La partita

La partita La partita Budapest, 23mano. La giornata primaverile, che ricorda, per la temperatura un po' fredda, la famosa giornata del 5 maggio 1930, ha favorito l'afflusso di una massa imponente di pubblico allo stadio del Ferenczvaros. Alle 14,30 le tribune e I parterre sono già affollati. Sono più di 40 mila persone che attendono con ansia l'inizio della partita. Stanno gluocando le due « nazionali » del dilettanti d'Austria e di Ungheria, Le due squadre sono alla pari, due a due, ma negli ultimi secondi l'Ungheria riesce a segnare un goal « alla Cesarmi ». La vittoria è di buon augurio per i magiari. Sul finire dell'incontro avviene l'ingresso in campo della squadra azzurra già, in tenuta da giuoco. Al passaggio davanti alle tribune il pubblico applaude calorosamente. Sono esattamente le 14,55 quando gli azzurri entrano in campo a passo di corsa. Allineamento al centro e saluto romano al pubblico, che applaude, senza eccessivo entusiasmo, però. Le prime battute Manca la palla per 1 tiri di prova e ne approfittano i fotografi per riprendere i giuocatori italiani e la squadra al completo in tutte le posizioni. La palla finalmente arriva con l'entrata In campo degli ungheresi, che vestono la maglia « granata » con lo stemma di Santo Stefano. Gli « Hui, hui, hakrà » salgono alle stelle. Irrigiditi sull'attenti, giuocatori e pubblico ascoltano poi la Marcia Reale, Giovinezza e l'Inno ungherese. Poi, stretta di mano fra i due capitani delle squadre e scelta del campo. Vincono gli ungheresi e la palla è a Borei il, che da il calcio di inizio alle 15,04. Un fallo degli '« azzurri » consente agli ungheresi di portarsi nell'area di Combi. Ma Rosetta sventa la minaccia. L'ala destra ungherese fugge lungo la linea laterale invano ostacolata da Bertoli no. Il centro è raccolto da Toldi, che spara da pochi metri. La palla passa rm sopra l'asta della porta di Combi che ha corso un serio pericolo. Gli « azzurri > si scuotono ed è la mediana che lancia la nostra prima linea nella zona dei terzini avversari. Orsi riceve un ottimo pallone da Monti, stringe al centro, ma il suo tiro è bloccato di precisione da Hada, gettatosi prontamente in tuffo. Sulla respinta, la minaccia ritorna in area italiana. Al 10' l'ala sinistra ungherese impegna Combi con un forte tiro, che questi respinge. Quindi Takacs, scavalcando 1 mediani e Caligaris, riesco a scoccare il tiro che sibila a lato del palo sinistro, mentre Combi si era get> tato in tuffo. La reazione italiana dura qualche minuto; ma al 15' «rli ungheresi, incitati ad alta voce dal pubblico, ritornano nelle vicinanze, di Combi, che deve bloccare e «espingere due tiri di Pol- far e di Toidi. AI 17' si verifica l'indente di Koranyi. Cesarini rileva la palla passatagli da Monti prima di metà campo. L'arresto è perfetto: mentre sta per partire, gli piomba addosso in piena velocità Koranyi che, nel tentativo di togliere, con un forte colpo, il pallone a Cesarini, si spezza la tibia della gamba sinistra. Er trasportato a braccia fuori del campo, mentre il pubblico si sfoga fischiando a lungo. Ma Cesarini, sia detto ben chiaramente, non ne ha avuto la minima colpa. Polgar retrocede a terzino. Malgrado sia ridotta a dieci uomini, la squadra ungherese si lancia con veemenza all'attacco e sorprende per un certo periodo di tempo la nostra, abbattuta per il grave infortunio toccato al leale e coraggioso avversario. Soprattutto Cesarini non riesce a ritrovarsi. Al 23' un tiro fortissimo di Sarosi sibila sopra il palo dilla casa di Combi. Gli ungheresi, esasperati e addolorati per l'infortunio toccato al lolo connazionale e perchè l'apparente superiorità della loro squadra non si concreta, cominciano a commettere qualche fallo grossolano, che l'arbitro non sempre rileva. L'unico punto Un