Misteri e controsensi

Misteri e controsensi MEDITAZIONI NELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO Misteri e controsensi Parigi, 31 notte, iL'anno che finisce non meriterebbe nemmeno un'orazione funebre: ma da it« nnrvnn nUUIflMn 4> a 1 w« a« t-n £ 4- (■ „ 11- I un pezzo abbiamo talmente fatto l'abitudine a ruzzolare di male in peggio o — come dice il proverbio — a cascare dalla padella nella brace, che non si è più nemmeno sicuri, all'uscire da un anno infausto, di non essere costretti di li a dodici mesi a rimpiangerlo, e che di conseguenza viene meno perfino il coraggio di scuotere, varcando l'estrema soglia del 31 dicembre, la simbolica polvere dai tradizionali calzari. m Le delusioni di Evangelia Booth li 1931 dovrebbe, in ogni caso, re stare nella nostra memoria come l'anno delle contraddizioni. Esso ha visto, senza batter ciglio, il cinquantenario dell'Esercito della Salute ricorrere proprio in un momento in cui il mondo non potrebbe essere più malato di come è. In capo ad una lunga esistenza di sacrifici e di ssprànze, Evangelia Booth, in viaggio d'ispezione attraverso l'Europa, ha avuto agio di constatare '— senza bisogno di mettersi gli occhiali — come la salute brilli più che mai per la propria assenza; essendo anzi essa venuta regolarmente scemando nell'uno e nell'altro emisfero, a misura che l'Esercito omonimo cresceva di numero e di prestigio. Mossasi di casa per raccogliere il tributo di gratitudine meritatole dalle sue generose fatiche, l'eccellente donna non si è vista fatta segno se non a recriminazioni e a querimonie. A Parigi, dove un paio di anni addietro tale associazione pareva aver finalmente raggiunto uno sviluppo adeguato ai bisogni, il uisastro è completo. Invece di un ospizio, oggi ce ne vorrebbero venti; invece dell'unico barcone-ricovero melanconicamente ancorato sulla Senna — sarebbe necessaria una intera flotta. I soldati della Comandante si estenuano battendo la metropoli per ogni verso, sempre un po' più emaciati, sotto l loro berretti dalla visiera d'incerata, sotto i loro cappellini di panno azzurro listati di rosso, soccombenti alla mole di una bisogna che cresce di notte in notte tra le nebbie gelide e sconsolate che sembrano far scaturire dalle pietre, come Deucalione, i vagabondi in cerca di un angolo al coperto e di una tazza di zuppa calda. Ma il mondo starà forse meglio in salute, 11 giorno che 1 soldati dell'Esercito blu avranno totalmente perduto la pruprla? L'anno dell'apoteosi è stato, dunque, per hjvangellna Booth, l'anno del falll, mento. Ma che cosa non sarebbe fallito in un anno come quello spirato stanotte? Per esorcizzare i protesti cambiari, il Presidente Hoover ci ha dato la moratoria che porta il sub nome come i 14 punti del 1918 portavano il nome di Wilson; senonchè il granita delia contraddizione regnante su) 1931 hit fatto si che il primo Paesi del mondo a non volere più saperne di. moratorie fosse proprio quello di cui Hoover è, o dovrebbe esserer ' il provvisorio Sovrano. Contraddizioni • Quale è invece il Paese che riserbò all'enciclica presidenziale del 1° luglio la peggiore accoglienza? La Francia. Orbene, manco a : farlo apposta, la arancia è diventata — prima dello spirare dell'anno — il solo campione di una nuova moratoria Hoover, moratoria che viceversa i tedeschi, entusiasti della prima, proclamano una vera follia, l'unica soluzione ragionevole consistendo, a parer loro, nella cancellazione pura e semplice dei debiti di chi ne ha. Un altro gesto magnifico del 19311 fu indubbiamente