La città sotto la neve

La città sotto la neve La città sotto la neve 10.500 spalatori « 1250 cavalli e trattori meccanici per gli spartineve == Il traffico stradale e il servizio tram viario ostacolato Linee elettri che e telefoniche danneggiate acnltl. , ! ^i0^ ^&ZS22£KZZ3tè&\ ^ffL±^A^J^^^&\ciosi imponente nevicata non era stata vista da parecchi anni. La città è apparsa ieri mattina al torinesi oltre ogni dire pittoresca sotto la candida coltre dello spessore di circa 50 centimetri. Ma ben pochi si sono rallegrati a quell'artistico spettacolo, pochissimi si sono compiaciuti nell'ammirare le belle guarnigioni di ermellino che davano rilievo alle linee architettoniche degli edifici, adornavano di candidi flocchi sia la bruna nervatura delle alberate sia la fitta ragnatela della trazione elettrica, o mettevano un soffice cappuccio ai comignoli di cui sono cosparsi i tetti. La grande maggioranza pensava invece a tutti gli inconvenienti a tutte le noie che una cosi abbondante nevicata InevltaWlmente apportava. Già dalla notte precedente, era stato possibile prevedere quale sarebbe stata la giornata di ieri. La neve era cominciata a scendere abbondante in prima sera e dalla mezzanotte all'una i tram, che, ultimate le corse si portavano alle diverse rimesse, avevano incontrato i primi ostacoli. Gli scambi otturati dalla neve non funzionavano e le vetture giungendo successivamente ai accodavano l'un l'altra fino a formare del veri » propri treni, fermi sotto la neve che metteva ogni cura nell'adornarli di bianco. Questi convogli sarebbero stati ritrovati ancora ieri mattina se squadre di operai non fossero giunte a liberare gli scambi, con un faticoso lavoro. Sarebbe stato necessario che agguerrite squadre avessero continuato un'opera simile durante tutta la notte, e nel contempo che su tutte le linee vetture tranviarie, munite di spazzaneve, avessero ininterrottamente ' circolato. Solamente in tal modo sarebbe Btato evitato l'arresto verificatosi ieri mattina. Sciatori in città La nevicata continuata inesorabilmente durante tutta la notte, ha quasi compietajmente paralizzato II traffico. Malgrado il lavoro iniziato fin dall'alba dagli spazzaneve le vetture tranviarie non hanno praticamente potuto iniziare il servizio all'ora fissata. La cittadinanza s'è cosi trovata ridotta senza alcun servizio pubblico e ciò proprio nell'ora «di punta» che corrisponde all'apertura delle fabbriche e degli uffici. In tal modo le strade hanno acquistato una animazione straordinaria. La folla, dopo una vana attesa alla fermata tranviaria, non ha gotuto far di meglio che profittare del atti di strada ove la neve fosse se non spazzata, almeno consolidata dallo spartineve e si è tacammlnata a piedi verso gli uffici o 1 laboratori. A Porta Nuova è stato notato il concentramento di alcune centinaia di operai delle officine Lingotto, i quali hanno essi pure atteso Invano le vetture che li dovevano portare agii stabilimenti. La loro marcia per via Nizza ha assunto l'aspetto d'un vero e proprio corteo. Intanto qualche buontempone non ha trovato di meglio che calzare gli sci e con l lunghi pattini da neve ha sfoggiato quel tanto vantato « passo norvegese » che .certo fa avanzare del tempo, purché si disponga di buoni muscoli ed ottimi polmoni. Moltissimi poi hanno calzato scarponi da montagna e tenute da paese nordico, sempre a non tener conto delia grandiosa esposizione di stivaloni impermeabili fatta dalle rappresentanti del gentil sesso. Intanto, però, mentre la gran massa del pubblico, sia pure protestando, dimostrava una sufneente dose di filosofia, un'altra categoria di persone si trovava nei guai, proprio a causa della nevicata. È costoro