Un film svizzero

Un film svizzero Un film svizzero «La separazione delle razze», il romanzo di C. F. Ramuz, sarà tradotto per Io schermo GINEVRA, novembre. Pur avendo spesso offerto la visione delle sue montagne e dei suoi laghi come sfondo di realizzazioni cinematografiche, la Svizzera non ha saputo inora fornire allo schermo produzioni artistiche degìie di particolare riievo: tutto si riduce infatti, a quanto sappiamo, a qualche ricostruzione di pessimo gusto dei fasti di Guglielmo Teli e dei prima Confederati. E' comprensibile pertanto l'interessamento sollevato in tutti questi ambienti dalle notizie relative ad un tentativo di allestimento cinematografico in grande stile di un'opera artistica di schietta ispirazione svizzera. Si trotto del romanzo « La separazione delle razze » di C. F. Ramuz, il pia celebrato scrittore della Svizzera romancia. Il romanzo narra come sui due opposti versanti di un colle vivano a nord i biondi pastori dell'Oberland Bernese, fortissimi d'animo e di corpo, ma temperati in tutte le loro manifestazioni da una naturale ritrosia e lentezza di movimento; a sud la schiatta dei montanari del VaMese, più piccola di statura, ma piena di fuoco e sensibilissima agli istinti di una natura primitivo e fatta di aspri contrasti. Una tragica vicenda mette alle prese i rappresentanti di queste due razze cosi profondamente diverse: sconfinamenti di greggi sui pascoli a sud dello spartiacque, rappresaglie, ratto di una bionda pastora bernese, sviluppo della selvaggia vendetta fino alla morte e all'incendio del villaggio vailesano. L'opera di Ramuz, che come si vede è piena di movimento, è disegnata con tratti potenti. Non sempre però essi sono traducibili in immagini cinematografiche, data la sovrabbondanza degli elementi mistici. Perciò l'autore, che ha collaborato personalmente a questa realizzazione cinematografica, ha consentito a molti sacrifici. In compenso la visione scenica sarà sostenuta <jo altri potenti elementi emotivi: accanto allo sfondo magnifico offerto da questa natura alpestre, e all'azione interpretata da Dita Parlo, Vital, Gridoux, Boverio, interverrà un commento musicale scritto espressamente dal noto musicista svizzero Arturo Honnegger. L'iniziativa dì mettere in scena La separazione delle razze appartiene al Dr. Marhus, direttore della « Mentor FZmdtsnqd2eastcl FUm», una Casa cinematografica di Zurigo. Egli è stato secondato da Dimitri Kirsanoff, il noto scenografo, e da Benjamin Fondwnne. Le principali scene sono state girate a Kandersteg per le azioni che sì svolgono nella zona deU'Oberland Bernese, a Lens e a Mondralòche per quelle di ambiente vallesano. Il Passo della Gemmi, situato ad un'altezza di 2600 metri tro la Vallata del Rodano e quella deU'Oberland, è stato scelto appunto per raffigurare il colle che separa le due tribù di pastori, e per tutte le figure di contorno sono stati chiamati a raccolta gii abitanti del luogo, tanto più che nella maggior parte dei casi sì tratta di nuclei di popolazioni dal carattere etneo purissimo ed assai marcato, e che conservano tutte le più tipiche tradizioni, dal modo di vestire in costume alle danze rusticane sull'erba, ai caratteristici cortei a festa per la salita all'alpe, ai combattimenti dì mucche per la scelta delle « regine », ecc. Terminate con l'incmidio del villaggio le ultime scene all'aperto, tutta la compagnia si è trasferita in questi giorni a Nizza, dove saranno ripresi gli interni. Per il dicembre il film dovrebbe essere compiuto. G. TONELLA aotJmpd«dl

Persone citate: Arturo Honnegger, Benjamin Fondwnne, Dimitri Kirsanoff, Guglielmo Teli, Mentor

Luoghi citati: Ginevra, Nizza, Svizzera, Vallata, Zurigo