la proclamazione della tregua degli armamenti. Pareva che, a datare dal 1" novembre scorso, il mondo dovesse entrare In una nuova èra e che, dopo questo eccellente principio, la Conferenza del disarmo non avrebbe potuto non dare dei punti alla famosa notte del 4 agosto. Ahimè! L'Inchiostro non e ancora asciutto sotto la firma delle lettere di adesione ricevute, e passate agli atti dai segretari di Slr Eric Drummond, che già i firmatari giuocano fra di loro a chi provocherà 11 rinvio del Concilio di Ginevra, e, temendo che il giuoco non riesca, si preparano a votare d'amore e d'accordo l'aggiornamento della Conferenza subito dopo la seduta inaugurale, mentre la Francia, per non perdere tempo, mette addirittura in cantiere nuove navi da guerra. I popoli non ci capiscono niente. Ma lo spirito di contraddizione del 1931 è soddisfatto, come quegli idoli barbarici ai pie del quali è stata sgozzata una agnella. E, manco a dirlo, poiché l'anno testé chiuso è stato come l'Inferno inevitabilmente lastricato di buone intenzioni, abbiamo avuto, e proprio qui a Parigi, la riunione di due « sensazionali » Conferenze per realizzare in Europa almeno il disarmo delle guardie di Dogana. Non lo si fosse mai fatto! Da quando si cominciò a parlare di pace commerciale e di fraternità economica, la guerra, con tutti i suoi orrori, si diede ad imperversare a tutte le frontiere. Coloro che si erano fatti sotto con maggior foga a proclamare che l'Acchiusa era trop- po poca cosa per guarire i mali del-J1 ^Ur?r* 6 ,o 7nn3naVrt< tttf'Ji addirittura lo Zollverein di tutti gli Stati del vecchie'mondo, furono Pro- prio i primi ad invocare il contingen- tamanto e-a promuovere l'abbandono delia vecchia economia liberale. Cosi un Paese dopo l'altro, il 1931, che ave-va cominciai co. riunirci, in amàbili conversari attorno al tappeto verde di un bel salone pieno di specchi e di dorature, ci lascia asserragliati e rin-ciigiati ciascuno dietro la porta della rispettiva casa, mestre i muratori, per non starsene bon le mani in mano ad attendere la fine della crisi edilizia, sudano a collocare mattoni su mattoni lungo muri di cinta che ieri esistevano soltanto sulla carta e che domani avranno le proporzioni della Muraglia della Cina, questa accreditata testimone della civiltà dei Tamerlani e dei Gengis Kan. Ma quando è scritto che un anno deve essere l'anno delle contraddizioni, come sottrarsi a certe fatalità? Edificati dall'esempio venuto dall'alto, anche i semplici cittadini hanno fatto del loro meglio per portare, tutti, la loro modesta pietra all'edificio — se cosi oso esprimermi — della ro¬ ivina generale. Pensa e ripensa, hanno trovato che il modo migliore per con traddlrsi consisteva nel comprare di I . o e e e , a a a o e a 1 a a è a meno, a mano a mano che le merci calavano di prezzo, In omaggio ad un criterio inverso ma analogo a quello che qualche anno fa li aveva indotti a comprare sempre di più, a misura che le merci rincaravano. Senonchè 1 soliti incontentabili dicono che non l'hanno fatto apposta, e che in materia di contraddizioni si poteva trovare di meglio. L'oro di Dunikowski Presi dal contagio generale, gli stessi uomini di penna si sono dati attorno per attenuare, almeno nei limiti del possibile, una riputazione di logica e di coerenza intellettuale non so quanto giustificata, ma atta, in ogni caso, a" far loro il più grave torto. Cosi l'editore Grasset, che deve la sua fortuna ai romanzieri, ha dichiarato la guerra al romanzo, e Pirandello, che deve la sua fortuna al