L'estrema violenza del moto rivoluzionario in Spagna

L'estrema violenza del moto rivoluzionario in Spagna L'estrema violenza del moto rivoluzionario in Spagna Scene di orrore e di morte tra i rottami di un treno fatto saltare con una bomba Paesi nelle mani dei rivoltosi - Lo sciopero generale minacciato per oggi -Il tragico bilancio della giornata : oltre cento morti e centinaia di feriti è a e e , a l é e o , e - Madrid, 11 mattino. Il Presidente del Consiglio ha dichiarato la notte scorsa per radio che l'ordine pubblico è in via di ristabilimento in tutta la Spagna e che il movimento anarchico deve considerarsi dominato. Questa rassicurazione però — che già è stata data ieri l'altro quando il movimento, come si è visto dopo, era già in pieno sviluppo — non è bastata a calmare del tutto le apprensioni del pubblico. Le esitazioni socialiste Lo sciopero generale dichiarato dai sindacati della Confederazione nazionale del lavoro a Madrid e in tutta la Spagna a partire da ieri mattina desta nuove inquietudini che acuiscono il nervosismo generale. Vero è che nella capitale, al contrario di ciò che avviene in Catalogna e nell'Andalusia, le forze della Confederazione sono una minoranza e che i sindacati che formano la cosidetta Unione generale dei lavoratori di carattere socialista non aderiscono al movimento. Ma non si sa se, ora'che i socialisti non partecipano più al governo e che la costituzione di un parlamento di destra, prospettata ad arte come il preludio di una dittatura militare, ha esasperato certe masse operaie da tempo addestrate alla violenza, accadrà lo stesso. A Madrid si teme che anche senza un ordine esplicito dei loro capi una parte degli affiliati all'Unione dei lavoratori possa unirsi allo sciopero. Se così accadesse la situazione potrebbe diventare critici* ima. Fortunatamente i sindacati soci yisti sembrano finora resistere, se anche con minore risolutezza che in precedenti occasioni, agli inviti della Confederazione del lavoro al « fronte unico proletario ». Il Socialista in un articolo espurgato dalla censura lascia capire — ed è questo un indizio grave — che la massa operaia vede senza antipatia preconcetta il movimento, ma aggiunge che, trattandosi di una insurrezione inorganica composta di episodi ^solati e senza alcuna probabilità di successo, essi non potranno aderirvi. A Madrid 11 bombe sono esplose in diversi punti della città durante la notte da sabato a - domenica c un'altra ventina nella notte scorsa. Si tratta però di piccoli congegni esplosivi con lievi cariche, e nessuna vittima si è avuta a lamentare. Le misure poliziesche continuano con-eguale rigore. La censura funziona in pieno e sui crocevia coppi-} di guardie fermano e perquisiscono continuamente le automobili, spesso costrette a subire questa molesta visita tre o quattro volte in un solo tragitto; mentre una guardia fruga nell'interno della vettura, l'altra punta il moschetto contro il conducente per poter prevenire qualunque reazione nell'ipotesi che si abbia a fare con anarchici. Il fatto però più impressionante che menzioni la cronaca di questi giorni è avvenuto alle 23 di sabato presso Valenza. Dei socialisti avevano fatto deviare presso Saragozza un treno, cagionando il ferimento di 11 viaggiatori. Altri treni sono rimasti paralizzati per due giorni in piena campagna. il treno squarciato Afa l'attentato commesso contro il diretto da Siviglia a Barcellona supera in gravità ed orrore tutti gli altri episodi di criminoso sovversivismo succedutisi in queste giornate. A venti chilometri da Valenza, tPsgfrbtdvsrc a e i o a i n o a i tra la stazione di Puzol e quella dil Puig, una bomba era stata collocata1 sui binari a metà circa di un ponte gettato in quella località su un profondo burrone. Il passaggio del diretto ha provocato lo scoppio della bomba; il ponte è saltato in aria e tre vagoni, uno di prima classe e due di terza, sono precipitati nel vuoto. Dai villaggi vicini, dove era stato chiaramente percepito il rumore dell'esplosione, sono accorsi dei contadini. Una indescrivibile visione si offriva ai loro sguardi. I tre vagoni erano ridotti a un ammasso informe di rottami di sbarre di ferro e di travi aggrovigliate le une alle altre; da questo mucchio' di macerie sporgevano i corpi straziati dei viaggiatori. Alcuni di questi avanzavano penosamente il capo tra il groviglio di ferramenta contorte gridando disperatamente. Uno di essi che era impazzito gridava senza tregua: