Traci episodi della rivolta in Spagna

Traci episodi della rivolta in Spagna Traci episodi della rivolta in Spagna Cadaveri straziati - Treni presi a fucilate e chiese bruciate. - Nuove vitti* me tra i soldati e le guardie civiche - Bombe, mitragliatrici e aeroplani contro i sediziosi - Centinaia di volontari si mobilitano per aiutare il Governo —: ( Dai Madrid, 13 notte. L'uragano terrorista è passato, e la tranquillità rinasce nelle Provincie spagnuole insanguinate dallo scatenarsi di passioni e di odi. TI Governo però si mantiene vigile per evitare il temuto ritorno offensivo delle orde anarcoidi, che ancora stamane all'alba sparavano dall'alto dei tetti di Saragozza sulla forza pubblica e sulla popolazione atterrita, mentre d'altra parte reprime non inesorabile energia i focolari di rivolta che ancora persistono in vari punti della Spagna. Al convento di Villanueva TI più sanguinoso di questi episo di — che certo riempie di triste gaudio i socialisti desiderosi di poter rimproverare a un Governo borghese gli eccessi repressivi che essi lasciarono commettere in Andalusia lo scorso gennaio — si è svolto a Villanueva de la Serena e di essa, abbiamo già- informato i lettori. Basti dire che il numero totale delle vittime è risultato esaere di nove, fra cui due guardie civili cadute eroicamente nell'assalto - al convento dove si erano trincerati i rivoltosi' che sono stati tutti uccisi. E' risultato pure che il sergente che capeggiava i ribelli era un mutilato della guerra marocchina, e che considerato come un anormale era stato destinato dai suoi superiori a Villanueva, cioè in un paese assolutamente tranquillo il cui clima doveva essergli giovevole. Un altro episodio analogo viene a pascere oggi la bramosia dei. partiti estremi avidi del peggio e ansiosi di potersi trasformare da accusati in accusatori, quello di Bujalance nella provincia di Cordova, dove un numeroso gruppo di ribèlli assalì ieri il municipio che fu difeso con la pistola in pugno dal sindaco e da varie guardie municipali fino all'arrivo di rinforzi. Questi misero in fuga i rivoltosi che si rifugiarono allora in una casa. Da quella, come dal tragico fortilizio di Casas Viejas, essi spararono per ore e ore contro la forza pubblica, rifiutando di arrendersi. Le guardie civili sono state allora costrette a lanciare bombe a mano inviate appositamen te da Cordova. Una volta distrutto il fortino i militi sono entrati nell'interno dove, con loro grande sorpresa, non hanno trovato nessuno dei sediziosi. Gli estremisti erano passati attraverso il tetto in una casa contigua. Quivi furono arrestati 17 individui; ma un altro gruppo di fuggiaschi, che aveva raggiunto un edificio più lontano, ha ricominciato la resistenza e ha riaperta la battaglia, I rivoltosi si impadronirono di una guardia civile che si era momentaneamente separata dai compagni e, dopo averla uccisa, infierirono barbaramente sul suo cadavere. Le guardie dovettero di nuovo ricorrere alle bombe a mano, e quando entrarono nella casa vi trovarono otto cadaveri. In una viuzza del paese è stato trovato il corpo di un altro milite che era stato ucciso nella prima fase della battaglia insieme a quello di un bambino, figlio di un ricco proprietario della località, il quale si era unito alla forza pubblica che lo aveva protetto contro un tentativo di saccheggio. Atti di sabotaggio A Lucerna, sempre nella provincia di Cordova, i negozi sono stati assaliti e depredati da un gruppo di sediziosi. A Cordova stessa sono stati commessi nuovi atti di sabotaggio contro gli impianti elettrici, mentre a Malaga numerose automobili sono state bombardate nelle strade, il che ha costretto le autorità a ritirare