erano gli addetti di ogni grado e funzione ai pubblici servizi. Dal competente ufficio comunale veniva iniziato il reclutamento degli spalatori. A quadri completi si mettevano al lavoro, con i mille spazzini di ruolo, 9500 altre persone. Per gli spartineve venivano utilizzati 1250 cavalli, oltre alcuni trattori meccanici. L'apertura del... valichi veniva cosi compiuta, ma la neve era tutt'altro che eliminata, in quanto ai andava ad ammucchiare ai lati delle strade. Per le linee tranviarie v'era inoltre l'inconveniente della fanghiglia che le automobili continuavano a cacciare sut binari e negli scambi, contrastando il lavoro degli operai. Le segnalazioni di Incidenti intanto si susseguivano. I soli pompieri, ancor prima delle nove, avevano ricevuto ben oltre sessanta chiamate, tutte altrettanto urgenti e tutte da soddisfare con i mezzi a disposizione. Cosi avveniva per le due Società distributrici di energia e per la Società telefonica culti provocati da rami spezzatisi dagli alberi, franamenti-e crolli. Dalle varie centrali si aveva l'esatta impressione di quanto stava succedendo, ma non era certo facile cosa accontentare ognuno. Tre agricoltori feriti nel crollo di un tetto Occorreva per intanto guardate ai casi più gravi. Un primo intervento dei pompieri si rendeva necessario nella nottata. Verso le ore tre giungeva infatti notizia alla Caserma Fontane di un sinistro accaduto in territorio di Collegno. La cascina abitata dal contadino Domenico Oldrà, di 45 anni, unitamente alla moglie Caterina Mllone, di 37 anni, ed al figlio Antonio, di 18 anni, era rimasta gravemente dan negglatà. Il soverchio pè«o della neve accumulatasi sul tetto, aopra quella che già. vi ai trovava dalla precedente nevicata, faceva cedere ad un tratto le capriate. Con enorme fragore 11 tetto, per una estensione di oltre 400 metri quadrati, precipitava e travolgeva la sottostante volta, che divide il granaio dalla stalla. I tre disgraziati Oldrà, che appunto dormivano nella stalla rimamevaino sotto il cumulo di macerie, unitamente alle quattordici bestie che vi si trovavano. Il fracasso del crollo faceva subito accorrere gli abitanti delle case vicine ed al cospetto del soccorritori si presentava una ben impressionante scena. Dal groviglio di travi, di masserizie, di calcinacci, uscivano, unitamente alle grida dei feriti, il mugghiare delle bestie rese folli dallo spavento. Mentre gli accorsi si davano attorno per il soccorso più urgente, venivano avvertiti 1 pompieri. . Un distaccamento, agli ordini del maresciallo Galimberti, non tardava a giungere ed era fortuna, in quanto i Fari dell'autocarro rappresentavano di per sè un valido ausilio all'opera. Dalle macerie venivano tratti gli Oldrà. Mentre il padre presentava leggere escoriazioni, 11 figlio si lamentava per ferite lacero-contuse al capo e la madre aveva riportato la frattura della gamba sinistra. I due feriti più gravi, con un'autobarella della Croce verde, venivano portati all'Ospedale Martini, dove erano, medicati e ricoverati. Fra 1 rottami della stalla rimanevano ancora prigioniere alcune bestie, legate «Me mangiatoie dalie. robuste calenellet mentre - -altee quattro, riuscite a liberarsi, avevano potuto fuggire. Quattro muoohe e tre vitelli potevano essere liberati ed ospitati con gli altri in una vicina stalla, altre tre «iucche invece erano state uccise dalla caduta delle travi. Un altro crollo è accaduto in" via Spallanzani 12, presso corso Stupinigi. Una tettoia dell'impresa di costruzioni Quaglino, ha ceduto sotto il peso della neve. Le capriate, spaccate le chiavarde che le tenevano legate, trascinavano nella loro caduta anche i muri perimetrali. Per una vera fortuna il tratto