arresto di petto di Caligaris dà modo al pubblico di reclamare ad alta voce il solito calcio di rigore e Rous, che giustamente non lo concede, è compensato con fischi e insolenze, Guarisi sciupa due ottimi palloni, calciando fuori. Al 28' Toldi riceve un preciso passaggio da Sarosi, sguscia fra ìe maglie della difesa italiana e tira forte verso Combi. Il tiro, impreciso, passa di poco a lato. Verso il 30' minuto, gli « azzurri » si scuotono. La difesa ungherese ondeggia sotto i fulminei e precisi palleggi degli avanti italiani, che però non riescono a concludere. Cesarini è evidentemente preoccupato della sorte dei propri stinchi e non si impegna a fondo. Al 32' l'Italia è per la prima volta in « angolo », ma Monti libera di testa. Takacs commetta un fallo su Caligaris, che rimane a terra colpito da un colpo al braccio. Al 41' si ha l'azione che dovrà dare agli «azzurri» il "'punto della vittoria, La prima linea è lanciata all'attacco: Cesarini passa la palla a Borei che supera d'astuzia due mediani, sguscia fra i terzini e, leggermente spostato sulla sinistra, scocca il tiro da otto metri circa, col piede sinistro. La palla s'insacca a mezza altezza sulla destra di Hada che si era buttato sfiorando con la punta delle dita il pallone. Borei II è poco dopo atterrato bruscamente da Toldi e. solo dopo qualche massaggio può riprendere il gioco. Gli ungheresi non riescono a concludere gran che, ma per contro sono assai fallosi e — caso strano — anche Sarosi si aiuta spesso con le mani. U primo tempo finisce con una bella discesa Cesarini-Guarisi-Borel; sul tiro di quest'ultimo Hada esce e para in tuffo. Disparati sono i commenti del pubblico durante la pausa. Qualcuno è scontento del gioco della squadra magiara, altri sono ammirati della superiorità tecnica della compagine italiana. Generale è il disappunto e il dolore per l'infortunio toccato a Koranyi. Il secondo tempo s'inizia alle 16,4 e dopo pochi minuti Cesarini cade a terra per un calcio tiratogli nella schiena da Kemeny. Il gioco è interrotto per qualche minuto finché Cesarini può rialzarsi. Visto che gli ungheresi non abbandonano il loro sistema di gioco basato su un vasto repertorio di calci, sgambetti, spostamenti con le mani, gli < azzurri » si mantengono prudentemente sulla difensiva. In tal modo gli atleti in maglia «granata» riescono a dominare per un lungo periodo di tempo. Ma le loro trame di gioco s'infrangono sulla mediana e sui terzini « azzurri », cosicché Combi è ben raramente impegnato a fondo. Da notare un grossolano fallo di Toldi su Combi nel momento stesso in cui la palla passava sopra il palo. Gli ungheresi in difesa Come già nel primo tempo, gli tazzurri» si scuotono verso la mezz'ora. Gli ungheresi, demoralizzati, non rie¬ scTnadatespspnagiapdisidigoBtociundotaRritispealBchcatadrsacaPsaSkatrmcaImsighStciridonizoriessqKche volee ninihraFtospngetitenNntaStrdMcAdrpdgcbubmriosddmabdcvdsridccridznctsm scono più a reagire che a sprazzi. Tutta la squadra italiana è ora pienamente lanciata. La palla viaggia dai mediani alla prima linea che intesse ubbriacanti palleggi mancando spesso per poco il bersaglio. Piziolo è specialmente attivissimo in questo finale di gara. Guarisi, Borei e Orsi — giocando Cesarini e Ferrari arretrati insidiano la porta di Hada. Dagli appunti rileviamo un preciso arresto di Biro, una pericolosa fuga di Guarisi, al 35' un passaggio in profondità di Guarisi a Borei che in area di rigore viene duramente spostato. Al 40' Borei lancia Ferrari, ma Hada, uscito tempestivamente, sventa la minaccia. In campo ormai non c'è più che una sola squadra, quella italiana, che domina a suo piacimento. I rari tentativi dei magiari trovano pronti U Rosetta delle grandi giornate, Caligaris potente e velocissimo, Monti prontissimo nei