LO SCONOSCIUTO

LO SCONOSCIUTO LO SCONOSCIUTO = Romanzo di = ALDO FABBRI Allorché gli avevano annunciato l'arrivo di -Yves, si èra indispettito poiché aveva letto sui giornali la storia di qual.-gentiluomo misterioso^ figli non aveva'grande simpatia per i gentiluomini, che venivano deportati a CaiennasNe aveva abbastanza, di due o tre campioni, del genere dei < dottore »;. persone alle quali non era possibile far compiere un servizio qualunque senza che stessero due ' o tre giorni in infermeria. Pesava poi al suo carattere l'amarezza di quegli esseri, le ioro arie sdegnose e le risse che avevano sempre con gli altri forzati. Questi fatti lo facevano spesso montare su tutte le furie. ts- Lo mandano proprio a me un tino simile! — aveva detto. — Qui, dove la sorveglianza è difficile e i guardiani scarsi!... Per due o tre giorni aveva osservato Jany senza che questi se ne accorgesse, e aveva interrogato tutti .1 guardiani; per provarlo l'aveva mandato nella foresta, dalla quale i nuovi arrivati tornavano sempre affranti e stanchi. 11 quarto giorno l'aveva fatto chiamare nel suo ufficio; Yves si era presentato semplicemente, senza arroganza. —• Lei è il famoso Jany? — aveva domandato Boissier. — Si, e lei è il signor Boissier, se non sbaglio?... :—- Ha lotto questo articoloZ 3 e i 1 i e o a a e Boissier tirò fuori dalla tasca un giornale e lo tese al suo interlocutore, che lesse: < Yves Jany, il misterioso assassino di Harry Brace, ha lasciato la Rochelle per la Guiana. Ora l'elegantissimo giovanòtto che ha fatto sospirare tanti cuori a Deauville, veste la casacca del forzato. «Una domanda sorge spontanea: quanto tempo passerà prima che costui faccia ancora parlare di sé? Certamente, se Yves Jany s'è rassegnato ad andare 'a Calenna è soltanto perchè sa che potrà ripartirne quando vorrà. La storia di questo essere eccezionale ha dei tratti veramente appassionanti. Si tratta di provare se un uomo, fisicamente e moralmente superiore alla normalità, può o meno eludere le leggi e tutta l'organizzazione che, per far rispettare le leggi, è sorta dalla civiltà. « Yves Jany ci proverà quanta e quale può essere la forza di uno solo che Eri erge in lotta contro tutti >. Gaston Boissier riprese il foglio dalle mani di Yves, e domandò: — Che cosa ne pensa, lei? ■ — Questa gente fa sempre del romanticismo — rispose Yves. — Esagerazioni... Questa è la maniera cjb la guaio i resocontisti vedono la osm pdpzradQdlpaaant più semplici. Cosi vuole il pùbblico! — Ma lei spera di fuggire anche da qui? Poiché Yves taceva, Boissier interpretò il suo silenzio come un'affermazione e riprese: — Se lei volesse, la cosa non sarebbe poi molto difficile. Tengo però a dichiararle fin d'ora che mi servirò di ogni mezzo per impedirle la fuga. Quando ho tra le mani un soggetto della sua specie, sono costretto a farlo sorvegliare con molto rigore. Per parlar chiaro: un secondino le starà ai fianchi tutto- il giorno e non esiterà a spararle addosso non appena lei farà atto di fuggire. Yves alzò le spalle. — Non creda che sia una minaccia campata in aria — continuò Boissier. — Se stesse da me, sinceramente, io non diffiderei... Ma 1 giornali mi mettono in guardia, ed allora è meglio che mettiamo le carte in tavola. Intendiamoci: o lei vuole che fra noi due sia la lotta che io son ben disposto ad accettare, o lei mi promette di non fuggire, ed in tal caso io sono anche disposto a lasciarle una libertà relativa- Promette? — Ebbene, facciamo un patto! Io dò la mia parola e mi impegno per due. meati passato, questo, lasso, di o r i tempo, mi riterrò libero di tentare la' fuga, come mi parrà opportuno. Può anche darsi, però, che trascorsi i due mesi io sia cosi contento del mio soggiorno qui e che mi impegni spontataneamente di rimanere, rinnovando quindi il patto. Boissier esclamò: — Lei è un gran bel tipo! Mi dia la mano! E... dica: non sa giocare a carte?... Si potrebbe fare, di tanto in tanto, una partita... • • » Su queste basi su erano stabilite fra Yves e Boissier delle relazioni che erano risultate vantaggiose per entrambi; Boissier aveva infine trovato qualcuno con cui parlare; Yves a sua volta traeva dall'intimità col capo Una maggiore autorità sul forzati e una più grande libertà. Boissier per far si che la vita di Yves gli fosse meno dura gli aveva proposto di restare il giorno intero a scrivere nell'ufficio, invece di andare nella foresta a tagliar legna. Ma Yves aveva rifiutato, dicendo che la vita all'aria Ubera gli era più gradevole ed offriva notevoli vantaggi per la sua salute. — Che strano tipo! — aveva mormorato Boissier. Egli subiva 11 fascino di Jany; ave¬ vnnlvsdetddap£ va soggezione di lui, perchè lo riteneva di nobile famiglia. Venuto dal nulla, aveva un certo rispetto per coloro che.avevano condotto sempre una vita elegante e raffinata. Sebbene non sapesse nulla di preciso sulle origini del prigioniero, sentiva che costui gli era superiore per educazione e per tradizione. Molte volte aveva tentato di indagare. — E' vero ciò che i giornali dicono di lei? — Che cosa dicono? — Che lei potrebbe essere ricevuto a corte, che Yves Jany non è che uno pseudonimo... Yves alzava le spalle. — I giornali debbono sempre trovare qualche cosa da dire per interessare i lettori; se io sono nato da famiglia illustre, come lei dice, ormai l'ho dimenticato... Boissier sapeva conoscere gli uomini e, per conseguenza, avendo assoluta fiducia nella parola che Yves gli aveva data, aveva dato ordine ai guardiani di lasciarlo libero. Tra 1 due uomini si era stabilita un'intimità amichevole: l'uno considerava l'altro come un essere eccezionale che le circostanze avevano indotto a vivere in marnerà illecita. E a rendere £lt| completa U prestigio A Yves era ilmm a n i i r o o o o i s i 1 a e e a intervenuto poi l'arrivo dello yacht lussuoso, che ora si dondolava mollemente sul mare davanti all'Anacunda. Nessuna donna avrebbe potuto, come Eleonora Brace, apparire una gran dama, poiché le sue qualità nuche le conferivano un aspetto altero e signorile. Quando lo yacht si era avvicinato, Boissier aveva avuto uno scatto di collera: — Ecco 1 soliti americani che vengono per curiosare! Infatti si dava spesso il caso che ricchi « yankee > venissero a chiedergli il favore di mostrar loro gli orrori di C alenila, e se ne andassero poi spesso delusi e con la convinzione che ie più orribili atrocità fossero state loro tenute nascoste. L'imbarcazione. aveva gettato l'ancora ed Eleonora era discesa, cercando una persona alla quale rivolgersi per informazioni. Era accompagnata da un ex-ufficiale della marma imperiale russa, Vladimir Assatourof, che (ungeva da capitano dello yacht. Vladimir, come lo chiamavano tutu, era alto, sottile, pallido, con un viso quasi ascetico, capelli biondi, lunghe mani bianche che tradivano un continuo nervosismo,