Lo ucciderò. Immediatamente sono stati mandati da Valenza dei treni ambulanza recanti medici e ingegneri, ma la scarsità del personale tecnico ha fatto sì che i lavori dì salvataggio non abbiano potuto cominciare che dopo varie ore. Il primo treno di soccorso ri-, partiva per Valenza alls 4 di ieri mattina con 5 morti e tiumerosi feriti. Alle nove tornava dal luogo della catastrofe un secondo treno con altri cinque morti. L'estrazione dei cadaveri è continuata per tutto il pomeriggio e nella serata, a prezzo di gravi difficoltà perchè è diffìcile raggiungere i corpi delle sventurate vittime letteralmente imprigionate in mezzo a una congerie inestricabile dì rottami. Finora sono stati raccolti, secondo notizie non ancora confermate ufficialmente, 30 morti, di cui solo pochissimi hanno potuto essere identificali. Tra essi si trovano due fratelli proprietari dei grandi magazzini a Barcellona « El Siglo » che furono completamente distrutti da un incendio nel Natale dello scorso anno. L'ampiezza della rivolta A Saragozza l'agitazione e continuata fino a ieri mattina, e gli anarchici in vari punti della città hanno mantenuto per parecchie ore il sopravvento ed lianno incendiato varie chiese. Cinquecento uomini hanno partecipato attivamente alla rivolta in questa città. Il numero dei morti in totale è di otto. Mancano altri particolari. A Logrono, dove le vittime degli incidenti di venerdì notte sono staite in tutto quattro, la calma è topnata. Non si hanno notizie sulla sorte del treno misto 231 che è bloccato dalle 11 della mattina di sabato in prossimità del villaggio di Briones a poca distanza da Miranda, villaggio di cui i rivòltosi si erano resi padroni. A Granada gravi disordini sono avventiti durante la mattinata di domenica. Gli anarchici sono riusciti a tenere in scacco la forza pubblica, appostandosi sui tetti delle case e sparando sulla Guardia civile. La polizia ha ripreso il sopravvento dopo una dura battaglia. I rivoltosi hatmo incendiato le quattro chiese di Santa Agnese, San Giuseppe, San Gregorio e San Luigi, quest'ultima apprezzatissima per il suo valore artistico, e il convento delle Suore dell'Ordine di San Tomaso. Le prime tre sono state completamente distrutte. I rivòltosi hanno pure tentato di incendiare il teatro di Isabella Cattolica, inondando di benzina un piccolo cortile attiguo al palco c appiccandovi qtgtrge , l o i l e i quindi fuoco. I pompieri hanno potuto jxrò domare il sinistro. L'agitazione ha raggiunto < maggiore intensità nella serata di sabato in alcune località di Estremadura. A Villanueva de la Serena un grupj,>o di reclute si è ammutinato e la popolazione ha fatto causa comune con gli insorti. Soldati e sottuffìc ioli che resistevano sono stati ridotti con la forza al silenzio. Un sergente e un soldato sono rimasti uccia]. Da Badajoz sono stati inviati d'urgenza dei rinforzi militari e il napo delle forze rimaste fedeli ha dhio ai ribelli otto ore di tempo per arrendersi. A mezzanotte il Ministro degli Interni ha annunciato che i rivoltosi si erano arresi. Un bando del Governo Il Ministro degli Interni, nel suo discorso dinanzi al microfono della stazione radio, ha stigmatizzato il criminale attentato contro la linea ferroviaria presso Valenza che ha causato vittime innocenti ed ha invocato la collaborazione dei cittadini affinchè i colpevoli siano assicurati alla giustizia e ricevano il meritato castigo. Il Ministro ha poi reso noto un bando pubblicato nel pomeriggio di ieri in tutta la Spagna. Esso comprende tre articoli: il primo contempla la proibizione delle rìuniomi, cortei ed assembramenti nella vir. pubblica; il secondo stabilisce che saranno considerate come sospette tutte le persone estranee al servizio che siano trovate in prossimità delle strade ferrate e dei.ponti \nelle ore dal crepuscolo alla mattina; il terzo annunzia che, indipendemtemente dalle pene fissate dal caiice, il Governo applicherà ai tmsgressori le sanzioni eccezionali ! previste dalla legge di pubblica sicurezza per il porto abusivo di armi sroppiugstqvs[■t, ecl esplosivi. . , , „, \II Ministro del Lavoro, a sua wol-1in, ha dichiarato che il numero dei morti nel movimento rivoluzionario •nella giornata di sabato in varii centri della Repubblica ascende probabilmente a un centinaio e quello dei feriti a 300. Se a questi si uniscono quelli che sono rimasti vittime dei,conflitti di ieri, la cifra sale paurosamente La situazione politica permane