L'appello di Hindenburg al popolo

L'appello di Hindenburg al popolo IL PLEBISCITO DELLA GERMANIA"^ L'appello di Hindenburg al popolo Berlino, 11 notte. Dopo la grande manifestazione di ieri del Cancelliere Hitler, nella quale ha culminato questa campagna di propaganda elettorale che, per le forme gigantesche in cui si è svolta e per la capacità di arrivare assolutamente fino all'ultimo cittadino non ha veramente riscontro in tutta la storia elettorale della Germania del tempo dei Partiti, si è avuta questa sera l'ultima grande manifestazione nella parola del Capo dello Stato con la quale la campagna si è chiusa. Il Maresciallo von Hindenburg ha parlato questa, sera, alle sette, alla radio rivolgendo al popolo tedesco un appello per il dovere da compiere domani, e nel medesimo tempo intendendo di fare davanti a tutto il mondo, con l'autorità della sua alta parola, in chiare formule un quadro dei fini e dei moventi della politica estera tedesca. Nulla è stato in questa campagna trascurato per bene e chiaramente spiegare al popolo il significato della votazione, e il fine dimostrativo che il Governo vuole con essa raggiungere; quello cioè di mostrare all'estero l'unione indiscutibile e indissolubile tra il popolo e il Governo nell'esigenza di fronte all'estero della parità nella questione del disarmo. Questa dimostrazione deve essere fatta, come è noto, con due votazioni, per le quali l'elettore deporrà nell'urna due diverse schede, una per l'elezione di un Reichstag composto tutto di uomini fedeli e sicuri, che dovranno costituire d'ora in poi un solido appoggio alla politica del Cancelliere, e l'altra per il plebiscito di approvazione della politica sia interna che estera del Governo del Reich. La formula della domanda plebiscitaria da inscrivere nella scheda riguardava anzi, in un primo momento, sol tanto esplicitamente la politica estera del Governo, ma poi la domanda è stata estesa indistintamente a tutta quanta la politica del Governo sia interna che estera, che è stata sintetizzata nella formula « pace, parità e lavoro » di fronte alla quale l'elettore è chiamato a dichiarare, secondo la formula, « se l'approva e se è pronto a riconoscerla come espressione del suo proprio pensiero e della sua propria volontà, e a pronunciarsi solennemente per essa ». Non v'è bisogno di dire che le travolgenti manifestazioni di questi giorni non hanno fatto che confermare questa convinzione, e quello che si può prevedere è soltanto che ii Governo riuscirà nella desiderata dimostrazione col più completo del successi, che sarà un vero e proprio trionfo. Il discorso del Presidente alla radio Dopo il discorso di ieri del Cancelliere — che ancora oggi è stato più volte ripetuto per dischi alla radio, e persino per altoparlanti ambulanti, e per films sonori portati in giro da automobili — in cui il successo di propaganda è stato enorme, non meno decisivo per le coscienze che possono ancora eventualmente essere incerte è stato oggi l'appello del Capo dello Stato la cui parola anche è stata trasmessa per radio in ogni più remoto angolo del Reich. Il Presidente von Hindenburg ha detto: «Uomini e donne tedeschi, in quest'ora in cui sono in gioco tutti i vitali interessi sia del presente che dell'avvenire tedesco permettetemi di rivolgervi alcune parole di monito. Io e il Governo del Reich, uniti nella volontà di risollevare la Germania dalla divisione e dalla impotenza degli anni del dopoguerra abbiamo chiamato il popolo' a decidere domani del proprio destino, e a proclamare dinnanzi a tutto il mondo se egli vaiale approvare la politica da noi iniziata, e se è disposto a farla sua. Lunghi anni di discordia sfibrante sono quelli che abbiamo trascorso. « Grazie al coraggioso, consapevole, e forte Governo del Cancelliere Hitler — da me chiamato al potere il 30 gennaio scorso — e dei suoi collaboratori la Germania ha ritrovato se stessa, e