I portieri e il loro inquadramento

I portieri e il loro inquadramento Nell'orbita dei Sindacati Fascisti I portieri e il loro inquadramento La magnifica organizzazione - 4250 tesserati Una delle categorie di cittadini tra le prime ogni giorno a mettersi al lavoro è senza dubbio quella dei portinai. Da poco l'illuminazione stradale si è spenta, da poche ore i tram hanno ripreso a circolare e non ancora trasportano le prime frotte di operai e di impiegati, che già il portinaio balza dal letto, e mentre sua moglie spalanca il portone e comincia a lavorar di granata, egli, di questa stagione, scende, Innanzi tutto nei sotterranei a introdurre le prime palate di carbone nei caloriferi. La giornata lavorativa del portinaio si è cosi iniziata quando la maggioranza degli inquilini è ancora immersa nel sonno. Dilla poco egli comincia a scambiare i primi saluti con l'operaio che si affretta verso la fabbrica, con la signora mattiniera che esce per la prima Messa; quindi con la domestica che si avvia al mercato, con l'Impiegato che si reca in ufficio, con 1 ragazzi che vanno a scuola. E il movimento di via vai, una volta iniziato, non si arresterà che a notte inoltrata. Tutta la vita di un casamento passa sotto gli occhi: vigili, cordiali e riguardosi del portinaio ..Chi potrebbe.' dire, con precisione quali e quante e svariate mansioni disimpegna il custode delle nostre case nelle ventiquattr'ore? Mille ed una mansione Egli si può considerare un po' il ministro della grande abitazione moderna. Il portinaio sorveglia l'ingresso e l'uscita di ogni persona, avendo cura che. nessun estraneo di apparenza sospetta si introduca nella casa; riceve e distribuisce la posta; provvede al funzionamento del termosifoni; alla pulizia degli androni, del cortili e delle scale; si accolla volentieri il disbrigo di commissioni di ogni genere (s'intende... che ci vuole una mancia) ; si Incarica spesso di riferire al padron .di casa o all'amministratore i desideri o le lamentele degli Inquilini... E non basta. C'è poi tutto quanto dall'esterno confluisce verso l'interno della abitazione: le indicazioni da dare ai visitatori ai fattorini che portano pacchi, telegrammi, raccomandate, espressi; le informazioni da fornire alle Guardie Civiche od agli agentl di Pubblica Sicurezza; l'accoglimento degli esattori della luce, del gas e di altri servizi. A voler elencare ogni cosa non si finirebbe più. La figura del portinaio, che taluni persistono ancora a circondare di scarsa stima e considerazione, ha invece da tempo assunto — e coll'lntensificarsl della vita moderna tende sempre più ad assumere — le caratteristiche di quella di un lavoratore accorto ed instancabile, la cui funzione è ormai da ritenersi indispensabile nella nostra società urbana. E ciò che dai governi di un tempo non era affatto sentito — si considerava il portinaio niente più di un semplice domestico — è invece stato compreso perfettamente dal Governo Fascista, che ha conferito alla categoria dei portieri il riconoscimento giurìdico e la tutela sindacale, alla stregua di tutte le altre categorie di lavoratori. Il contratto nazionale dei portieri è del giugno 1929, e da allora la scrupolosa applicazione di esso, appoggiata validamente dal Sindacato, ha portato numerosi vantaggi materiali e morali agli organizzati. A Torino i portieri, che prima della Marcia su Roma erano parzialmente in. quadrati soltanto nelle leghe socialiste o popolari, ai sono incominciati a organizzare nel^ 1927. In pochi anni il Sindacato provinciale, sotto la guida appassionata e intelligente del Segretario barone Giovanni Rostagni di Bozzolo, si è portato a rapidi passi verso la sua perfetta efficienza. Senza nessuna obbligatorietà si è ottenuto'il tesseramento di ben 4250 