prospiciente il corso Sfcupinlgl resisteva e venivano cosi evitate disgrazie alla famiglia del custodi dello stabile. Rimanevano però danneggiati carri ed attrezzi ricoverarti sotto la tettoia. Una tettoia sprofondata Ieri sera poi, 1 pompieri si recavano in via Genova 4 dove, verso le 22,15 era crollato il tetto della casa senza, fortunatamente recare danno alle persone. Per- molte costruzioni a carattere temporaneo è occorso un rapido lavoro di spalatura della neve dai tetti, per evitare crolli e cedimenti. Altri inconvenienti ha originato la neve accumulatasi sui tetti di molte case. Per il sottostante strato di ghiaccio la nuova neve non ha avuto presa e a blocchi al stancava scendendo sul pendio e precipitando nella strada. In via Accademia Albertina all'angolo di via Ospedale alcuni pai! indicavano ai passanti tale pericolo, ed essi, per sfuggire all'eventualità di ricevere fra capo e collo un tale dono piovuto dal cielo, dovevano' affrontare l'alta neve che si accumulava oltre 11 marciapiede. Fra i danni minori del maltempo, a scegliere nelle centinaia di casi, si può ricordare l'Interruzione della linea elettrica della ferrovia di Pianezza, la caduta di un albero in corso San Maurizio, quella di numerosi paii di sostegno, e molti altri inconvenienti minori. Naturalmente anche fe"Ferrovie per l'Imperversare della Dufera di neve han dovuto lamentare ritardi di treni anche notevoli, ma, grazie la perfetta organizzazione e lo spirito di fascistico attaccamento ali dovere di tutto il personale, dai capi al dipendenti, non al son dovuti lamentare spiacevoli Incidenti. Nel pomeriggio il traffico non era paranco ristabilito. Sulle linee tranviarie, nemmeno 11 ripiego di far marciare le vetture a coppie, ha potuto migliorare la situazione. Alcune linee non venivano ripristinate che parzialmente più tardi ed il servizio su tutta la rete era attivato benché non in moti oregolare che verso le ore 18, esclusi però 1 tratti collinari, nel quali era stato impossibile compiere lo sgombro. Molte ditte hanno fatto ieri orario continuato, nella fiducia che il personale avrebbe trovato a sera un qualche mezzo di trasporto per far ritorno a casa. Gli studiosi di meteorologia per in tanto danno notizie per nulla conso lana QUMta nevicata non hTuiia taL f^S compio si annuncia 1 avanzarsi di un ciclone — nel senso meteorologico della parola — e cioè di una zona di intemperie, che dalla Bretagna, attraverso la Francia meridionale, doveva giunerere sulle nostre regioni fra ieri notte e oggi, non è del niù lieti, ma ormai il cittadino torinese, guarda il cielo plumbeo e greve con una certa qual rassegnata tranquillità. Si è abituato anche al maltempo. Le comunicazioni telefoniche con le vallate alpine sono naturalmente interrotte, e, malgrado la Società concessionaria abbia già staccato carri attrezzi per l'opera di riattivamento, non si può prevedere entro qual limite di temfto potranno essere rlnrlstlnate. Anche nella serata il servizio tram viario è rimasto ostacolato spe¬ cialmente su alcune linee. La citta &p- pativa tutta solcata da bianche trincee e la viabilità, anche per le automobili,. era tutt'altro che facile. Non sono mancati, come era prevedibile, sdruccioloni e cadute, ma fortunatamente senza gravi conseguenze. Le iniziative de « La Stampa » per una prossima gara di auto-sci La Stampa, nei dare notizia ieri mattina della abbondante neve caduta durante la giornata della vigilia e nella notte e del favore di cui godono già, presso intere categorie di sciatori, i campi di neve della nostra collina, suggeriva l'idea che si potesse, in qualche modo, dare impulso a tale attività, e prospettava la possibilità che la città