Clavières culla dello sport sciistico italiano

Clavières culla dello sport sciistico italiano Panorami invernali del Piemonte Clavières culla dello sport sciistico italiano Un fotografo artista - Cuccagna all'albergo del C. A. - Le prime brigate di sciatori - Organizzatori coraggiosi e benemeriti - Progetti per l'avvenire : è |nale, ci ha"abituati, attraverso celiti - 'naia di opere stupende, a vedere la zo-jna di Clavières in una cornice fra le - P*ù suggestive che si possano immadi ! gtaAaJf;• . t. J( i ' Abetl sovraccarichi di neve che par u ; sospesa contro ogni legge di gravfta- Kaóne! ondulazionisoffiSi di lievipear-j dii, attraverso i quali la Piccola Dora, n'che da poco a saLa fine arte di Ettore Santi, uno dei nostri primi fotografi, in ordine di tem- §o e ai valore, che si sia dedicato al , inficile soggetto della montagna inverei ,i qche da poco a sa lutato e lasciato sul piano del Mongine vro la minuscola Durance, volta al Rodano, si apre la via fra una trincea di ghiacciate pa glluzze rilucenti al sole; un c?mPaTnle ! "f?™ "^«mtaSrtt | neU.ora del tramon; ; to, fra bagliori di 'fuoco; unaècontìna1 ta distesa nevosa : che par corazzata di °.r?'• interminabili ^ese di delicate affile jdi sparsi larici ] che invitano alla 'volata inebriante | sulla spessa coltre neve farinosa, fra ;curve ?..Pu?ta!e di ^eLle• verso la Ca| panna Mautino, ' piccola reggia di un fantasmagorico regno di riposanti, tranquille bellezze! testa, gpsanti, tranquille bellezze! Ettore Santi, con l'obbiettivo del suoGli Alpini pionieri dello sci Non per nulla Clavières, con la sua | zoaa di influenza, fu la prima ad atti-! rare l'attenzione internazionale sul immaginato che nel volgere di un tren ■t^mole1du.e assicelle di legno avreb- oero rivoluzionato una zona e della te¬ muta neve che la isolava dal mondo avrebbero fatto una fonte di invidiato, ricchezza E neppure il buon Bes, pa- terno, modestissimo albergatore di eia-. vières, che con diffidenza aveva salu- SJS peuegrinl della neve, non 1 atVIe00.6,,»81 creduto che il suo mode- sto «Albergo del Club Alpino* fosse ; destinato ad essere il seme Si una pian ita rigogliosissima! Dobbiamo ricordar1 lo, noi sciatori, questo nostro buon ami ' ,co- anche se l'acqua non sgelava per lunghi mesi nelle sue camerette da let-'to' ,J1 compenso, quale cuccagna! Una tazza di ca&è o di brodo, 10 centesimi! e ; Hanno una storia questi nostri cen-f^Pt»^^,Ì avve^zatiLa vedf ™rl Umodì iiqUeSt° m°?1? c,H1Par.la fTn^ì ?,,ie i,m?-'a"5ie d?llo sci ». ™> dopo di lui, altri pochi artisti loto-grafi di ! versante italiano delle Alpi Occidentali, Quando centri stranieri, in piena atti- !v"à, parevano dominare;, incontrastati, ;nei Pjogre™11" invernali. Certamente, flU^°V ie,!1^erno i»9»-". « capita- no Vialardl di Savigliono ed altri pochi .ufficiali degli Alpini, comparvero7 per 1 la prima volta a Clavières, muniti di 1 sci e del lungo bastone, non avrebbero !tri invernali: ed è la storia stessa del l ilo sport sciistico italiano, nel rapido e ' solversi di pochi lustri. E' opportuno a ! SunMSt/^ SpiCffa 6 & lPTL™fL T?'