Molte partite e troppi contusi

Molte partite e troppi contusi LA SETTIMANA DALLE TRE GIORNATE DI CAMPIONATO Molte partite e troppi contusi Settimana memorabile per i « tifosi ». Tre partite nel breve giro di sette giorni; una sarabanda di « goals », un rapido mutare di posizioni nella classifica, la tristezza della sconfitta quando non s'era finito ancora di gioire per la vittoria precedente, l'esaltarsi per il successo subito dopo d'essersi accasciati per una disfatta. C'è da essere confusi da tutto questo po' po' di roba. Ma la settimana calcistica non è finita ancora: posdomani avremo una nuova giornata a ritmo intenso e parecchie delle squadre che hanno passato in treno la più parte di questi ultimi giorni sono di già in viaggio per raggiungere le sedi del nuovi incontri. Ci sono unità che hanno avuto fortuna e si sono limitate a trasferte di nessuna fatica, come il Torino che in sette giorni si è portato solo a Casale e Vercelli, come la Lazio, ohe non s'è addirittura mossa da Roma, ed il Milan, che non ha lasciato Milano, ma altre hanno percorso, e ancora stanno percorrendola, la penisola In lungo ed in largo. L'Alessandria, che domenica era a Palermo, ha fatto appena in tempo à tornare in sede per battersi con il Casale ed ora va a Brescia; la Juventus s'è spinta sino a Napoli e non hi tratto certo giovamento alcuno da questa sua nuova puntata nel Meridionale; ia Triestina da Torino è tornata a casa ed ora viene a Casale; l'Ambrosiana torna a spingersi sino a Roma; la Roma risale a Milano ed 11 Palermo, reduce da Trieste, trova a mezza via, a Napoli, il teatro della sua nuova contesa. Punire la violenza S'è pensato a questa fatica davvero debilitante quando si è deciso di includere nel calendario la giornata festiva del 1° novembre? E non si è avuta la sensazione di pretendere troppo da queste squadre per le quali non v'è più riposo? Questo superlavoro non può falsare il risultato di qualche gara, dato che, come abbiamo dimostrato, non tutte le unità sonq state equamente... tartassate dal calendario ferroviario? Questi interrogativi vogliamo porre e queste constatazioni fare perchè ci sembra che l'esperimento non debba essere più ripetuto. Tanto più che la lotta s'è fatta accanita e che tutte le squadre, quale più quale meno, hanno avuto alcuni del loro migliori elementi posti fuori combattimento. S'è lottato e si lotta per eliminare la violenza sui campi di giuoco, ma, ahimè!, senza che 1 risultati siano confortevoli. Questo perchè v'è, purtroppo, un diverso modo di giudicare da parte degli arbitri preposti alla direzione degli incontri. C'è chi è di una severità sinanco eccessiva e rimanda negli spogliatoi i giocatori solo ch'essi si mirino con occhi torvi, e cosi è avvenuto a Casale nel caso di Mazzucco e di Volante, e chi invece è di manica larga e le violenze le vede come inevitabili incidenti di giuoco. Intanto una constatazione si può fare, e facilmente controllabile: che la maggior parte delle squadre giuocano incomplete, con formazioni di ripiego e spesse terminano gli incontri a ranghi decimati. La Juventus ha dovuto allineare due riserve a Napoli, e gli <r azzurri » a loro volta erano in uno schieramento del tutto occasionale; la Triestina, dopo il duro confronto con l'Ambrosiana, squadra che ha fama di stilista ma della quale gli avversari conservano sovente il. ricordo, è venuta a Torino con due rimpiazzanti al posto di altrettanti contusi; 11 Casale ha più di un Invalido; la Roma a Bologna ha finito con due elementi zoppicanti; la Lazio s'è presi, mercoledì, cinque « goals », oltre perchè inferiore agli avversari, anche per l'eliminazione dei due terzini, uno del quali — Del Debbio — ne avrà per parecchio tempo. Ed il Torino ha Zanello, Volante e Prato mpossibilitati a giuocare, e il Livorno ha TJslenghl, Ferrara, Neri e Alberti a riposo. Nè bene stanno il