Casale=Fiorentina 2=2

Casale=Fiorentina 2=2 I «NERI» RISALGONO LO SVANTAGGIO W DUE G0ALS Casale=Fiorentina 2=2 Casale, 20 mattino. Il risultato pari, di solito, lascia insoddisfatta una delle due squadre. Ci sono sempre undici giocatori del ventidue che escono dal campo pronti a... giurare che 11 verdetto salomonico ha rubato loro la vittoria, Quale delle due schiere, la viola o la nero-stellata, ha lasciato il terreno con questa sensazione?. Ogni giocatore monferrino è pronty) naturalmente a dimostrarvi che soltanto la compagine delle stelle bianche è stata lesa nei suoi diritti dall'Ingiusto esito finale: l Casale doveva vincere; e a convalidare le recriminazioni ognuno di lóro vi porterà la testimonianza della vigorosa quanto sfortunata riscossa nerostellata dopo i due punti segnati dai viola: riscossa che rimane invero come l'episodio saliente e la pagina più nteressante della movimentata partita. Ma per vedere sin dove i cagatesi hanno ragione di imprecare alla mancata vittoria, e da quale punto invece cominciano 1 meriti che anche la Fiorentina ha indubbiamente messo in evidenza durante la contesa, bisogna ricostruire per sommi capi l'andamento del gioco. Anche questa partita è stata giocata su un mare di fango. Non pioveva; ma il campo, complice la natura argillosa del terreno, era atto a ricevere più una semina di grano che ventiidue calciatori in maglietta e calzoncini. Non si poteva quindi svolgere, su questo fondo, temi tecnici o spunti di gioco stilistico : il fango annullava ogni possibilità di sviluppi pregevoli e due armi sole restavano alle squadre per manovrare le partite: l'arma tattica e l'arma agonistica. La compagine vioa, meglio della casalese, comprese che soltanto attraverso un gioco ridotto a passaggi schematizzati e potenziati da una vigorosa condotta combattiva si poteva dominare gli avversari e le... avversità della giornata: insistette su questi temi elementari, diede alla sua azione tutta la velocità che lo stato proibitivo del terreno consentiva e non ardò ad avere ragione della squadra nero-stellata. Il primo tempo fu cosi di netta supremazia fiorentina e la mediana viola si elevò di un palmo al di sopra di tutti 1 reparti in fotta, dando vita a una serie ininterrotta di attacchi contro la retroguardia monferrina. La cronaca dei primi venti minuti si esaurisce tutta in questi assalti reiterati dei « gigliati » e nell'affannosa diesa dei nero-stellati e al 24' un'azione più serrata delle altre porta al primo goal della giornata, Scagliotti passa, a metà campò, la palla a Perezzolo, 11 quale la centra in profondità sui terzini avversari: Roggero tenta ovesciarla, ma la manca in pieno e Viani, sopraggiunto veloce, la mette n rete a mezza altezza. n Casale ha qualche reazione vivace; ma l viola tornano subito al comando del gioco e, dodici minuti dopo, segnano il secondo punto. Perazzolo, ricevuta la palla da Pizlolo, la passa a Nekadoma: questi la ritorna al biondo mezzo destro, il quale tira al volo su Morbelli; Gringa, arrivato come una freccia da sinistra, corregge di testa la traiettoria e devia n rete : Mazzucco tenta un ultimo salvataggio, ma il suo rimando è debole e lo stesso Gringa riprende e segna L'azione è stata un capolavoro di fulmineità e corona l'incontrastato predominio dei toscani. Due a zero: partita finita per 1 nerostellari? Pressoché tutti la pensano cosi; ma proprio allo scadere del primo tempo, su un errore infantile dil Balante, il Casale raccorcia la distanza e si prepara il terréno per"la riscossa. l punto prende le mosse da una punizione battuta da Ferrerò contro la" Fiorentina: Cornare di testa devia debolmente il Uro: la palla cade fra le mani del portiere viola, il quale la lascia sgusciare 'lentamente in rete. Tre secondi dopo, l'arbitro manda le squadre agli spogliatoi per 11 riposo. Nella ripresa il cambiamento di programma è cosi radicale che i ruoli si nvertono e, nel giuoco delle parti, II Casale, da- dominato, diventa