Alla gloria dei Marinai
Alla gloria dei Marinai Alla gloria dei Marinai Brindisi, 2 notte. (E). L'alba dell'anno XI vide il primo colpo di piccone che iniziava i lavori del Monumento al Marinaio d'Italia. Da quel giorno la cittadinanza ha seguito la costruzione dell'immensa opera con vivo interesse e trepida attesa. Dalle immani fondamenta ha visto innalzarsi, poco a poco, e ciò nonostante con ritmo vertiginoso, la poderosa mole del simbolico timone che è il motivo dominante e cardinale di tutto il Monumento. Indubbiamente Brindisi vivrà sabato la sua più grande giornata dopo quelle procellose e gloriosissime della guerra. Conscia di ciò, la città è tutto un fervore di rinnovamento. La città, marinara e guerriera, decorata al valore; sta indossando la grande uniforme per rendere gli onori ai Caduti dei Mare ed a tutti i reduci della guerra marittima che qui si son dati convegno per essere spiritualmente con i compagni caduti combattendo. I suoi palazzi, i suoi giardini, le sue vie, con opportuni lavori di rinnovamento e di abbellimento hanno già preso un aspetto degno del grande evento. L'immensa mole del « timone » si erge maestosa sulla riva di Fosillipo e si rispecchia nelle acque azzurre del porto interno. Questo sicuro e magnifico porto, sempre pronto, in pace ed in guerra, a servire la Nazione, non a caso è stato scelto dal Duce — rivalorizzatore della nostra Vittoria — a custodire il Monumento della riconoscenza agli Eroi del Mare. « Per i meriti acquisiti durante la guerra mondiale, ho deciso che debba sorgere a Brindisi il monumento al Marinaio italiano ». Durante la guerra Brindisi più di ogni altra città marinara italiana ha vis. suto, combattuto e sofferto la guerra del mare e del cielo. Lo attestano le sue ferite non ancora completamente rimarginate e la sua decorazione al valore : « Alla gloriosa città di Brindisi, la cui generosa popolazione, nonostante le replicate offese del mare e del cielo, le numerine vittime delia ferocia nemica e le privazioni indicibili causate dalla sospensioné'di ogni traffico, mai piegò l'animo, conferisco la Croce al Merito di Guerra. All'ammirazione degli Italiani, addito laicittà decorata per là -magnifica-prova di coraggio e di fede che Ita dato durante la lunga ed aspra guerra e perchè con la sua fierezza efficacemente contribuì al raggiungimento della Vittoria finale». I 44 durissimi mesi di lotta hanno visto- 207 azioni navali ed aeree nel porto e nel cielo di Brindisi; 30 incursioni aeree sulla città; 14 apparecchi nemici abbattuti; 660 bombe nemiche sulla città; 207 unità navali da guerra concentrate contemporaneamente nel porto insieme con 4 esploratori inglesi, 13 cacciatorpediniere e 10 sommergibili francesi, una nave appoggio sommergibili, 213 idrovolanti; il salvataggio dell'esercito serbo con 115 mila uomini salvati e sbarcati a Brindisi; 584 crociere e 202 viaggi. La città ha ben meritato dalla Patria che le assegna oggi l'ambito onore di custodire il Sacrario dei Caduti sul Mare. E Brindisi, memore, si appresta ad accogliere col più puro affetto, tutti i reduci della guerra sul mare, che qui, nel giorno della Vittoria, si sono dati convegno come chiamati da uno squillo di diana, per portare l'omaggio del sentimento del loro cuore, al Sacrarlo dei commilitori caduti nell'adempimento del dovere.
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