-v l 1 primi nuclei di n e , n i a , e - minciano a comparire a Clavières nell'inverno 1904-5: sono poche brigate di torinesi, genovesi e milanesi che « scoprono », passo a passo, le meraviglie invernali della zona, e che vi attirano, ogni anno, maggior numero di compagni. Poi viene la guerra: anche questa località è scelta come sede per ìun corso di sciatori militari. Gli istruttori, quasi tutti soci dello Sci Club Torino, hanno, cosi, possibilità di conosceme i dintorni, che offrono un ine-datori-turisti co-sciatola-turisti co-n!sauribi!e campo di gite su terreno sem e a o à pre variabile ed attraente. Durante i corsi militari, che si ripetono negli inverni di guerra, è possibile constatare un pregio di eccezione: in questa zona la neve si conserva sempre abbondante e nelle migliori condizioni, grazie alla situazione dei valloni laterali, ben di-i lfesi dai venti sciroccali. Costa La Luna, Colle Saurei, Colle Gimont, e poi CoUe Bousson, il Begino ! ed il Chabaud, la Punta Fournier e la iCima Dormillouse, svelano, uno ad uno, J una reto di affascinanti itinerari: sono. decine e decine di chilometri di scie che: si snodano e si intersecano, irradian-'dosi da Claivères e spingendosi verso le finitime valli. „ ,, . , ,, ,. . , i ,,'.reffi\.m m lenamento sbucano aUa testata del! vallone di Chenaillet e conoscono, cosi,. Come abbiamo detto, .... parte degli istruttori dei corsi di Cla ^ères appartenevano allo Sci Club To™110' che' doP° 11 lancio di Bardoneccbia come centro invernale (sono del j3a va consfderata nel suo vastissimo complesso, che, dalla testata della Val|ie di Tnurres scendente su Bousson e 1 Cesana, si estende all'alta Valle fran!cese della Cerveyrette e si potende, i per un'infinità di valloni secondari, fi' 1 una delle più belle attrazioni del a zoM na, mentre, p^-r il Vallone del Rio Sec-RLo ed \ Colli (lei lYois Frères Ulineurs, » des A(.,(!5 vìenB sf«hiHtn il nMU.b-nJla maggior ■• 1907 e del 1908 le Prime manifestarlo ni internazionali di tale Sci Club, con feigS^0^^^^^ S^ftn&l salto, oggi^ perfezionata dallo Sci^ Club ; Bardonecchfa), stava proseguendo^nel proprio programma di messa in valore, dei possibili centri sciistici della ym di Susa. La zona d'influenza di Clavières nondeve essere limitata a quella immedia- tornente circostante e dominante il mi- nuscolo se pur pittoresco villaggio: es- no alle distese del Gondran e del Monginevro. La fortuna di questa immensa zona, che, per le sue intrinseche peculiarità, poche altre eguagliano, è legata al nome dello Sci Club Torino e di alcuni appassionati: il compianto Mezzalama, Corti, Passeroni, Pellegrini, Santi e pochi altri, i quali in epoca di scarsa fiducia nell'avvenire dello sport sciistico sul versante italiano delle Alpi e nei benefici, anche economici, che da esso potevano venire al nostro Paese, seppero intrawedere un'organizzazione vasta, seria, organica, pre!sa P01 8/1 esempio, e seppero infondere iflducla to ^ era ^ lungJ dal prevedere che la neve sarebbe, in breve volger d'anni, diventata una buona miniera. Il Piemonte deve molto al suo più piccolo comune, che ha, primo nelle Alpi Occidentali, organizzato e valorizzato il proprio patrimonio natu rale invernale. L'opera dello S, C. Torino Mentre, con la costruzione di un primo grande albergo, si iniziava l'attrezzatura ricettiva che oggi ha una capacità di 350 persone, lo Sci Club Torino, dal canto suo, provvedeva all'attrezzatura sportiva: era indispensabile che in una località delle Valli torinesi che desse garanzie di terreno favorevo- e e di costante e propizio innevameno, il grande sodalizio, unico che ne avesse le possibilità tecniche e finaniarie (anche per il generoso contribu- , o individuale