ieri sera dalla circolazione i tranvai e gli autobus. A Saragozza, dove il servizio ferroviario è tuttora seriamente intrai ciato <iai continui attentati anarchi ci, U Governatore ha ordinato il licenziamento di tutti i controllori tranviari i quali - si erano rifiutati di guidare le vetture al posto dei g i nostri corrispondeconducenti. Allo stesso modo tutte le licenze degli autisti del servizio pubblico sono state riti: -te in seguito allo sciopero dei tassì, e saranno concesse ai numerosissimi aspiranti, atto questo di giustizia esemplare. A Gijoit sono stati arrestati quattordici tranvieri per atti di sabotaggio. Leon, dove lo sciopero è incominciato ieri e continua ancora, è tuttora priva di giornali; i binari ferroviari sono stati asportati per un lungo tratto, ma per. fortuna si è potuto evitare un nuovo disastro. Fatti assai gravi si sono svolti nel bacino carbonifero leonese, dove l'agitazione è ancora intensa. / minatori, che si erano impadroniti di quattro villaggi, si sono ritirati dopo aver disarmato un posto di guardie civili incontrato sul loro passàggio, nel paesino di Cascabelos. Qui la guardia civile ha dato loro battaglia. Quattro estremisti sono stati uccisi e gli altri messi in fuga. Ma questi hanno suscitato nuovi focolari di rivolta là dove si rifugiavano, e perciò U Governatore di Leon ha inviato forze dell'esercitò' con l'ausilio di tre aeroplani die hanno effettuato una sistematica battuta nelle montagne fra Cueto e Arganti, ripari dèi riottosi. Gli equipaggi dei tre apparecchi che sono provvisti di bombe e di mitragliatrici, hanno ordini precisi che le autorità non hanno voluto rivelare. I ribelli vagano tra le montagne mettendo in pericolo i villaggi che attraversano Due soldati sono stati trovati ucciai. arrdfmafbqcgrggGdtpCiandnArresti e conflitti A Cadice il Governatore ha ordinato l'arresto di tutto il personale delle tipografie dei giornali che si rifiutava di lavorare; lo sciopero è terminato stasera. Ad Algesiras sediziosi hanno incendiato la casa di un proprietario rurale. Presso un molino, il cui personale continuava il lavoro si è svolta una lunga battaglia fra la forza pubblica e gli estremisti die sono stati finalmente posti in fuga. Sul ponte ferroviario detto « della concorrenza », che dà accesso al va poretto per Gibilterra, la locomotiva del rapido di Madrid che arrivava in quel momento, è stata oggetto dt una scarica di fucileria da parte di un gruppo dì anarchici che sono riusciti a dileguarsi. Un estremista, che era condotto ferito al posto di pronto soccorso, ha tentato di saccheggiare « per rappresaglia » U benefico istituto. A Puerto Real, sempre nella provincia di Cadice, un gruppo di contadini armati di falci e di schioppi ha tentato una marcia sulla città. I rivoltosi raccoglievano al loro passaggio attraverso le campagne degli uomini che obbligavano a seguirti per proclamare a Puerto Real U comunismo libertario già trionfante, secondo quanto assicuravano, in 'tutta la Spagna. Le autorità adottarono misure di precauzione spettacolose, e vista la mala parata il gruppo si disperse. A La Coruna nuovi incidenti sono sorti fra sediziosi e la Guardia Civile in vari punti della città; un .anarchico è stato ucciso. Nel resto di questa provincia la tranquillità ai sta ristabilendo; tuttavia 300 scaricatori del porto di El Ferrol continuano lo sciopero. A La Brana è stata incendiata e totalmente distrutta un'altra chiesa, e a Elvina, in seguito a un attentato contro i lavori ferroviari in corso, è stata uccisa una guardia civile. Presso la stazione di La Coruna un, sorvegliante ferroviario ha scoperto j la notte scorsa una bomba gigante- j sca del peso di diciotto chili che era'stata collocata sull'ago di uno soam-\bio e doveva esplodere al passaggio\del diretto per Madrid: una nuov&>oatastrofe è stata così evitata. 