L'attività culturale del Dopolavoro provinciale

L'attività culturale del Dopolavoro provinciale L'attività culturale del Dopolavoro provinciale Bandi di concorso per filodrammatici Nel complesso delle opere e delle Iniziative che l'Opera Nazionale Dopolavoro, sviluppa e persegue, spesso va ignorata o dimenticata l'attività culturale che pure è tanta parte aei programmi e delle direttive di marcia del possente organismo fascista. Troppo spesso per « dopolavoro » si intende soltanto sport, imquantochè lo sport costituisce indubbiamente, come entità e adesione di masse, la preponderante sua parte; ma a questa sezione, chiamiamola così, dell'Opera Dopolavoro, pur degnissima delle tante cure e premure che le vengon dedicate, s'accoppiano o si affiancano attività varie e diverse, non meno, al fini della educazione fascista del popolo, importanti e indispensabili. Compagnie di prosa A Torino molto s'è fatto nel campo culturale dall'Opera Dopolavoro. Se per lo sport il campo parve sin dall'inizio aperto per gli organizzatori a tutte le conquiste, essendo la nostra, terra di campioni e di atleti da tempi Immemorabili ed esistendo nella massa una profonda ed educatissima coscienza sportiva, non altrettanto facile parve l'affermazione in quell'altro comparto di lavoro che le Gerarchie hanno assegnato all'Opera: molti ostacoli "da superare, simpatie da orientare, tutto un indirizzo nuovo di cui improntare il cammino degli organizzati. Gli.ostacoli furon coraggiosamente superati e la vittoria presto raggiunta. Sorsero, accanto alle palestre e ai campi dello sport, le biblioteche e le sale per le conferenze e le lezioni; in quasi tutti i Dopolavoro corsi varii furono Indetti sul più dissimili argomentale compagnie filodrammatiche, finalmente disciplinate e seriamente organizzate, trovarono il modo di vivere, dignitosamente, cosi nei riguardi dell'arte come nella tenacia dei propositi. Tutta una piccola folla di uomini, professionisti ed esperti nei vari rami della attività intrapresa, si strinsero attorno ad Andrea Gastaldi, Presidente del Dopolavoro Provinciale, per coadiuvarlo nella bella intrapresa: e la complessa opera di organizzazione fu con intelligenza e schietta «feda proseguita dall'Ispettore Provinciale dell'Opera, dott. Fenu. Son di questi giorni 1 bandi dei due concorsi provinciali indetti dall'Opera fra i suoi "Itti: l'uno per le Filodrammatiche, •« per i giovani autori. Su questo —ùyiasnto desideriamo, per l'importanza e la originalità della iniziativa, soffermarci brevemente. H Concorso Provinciale per le Filodrammatiche è il terzo del genere bandito in Torino ed è riservato alle Società aderenti all'Opera: quindi a tatti'1 complessi del genere. A stabilire 0 carattere schiettamente dilettantistico dèi concorso, il bando stabilisce che nell'elenco artistico delle concorrenti, possano essere compresi uno o due .attori,.che, abbiano,,fatto..parte di compagnie professionali, ma che da queste siano "stati lontani durante i due-ultimi anni comici; in ogni modo questi attori non potranno interpretare che parti di secondaria importanza, péna l'annullamento di ogni diritto singolo e collettivo del complesso concórrente. Nello stesso modo le Filo¬ drammatiche debbono partecipare al concorso soltanto con elementi federati e assunti per iscritto all'inizio e per la durata del corrente anno comico. Le recite avranno luogo nelle singole sedi, dove le giurie si recheranno per dire il loro giudizio. Dovranno essere rappresentati esclusivamente lavori italiani e dovranno essere banditi i lavori immorali, i drammi gialli, e consimili produzioni. La classificazione sarà fatta per il complesso, per le singole attrici, per gli attori. Per quanto riguarda i complessi la giuria indicherà se la Filodrammatica vincitrice, assoluta possiede i minimi requisiti artistici per degnamente rappresentare la provincia al concorso di categoria superiore. Per tali valutazioni i giudici terranno presente le qualità di affiatamento, della dizione, del movimento, del giuoco scenico individuale e collettivo, del trucco, dell'abbigliamento, della direzione; e cosi pressapoco dicasi per la classifica individuale. Inappellabile sarà il giudizio della giuria: e alla classifica del giudici corrisponderanno numerosi bellissimi premi, medaglie d'oro, diplomi, medaglie d'argento e ricordi. Per i giovani autori Non meno importante e vivo di interesse è il secondo concorso, quello per i giovani autori. Finalmente qualcuno che si occupa di loro! Di quanti lagni furon pieni per tant'anni i giornali sulla sorte di questi dimenticati dalla pubblica attenzione e considerazione! Ora l'Opera Dopolavoro pensa alla loro fatica e desidera, là ove sia autentico merito, premiare e riconoscere. Provvido quindi questo concorso: e nobilissima sarà stata l'idea se, dalla gentile battaglia, anche un solo •lavoro degno sarà tratto alla luce e additato all'applauso del pubblico. Il bando stabilisce che i lavori concorrenti dovranno essere assolutamente inediti e quelli fra essi, giudicati degni, saranno rappresentati in Torino dalle migliori filodrammatiche e saranno inoltre segnalati alla Direzione Generale dell'Opera perchè li segnali a sua volta alle Compagnie professionali. Per tale mezzo è quindi possibile giungere molto lontano. Indispensabile però aver buoni polmoni e passo sicuro. Tre premi, da cinquecento, trecento e duecento lire, saranno aggiudicati ai tre copioni giudicati migliori dalla Commissione nominata dal Presidente Andrea Gastaldi, nelle persone dei camerati Leo Torrero (presidente), Cariano rea Rossi, Angelo Appiatti e Bartolomeo Biscaretti di Ruma. Ai singoli autori rimarrà la proprietà letteraria delle opere. Abbiamo voluto dire ampiamente di queste due iniziative dell'Opera perchè molto esse ci paiono significative e importanti per la diffusione della cultura artistica fra il popolo. Troppo spesso i grandi teatri sono preclusi alla massa, per ovvie ragioni: ma non v'ò paese o rione o villaggio che non abbia.oggi 1? sua filodrammatica, E per la voce di .questi innumerevoli appassionati complessi artistici potrà giungere al popolo, quello del campi e quello delle officine, l'espressione degna della fatica e dell'ingegno dei massimi scrittori italiani di teatro.

Persone citate: Andrea Gastaldi, Bartolomeo Biscaretti, Fenu, Leo Torrero, Ruma

Luoghi citati: Torino