«Olimpio» o «La locanda della luna» rappresentata con successo a Sanremo

«Olimpio» o «La locanda della luna» rappresentata con successo a SanremoTEATRI e CINEMATOGRAFI «Olimpio» o «La locanda della luna» rappresentata con successo a Sanremo « Olimpio », ovvero « La locanda della Luna », commedia postuma di Umberto Fracchia, che la compagnia di Marta Abba ha rappresentato per la prima volta questa sera al Teatro del Casino municipale è apparsa originale, interessante e pittoresca. L'autore ha immaginato l'avventura di un principe comandante truppe imperiali guerreggiantl in Italia, il quale attira nella locanda dove si trova durante una tregua d'armi la bellissima donna da lui amata Invano e si trova di contro, improvvisato rivale, un giovane alfiere dei dragoni, cugino della donna stessa e di lei innamorato fin dall'adolescenza. Ora, la donna chenon amava neppure il cugino, offesa dall'inganno col quale il principe l'ha attirata in quei luoghi e dal buffo travestimento di lui, che si è camuffato da pellegrino affinchè i soldati non lo riconoscano, dine al principe di non essere venuta per lui, ma per l'alfiere. H principe, -ria per dare una lezione al giovane, che si è vantato di un delitto che non ha commesso, sia per toglier di mezzo, almeno per quella notte, un inaspettato rivale, istruisce su due piedi un finto processo contro di lui e lo condanna a morte. Ma neppure quest'altro inganno gli giova, che. anzi, durante quell'ora di incubo ta cui l'alfiere crede di dover morire, la bella cugina si sente attratta verso di lui c"i nuovo e fervido sentimento di amore. H povero principe dovrà appagare: della fortuna delle armi perchè quella in amore non gli arride davvero. AL BALBO, questa sera, la Compagnia S.V.A.B. mette in scena la camme-".!* di A. Testoni II successo, con mun'ea di Pietro Pavesio. Sarà protagonista Germana Paolieri. ALL'ALFIERI debutta questa sera, con la nuova commedia di James Montgomery Nient'altro che la verità, la Compagnia Gruppo Artistico Nino Besozzl. AL CHIARELLA la Compagnia viennese di operette, prossimamente, metterà in scena l'operetta in tre atti e nove quadri di C. Millocker e Theo Mackeben La Dubarry. Sullo schermo: La donna di platino, di Frank Capra. Nessun maggior dolore che 11 dover ricordare tempi felici in altri di dura bolletta; il film s'inquadra in un'epoca di certo anteriore ai crolli di borsa e alla caduta del dollaro, quando le caste dei milionari più o meno recenti parevano, in terra d'America, sacre e inaccessibili; e la vicenda, mutando quel che c'è da mutare, narra un altro romanzo del giovane povero: che qui però sfugge alla ricchissima ereditiera che ha sposato e torna alla, sua vita di prima, un po' spensierata, quasi indipendente. E naturalmente l'aiuta il vero amore di una cara fanciulla, una piccola Cenerentola che l'ha sempre amato in silenzio, e che si contrappone all'oro e all'orpello In cui si è per qualche giorno irretito 11 povero Smith.Ma l'interesse del filmi è un altro. Non è difficile.profezia, ed è stata ormai detta parecchie volte, quella d'intrawedere nel cinema una «macchina per stampare il teatro >: perfezionaUssima la ripresa sonora, raggiunta la visione stereoscopica e a colori naturali, ampliato il boccascena dello schermo, qualunque spettacolo potrà essere registrato con scrupolosa efficacia, fissato nel tempo. Con i mezzi attuali già si hanno pellicole che altro non sono se non teatro accuratamente, intelligentemente filmato; e di solito si affidano all'eccellenza della recitazione, anche fonica, degli interpreti. Basterà ricordare, in questo genere, Grand Hotel. Frank Capra va dimostrandosi, di film in film, un ottimo direttore; e anche con questa donnetta di platino, teatro filmato senza remissione, riesce a staccarsi dalle solite abboracciature, ci dà un saggio dignitoso e intelligente della sua abilità. Anche le battute del fitto dialogo hanno talvolta un sapore, sovente un rilievo; i tipi sono sbozzati, sia pure alla svelta; quello di Smith è piacevolmente colorito; e tutto si regge sulla bontà degli attori, Robert William, Loretta Young e Jean Harlow. Del tre, forse è proprio la bionda platino quella che convince di meno. m. g.

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