1 In Navarro sono avvenuti altri in* cidenti sporadici. Ad Artadio gli e- strem'isti hanno appiccato il fuoco enti ) alla rimessa di un grande proprietario rurale e poscia alla chiesa parrocchiale. Consumato l'incendio; che distrusse ih parte l'aitar maggiore, fecero suonare le campane a stormo, n pubblico accorse allarmato alla chiesa, e gli estremisti allora fuggirono alternando gli spari alle bestemmie e agli insulti. La Guardia Civile li ha inseguiti e ne ha feriti quattro. Nella stessa regione, presso Pamplona, i rivoltosi hanno aggredito la forza pubblica che era accantonata nella piazza di un villaggio in previsione di disordini; nella repressione un rivoltoso è staio ucciso e due altri feriti. Il Sindaco di Saragozza destituita Anche nella provincia di Teruel il movimento insurrezionale è stato pienamente dominato. Il numero dei detenuti supera i 400. Per rimanere nell'Aragonese, aggiungiamo che il sindaco di Saragozza è staio destituito òggi dal Governatore per la sud ' passività durante la repressione del movimento terrorista; e che a Calatajud la Cappella della Vergine delle Bocce, patrona della città, è staici compietornente distrutta. Gli episodi di Bujàlance e della zona mineraria leonese hanno ingrossato la tragica lista di questi giorni di un'altra ventina di morti. Continuano intanto a manifestarsi i prodromi di una vasta e significativa reazione civica : ad Alcanis si è costituita una milizia composta di piovani borghesi per impedire nuovi attentati terroristici; a Mozarrifar cinquanta abitanti, e a Medina di A' ragona altri trecento, hanno chiesto alle autorità il permesso di recarsi a Saragozza per mettersi risolutamente a lato della forza pubblica nell'azione intesa al ristabilimento dell'ordine. Nella provincia di Granata lo sciopero ferroviario è continuato oggi. TI personale è stato intimato di presentarsi entro tre ore al lavoro pena il licenziamento, e il Governatore ha invitato i padroni delle officine e dei negozi a fare altrettanto nei riguardi del loro personale. Presso Burgos un altro atto di sabotaggio è stato commesso sulla linea ferroviaria di Ariza dove l'esplosione di una bomba ha sollevato un tratto di binario. RICCARDO FORTE , j nT°"e anche dalla nave prigione j Uruguay venti detenuti, in seguito 'a confusione creatasi, da un tenta\tìvo di ammutinamento, riuscirono \a prendere il largo; un indimduo >rìle era stato Vte*0 aggirarsi in at teggutmento sospetto presso la ri "tessa dei tram in piazza Lesseps f s'<*to ucciso da una guardia, ' A. Q. La fuga di 60 arrestati a Barcellona Barcellona, 13 notte. Una audace evasione collettiva dal carcere modello di Barcellona è stata effettuata oggi da una sessantina di arrestati per i fatti dei giorni scorsi. La fuga, che era stata pazientemente preparata, è avvenuta verso le 9 di stamane attraverso una specie di tunnel di 50 centimetri di diametro, che dalla cèlla 184 della terza galleria immetteva nelle fognature, seguendo il corso delle quali, muniti di piani di orientamento, i fuggitivi sono riusciti a raggiungere la superficie. L'uscita dalla fognatura, che è avvenuta attraverso due botole che si trovano a 400 e a 1500 metri dall'edificio della prigione, ha richiamato l'attenzione dei passanti, che credevano si trattasse di estremisti che avevano organizzato un qualche attentato terroristico. All'apparire degli agenti una quarantina di evasi è riuscita a mettersi in salvo, mentre ventidue che erano ancora nell'interno della fognatura furono arrestati. Inóltre durante la scorsa