acquistato la forza necessaria per battere ila strada del suo onore nazionale e del suo avvenire. Per la prima volta, dopo lunghi anni di scissioni, il popolo tedesco deve presentarsi innanzi al mondo come un blocco compatto, tutto unito nel manifestare la sua volontà di pace, ma anche la sua esigenza di onore, di parità dei diritti, e del rispetto dovutogli. Lavoro e ricostruzione all'interno, onore e parità dei dìritti all'estero: queste sono le fondamenta su cui la Germania intende solidamente costruire la sua vita statale. « Noi vogliamo custodire il nostro onore, però noi desideriamo ardentemente "fa pace effettiva. E' menzogna e calunnia attribuirci intenzioni guerresche. In Germania non vi è alcuno che sia mosso dal bisogno di soluzioni violente. Chi come me in tre campagne ha potuto esperimentare gli orrori della guerra non può desiderare una nuova guerra; per contro è indotto a considerare il mantenimento della pace come il più serio dei doveri di fronte al popolo tedesco e al mondo intero. « Il Governo del Reich per bocca del Cancelliere ha solennemente assicurato dinnanzi a tutti gli altri popoli che noi desideriamo sinceramente le intese. Egli ha rinetutamenLe espresso la nostra disposizione ad aderire con gioia a qualsiasi disarmo effettivo del mondo, e si è dichiarato anche pronto al completo disarmo a patto che altrettanto decidano di fare gli altri popoli. Noi vogliamo la .pace, ma però la pace dell'onore e della parità. Abbiamo abbandonato la Conferenza del disarmo e la Società delle Nazioni non per dimostrare contro il pensiero dell'intesa pacifica tra i popoli, ma per mostrare al mondo che con il metodo attuale della distinzione tra vincitori e vinti, fra Stati armati e Stati disarmati, fra popoli liberi e non liberi, non si può più andare avanti; e per v.i-oclamare che una effettiva intesa e esdmvccpcndgUnccptd—vsTrdersImsmgscqLuna vera pace sono possibili soltanto, nel campo della parità dei diritti. \ »A voi connazionali è rivolto ora l'appello di prendere posizione rispetto a questa politica dell'onore e della I pace. Domani tutto il popolo tedesco I deve proclamare che è concorde nel I sentimento dell'onore nazionale, ejnella esigenza di eguali diritti, e nel contempo di una pace vera, effettiva e duratura. Instantemente tutti i te- deschi domani uniti in una sola vo- lontà devono manifestare che la Ger- marna da ora innanzi non potrà più n essere -trattata come una nazione di secondo ordine. « Pertanto rivolgo a tutti uomini e donne tedeschi in quest'ora l'appello; mostrate domani compatti la vostra volontà nazionale e ila vostra unione col Governo del Reich. Pronunciatevi con me e col Cancelliere per 11 principio della parità di diritto e per la pace con onore, e mostrate al mondo, che noi abbiamo riconquistato l'unità tedesca, e che, con l'aiuto di Dio, vogliamo mantenerla ». Un manifesto dei vescovi evangelici Altre Importanti manifestazioni so-, no state quelle dei vescovi evangelici che hanno emanato un manifesto' In cui ammoniscono i fedeli di votare per Hitler: <Nella lotta del capo contro le forze oscure della storia mondiale — dice uno di questi manifesti — ogni cristiano evangelico deve trovarsi al fianco di Hitler ». Anche i vescovi cattolici hanno fatto altrettanto. Tra le ultime manifestazioni elettorali della campagna è da notare U discorso del Ministro Frik a Weimar, e due del Presidente prussiano' Goering: uno ad Hannover, e l'altro questa sera a Berlino, allo Sport Palast. In quest'ultimo discorso, che ha formalmente chiuso la campagna, ti Presidente prussiano davanti a una immensa adunata di popolo ha riassùnto gli scopi della votazione di domani insistendo soil-principio « pace e. parità * che il popolo tedesco è deciso a conquistare. Q, P. Come funzionerà in Austria il Tribunale speciale La frontiera con la Germania chiusa - _ Vienna, 11 notte. Anche in