Campane di Betlemme

Campane di Betlemme Campane di Betlemme Betlemme, 23 notte. Fra le iniziative intese a commemorare i Luoghi Santi del Vangelo nel corso del Giubileo della Redenzione, merita di essere sottolineato in maniera speciale, per la sua simpatica genialità, il progetto della radiodiffusione di un concerto delle campane di Betlemme, che avrà luogo domani sera nelle ultime ore della vigilia di Natale. E' risaputo che nella notte sul venticinque dicembre i cattolici di Palestina sogliono darsi convegno in grande numero tra le mura della grandiosa cittadina del Presepio per assistere alle funzioni religiose presiedute in persona dal Patriarca di Gerusalemme. ' Le fastose cerimonie cominciano alle ventidue e mezzo col canto solenne del Mattutino nella chiesa di Santa Caterina, che è annessa alla Basilica e che serve da parrocchiale per i cattolici di rito latino di Betlemme, a cui segue la Messa Pontificale. Il momento più suggestivo è dato dalla processione con cui il celebrante e i ministri che lo assistono all'altare si recano alla Santa Grotta, dove un diacono canta il Vangelo della Natività: « Hic de Virgine Maria Jesus Christus natus est ». Orbene> domani, una mezz'ora prima del Mattutino, ossia verso le ventidue del tempo locale, si svolgerà un concerto delle campane di Betlemme, che, trasmesso telefonicamente a Londra via Cairo, sarà poi radiodiffuso dalle sponde del Tamigi a tutto il mondo cristiano. Questa simpatica iniziativa, che è stata presa da una società inglese d'accordo con la Custodia Francescana di effcuNqtdmtsiqtdlidRpdtdptpAo4VsEmtg. . inTerra Santa, dopo aver ottenuto » de-1 „. j „, ... _ . csS&iti permessi dall' Alto Commissario ; Britannico di Gesuralemme, servirà ad annientare le distanze e a raccogliere in ispirito, nel medesimo istante, attorno alla Caverna del Natale tutti i seguaci del Vangelo anche se vivono materialmente sperduti sulle più remote latitudini del globo. La Grotta del Presepio La stalla che ha visto i bagliori della Natività di Cristo è scavata in una roccia situata sotto il coro della Basilica attuale. Trasformata in cripta, il suo soffitto primitivo è stato sostituito con una volta in muratura. Vi si scende per due scale in pietra. La sua oscurità catacombale è vinta dalle fiammelle di cinquantatre lampa*?. II piccolo Santuario ha una forma gnosi rettangolare e misura, in media, a a a i — a . . . metri 12,30 per 3,15. Sia il pavimento che le pareti sono ricoperti di lastre di marmo. Il luogo tradizionale della Nascita del Messia è indicato all'estremità orientale dolio, Grotta, al punto di congiunzione delle due piccole gradinate laterali. A quattro passi di distanza, in direzione di sud-ovest, si trova U devoto Oratorio del Presepio, dova la Vergine depose sulla, paglia, il suo Neonato e dove i pastori accorsero a presentare i loro primi omaggi al Salvatore. La mangiatoia vi è indicata da uno scavo nella roccia. Il Presepio in legno, con placche d'argento, di cui è fatta parola nelle relazioni degli antichi pellegrini di Terra Santa, si conserva fin dal secolo deoimoseoondo a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore- Di fronte aUa Cappella della Mangiatoia si drizza un altane dedicato alla memoria dei Re Magi?- 'La Cavernà'deìta Natività è ricoperta, per tre lati, da Una preziosa tela d'amianto carica di arabeschi in oro su sfondo rosso. Nella fascia di base si rincorrono, oome in una galleria di quadri, gigU e frutti aimbolici. Otto stemmi a doppio scudo e quattro parallelogrammi dalla cornice dorata formano il centro di tutto il disegno decorativo e riproducono la collana degli episodi pia salienti dell'infanzia di Gesù a Betlemme. Sulla parete meridionale sono raffigurate la Nascita del Redentore e la Apparizione degli Angeli ai Pastori. In quella settentrionale sono riprodotte la scena di San Giuseppe avvisato in sogno di fuggire con la Sacra Famiglia in Egitto e quella della Madonna che offre il suo Dhnn Figlio all'adorazione tiyi Re Magi. Nella stia parte superiore il telone è ricamato di versetti del Vangelo, che si intrecciano coi motivi dell'ornamentazione generale dei parallelogrammi g degli stemmi. Il Campo dei Pastori Fra le località dei dintorni di Betlemme, che si ricollegano col Natale bisogna ricordare innanzitutto il Campo dei Pastori. Chi non conosce la pagina commovente del Vangelo in cui i fortunati mandriani della Giudea si esortano l'un l'altro a correre ai piedi del Messia1; « L'angelo disse loro: Non temete, perchè io vi rsco una buona novella di grande allegrezza per tutto U popolo. Oggi nella città di Davide vi è nato un Salvatore clie è il Cristo Signore. Questo t>i sia di segnale : troverete un bambino avvoltò tielle fascie e coricato in una mangiatoia... I pastori presero a dire fra loro: Andiamo fino a Betlemme a vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere ». Era ovvio che la venerazione cristiana circondasse di particolare simpatia anche il Campo dei Pastori. Ma dove si trova esso1! Gli studiosi di problemi palestinesi non sono ancora completamente d'accordo a questo rigttardo. La credenza più comune, però, è ormai quella che localizza il teatro dell'apparizione sopra una timida altura nelle vicinanze di Betlemme e, propriamente, a breve tratto di distanza da un minuscolo accampamento di agricoltori detto ancora, nella lingua del paese, Beth-Sahnr, ossia villaggio dei pastori. Col Natale si riallaccia anche la cisterna che si trova quasi a metà strada fra Gerusalemme e Betlemme e che gli indigeni chianumo Bir-el-Kardismu. Sembra che questa parola sia una deformazione del vocabolo greco Kathisma, che vuol dire fermata o luogo di riposo. Secondo una tradizione di cui parla già il pellegrino Teodosio verso il 530, la Madonna e San Giusippe, recandosi alla città di Davide per il censimento, avrebbero sostato presso questo Pozzo del Riposo, di Maria, dei Magi o della Stella. Le due ultime denominazioni servono a ricordare la credenza dei primi sscoli secondo la quale fu precisamente a questi posto che i tre Re dell'Oriente ritrovarono la loro guida siderea, che doveva cotuìurli fino alla culla del neonato Messia, n fatto prodigioso è così narrato dall'Evangelista San Matteo: r. Quelli, udito il re (Erode), si partirono. Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente li precedeva, finché arrivata sopra il luogo dov'era il Bambino, si fermò. Vedendo essi la stella. gioirono di grandissima gioia ». A. M0NBELU. coimNPddègsnagp

Persone citate: Erode, Maria Jesus, Messia, Patriarca