portieri, cioè di quasi tutti quelli che sono in Torino. Elevazione morale Nei confronti dell'organizzazione la città è divisa In cinquanta zone, ognuna provvista di un capo-zona il quale ha l'Incarico di segnalare al Sindacato, che poi provvede direttamente, tutto quanto accade nel suo settore. L'inquadramento del portieri nei Sindacati fascisti ha fruttato alla categoria, come abbiamo detto, molteplici vantaggi, fra cui in primo luogo la elevazione morale, che è conseguenza del riconoscimento e della definizione del titolo, e il contratto nazionale di lavoro. A ciò bisogna aggiungere l'opera di assistenza continua che il Sindacato, in quanto tale, svolge a favore dei suol organizzati. SI è costituito un Ufficio di Collocamento, che garantisce gli iscritti dalla concorrenza di elementi estranei, In quanto che nessun portiere può essere assunto se non attraverso detto ufficio. Si è condotta e si prosegue, con risultati oltremodo soddisfacenti, una campagna contro gli alloggi antigienici del portieri. In materia di rigorosa applicazione del contratto, l'opera del Sindacato è di portata anche più notevole. Per fare alcune cifre, solo nel. mese di luglio 1932 1 portieri torinesi hanno potuto recuperare, per competenze arretrate e controverse, circa centomila lire; e dal marzo 1930 a tutt'oggi oltre un milione e mezzo di lire, che pendevano In discussione fra proprietari e portieri, sono, in parole povere, entrate nelle tasche di questi ultimi. Con l'attrezzatura sindacale fascista poi. una maggiore disciplina si è formata nella categoria, tanto che sono enormemente diminuite in Pretura le vertenze fra proprietari e portieri. Ciò è avvenuto anche perchè tali vertenze vengono Innanzi tutto discusse pariteticamente, e per lo più risolte, fra 11 Sindacato e l'Associazione fascista della proprietà edilizia. ■ Anche nei loro rapporti con gli Inquilini i .portieri non danno quasi più generalmente luogo a controversie. Per queste è stata creata In seno al Sindacato, ed egregiamente funziona, una apposita commissione di disciplina. E' prossima inoltre la costituzione di una. Cassa mutua malattia, la quale prowederà all'assistenza medica e farmaceutica degli associati, a dare sussidi in caso di parto e congrue indennità in caso di morte. Nuova coscienza e disciplina Insomma i portieri sono ormai, grazie al loro inquadramento nei Sindacati, all'altezza di qualsiasi altra categoria di lavoratori, ed è confortante riconoscere che alla nuova dignità loro conferita dal Governo Fascista essi hanno corrisposto con la formazione di una superiore coscienza e l'instaurazione di un perfetto senso di disciplina. Segnaliamo fra l'altro che l'anno scorso i portieri torinesi, prestandosi volonterosamente per la campagna antitubercolare, hanno raccolto vendendo gli speciali francobolli chiudl-lettera più di 50 mila lire, superando largamente la cifra messa insieme dai portieri di qualsiasi altra maggiore città italiana. E anche quest'anno, benché non si siano ancora tirate le somme, si prevedono risultati altrettanto cospicui. Salutiamo quindi con simpatia questi modesti e indispensabili lavoratori, e chi ancora conservasse verso di loro atteggiamenti di sufficienza o di dispregio — residui di vecchi tempi, di vecchie e ingiuste leggende, di vecchie mentalità —' impari a conoscerli, a comprenderli, a stimarli. Nel grande quadro della Nazione riorganizzata e vivificata dal Fascismo, anche i portieri stanno degnamente nel ranghi e marciano a dovere. Non per nulla un altissimo Gerarca del Partito, ricevendone poco tempo addietro una commissione rappresentativa, definiva i portieri: « Vigili sentinelle del Regime sugli usci delle case ». M. C. aIstll

Persone citate: Bozzolo, Giovanni Rostagni

Luoghi citati: Roma, Torino