stessa, con i suoi parchi ed i suoi viali, possa, in determinate condizioni, offrire agli appassionati il mezzo di allestire qualche manifestazione o gara eccezionale, capace di stimolare il senso agonistico degli Iniziati, offrendo al pubblico profano un'ora di svago ed esercitando, in pari tempo la più efficace propaganda sportiva presso coloro — e non sono pochi — i quali, pur nutrendo, in massima, qualche simpatia per lo sci, non si sono mai risolti a dedlcarvisi, accampando il pretesto del piccolo viaggio che bisogna affrontare Eer raggiungere i nevai più vicini, 'idea nostra, di organizzare una gara, in città, fra sciatori trainati da automobìli, ha trovato presso i dirigenti dell'Automobile Club e dello Sci Club Torino entusiastico consenso ed imme disto appoggio: sicché, nel pomeriggio di ieri, Vavv. Di Miceli, Direttore generale del R.A.C.I. (sede, di Torino), ed il cav. Saverio Passeroni, Segretario generale dello Sci Club Torino, si sono recati, accompagnati dal rag. Gioì gio Ambrosini, dall'ing. Carlo Bucchettl, entrambi Commissari sportivi dei R.A.C.I., e da due coppie composte di un guidatore e di uno sciatore, ad eseguire alcune prove sul corso Duca di Genova, nel tratto fra corso Vlnfaglio e corso Umberto I. Due Balilla erano state adibite all'esperimento: una guidata dall'ing. Moreno, che aveva come sciatore l'ine. Gioscia; l'altra pilotata dal sig. Carlo Bussi, cui si affidava lo sciatore Rodolfo Biscaretti di Ruffia. Le varie prove eseguite sul rettilineo e nella curva di corso Vlnzaglio hanno dato risultati soddlsfacentissimi : non appena la macchina accennava a muoversi e prima ancora che le funi di traino fossero tese, gli sci sensibilissimi guizzavano sulla neve. Occorre tener presento che, in caso di gara, le condizioni saranno migliori, perchè si sarà provveduto a mantenere intatta la neve, facendo spalare soltanto i tratti ne cessar! alla circolazione degli autoveicoli. La velocità raggiungibile dipende naturalmente, dalla perizia del guidatore e dello sciatore e dal loro grado di affiatamento, ma nel regolamento che l'Automobile Club redigerà saranno stabilite alcune limitazioni, ad evitare qualsiasi possibilità di disgrazia. Ogni coppia di concorrenti sarà accompagnata da un osservatore, il quale, mantenendosi ritto sul predellino dell'automobile, non perderà d'occhio lo sciatore, per essere pronto a far fermare la macchina, qualora si verificasse il minimo Inconveniente. La velocità massima consentita, alla prima gara, sarà, secondo quanto si prevede, di cinquanta chilometri all'ora. Tutto sarà disposto perchè la manifestazione si svolga alla prima abbondante nevicata dopo l'Epifania — nevicata che non potrà mancare, se i segni non mentono — ed 1 torinesi potranno così godere le gioie degli sport invernali anche senza muoversi da 'Casa propria. Aggiungasi che le gare di sci al traino meccanico sono una assoluta novità, non solo per Torino, ma per tutta l'Italia e forse anche per gli altri paesi: qualche isolato si era già dedicato a tal genere di sport, per conto proprio, percorrendo anche lunghissimi tratti (per esempio Torino-Sestrières), ma senza alcun carattere agonistico. L'esperimento torinese servirà quindi, fra l'altro, a fornire una base per la necessaria regolamentazione. Pubblicheremo al più presto il regolamentino della originale gara: a suo tempo, non appena le condizioni meteorologiche saranno proprizie, daremo l'annuncio del giorno, dell'ora e della località del raduno: i partecipanti avranno quindi da ventiquattro a quarantotto ore per iscriversi. E se qualcuno vuol cominciare sin d'ora ad allenarsi, padronissimo! IzslbdO1BlgolndCsbvsvlOvi CditloI C.• i8zC5I(ntCgCgCI smfsgtt