isubordinata alla soffocazione totale del moto rivoluzionario: e perciò le annunciate dimissioni del Governo sono rinviate a causa dell'ora grave che attraversa il Paese. R, F. Bombe e sparatorie a Barcellona Barcellona, 11 mattino. (G.) Alcuni morti e diversi feriti, ■vari dei quali in modo grave, devono essere aggiunti al tragico bilancio di queste giornate. Due delle nuove vittime sono state causate da una esplosione di una bomba di alta potenza avvenuta ieri in un popoloso quartiere ove tutti i vetri sono andati in frantumi determinando gravi scene di panico. Il gravissimo attentato dinamitardo che viene a ingrossare l'interminabile serie registratasi in questi giorni ha una volta di più sollevato l'indignazione della pacifica cittadinanza che assi ste attonita all'impressionante ri-petersi di tali atti. Altri scoppi sisono registrati in diversi rioni del-la periferia ove però non si devono registrare vittime. Diversi veicolisui quali sono state piazzate dellemitragliatrici perlustrano i variquartieri della città e in più di una occasione al loro apparire gli agenti ! sono accolti a colpi di rivoltella sparati da individui che, protetti della oscurità, riescono quasi sempre a prendere il largo. Nella notte si è pure avuto un nuovo tentativo di incendio a wna rimessa di trams; . una sparatoria è stata sostenuta dagli agenti che custodivano la rimessa ma gli incendiari, nonostante tutto, sono riusciti a lanciare del liquido infiammabile contro alcune : vetture che non sono andate distrutte grazie all'intervento dei vS- ' giii del fuoco. Nella provincia di Gerona soni state tagliate alcune linee telefona che ma, a quanto sembra, l'attività svolta dagli estremisti in quel luogo [■sì è limitata ad alcuni atti di sabotaggio non eccessivamente gravi. A ■Manresa, a oirca una quarantina di chilometri da Barcellona, si è tentato di far rimanere la città al buio mediante la distruzione con bombe delle linee elettriche, ma la manovra dei rivoltosi non è riuscita che a metà. Sono stati proibiti i gruppi di oltre due persone e la quasi totalità dei viaìidanti è perquisita. Nei pressi delle caserme nessuno può avvicinarsi e le strade che vi accedono sono strettamente sorvegliate. Anche ieri, principalmente a cominciare dalle prime ombre della sera, il crepitare dei moschetti e lo scoppio delle bombe e dei petardi ha nuovamente messo in orgasmo l'intera cittadinanza che si è astenuta dall'uscire di casa. H fatto più saliente della giornata,di ieri si è registrato davanti alla caserma ove è stata fatta scoppiare una bomba.Sono rimasti feriti un capitano della Guardia civile e due guardie. Frattanto diverse bombe esplodevano in diversi punti della capitale, e con una dì esse il popoloso rione di , S. Andres veniva lasciato aU'oscu . . , , \ro. Le avarie hanno potuto pero es1 „ ; Mf„„,_v„ „tz„„n*„ TL —„ i e sere prontamente riparate. Un gruppetto di estremisti, entrati nella chiesa di San Cucufate mentre buon numero di fedeli ascoltava la Messa, con del liquido infiammabile hanno tentato di incendiare la chiesa. Le fiamme però sono state spente dagli stessi fedeli presenti. A Santa Eulalìa e a HospHalet e i diverse sparatorie sono registrate ò a a , e a a o o e e a e nella serata. A quanto sembra, in questa ultima località sarebbe [rilevante il ninnerò dei feriti e alcune persone sarebbero rimaste uccise. Nei pressi della Banca di Spagna un grosso petardo è stato fatto esplodere e, sempre nel quartiere di S. Andres, il ponte del Dragone, di dove passa la linea ferroviaria Barcellona-Bilbao, è stato danneggiato da una potente bomba. Un tram della linea Bordeta è stato fatto oggetto di una violenta sparatoria e il manovratore è caduto gravemente ferito. Nei pressi di Coll Blanch, dopo una sparatoria intensa durata tre quarti d'ora, la calma è ritornata. Si sono però registrati diversi feriti. Alcune macchine che transitavano per le strade che affluiscono a Barcellona, sono state incendiate dai rivoltosi che però non hanno causato malanni ai loro proprietari. Si teme che lo sciopero generala -i che la Confederazione nazionale det si\lavoro è intenzionata di iniziare sto* -.mane, non potrà essere evitato desio j le autorità nonostante le grandi preiìcauzioni prese. Durante la notte poe]chissimi cittadini circolano per le ri]strade della città e un gran numeri» a \ di guardie e di poliziotti custodisce i jgli edifici pubblici.

Persone citate: Blanch, Briones, Gerona, Puig, Villanueva