ricuperi, rifornitore insuperabile della prima linea, e tutti gli altri, inesauribili combattenti. Al 43' Guarisi lancia nuovamente Borei, questi ripassa all'ala destra che tira sul portiere ungherese: bloccata di precisione. Ancora alcuni attacchi italiani e poi la fine. La squadra « azzurra » si riunisce al centro e saluta romanamente. Le Bquadre si erano presentate in campo nelle seguenti formazioni: Italia: Combi: Rosetta, Caligaris; Pizziolo, Monti, Bertolini; Guarisi, Cesarini, Borei n. Ferrari, Orsi. Ungheria: Hada: Koranyi, Biro; Szalay, Sarosi, Palotas; Mikes, Takacs, Polgar, Toldi, Kemeny. Arbitro l'inglese Rous. Fra le autorità presenti all'Incontro abbiamo notato le LL. EE. Rhoman, Ministro dell'Istruzione Pubblica, Hazar, Ministro della Giustizia, Imredt, Ministro delle Finanze, il Presidente del Comitato olimpiònico ungherese on. Kelemen. il Segretario di Stato Wlasits, il Borgomastro della città di Budapest e il Primo Segretario della Legazione d'Italia, dott. Baidoni, in rappresentanza del Regio Ministro. Subito dopo l'incontro il comm. Pozzo, accompagnato da Caligaris e Cesarini, ha fatto visita al povero Koranyi, esprimendogli il vivo dolore di tutta la squadra italiana per il doloroso fatto. Koranyi ha ringraziato e dichiarato che l'incidente è stato del tutto fortuito e che nessuno può essere reso colpsvole. » Interviste dopo l'incontro Ieri sera le due squadre, nonché quelle dei dilettanti d'Ungheria e d'Austria e tutti i dirigenti delle varie Federazioni calcistiche qui presenti, si sono riuniti a banchetto. Applauditi discorai hanno tenuto il Presidente della E'ederazione ungherese on. Usetty, l'ing. Fischer, il quale, come al solito, ha fatto sfoggio della sua abilita poliglotta. Con felici parole l'aw, Mauro ha risposto a nome della Federazione italiana al presidente della Federazione magiara. L'ing. Fischer, da noi interpellato, ha espresso il seguente giudizio sulla partita odierna: « Sono molto felice di poter constatare, dopo la partita odierna, che il calcio ungherese è in ascesa. Noi abbiamo oggi dei giocatori giovani dallo spirito e dal corpo sano e dotati di una grande volontà. Contro la Svizzera, contro l'Austria e anche contro gli « azzurri » la nostra squadra ha dimostrato qualità di indubbio valore. Mancano ancora l'esperienza, la tecnica e le doti tattiche, insomma l'assieme. Abbiamo ormai superato il periodo di decadenza e andiamo verso un migliore avvenire. La squadra italiana mi è parsa ancora oggi allo stesso livello del passato e non è questo forse il migliore elogio che le posso fare?». L'arbitro inglese Rous: «Credo che con undici uomini gli ungheresi avrebbero anche potuto vincere. La difesa ungherese, anche con Polgar, mi ha bene impressionato, perchè ha avuto il maggior lavoro. Del resto non posso dire nulla sugli altri giuocatori perchè io non seguo mai il loro giuoco nel corso della partita». L'ing. Nadas, Commissario tecnico della squadra ungherese : « Con la squadra completa sono sicuro che avremmo vinto. Ma, ridotti a dieci uomini, abbiamo dovuto preoccuparci di non subire altri « goals ». Ambedue le squadre erano preparate per una gara di combattimento e quindi non si è potuto vedere del bel giuoco». Il cav. Meisl, commissario tecnico della squadra austriaca: «Gli italiani si sono dimostrati tatticamente superiori. L'incidente è fortuito, ma ha addolorato vivamente tutti. Credo però che anche col quintetto di attacco al completo gli ungheresi non sarebbero riusciti a passare attraverso le maglie della difesa italiana ». Caligaris, capitano della squadra « azzurra»: «Tutta la squadra è pronfondaniente addolorata per l'infortunio toccato a Koranyi. Abbiamo giuocato sotto l'incubo dell'incìdente ed è per questo che non abbiamo potuto rendere come al solito ». FREDY WERNER