Austria, dunque, esiste ormai un Tribunale eccezionale per la difesa dello Stato, che può applicare la pena di imorte. Giornali che anni addietro ancora si opponevano a questo estremo rimedio, oggi ne riconoscono la necessità, e solo vogliono esprìmere la speranza che ila semplice istituzióne della pena basti a tenere in freno gli elementi antisociali. Il Neues Wiener Tageblatt ammette però che nel - dopoguerra presi dalla mania di modernizzare si era andati troppo svelti nell'abolire la pena di morte. A norma delle nuove ' disposizioni in materia di procedura penale i processi di competenza del Tribunale speciale debbono svolgerai al più tardi entro tre giorni: le sentenze del Tribunale non sono appellabili: ne le domande di grazia possono farne sospendere l'esecuzione. -- -• • Le" condanne a morte debbono essere eseguite entro due ore, al massimo tre ore se il condannato esprime il desiderio di prepararsi. Siccome l'ordinanza governativa è entrata in vigore ieri a mezzanotte, tocca al Tribunale eccezionale incominciare con l'occuparsi dell'uccisione a fucilate, avvenuta verso l'uóa' a Lochau .presso Bregenz di due militi della polizia ausiliaria in servizio di pattuglia. Fino a questo momento però gli assassini non sono stati rintracciati. Il Tribunale eccezionale è già costituito; ma i nomi dei suoi quattro componenti e dei loro sostituti non vengono resi noti. A quanto sembra neppure è stato nominato il nuovo boia. Il figlio dell'ex boia della monarchia, Lang, ha rinunziato al diritto di priorità riconosciutogli in questa carica, accampando le sue convinzioni politiche. La polizia di Vienna sta in guardia per soffocare ogni dimostrazione che potesse essere tentata fra stanotte e domani, e tiene d'occhio e i rossi e i bruni. Al cimitero centrale oggi ha tratto in arresto il direttore dell'Arbeiter ZeiUvng (argano del partito socialista) dott. Oscar Pollak il quale' recatosi a deporre una corona sull'urna di Vittorio Adler, ha poi tenuto un discorso davanti all'urna di un altro capo socialista. In provincia sono soltanto i nazionalsocialisti a dar da fare. I rossi, si sa, nel resto dell'Austria non hanno mai potuto affermarsi come nella capitale. Da oggi la frontiera del Vorarlberg con la Baviera è stata sbarrata, o potranno varcarla soltanto i tedeschi muniti di scheda per le elezioni di domani. A Innsbruck la polizia ha sorpreso in un caffè una adunata di componenti di un ex reparto d'assalto e 11 ha tutti arrestati. Sui monti che circondano Klagenfurth i nazionalsocialisti, ieri sera, hanno acceso dei fuochi a forma di croce uncinata; però, siccome della cosa si era avuto sentore, la popolazione patriottica del dintorni, messasi a vigilare, ha arrestato cinque nazionalsocialisti consegnandoli alla polizia. Il divieto ai minorenni di uscire di casa dopo le 20 è stato emanato anche per la Oarinzia. All'Università di Vienna stamane hanno avuto luogo le solite manifestazioni. All'Istituto anatomico, terminata la lezione del prof. Pernkopf, gli studenti hanno intonato il Deutschland, Deutschland iiber alles, tacendo di botto all'arrivo della polizia. il Duce e gii Stati Uniti Washington, 11 notte. I giornali riproducono una intervista concessa da James Roosevelt, figlio del Presidente, giunto ieri a New York. Richiesto di dire le sue impressioni su Mussolini, Roosevelt ha rispósto dt considerare scorretto il riferire 11 col, ioquio avuto col Capo del Governo ita\ .. f« u« «uverao na- liano, ma di poter dire che in esso il miCe na mostrato grande amicìzia ed I interesse per gli Stati Uniti. Egli ha I aggiunto di essere stato impressionato I durante il viaggio in Europa dei segni jdi progresso constatati in Inzhilterr» «d in Itali» ai ^«£,SsL d^-s ,l £Lm "aUa. Al riguardo Roosevelt ha ,, , ,™e % Regime fascista è entrato eI dodicesimo anno mostrando una continua ascesa, di cui si è dichiarato ù veramente impressionato.