Le tragiche giornate della Spagna

Le tragiche giornate della Spagna Le tragiche giornate della Spagna 135 morti e oltre 300 feriti tra rivoltosi e guardie civiche - Impressionanti episodi nelle Provincie - Verso il ristabilirsi dell'ordine ? (DAI NOSTRI CORRISPONDENTI) Madrid, 11 notte. La situazione generale in tutta la Spagna è nettamente migliorata nelle ultime ventiquattro ore. Salvo il persistere di alcuni focolari isolati di rivolta, l'ordine è da per tutto in via di ristabilimento. I timori che il Governo nutriva per la giornata di oggi, in seguito alla dichiarazione dello sciopero generale da parte della Confederazione nazionale del lavoro, sembrano essersi in gran parte dissipati, e si spera che domani, alla riapertura delle Cortes, Martinez Barrios possa dare l'annunzio che il complotto anarchico è stato definitivamente soffocato. Ore di terrore Le ultime notizie ufficiali assicurano che la calma è ritornata in tuh ti i centri nei quali scoppiò, nella giornata di venerdì, la sedizione, ed in particolare a Barcellona, a Saragozza — ove tuttavia numerose bombe sono esplose la notte scorsa ■ a Logrono — dove il numero dei morti nella lunga battaglia fra gli anarchici e la forza pubblica ascende in totale a sei —, infine nelle Provincie di Huesca, di Avila e di Teruel. A Saragozza tutti i membri del comitato nazionale della C.N.T. (onarchica) che dirige i sindacati affiliati a questa Confederazione in tutta la Spagna, sono stati arrestati. Il numero totale dei morti nelle giornate tumultuose di venerdì e di sabato, in questa sola città, ascende finora a dodici. I giornali danno impressionanti relazioni delle ore di angoscioso terrore che la città aragonese ha vissuto, soprattutto nella tragica alba del sabato, allorchè intieri quartieri di Saragozza abitati da una popolazione operaia, in gran parte inquinata dal virus anarchico, rimasero per ore ed ore in balia del terrorismo più- sfrenato, e anche -quando la forza pubblica mosse a riconquistarli alle orde anarchiche, furono teatro di una battaglia che — attraverso alterne vicende — collocava quegli abitanti ora in un campo ora nell'altro, come in un autentico episodio di guerra civile. Lo sciopero fallilo Quanto alio sciopero generale ordinato dalla Confederazione nazionale del lavoro esso ha avuto lo stesso poco successo che prevedevamo ieri, la stessa poca fortuna cioè che avevano ottenuto i tentativi analoghi effettuati con tanta frequenza in questi ultimi anni. Non solo nella capitale dove gli operai iscritti alla Confederazione anarcheggiante sono una infima minoranza, ma altresì nel resto della Spagna, e perfino in città ed in Provincie nelle quali la Confederazione ha un predominio assoluto sulle altre organizzazioni sindacali, l'ordine di sciopero lanciato la notte scorsa è stato assai male obbedito. Si può dire che in tutta la Spagna gli operai che hanno abbandonato il lavoro non arrivano ad una percentuale del 5 %. Alcune bombe sono state lanciate contro due vetture tranviarie in una strada periferica senza cagionare vittime. Due bombe sono state lanciate pure contro i trasformatori dell'energia elettrica presso il ponte di Vallecas. Gli anarchici hanno inoltre sparso grande quantità di benzina intorno ai muri della Inclusa (Asilo dei trovatelli) appiccando poscia U fuoco. L'incendio ha raggiunto proporzioni allarmanti, ma il pronto intervento dei pompieri ha potuto sventare il barbaro proposito dei terroristi. Tutti i negozi si sono aperti normalmente, e nelle fabbriche e negli uffici il lavoro non ha subito alcuna interruzione. Soltanto gli operai edili, adibiti ai lavori di allacciamento sotterraneo delle ferrovie, e quelli della città universitaria hanno scioperato. La bomba sotto il treno Meno buona è la situazione in alcune Provincie dell' Andalusia dove una gran parte del personale della Compagnia Madrid - Saragozza - Alicante e quello delle Ferrovie anda luse ha fatto sciopero. Numerosi tre^ ni non hanno potuto essere avviati se non grazie al concorso degli ufficiali e dei soldati del Genio. A Saragozza, a San Sebastiano, a Pamplona, ecc. gli operai della Confederazione del lavoro hanno tentato invano di trascinare ■ allo sciopero i compagni. A La Coruna, dove gli operai anarchici sono in maggioranza, lo sciopero continua. Le notizie da fonte particolare che trasmettevamo ieri circa le proporzioni del disastro dell'espresso di Siviglia-Barcellona, sul passaggio del quale gli anarchici collocarono una bomba, sono purtroppo confermate, n numero dei morti supera quello di trenta clte si era indicato ieri. .1 lavori di salvataggio continuano con difficoltà. L'identificazione dei miseri corpi, letteralmente ridotti in