Diaframmi

Diaframmi del monopolio alla libera concorrenza.. Quanto scriviamo per il grano si può estendere ad altri campi dove agiscono dannosamente altri diaframmi; per citare un esempio fra i tanti, nella campagna che conduciamo per il prodotto nazionale, è emerso che la categoria dei cosidetti grossisti, cioè alcune diecine di commercianti, controlla completamente il mercato delle stoffe di lana, prodotte da. diecine e diecine di migliaia di operai per-milioni di consumatori. Primo obbiettivo economico e sociale della Corporazione sarà di aprirsi un varco attraverso questa rete di privilegi che si apposta sempre là dove il flusso economico ha la sua-strozzatura, all'inizio del momento distributivo: pochi gruppi, pochi uomini talvolta allargano o stringono la chiusa secondo propri interessi particolari, incuranti se prima p dopo le acque-straripino o impaludino. Tutto ciò è contro lo spirito corporativo ; i nuovi organi, rivoluzionari sapranno imporre i limiti delle responsabilità e dei diritti; le incrostazioni parassitarie del sistema capitalistico- saranno eliminate senza pietà. ALFREDO SIQN0RETTI Diaframmi • .Colla riunione di ieri dei dirigenti ] e Casse di Risparmio si è entrati nel campo dell'applicazione pratica dei provvedimenti intesi a sostenere il mercato granario: tra le parole e i fatti non c'è più lo spazio, spesso insondabile, di discussioni e decisioni parlamentari. Cosi altri tre milioni di quintali di grano potranno considerarsi tolti dalla zona di contrattazioni immediate; l'alleggerimento sarà certamente benefico per difendere e possibilmente sollevare le quotazioni. Come appare da tutto il ciclo di misure adottate, il Governo Fascista ha assistito attivamente alle varie fasi della campagna granaria e non ha mai indugiato di fronte alle necessità della situazione. 81 milioni di quintali co- . atltuiscono un tale raccolto che non età stato davvero considerato probabilenemmeno nelle previsioni più c$tlikistiche; già la cifra dell'anno precedente era sembrata un record da consolidare; invece la stagione è filata ancora più propizia. Evidentemente il piano precedentemente predisposto si rivelava inadeguato e poiché un aumento del dazio doganaie già cosi notevole (75 lire al •quintale), non avrebbe avuto più alcuna influenza sul prezzo, occorreva accentuare le due direttive del finanziamento degli ammassi e delle j-estrizioni più assolute nella macinazione di grani esteri. '.Attuando rigorosamente le provvidenze prospettate il mercato • del grano dovrebbe ridiventare sano; un Calcolo è stato fatto nella riunione di ieri, secondo il quale i due mesi « mezzo precedenti il futuro raccolto sarebbero coperti appena dagli 8 milioni e mezzo di quintali accantonati e finanziati. Insomma grano ne abbiamo a sufficienza, . non superfluo;, non. siamo nelle condizioni della Francia dove esistono dei residui per parecchi milioni di quintali sul consumo interno. Nonostante la magnifica produzione, non s'impone all'Italia l'incognita gravissima dell'esportazione; è più probabile anzi che non aumentando la superficie coltivata, il rendimento unitario non ai tenga-sulla cifra altissima di que sfanno e che. perciò nel 1934 ritorni a giù oc are l'importazione, sia pure per pochi milioni. • In tali condizioni perchè il pr ili mercato dèi granò è cosi lontanò ,-, dal prazso che chiameremo per lempllcità, prezzò economico., formato cioè' dal prezzo del grano èstero' (intorno alfe 30 lire al q.le), dal dazio, doganale Gire 75) e dulie spese di trasporto? La Borsa Cereali quota il grano per il dicembre circa L. 75 al q.le, cioè calcola la sola voce del dazio doganale quasi che comprare e caricare un'vapore di grano a La Piata o al Canada per portarlo a Genova non costasi nulla. Qui entriamo nel regno sovrano e incontrollato della speculazione, la quale anche l'annoi scorso realizzò un beneficio oscillante dalle 15 alle 20 lire al quintale, sebbene il raccolto fosse stato notevolmente inferiore e l'importazione si rendesse indispensàbile. Vi è un gruppo limitatissimo di persone che riesce ad interporsi fra i milioni di coltivatori e i milioni di consumatori, che regola il bUono e il cattivo tempo speculando e arricchendo: infatti è a tutti noto che le diminuzioni di prezzo nella materia-prima diventano minime o quasi nel prezzo del pane, i cui rapporti col' grano sono ridotti ad una soia trasformazione, quella in farina. Secondo il parere degli economisti competenti, a tale punto entrerebbe in funzione il famoso, complicato fenomeno della vischiosità, entità mitica dietro cui si trincerano impassibili altre categorie privilegiate! Comunque si osserva che nel mirabile sforzo della Nazione per ottenére l'indipendenza economica qualche ingranaggio sfugge ai suoi doveri ed altera quella solidarietà di fatiche e di sacrifici che accomuna gli agricoltori e i consumatori, cioè le masse più imponenti; l'alterazione è profonda e concerne tutta l'economia produttiva del paese: facciamo l'ipotesi che il grano raggiunga il prezzo più equo di 90 o 95 lire il quintale; coi margini di lavorazione esistenti il pane potrebbe restare benissimo sui prezzi attuali al minuto; l'agricoltura trarrebbe un respiro di sollievo e coll'agricoltura tutte le altre attività. Infatti è unanime il riconoscimento che il risveglio verificatosi circa un anno fa in molte industrie era in stretta dipendenza col migliorato reddito delle produzioni agricole e in primo luogo del grano. Nella Battaglia del grano, onore e vento del Regime, c'è ancora qualche diaframma; bisogna individuarlo e bisogna spezzarlo perchè la circolazione sia più rapida e a pieno rendimento. L'individuazione non crediamo che sia molto ardua; come abbiamo accennato sopra, dal grano si arriva al pane attraverso un'atti' Vita interrvdia, la macinazione; < intorno a quest'attività, in cui seno facili le grandi concentrazioni di interessi, che si muove la speculazione, perchè da questo settore può meglio dominare e controllare. Qui si fiuta l'aria viziata del supercapitalismo; qui occorre compiere i mutamenti necessari per il benessere sociale, mutamenti già in fondo prepa- - rati dalla sovrapposizione del trwt, aftmsgmildgsmsqsmzggrrtgi rdetlcgslisstulvcnalmsiratA

Luoghi citati: Canada, Francia, Genova, Italia