pirandellismo, ha dichiarato di non voler più sentirlo nominare. L'esempio di contraddizione più bella doveva offrircelo, tuttavia, x noblesse oblige», il re dei metalli: l'oro. Si è messa la mano — è la parola — su un alchimista polacco, il quale riesce, come è stato detto, a mutare la terra in oro, realizzando, vale a dire, il sogno che fu croce e delizia di tanti dottori medioevali, da Alberto il Grande a Paracelso. Nicola Berdiaieff, il noto filosofo russo, vedrebbe volentieri in questo incidente una prova di più delle buone ragioni che lo indussero ad imporre al nostro tempo la qualifica di Nuovo Medio Evo. Il pubblico contemporaneo ci vede un miracolo della Provvidenza. Non si canta e ricanta su tutti i toni, da un anno in qua, che di oro non ce n'è più abbastanza, dal giorno in cui quel poco che c'era è andato a finire tutto nei forzieri dell'America e della Francia? La scoperta del segreto di fabbricarne sembrerebbe promettere al nullatenenti — e son tanti! — l'alba di giorni migliori, la fine della carestia, l'avvento dell'eguaglianza monetaria, l'èra di Mlda. Logicamente il l.o gennaio 1932 avrebbe dovuto, dunque, trovare l'ingegnere Dunikowski sugli altari o, per non esagerare, su una bella poltrona di velluto, nel centro di quella Sala della Riforma a Ginevra che non ci ha dato finora se non spettacoli tutt'altro che esilaranti. Ohibò! Nemmeno per ombra. Il 1931, con la coerenza che lo distingue, lascia il disgraziato alchimista in galera, il peggiore dei locali pubblici, dopo l'ospedale, dove un uomo che si rispetta possa trascorrere la notte di San Silvestro. Marianna, che non mollerebbe uno solo degli zecchini gelosamente chiusi nei sotterranei della Banca di Francia, sembra, animata, nei riguardi dell'oro dell'ingegnerie polacco, dalla più violenta antipatia. Invece di esaltarlo lo- umiliai. Sei (Dunikowski fabbricasse nastrilo' banconòte di carta, la freddezza dei paladini della fedeltà dell'oro verso l'uomo che vuol fabbricarne non potrebbe essere più completa. Mistero dell'incoerenza umana! Sono i misteri del 1931. Ma di queste incoerenze, la responsabilità ricade in parte, a buon diritto, sul Dunikowski; perchè, volendo fare dell'oro, venire a farlo proprio In Francia, cioè in un Paese che ne ha già fin troppo del proprio? Si portano forse vasi a Samo? Non v'han- ficcnmsdvaccncbmbdcflgcntdlcdsgPvcgtmtmbqmcaoesmssscpszcdbhnPciPasdgcsd... lno forse, in Europa, Paesi pronti ad i aapprezzare come si merita il valore j /-i/il 1 n ano er.rtnftr>rQ 7 fi rlftnhlorriA nro. delia sua scoperta? O dobbiamo credere nel provèrbio « l'oro corre dietro all'oro », e che la prima condizione per fabbricarlo sia nel possederne? Gira e rigira, fra le molte contraddizioni gravanti all'ora della resa del conti del bilancio dell'anno spirato, il solo titolo di merito che il 1931 possa vantare di fronte al buon senso superstite, mi sembra consistere nell'esperimento di fuga nella stratosfera che lo hanno distinto in mezzo a tanti uomini che fanno il contrarlo di quel che dicono e vogliono il contrarlo di quel che fanno. I soli ad impartire ai loro simili una lezione di coerenza sono il prof. Picard ed 11 suo emulo francese, Farman. Costoro, stabilendo che il mondo attuale è in verità poco bello, lavorano a fornirci l'apparecchio perfetto per recarsi in cerca di una sede migliore. Peccato che anche loro non abbiano, finora, saputo essere coerenti fino all'ultimo, ossia assicurarci una volta per sempre contro il pericolo dì tornare Indietro. , . . C. P. lis«lctddkttmvgbfgzs