poltiglia, è quasi sempre impossibile. II Ministro della Guerra ha pregato i giornali ed i corrispondenti esteri di smentire le notìzie che da¬ vano all'episodio sedizioso di Villanueva de la Serena (Estremadura) un carattere militare. E' la popolazione del villaggio che si è ammutinata sotto gli ordini di un sergente che è l'unico militare compromesso. La battaglia nel convento / ribelli si sono rifugiati in un convento, dal quale hanno sostenuto durante ventiquattro ore una lotta accanitissima scambiando migliaia di colpi di arma da fuoco con le forze deWesercito inviate da Badajoz, sotto U comando di un colonnello della guardia civile. Questi ha concesso ai rivòltosi un termine di alcune ore perchè si arrendessero; per. tutta risposta i ribelli hanno intensificato il fuoco. Due di essi sono usciti dal loro ridotto con le pistole •■ puntate contro la forza pubblica;, uno di essi è stato ucciso, e l'altro gravemente ferito. Per scoraggiare i ribelli, il colonnello ha ordinato di mettere in azione un cannone inviato appositamente da Badajoz, e sono state lanciate anche deUe bombe lacrimogeìte. Vista l'inefficacia di questi mezzi, stamane il convento è stato assaltato alla baionetta. Sette cadaveri di sediziosi sono stati trovati nell'interno di esso. Altre sette persone, fra le quali il sergente che dirigeva il movimento, si sono rifugiate nel sottosuolo. Si cerca ora di catturarli vivi, ma i ribelli continuano a resistere. Durante l'assalto del convento una guardia, civile ed un sergente sono stati itecisi. A Currea del GaUegc, presso Huesca, la notte scorsa i rivoluzionari si sono impadroniti del villaggio, della stazione ferroviaria ed hanno ucciso barbaramente il parroco. Secondo le ultime informazioni ufficiose si fanno ascendere a 15 le guardie civili cadute uccise, e a Vi. quelle rimaste ferite in questi giorni nelle varie città della Repubblica, Tra gli scioperanti i morti sarebbero 69 e » feriti 118. Queste cifre sona, però tutfaltro che complete. E' da ritenersi più esattamente che i rivo* luzionari morti siano circa 120 e f feriti oltre 300. RICCARDO FORTE Mitragliatrici e bombe in azione a Barcellona Barcellona, 11 notte. Lo sciopero generale che si temeva da ieri è stato stamane tentato da elementi estremisti, ma le grandi misure d'ordine adottate dalle autorità sono state sufficienti a far fallire il tentativo. Le ultime ventiquattr'ore non sono però trascorse tranquille, e in varie località sono esplosi petardi e bombe, una delle quali ha causato gravi ferite a uno stalliere. Un carrettiere è stato ucciso in uno scontro , fra forze ed estremisti, e il vigilante notturno di una fabbrica è rimasto vittima di una scarica di rivoltellate sparatagli da un gruppo di giovinastri. Le perquisizioni nei domicili degli estremisti sono continuate durante la scorsa notte e la giornata , odierna. Sono state rinvenute molte rivoltelle, una notevole quantità di munizioni e degli esplosivi. Sono anche stati operati alcuni arresti. Un gruppetto di rivoltosi è stato trovato in possesso di oltre mezzo quintale dì dinamite. Soltanto grazie all'impiego di alcune mitragliatrici, i cui spari durati a lungo hanno messo in allarme il rione di Sans, è stato possibile far sloggiare da una autorimessa un gruppo di sovversivi che effettuavano scariche di rivoltelle contro gli agenti che pattugliavano in quei paraggi. Intanto si ha notizia di due nuovi gravi attentati commessi contro le ferrovie. Nelle vicinanze del paese di Arbos un ponte è stato fatto saltare in aria con una potente bomba; ma il fatto è stato portato subito a conoscenza deUe autorità che hanno dato disposizioni che sono valse ad evitare gravi disgrazie. Anche il treno proveniente da Madrid, e diretto a Barcellona, una delle linee più importanti e di maggior traffico viaggiatori di tutta la Spagna, è giunto in questa città con varie ore di ritardo a causa dello scoppio di una bomba che ha distrutto alcuni metri di binari nei pressi della stazione di Casetas. In una strada non lontana dal centro una automobile pubblica, sulla quale si trovavano una signora e una bambina, è stata fermata dai rivoltosi che dopo aver fatto scendere i passeggeri e l'autista l'hanno incendiata. Dal resto della provincia di Barcellona, ove pure sono stati effettuati degli arresti, e dove le grandi misure precauzionali sono state intensificate, non si hanno notizie di incidenti di notevole gravità. A Gerona sono scoppiate due bombe, e a Manresa, ove ieri sera i rivoltosi riuscirono a lasciare buona parte della città al buio, sono state rinvenute notevoli quantità di espio* si vi, A. G.

Persone citate: Avila, Cortes, Gerona, Huesca, Martinez Barrios, Villanueva