di alcuni =oci) provve-idesse ad un'organizzazione sportiva-,ipo. La Capanna Umberto Mautino sor-:a nel 1921 ad onorare la memoria'del 'olonnello del 3.o Alpini che volle e ;preparò gli sciatori per la grande suer-,a' è ™ Primo risultato dell'azione or- ?anica degli sciatori tormesi: essa è tappa e base nelentr dell mo rifugio e con l'altra capanna, la Clavières, sorta nel 1926 poco lungi da Clavières, allo sbocco del valloncello di Gimont, perfetta nella costruzione e nell'esercizio, si è provveduto alle necessità escursionistiche degli sciatori va a mezzogiorno di Clavières; una, di media potenzialità èdestlnata agli allenamenti tappa e base nel,qcentro delle scon- : pfinate distese fraltoSaure 1, Gimont, ' riBousson e Dormii- < relouse. jnCon questo pri-1 i 'vmlaztetecNzitrp COccorreva pensare rsagli sportivi puri !sDue piste di salto (Osegnano ben presto ! nla nendice boschi- i nla penoice Doschi-|utppsl'altra di" dìmen ' I vslonl theTnen^ttè nvoli di ?0Pmetrl ' r i s voli di ?0metrl rLo Sci Club Torinn noi ™,a i suo aci uud iorino, nel 1924. mio I jmgcuP! cOggi Clavières, sinonimo di elegan- sza aristocratica e di bellezze natura- PuvedsqsvisgmHiPplanciare finalmente i Campionati na- dRionali di Sci, i primi, in Italia, real- !dmente organizzati in glande stilè; Cla- vlftr.w rHvion* »ntm aì ",^„.„'„^„„ I mpreolimpionici vi fanno il proprio alle munente; la gara internazionale di salto per il Trofeo Gancia adunava nel grande centro sciistico del Piemonte i migliori campioni europei. Gemma del turismo invernale *» ««««rauca e ai oeuezze natura-1 vu è ^a delle gemme dìù nretìate del- dfcreàn^aìS « i Hnttni i l^^SS^^HSM wSSòl* stonandola alle evolurfoni d?Uo S sciistico. Lo Sci Club Torino pur non limitando la propria attività 'alla zona di Clavières, perchè molti altri còm- piti lo chiamano, in collaboratone cordiale con la sezione di Torino del C.A.I., nelle Valli del Piemonte, siamo certi proseguirà nel programma di perfezionamento di quella attrezzatura sportiva: i suoi dirigenti sanno che oggi è indispensabile una perfetta pista di discesa e sulle falde del Monte Fort du Boeuf, vi stanno provvedendo con l'ausilio di un tecnico valentissimo; essi valutano tutta l'importanza e l'utilità di una teleferica tesa fra Claviè- res e la sommità di tale monte, innal-iz^uitesi fra le meraviglie sciistiche del 1 Gimont e dello Chenaillet. e m-otrressi-1Gimont e dello Chenaillet, e progressi vamente arriveranno alla realizzazione del progetto: essi sentono la necessità che il villaggio minuscolo, ma grande centro sciistico sia ingranato nel vasto e comolesso movimento che fa della Valle di Susa una d§le principali rie e mète del turismo interna-zlonale in Italia. Ed in questa ODera, sarà preziosa la collaborazione dell'oggi nascente Sci Club Clavières, che avrà compiti ben definiti di propaganda ed integratori. Lo sciatore solitario che, doDO aver lasciato la capanna di Col Saurel. ove il cordiale invito dei Militi confinari che la presidiano trattengono per una breve fermata di prammatica, sì slancia in volata verso la deliziosi e riposante Capanna Mautino. ricordi con riconoscenza la volontà e la passione dei pionieri. EUGENIO FERRERI. (Vedere ne tLa Stampa détta Sera» un'ampia Hhuitrasione della zona di Clavières). L La Capanna Clavières tsstn1glddseslsssCgmtpci icv IfersdjM |MT gli •datori «j|a Capanna Mautino. •' j| . - • ' ; i