Chautemps si accinge 21 comporre il nuovo Gabinetto

Chautemps si accinge 21 comporre il nuovo Gabinetto Parlamenti in. ©jri«l Chautemps si accinge 21 comporre il nuovo Gabinetto Parigi, 25 notte. Ieri sera, dopo che la Presidenza della Repubblica aveva diramato la consueta nota comunicante i nomi delle personalità che Lebrun aveva consultato in giornata, li Presidente aveva ufficiosamente fatto chiamare di nuovo all'Eliseo l'on. Chautemps, già da lui consultato nella giornata, e col quale ebbe un lungo colloquio. Questa inaspettata udienza fece subito correre voce che Chautemps fosse la persona sulla quale era caduta la scelta del Presidente della Repubblica, voce raccolta subito dagli informatori del giornali parigini che, in permanenza, seggono nell'anticamera dell'Eliseo. Ma se questa voce risulta ora esatta, essa era ieri sera prematura, poiché il Presidente della Repubblica ha voluto stamattina esaurire i suoi consulti, ricevendo, fra gli altri, l'on. Mandei, l'eminenza grigia di Clemenceau, che, abituato a parlare con la massima franchezza, ha consigliato il Capo dello Stato, in questo momento cosi grave, in cui il franco è attaccato su numerose piazze straniere, quando per la prima volta, dopo il 1877, la Commissione delle Finanze non ha ancora cominciato in questa epooa l'esame del bilancio dell'esercizio seguente, di ricorrere a gente nuova t « Per, costituire un Governo — egli ha detto al Presidente — bisogna cominciare col conformarsi alle regole essenziali del regime parlamentare ed astenersi dal prendere ni futuro Gabinetto la maggior parte dei ministri che sono> stati rovesciati. Occcise anzitutto evitare la scelta di uomini che sono già stati chiamati, anche troppo spesso, a dare la misura delle loro possibilità ». Nel pomeriggio Lebrun ha fatto chiamare all'Eliseo il signor Herriot, al quale ha offerto l'Incarico di costi tuire il nuovo Ministero. Ma la sua recente malattia, vietandogli di assumere in questo momento la responsabilità e la fatica del potere, Herriot, pur dichiarando di consacrare tutte le sue forze alla realizzazione del riassetto finanziario, ha dovuto declinare l'incarico offertogli. Il signor Lebrun ha fatto allora appello a Camillo Chautemps, che ha accettato. Uscendo mezz'ora dopo dal gabinetto presidenziale, Chau. temps ha infatti dichiarato ai giornalisti che egli aveva comunicato al Presidente la sua intenzione di procedere ad un certo numero di consulti e di recargli nella giornata di domani la sua risposta definitiva. € Posso dire fin d'ora che ho la ferma volontà di riuscire rapidamente, poiché gli eventi non ammettono temporeggiamenti. Come tutti i repubblicani e patrioti di questo Paese, avrei vivamente desiderato che il mio illustre amico, il Presidente Herriot, fosse in grado di assumere il pesante onere dei potere. Ho la certezza che al Parlamento il mio compito sarà grandemente, facilitato dall' affettuoso concorso che con la sua solita generosità egli non mancherà d! accordar mi. Nella gravità delle circostanze at tuali il dovere del nuovo Governo sarà imperioso e chiaro: esso dovrà consacrarsi senza debolezze e senza indugi al ristabilimento dell'equilibrio del bilancio, alla difesa del regime, assicurando il funzionamento regolare del le istituzioni parlamentari ed a ve gliare alla sicurezza estera della Nazione. E' in vista di questa opera di salute pubblica, necessaria e urgente, che mi sforzerò, rispondendo all'appello del Capo dello Stato e di pieno accordo coi miei, amici politici, di rea lizzare l'unione dei repubblicani ». Chautemps, dopo avere fatto visita al Presidente del Consiglio dimissionario, Sarraut, e ai Presidenti della Camera e del Senato, ha ricevuto Caillau*, Regnler,' Malvy e Jacquer. Egli continuerà domani le sue consultazioni prima di recarsi all'Eliseo, a comunicare al Presidente della Repubblica se accetta o se rifiuta di costituire il nuovo Ministero. La riforma della Camera defLord? Londra, 25 notte. La minaccia socialista di abolire la Camera dei Lord comincia a mostrare i suoi effetti. Infatti, come rilevava que sta mattina il massimo organo conservatore, lord Salisbury, che presiedè un Comitato speciale di membri di entrambe lo Camere, ha ora presentato al Governo un progetto di riforma della Camera dei Lord, in base al quale il principio dell'ereditarietà verrebbe totalmente