Vasta eco in Francia

Vasta eco in Francia L'ANNUALE DELLA RIVOLUZIONE FASCISTA Vasta eco in Francia Parigi, 31 notte. Le feste per l'XI annuale della Marcia su Roma continuano a ritenere l'attenzione della stampa francese ed in tutti i giornali, riviste, periodici, oltre ad articoli e commenti favorevoli, sono pubblicate riproduzioni fotografiche di episodi, cerimònie e cortei con titoli a grandi caratteri. La Concorde esamina alcuni aspetti degli ultimi discorsi del DUCE e scrive: . « I discorsi pronunciati dal DUCE in questi ultimi giorni sono a doppia risonanza e si dirigono tanto all'estero che al popolo della penisola. Due parti dell'ultimo discorso appaiono dal punto di vista internazionale, di primaria importanza. Innanzitutto, il DUCE rivendica nel modo più perentorio la priorità storica del movimento fascista ed in modo non meno perentorio l'originalità assoluta della sua dottrina. Ed anche 'l'affermazione rinnovata dalVattaccamento dell'Italia all'idea della pace, ma anche della sua volontà di veder regnare sull'Europa e sul mondo una pace di giustiziai e d'onore per tutti, ■ merita speciale menzione. L'Italia vuole un'Europa liberata dalle conseguenze malsane del trattati di pace perchè in questi risiede l'impossibilità di una ripresa della collaborazione internazionale, condizione indispensabile per l'esistenza stessa delle nazioni. Gli organi fascisti vedono, nella conclusici-.? del Patto a quattro l'aurora di una azione revisionista. Certamente l'idea non è lanciata per la prima volta, ma essa è affermata oggi con precisione e forza particolarmente notevole >. n Journal fa un confronto fra gli avvenimenti che si svolgono presso a'tri e quelli francesi e, dopo avere accennato alla festa della nuzialità svoltasi a Roma, dice: « VI è dopo la guerra nel modo come bgnl sazione vive respira e si impone all'attenzione, alla stana o al timore del mondo, un ritmo nuovo. Questo ritmo noi non l'abbiamo. Siamo in letargia? oppure i nostri dirigenti preferiscono mantenere questa atonia che ci rende più facili da governare? Per quanto tempo ancora ? ». Un bilancio E corrispondente da Roma dell'intransigeant dott. Maurizio Montabré, invia al suo giornale una interessante lettera che cosi esordisce : «L'anno XII d2lla Rivoluzione fascista è éominciato. L'hanno consacrato vaste inaugurazioni, solenni discorsi. Questo avviamento verso un anno nuovo si è effettuato nel più ardente entusiasmo, nella più grande gioia. Ho veduto Mussolini al suo balcone di Palazzo Venezia, acclamato da un popolo in delirio. L'ho udito gridare a questo popolo: «All'Inizio dell'Anno XII vi dò un ordine severo: l'Italia deve essere la prima "su terra, la prima sul mare la prima nel cielo, la prima nella maceria e la prima nello spirito. L'opera gloriosa del passato sarà dominata dall'opera dell'avvenire s>. Recentemente il DUCE aveva detto che il Fascismo si Innalzerà dal piano nazionale al piano mondiale. Che significa tutto ciò? Dove vuole giungere il Capo della dottrina rivoluzionaria? Quale meta precisa egri persegue in Europa? Nella mia qua. lite di testimone imparziale di ciò che vedo' e di ciò che odo qui a Roma, lo valuto i diversi elementi dal problemaAnzitutto l'Italia può essere fiera dell'opera già compiuta. Esaminiamo 1 fatti nel loro certo significato ». E qui l'articolista parla delle realizzazioni del Regime nell'Anno XI elencando con cifre documentate e statistiche tutte le nuove costruzioni statali, i miglioramenti delle stradel'aumento della forza idraulica, lo sviluppo dell'edilizia, la costruzione degli acquedotti e le canalizzazionile apprese nel campo agricolo, il potenziamento della Marina mercantile che .va dalla costruzione dei grandi piroscafi di lusso come il Conte di Savoia e l'Oceania, a quella dei transatlantici tipo record come il Rex ed il Neptunia. « Nel campo diplomatico — scrive 1Montabré — si sono avuti il Patto a quattro, il Memorandum danubiano, la mediazione europea, la resistenza all'Anchsluss, il Trattato di commercio Italo-argentino, insomma l'aumento deprestigio nazionale ». « Un Capo incontestabile » Segue quindi l'elenco delle grandi opere nel campo militare navale ed aeronautico, con un saluto alle gesta di Balbo, Cassinelli, Scapinola' e Agello. Non vengono dimenticati necampo sportivo i nomi di Primo Carnera e Luigi Boccali. Si parla poi a lungo dellenascite e dei matrimonidel crescente tesseramento nei varrami del Partito, della Milizia e deSindacati. « Ecco quel che concerne il lato materiale — conclude Maurizio Montabré —, ma il Iato materiale non è nulla se si considera lo spirito di questo Regime rivoluzionario, difensore dell'ordinedell'autorità, della gerarchia, dello Stato. Qui ciò che galvanizza le energivòlte a valorizzare l'Idea, ciò che fa sche tutta la Nazione non è più che un solo blocco per lo eforzo richiesto, è — giova ben dirlo — Mussolini in persona, Per rendersene conto basta constatare il culto di cui Egli è oggetto, imagnetismo personale che esercita su tutti, il fascino dominatore del suo voito, della sua voce, del suo gesto. Mussolini è un Capo incontestabile. Immagine viva del Governo rivoluzionarioEgli consegna fieramente nelle mani debuo Sovrano la messe feconda dei suoallori quotidiani. Le sorti immediate dell'Italia dipendono dal DittatoreAbbiamo fede n^lla saggezza delle suispirazioni ». Lo stesso giornale addita poi in un altro articolo le Ferrovie ed il turi smo in Italia qua! Francia, «Se la stagione è stata quest'annsfavorevole — si legge in questo nuovo editoriale — sulle spiagge settentrionali francesi vi è purtroppo da rlevare che anche quelle meridionali sovrattutto la Costa Azzurra sono apparse un po' trascurate. E' forse effetto della crisi? No, perchè i villegesempio allgianti sono partiti diretti verso rive pitortane ancora, ad esempio verso l'ItaUà. Si deve riconoscere-che le Ferrovie italiane sanno a meraviglia attrare al di là delle Alpi 1 visitatori dmondo intiero. Ciò è dovuto in graEarte alle tariffe ridotte applicate i:alia per i viaggi su ferrovia, tariffche vanno dal 30 al 50 per cento di rbasso, ed anche arrivano al 70 per cen^m»fSr^f°^J?n T^10 * ìalne ch^ffi%^«^e^^soltanto 104 lire mentre in Francia lstessa distanza richiede un prezzo dfranchi 450,50 ». L'Itaca in marcia D'altro canto l'Ordre, sotto il ttolo « L'Italia in marcia sulla via dTrionfi - Una grande e temibile lsione », pubblica un lungo articolo dPaul Eber in cui è detto fra l'altro«Non1 si può, a meno di essere cichi o insinceri, non ammirare l'operdi rivalutazione materiale e morale in trapresa dal DUCE, opera la quale, undici anni dopo la marcia su Roma, fa si che l'Italia disdegnata dei Giolitti e dei Nittl è diventata più che una grande Nazione, l'arbitra dell'Europa ». Infine, in una corrispondenza da Roma, che ha avuto molta eco a Parigi, P. Gentizon esamina sul Tewips accuratamente il discorso che il DUCE ha pronunciato da palazzo Venezia dinanzi ai fascisti fiorentini, « discorso che conferisce alla situazione europea attuale un'importanza tutta particolare ». Dopo avere citato i due passaggi principali del discorso, il corrispondente scrive: «Nella latinità il Fascismo e 11 suo Capo, obbedendo ancora una volta a ragioni profonde di ordine, di misura e di armonia, vedono anzitutto la pace basata sulla giustizia per tutti, la « pace romana », quella che ha saputo fondere In una sola e stessa civiltà il genio, l'impulso e il carattere di tutte le razze. Il discorso del DUCE ò di indo-le tale, da dare un impulso nuovo alla coscienza latina di tutti i popoli che dalla Romania al Cile brandiscono il vessillo della lupa. Figli della stessa razza, nessuno rimarrà insensibile all'esaltazione della gloriosa Roma».