dominatore. La prima linea fiorentina si sfascia e tenta invano ricostruirsi attraverso spostamenti di uomini; crolla repentinamente anche la mediana viola, sopraffatta dal ritmo delle reazioni avversarie, e la partita si riduce ad un dialogo serrato fra la squadra nerostellata e la difesa toscana. Il Casale, meno tecnico della Fiorentina, ora che 11 terreno ha stroncato anche le risorse agonistiche degli avversari, riducendo la partita ad una questione di resistenza fisica, si fa in quattro e ogni settore del campo è occupate da un atleta monf errino. Non sono ancora trascorsi sei minuti e la squadra nero-stellata raggiunge il pareggio. Autelli corre veloce sino sul limitare del campo e poi centra la pala a f 11 di palo: Ballante con un balzo fulmineo la sflora, ma essa rimbalza sulla traversa e ritorna in campo; Giardini, che sta all'agguato, la raccoglie e la Indirizza nell'angolo destro della porta. Da questo momento alla fine della partita una squadra sola si distingue nella melma acquitrinosa del terreno; ogni Iniziativa che il fondo paludoso permette è messa fn asso dai nero-stellati: il gioco si impantana a metà campo, e non appena la palla batte su una zona scoperta, gli attaccanti casalesi le si gettano sopra e ricomincia l'assalto alla rete fiorentina. Ma 1 giocatori viola formano ormai un blocco solo dinanzi a Ballante, e trovare un corridoio per forzare quel groviglio di gambe è impossibile. Passano venti minuti, passa mezz'ora: sono battuti due calci d'angolo contro la squadra; mancano dieci minuti, sette, cinque, due, uno: è finita, e il pubblico esce ancora una volta imbronciato. Da un punto di vista critico, il risultato corrisponde fedelmente alle vicende della contesa. Nel primo tempo la supremazia è stata della Fiorentina; nella ripresa il Casale ha fatto il padrone assoluto, e da questo rapporto di forze è uscito un punteggio che premia in ugual misura le due squadre. Ma, al di sopra del valore della Fiorentina, il malcontento della folla monlerrina sta tutta nel fatte che. la, squa¬ drvcfgItcC«sacvrcaetvspgdGcSAamhmUclentmvvdlcpavdmdimpg9eezvfdteannpegcmfcmasnAcmcsalvtMsdrsMmmaupntdbilnfnmlsdifefp1Tsdddealsasriaqrlvzcgin1dncBn dra nero-stellata, decisamente migliorata nei confronti delle disastrose prove iniziali del campionato, non ha ancora avuto una sola volta alleata la fortuna per poter concretare I suol progressi con una vittoria in grande stile. Il gioco della squadra ha ora una base tecnica che prima non aveva; De Marchi non lascia rimpiangere Castello; Celoria. che alle prime partite era la « croce » della prima linea, s'è fatto assai più svelto e sbrigativo; Autelli è ancora il giocatore elegante e veloce che 11 campionato dell'anno scorso aveva rivelato; i mediani e 1 terzini lavorano con sicurezza. Manca soltanto il conforto di una sorte meno cattiva; ma anche questa fiducia verrà un giornoe c'è solo da augurare che arrivi In tempo per aiutare la squadra a primavere, quando il campionato si decideràArbitrò il sig. Scarpi, il quale espulse Gringa verso la fine della partita, per gioco scorretto. Fiorentina: Ballante; Gazzari, VIgnolini; Morselli, Plziolo, Neri; Nekadoma, Perazzolo, Viani, Scagliotti, Gringa. Cosale: Morbello; Roggero, Mazzucco; Cairn mi, De Marchi; Ferrerò; Schiavetta, Gardini, Cornare, Celoria, Autelli. Milan-Torino 4-0 Milano, 20 mattino. La tregua del maltempo ha fatto affluire allo Stadio di S. Siro qualche migliaio di spettatori in più, ma non ha potuto prosciugare la melma ormai... tradizionale del terreno dal Milan. Una melma attaccaticcia e molesta che sembrava .quasi volesse togliere le scarpe ai giocatori, specialmente nelle zone centrali dei campo. E' naturale che, in simili condizioni, I numerosi rimpatriati del Torino si trovassero fortemente a disagio, aggravando le deficienze già note dell' « undici » granata e decidendo le sorti dell'incontro prima ancora dell'inizio. Eppure c'è stata, in apertura di gioco, una partenza