soppresso. La Camera Alta, secondo tale progetto, dovrebbe essere ri dotta dall'attuale numero di circa set tecentocinquanta componenti a non più di trecento, e questi trecento sarebbe ro in.parte eletti dai Pari ereditari e in parte nominati dal Governo, che in proposito consulterebbe tutti i partiti rappresentati nella Camera dei Comuni. Sembra, ad ogni modo, che il Governo finora non si sia mostrato molto incline a prendere in .considerazione il progetto, ed è per questo che fra pochi giorni lo Btesso lord Salisbury introdurrà ai Lordi uno schema di legge conforme alle raccomandazioni del Comitato. Sebbene sia difficile che tale schema trovi l'approvazione degli attuali componenti della Camera Alta — giacché nessuno sottoscrive volentieri la propria condanna a morte —, si ritiene che una volta avviata la discussione parlamentare sarà la Camera dei Comuni a prendere l'iniziativa e che in un modo o nell'altro la questione potrà essere risolta e una legge all'uopo potrà essere votata prima della fine dell'attuale Legislatura. Il problema impor¬ r e o a e a à o tante è di conferire alla Camera del Lordi una nuova vitalità per modo che le critiche del laburismo non trovino più un terreno fertile nella situazione presente che fa del Lordi uno strumento legislativo di ordine relativamente secondario e superficiale. Tanto nel congresso di Blackpool nel 1932 quanto in quello di Birmingham del 1933, il Partito conservatore, avendo presente la minaccia espressa in termini non equivoci dal laburismo, ha votato delle mozioni in favore della riforma della Camera Alta. La prossima settimana un Comitato speciale di lord e deputati conservatori prenderà-in esame l'argomento in una riunione speciale che definirà un programma d'azione. Retroscena della crisi romena Bravi conflitti • violenze elettorali Bucarest, 25 notte. Larga parte della pubblica opinione, e soprattutto la stampa di Destra, ha visto nella crisi ministeriale, che ha permesso il ritorno al potere del Partito nazionale liberale, il risultato di pressioni esercitate dalla Francia per il tramite del suo rappresentante diplomatico a Bucarest, il quale è stato fatto segno a vivaci attacchi. Per rettificare le voci in giro (e probabilmente senza raggiungere lo scopo), il Ministro degli Affari Esteri si è deciso a pubblicare il seguente comunicato: « Il Ministro di Francia ha avuto un colloquio col ministro degli Affari Esteri, signor Titulescu. Di fronte a certi articoli apparsi in alcuni giornali, il Ministro francese ha tenuto a precisare in maniera nettamente categorica ohe il Governo della Repubblica, non essendosi mai mescolato nella politica Interna di altri Paesi, è assolutamente estraneo alla recente" crisi ministeriale rumena. Il signor Titulescu ha dichiarato al Ministro di Francia che nessun mutamento di Governo in Rumenta è stato dovuto ad influenze straniere. Il signor Titulescu ha assicurato al Mini stro di Francia che la dichiarazione fatta da quest'ultimo è conforme alla realtà, e che mai il Governo della Repubblica ha compiuto un gesto il quale potesse lasciar credere che esso avesse delle preferenze per questo o quel partito politico rumeno ». Strano che 11 diplomatico francese e il Ministro rumeno abbiano sentito il bisogno di vedersi per rassicurarsi a vicenda in merito a fatti ohe dovevano evidentemente sapere. In tanto la campagna elettorale si annunzia piuttosto violenta: un po' dappertutto avvengono conflitti anche gravi. La « Guardia di ferro », disciolta dal Gabinetto Duca, non si dà per vinta, sebbene non sia da dubitare che Duca ricorrerà a severe misure di repressione. A Faltlceni dieci studenti iscritti a tale associazione, invitati ad interrompere un viaggio di propaganda, si sono rifiutati di scendere dal treno; più tardi, spinto il vagone sopra un binarlo morto, i dieci studenti si sono barricati nel ristorante della stazione, affrontando ben duecento gendarmi, i quali hanno assediato l'edificio. Siccome gli studenti hanno incominciato a far fuoco, il comandante la truppa, per evitare spargimento di sangue, ha ritirato i suoi uomini e disposto un attacco coi gasi lacrimogeni: cosi il gruppetto si 6 arreso. ivtlcdlmuhmnsozfsspoczTSsrppmvsscdp3lSdm

Persone citate: Caillau, Camillo Chautemps, Chau, Clemenceau, Herriot, Salisbury

Luoghi citati: Birmingham, Bucarest, Francia, Londra, Parigi