Mllan. privo di Perversi, il Genova, eternamente ncompleto, il Bologna che deve fare a meno di Schlavio. L'elenco potrebbe allungarsi ancora, non certo ad edificazione degli sportivi amanti del bel giuoco, della cavalleria, della correttezza. Tutto ciò, se vale a spiegare certi risultati a sorpresa e certe sconfitte dalle troppo gravi proporzioni, non è indice di regolarità, e polche noi desideriamo che LI nostro campionato si svolga in modo esemplare, dobbiamo provvedere ad eliminare questo rincrudire dt violenza.' Ne guadagneranno l'interesse del torneo, la regolarità degli incontri, è gli stinchi dei giuocatori migliori. Perchè la bramosia della conquista di uno o di due punti e 11 miraggio dei premi di partita (s'è giunti a stabilire per un incontro fra unità di una stessa città una regalia di duemila lire per gluocatore in caso di vittoria) non debbono offuscare 11 sentimento di rettitudine sportiva neppure negli elementi oiù focosi. Bisogna dunque che gli arbitri cerchino di rimediare a questo stato di cose. C'è una rosa di calciatori violenti che sono arcinoti su tutti i campi della Penisola e che hanno fatto il callo' alle ammonizioni ed alle squalifiche. Bisogna non aver paura di essere troppo severi, altrimenti tutto quanto s'è escogitato sinora non darà risultati di sorta. Indigestioni di « goals » Mercoledì parecchie squadre hanno fatto indigestione di «goals». Ne ha segnati cinque il Torino, cinque la Roma, quattro l'Alessandria, tre l'Ambrosiana. I punteggi, oltre che denotare la forza offensiva di queste unità; dicono che Livorno, Lazio, Casale e Mllan sono calati alla distanza, non opponendo più che una resistenza sommaria. Ha trionfato ancora una volta il fattore campo, che solo la Pro Vercelli ha conquistato un punto a Pa dova. Questo pareggio conferma pertanto la efficienza davvero notevole raggiunta dalla squadra bianca, ed è tanto più notevole in quanto il < goal » che ha ristabilito l'equilibrio non è stato segnato da Piola, che 1 padovani hanno guardato a vista. Ciò vuol dire che oltre all'* asBo » c'è, nella squadra vercellese, un tutto organico; vuol dire che veramente la compagine è salda e temprata per le dure battaglie, Se ne accorgerà il Torino, che dovrà misurarsi con i « bianchi » domenica. Tuttavia questa partita non è di quelle che proprio si sa in partenza come andranno a finire. Adesso il Torino, conseguita finalmente una vittoria convincente, può guardare senza sbigottirsi al confronti più duri. Dovrà lottare? Lotterà. E si saprà domenica se è ormai del tutto a posto. Intanto il successo sul Livorno ha voluto dir molto, oltre che per 1 due punti che hanno tolto la squadra dall'ultima posizione, anche perchè ha ridato fiducia ai giuocatori, al dirigenti ed alla folla. Con l'animo tranquillo si giuoca meglio ed i « granata » sono ora notevolmente rinfrancati. L'avvenimento dominante dell'ultima giornata è pertanto il distacco verificatosi fra l'Ambrosiana e la Juventus. I milanesi avevano una partita relativamente facile ed hanno vinto; i torinesi dovevano invece incontrare In campo avversario una squadra che anelava al successo dopo lunghe traversie ed hanno ceduto. La resa è stata però onorevole. Incompleta, la Juventus ha attaccato a lungo, bersagliato i pali della porta napoletana, subito un accidentale < rigore ». E' la sconfitta, non la catastrofe; la sconfitta che già lascia prevedere la pronta, sicura riscossa. La Triestina, messa in difficoltà dal Palermo, è però riuscita a vincere e ad affiancarsi ai « campioni ». S'è risollevato anche il Genova, che da sette anni a questa parte preclude al Bologna la via del successo sul campo di Marassi. Vittoria faticata, ma quanto preziosa! Anche il Genova si sta riprendendo. Ci fornirà forse un bel girone di ritorno. L. C.

Persone citate: Del Debbio, Ferrara, Mazzucco, Perversi, Piola, Volante, Zanello