felice e luminosa da parte del Torino, una specie di sfida agli avversari ed agli eventi sfavorevoli; ma 11 guizzo Iniziale della squadra fanale di coda doveva essere come una promessa ardita, Impossibile da mantenere. Ben presto 11 Milan si stendeva e si impegnava, mettendo subito allo scoperto le gravi lacune degli avversari s giungendo rapidamente al successo. Al 9' Tansini aggirava la difesa granata e, dopo aver stretto un po' al centro, eseguiva un corto traversone a mezza altezza; la traiettoria del pallone veniva leggermente corretta da un difensore torinese e facilitava il compito di Moretti, che con un bel colpo di testa batteva Maina. Il primo tempo si chiudeva senza altri goals; ma un palo di Stella e i numerosi salvataggi del Torino, alcuni del quali disperati e fortunosi, non potevano lasciare dubbi sul divario di efficienza che separava le due compagini in campo. Difatti nella ripresa il crollo del Torino, profilatosi virtualmente nel primo tempo, diveniva un fatto compiuto ed accelerava la marcia baldanzosa del Milan. A nulla potevano servire gli spostamenti tentati all'attacco, con Vecchina alla destra e Bernasconi mezzo sinistro, con Mongero mezzo destro e Bernasconi all'ala,..ecc. Al 2' un goal di Arcari veniva annullato per fuòri gioco di Romani;, ma al 12' lo stesso Romani si faceva perdonare l'errore precedente, segnando un goal spettacoloso a compimento di unaoirreslstlbile avanzata personale. L'offensiva del Milan si faceva assillante e non concedeva un attimo di respiro alla tartassata difesa torinese, che aveva per di più Maina e Martin TI minorati per uno scontro avvenuto fra loro nell affanno dei salvataggi a serie. SI era appena relegato, Martin n, all'ala destra, lasciando il posto a Mongero, allorchè il Milan perveniva al terzo successo per merito di Arcari, che a porta vuota, mentre tre o quattro difensori erano affastellati a terra, collocava In rete un docile pallone. Altre situazioni da goal dovevano presentarsi al Milan, finché al 36.o minuto Romani chiudeva la serie dei punti, fruendo di un cortissimo passaggio di Moretti. Nelle ultime battute, mentre la nebbia cominciava ad avvolgere u campo, il Torino trovava la forza di chiudere l'incontro in bellezza; ma quattro corners quasi consecutivi e una parata fantastica di Compiani non consentivano all'* undici » granata di segnare almeno il goal dell'onore. Nè lo scarto dei punti nè i particolari della cronaca hanno potuto Illustrare a sufficienza il distacco di rendimento esistente oggi fra il Milan e il Torino. L'« undici » rosso-nero ha fatto valere il suo organismo sano ed equilibrato, per vincere di slancio e di forza, sicuro deli fatto suo e delle sue possibilità. Il pubblico non era certo accorso al 10 Stadio di S. Siro per ammirare 11 Torino tdel tempi d'oro; ma l'impressione è stata, più che sfavorevole, addirittura penosa. Salvo il trio estremo di difesa, che con Martin II ha fatto davvero miracoli, salvando 11 possibile e l'Impossibile, gli altri reparti sono apparsi slegati ed inefficienti fino all'esasperazione. L'assenza di un qualsiasi gioco collsttitvo è valso perfino a mettere in ombra anche la classe dei singoli, tanto da conferire un maggior risalto alla cattiva forma degli uni e alle insufficienze degli altri. Eppure quanto impegno, quanto ardore! Vede re gli anziani gettarsi nella mischia con l'irruenza dei vent'anni e vedere I nuovi battersi con tenacia e con disperazione, è sempre uno spettacolo che commuove, specie se l'inanità di tutti gli sforzi si preannuncia puntuale e inevitabile ad ogni palleggio. Hanno assistito all'incontro S. A. R.11 Duca di Bergamo e il Segretario Federale. Le squadre; > Milan: Compiani; Rigotti, Bonizzoni; Torrlani, Bortolotti, Capitanici Arcari, Moretti, Romani, Stella, Tansini.Torino: Maina; Zaccone, Martin II; Ber ti ni, Janni, Canalli; LibonatLi, Bernasconi, Vecchina, Mongero, Silano. Arbitro Turbi ani.

Luoghi citati: Bergamo, Casale, Milano, Torino