito, in qualità di mediatono ire, a far vendere alcuni possedimenti e-'della Mirafiore stessa. A quanto pa¬ ea re, il Nonna ha fatto affidamento su questo mezzo milione, che viceversa non ha incassato, c ciò lo ha forse portato a difficoltà finanziarie, alle quali ha poi cercato di porre rimedio coi mezzi illegali. Intorno al mezzo milione fra lui e i suoi debitori, infatti, si era accesa una causa, che era finita po uo vi-, • • . al j alla Corte d'Appello. Solamente di 2. questi giorni, e precisamente il 28 dili, ] cembre scorso, è stata al riguardo proali, nunciata la sentenza, ma questa anco i|ra non e stata resa nota. su dì fatt0 c„e hanno incominciato.. ila circolar» le cambiali, che formano Tonnati imgravnicuciVundrialnsotandpfomntrsel'bavpbcrnT?na.'a: oneste non più con la firma della solita d\ SJrS^^a'con^tt^^ dèi pedone' sóh-ibili di Torino,6 di Novi e tjpersino di Napoli, nonché di personeI mcn che si ritengono del tutto immaginarie, giacchè esse non poterono essere rintracciate nel corso dell'inchiesta dell'autorità, ... . Tonno-Tolone e ritorno Resosi insostenibile il commercio dei carboni, il Nonna un paio di mesi addietro cambiò strada, e si diede a quello dei formaggi. Ottenuta la rappre- psognarmt'aofdazarisentenza di un'importante Casa italia- tana di formaggi, egli verso la metà di fanovembre si recò a Tolone per derh- : ]acam a questo commercio; e il viaggio j chlo fece probabilmente con tanto mag-. degior piacere, in quanto a Tonno lascia- duva una situazione ben grave e ingar-|]amigliata. Ma a Tolone le cose non so- j Llo andate meglio. Anche la veniva a;Sjtrovarsi senza danaro, e per rimediare ! noall'inconveniente emetteva degli asse-i erri i n viin+n oiil i~*-wAA\*■ T itrvn ti ti o T .o , a gni a vuoto sul « Crédit Lyonnais ». La | teditta, giunta a conoscenza di questo finfatto, gli toglieva la rappresentanza e ; mgli imponeva di restituire la merce che | caaveva in magazzino. E il Nonna se ne | didoveva ritornare a Torino, impigliato j pein una rete di imbrogli ancora mag- grgiore. A Torino, come si è visto, non;vutardava a capitargli fra capo e collo la mtegola della denuncia. - ' u Nonna è stato arrestato e messo 'tosto a confronto con la signora la cui firma appariva così frequentemente in¬ loscPlisieme alla sua sulle cambiali incrinai- \ qdtoloe nate. I due si conoscono da parecchio tempo, ed anzi erano legati da stretta amicizia. La signora ha continuato a protestare la sua innocenza, afferman-,- <j0 cne ia sua firma era stata falsifica- ; s ta dal Nonna, che vi apponeva sotto la i g BUa come girante, e quindi metteva in tcircolazione gli effetti. ìb Dal canto suo> l'accusato ha dato ai efatti ben diversa interpretazione. Ha eaffermato recisamente che la firma era ; cautografa, e che la stessa signora, d'ac-1 dcordo con lui, l'aveva apposta alle cam- i ° biali, intendendo con ciò di venire in] 'suo aiuto e salvarlo dalle difficoltà fi-'c nanzdarie in cui si trovava. Si tratta,1 g1 insomma, di un palleggiamento di re- m; sponsabilità, in cui l'Autorità giudizia- : M|ria cerca di veder chiaro, proseguendo t' la sua diligente inchiesta. Circa le altre cambiali, il Nonna af- j leluirca le aure camoiau, u corina, ai- ferma di averle ricevute regolarmente, I .in quanto gli erano state rilasciate da .£persone verso le quali egli si era im-ilpegnato di fornire partite di carbone, i H i™2!^JP&™L&^ aT^^i^wtVdeUees^e^Serm^zion^^^I^^^^^jf^^^ì^sciata in perfetta libertà, il Nonna con' tinua a rimanere in istato di arresto. dsc

Persone citate: Andriani, Cottino, Domenico Tamagnone, Enrico Porati, Guido Zapparini, Nonna Rcardielo, Tamagnone, Tartara

Luoghi citati: Italia, Messina, Napoli, Tolone, Torino