Mussolini pilota della politica europea

Mussolini pilota della politica europea Mussolini pilota della politica europea l Entusiastici consensi al Fascismo del giornale del Ministro Benes Praga, 3 notte. Il Lidove Noviny in una corrispondenza romana scrive che, mentre gli uomini più rappresentativi della democrazia mondiale sottopongono a profonda critica i principii e la pratica dell'odierna democrazia, meritano particolare attenzione le dichiarazioni del Duce « che il movimento fascista ha già raggiunto un livello mondiale, che le Camicie Nere devono imporsi una ancor .più severa responsabilità, e che l'Italia marcia verso il primato, sulla terra, sul mare e nei cieli, nella materia e nello spirito, poiché quanto avviene a Roma non è più soltanto nazionale ma mondiale ». «L'Italia — prosegue il giornale — ha mostrato al mondo di essere consolidata, unificata e fusa grazie alla rigida disciplina che si è imposta. L'Italia, imponente serbatoio di nuove energie, dopo uno sforzo rivoluzionario sovrumano, può svolgere la sua attività anche oltre frontiera. L'Italia è orgogliosa di avere speso nell'Anno Undecimo 600 milioni per i soli lavori pub blici, ed oltre 2Ì miliardi negli ultimi undici anni. Per mostrare come il Duce sappia influire sul popolo, che Egli conosce maglio di ogni altro italiano, basta ricordare la Mostra della Rivoluzione, alla quale il Duce seppe attirare milioni di italiani-e di stranieri, e della quale farà un Museo mondiale del Fascismo. « La Mostra chiarisce all'estero incredulo la durata del Fascismo e la sua missione eterna. Nel dodicesimo Annuale, il Duce vuole dare, con la creazione delle Corporazioni di categoria l'esempio anche all'estero dell'economia corporativa. Ma l'espansione dell'Italia è rivolta anche all'interno, e la politica demografica restituisce al Paese annualmente migliaia di italiani viventi oltre frontiera. Con tale politica hanno rapporto i grandiosi lavori di bonifica il cui successo accresce grandemente il prestigio dell'Italia e del Fascismo. Nonostante enormi difficoltà finanziarie ed economiche, il Duce ha saputo infondere nei capi e nel popolo tale fiducia nell'avvenire quale difficilmente si può riscontrare altrove. « Dopo essersi convinto del saldo equilibrio economico e morale dell'Italia, il Duce si è impossessato abilmente, al momento opportuno, del timone della politica europea con l'iniziativa del Patto a. quattro ». Il giornale prosegue accennando al Patto italo-sovietico, ,che dimostra come il Duce non tema neppure la collaborazione di Paesi con ideali politici sostanzialmente differenti. Subito dopo, col Memoriale danubiano, il Duce mirò all'avvicinamento della Piccola Intesa. In tal modo alla fine dell'Anno XI è terminata la marcia destinata ad assicurare all'Italia un nuovo posto nella nuova Europa. Sulla soglia dell'Anno XTI l'Italia e il Fascismo appaiono al Duce ben preparati alla concorrenza ed alla lotta con la democrazia mondiale; —»*4 amsnppgMd